Charles Bukowski: differenze tra le versioni

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*Quando la verità di qualcuno è la tua stessa verità, e lui sembra dirla solo per te, è una cosa fantastica. (da ''Panino al prosciutto'')
*Quando la verità di qualcuno è la tua stessa verità, e lui sembra dirla solo per te, è una cosa fantastica. (da ''Panino al prosciutto'')
*Non valeva la pena di aver fiducia negli esseri umani. Qualunque cosa fosse, a dar fiducia, gli esseri umani non ce l'avevano. (da ''Panino al prosciutto'')
*Non valeva la pena di aver fiducia negli esseri umani. Qualunque cosa fosse, a dar fiducia, gli esseri umani non ce l'avevano. (da ''Panino al prosciutto'')
ciao nikolas il puzza in bocca!


==''Confessioni di un codardo''==
==''Confessioni di un codardo''==

Versione delle 12:55, 15 ott 2011

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Charles Bukowski

Henry Charles Bukowski (1920 – 1994), poeta e scrittore statunitense.

Citazioni di Charles Bukowski

  • Eterna risorge sempre la speranza, come un fungo velenoso. (da Azione, in Niente canzoni d'amore)
  • Venne il momento della prima corsa. Henry si avviò verso il settore dei solitari, dei dementi e della brutta gente, quella coi tacchi delle scarpe consumati e con quelle facce, derubate di tutto da tempo immemore, di tutto, salvo la determinazione a tirare avanti, anche senza la minima traccia di speranza o di musica, anche senza la minima speranza di vittoria. (da Azione, in Niente canzoni d'amore)
  • Io non sapevo conversare né ballare. Tutti sapevano qualcosa che io non sapevo. (da Panino al prosciutto, Guanda, 2000)
  • La morte non conta un cazzo quando ti serve un posto per dormire. (da Il momento della verità, in Poesie (1955-1973), a cura di Vincenzo Mantovani, Mondadori)
  • La verità | sta | nelle sfumature.[1] (da La canzone dei folli, traduzione di E. Franceschini, Feltrinelli)
  • Quando la morte verrà a pigliarci, [...] ci sputerà via come un osso già spolpato e pulito da un pezzo, indurito e secco e... che cosa? E niente. (da Azione, in Niente canzoni d'amore)
  • Quel bar non lo aveva mai visto così pieno. Sulla via per l'inferno c'è sempre un sacco di gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine.
    Si spinse avanti a gomitate per prendere la sua vodka liscia. (da Azione, in Niente canzoni d'amore)
  • Scarpe da lavoro | e io | dentro di loro | con tutte le luci | spente. (da Vagabondo, in Quando eravamo giovani, traduzione di Enrico Franceschini, Feltrinelli)
  • Se vivi in un armadio con i topi e | mangi pane vecchio | ti vogliono bene. | In quel caso | sei un genio. (da Anima, in L'amore è un cane che viene dall'inferno, traduzione di Katia Bagnoli, SugarCo)
  • Secoli di poesia | e siamo sempre | al punto di partenza. (da La poesia, in La canzone dei folli)

Senza fonte

  • L'individuo equilibrato è un pazzo.
  • Parlare di morte è come parlare di denaro – noi non sappiamo né il prezzo né il valore.
  • Pensate a tutti i milioni di persone che vivono insieme anche se non gli piace, odiano il lavoro ma hanno paura di perderlo, non c'è da meravigliarsi se hanno la faccia che hanno.
  • Prendete pure la mia donna, ma non toccatemi l'auto.
  • Scrivere poesie non è difficile; è difficile viverle.
  • Se mai dovessi parlare di amore e di stelle... uccidetemi.
  • Ti aspetti di trovare poesia in una rivista di poesia? Le cose non sono così semplici.

Informazioni bibliografiche mancanti

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  • La donna non è niente più che alcune parole scritte da un ragazzino in un cesso pubblico. (da Storie di ordinaria follia. Erezioni Eiaculazioni Esibizioni)
  • I soldi sono una cosa seria. Qualcuno è convinto persino che parlino. (da Barfly)
  • Il matrimonio, Dio, i figli, i parenti e il lavoro. Non ti rendi conto che qualsiasi idiota può vivere così e che la maggior parte lo fa? (da Barfly)
  • L'incertezza della conoscenza non era diversa dalla sicurezza dell'ignoranza. (da Taccuino di un vecchio sporcaccione)
  • Un uomo o è un artista o una mezzasega, e non deve rispondere a nient'altro, direi, se non alla propria energia creativa. (da Urla dal balcone)
  • Quando la verità di qualcuno è la tua stessa verità, e lui sembra dirla solo per te, è una cosa fantastica. (da Panino al prosciutto)
  • Non valeva la pena di aver fiducia negli esseri umani. Qualunque cosa fosse, a dar fiducia, gli esseri umani non ce l'avevano. (da Panino al prosciutto)

Confessioni di un codardo

  • Il vero casino della vita, pensò, era dover fare i conti con i problemi altrui. (da Un universo poco accomodante, p. 26)
  • [Dopo averlo ucciso] Si sentì prendere da un improvviso rimorso. Che strano. Adesso gli voleva bene. Era stato un uomo particolare, un uomo d'eccezione, e famoso. Era invecchiato. Ma quella non era una colpa. Ora lei non voleva i suoi quattrini. Voleva solo che lui vivesse. Lo voleva vicino. Sentì un cane abbaiare in lontananza. il cane era vivo. Quando qualcosa è vivo è unico, straordinario, indipendentemente dalle circostanze. (da La star, p. 45)
  • Andò giù bene, ci voleva proprio. Naturalmente era da codardi sforzarsi di dimenticare l'incomprensibile, però necessario. (da Che fine ha fatto quell'adorabile ragazza sorridente vestita di percalle?, p. 65)
  • Harry sentì la quieta stolidità di Monk. Monk aveva vinto, da qualche parte era arrivato. Era adatto a qualcosa, come la chiave di una serratura che apre una certa porta. [...] Harry guardò Monk alzare la bottiglia e sorseggiare la birra. Era solo un atto che Monk effettuava, come grattarsi il naso. Non era avido di birra. Monk se ne stava semplicemente seduto con la bottiglia ed era appagato. E il tempo passava come la merda portata dal fiume. (da Vita da barbone, p. 116 sg.)
  • Scrivo ancora. Nei primi quattro mesi di quest'anno ho scritto duecentocinquanta poesie. Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena. Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le avrò dato battaglia. E se fra voi c'è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio va' avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la migliore pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla luce, e all'azzardo, e alle risate. Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti. (da La mia pazzia, p. 93)
  • «Dovremo sterilizzare un coltello»
    «E come si fa?»
    «Sul fornello. Sopra la fiamma. Imbavagliamo il ragazzo e glielo tagliamo via. ZAC! In un attimo è fatta.»
    «Non morirà dissanguato?»
    «Non ha abbastanza culo.» (da Riscatto, p. 36)

Compagno di sbronze

Incipit

Danforth appese i corpi uno ad uno dopo che l'asciugatrice meccanica ebbe finito di strizzarli. Bagley sedeva ai telefoni. "quanti ne abbiamo fatti?"
"19. proprio una buona giornata."
"merda, è proprio cosí. sembra proprio una buona giornata. quanti ne abbiamo piazzati ieri?"
"14."
"discreto. discreto. se continuiamo così faremo un mucchio di grano. l'unica preoccupazione che ho è che potrebbero chiuder baracca in Vietnam," disse Bagley dei telefoni.

Citazioni

  • Era come fare un lancio col paracadute – se non si apre non ci si può mica incazzare con qualcuno. (La barba bianca)
  • La differenza tra Democrazia e Dittatura è che in Democrazia prima si vota e poi si prendono ordini; in una Dittatura non c'è bisogno di sprecare il tempo andando a votare. (La politica è come cercare di inculare un gatto)
  • Passai accanto a 200 persone e non riuscii a vedere un solo essere umano. (Una pioggia di donne)
  • Per me la mia merda puzza meglio, tranne quella di un cane. (10 seghe)
  • La sanità mentale è un'imperfezione. (10 seghe)
  • Se non vi è rimasta molta anima, e lo sapete, vi resta ancora dell'anima. (Un dollaro e venti centesimi)

Donne

  • È questo il problema di chi beve, pensai, versandomi da bere. Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa.
  • Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d'orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d'azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta. Io l'avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.
  • «Umanità, mi stai sul cazzo da sempre». Ecco il mio motto.
  • Voglio essere sepolto vicino all'ippodromo... per sentire la volata sulla dirittura d'arrivo.

[Charles Bukowski, Donne, traduzione di Marisa Caramella, TEA.]

A sud di nessun nord

  • Sapete, a volte se un tipo non crede in quello che fa, se la cava molto meglio, perché è libero da implicazioni emotive.
  • Personalmente non avevo molto da perdere, né io né il mio cazzo di media misura.
  • Era un lavoro impossibile, come tanti altri. Ti ammazzavi di fatica e avresti voluto andartene, poi la fatica aumentava e ti dimenticavi di andartene, e i minuti non passavano mai, e ti sembrava di vivere intrappolato dentro un unico minuto, senza speranza, senza via di scampo, troppo inebetito per tagliare la corda e senza un posto dove rifugiarti se anche l'avessi fatto.
  • A quanto pareva un uomo aveva solo un'alternativa, vivere una vita frenetica o diventare un barbone.
  • «Mi piacerebbe frustarti con la cintura sulle gambe, sul culo, sulle cosce. Vorrei farti tremare e piangere e poi, quando fossi tutta piangente e tremante, te lo sbatterei dentro in un gesto di amore puro.»
  • «Perché non ti trovi un lavoro decente?»
    «Non ci sono lavori decenti. Se uno scrittore non riesce a campare creando, vuol dire che è morto»
    «Oh, smettila, Carl! Al mondo ci sono miliardi di persone che non campano creando. Vuol dire che sono morte?»
    «Sì»
  • «C'è una dozzina di modi per perdere una corsa e un modo solo per vincerla.»
  • I cani avevano le pulci, gli uomini un sacco di guai.
  • Sapevo che le code mi stavano uccidendo. Non riuscivo ad accettarle, al contrario di tutti gli altri. Tutti gli altri erano normali. Per loro la vita era bella. Potevano far la coda senza provare dolore. Potevano mettersi in coda e starci per sempre.
  • «Non lo so dottore. Le ho detto che sono un uomo confuso.»
    «Ha provato con uno psichiatra?»
    «Inutile. Sono spenti, senza immaginazione. Non ho bisogno di uno psichiatra. Ho sentito dire che finiscono per molestare le loro pazienti. Vorrei fare l'analista. Se potessi scoparmi tutte le donne, mi andrebbe di fare l'analista; al di là di questo non servono a niente.»
  • La gente è fortunata. Le piace tutto: coni gelati, concerti rock, cantare, ballare, odio, amore, masturbazione, panini col wurstel, balli folk, Gesù Cristo, i pattini a rotelle, lo spiritualismo, il capitalismo, il comunismo, la circoncisione, i fumetti, Bob Hope, lo sci, la pesca, l'omicidio, il bowling, i dibattiti. Tutto. Non hanno molto, perché non si aspettano molto. Ma sono una grande banda.
  • Per essere uomo di mondo mi comportavo proprio come uno studentello.
  • Gli intestini quasi mi penzolavano fuori dal culo come la coda di un cane.
  • Ecco come il mondo finì, non con una bomba atomica, ma con merda merda merda.
  • Ospedali e galere e puttane: ecco le università della vita. Ho preso diverse lauree. Chiamatemi dottore.
  • Se solo avessi avuto la capacità di Vicky di ottenere informazioni sulla realtà, allora sì che avrei potuto scrivere qualcosa. Io devo starmene seduto e aspettare che mi venga l'ispirazione. Quando arriva, posso manipolarla e spremerla, ma non posso andarmela a cercare.

Factotum

Incipit

Arrivai a New Orleans sotto la pioggia alle cinque del mattino. Mi fermai alla stazione degli autobus per un po' ma la gente mi deprimeva tanto che presi la valigia, uscii nella pioggia e cominciai a camminare. Non sapevo dove fossero le pensioni, dove fosse il quartiere povero.
Avevo una valigia di cartone che cadeva a pezzi. Una volta era stata nera ma il nero si era scrostato e sotto si vedeva il cartone giallo. Avevo cercato di rimediare spalmando di lucido nero il cartone scoperto. Ma mentre camminavo la pioggia lavava via il lucido e mi feci due belle strisce nere sulle gambe dei pantaloni passando la valigia da una mano all'altra.
Be', era una città nuova, forse mi avrebbe portato fortuna.
Smise di piovere e uscì il sole. Ero nel quartiere nero. Continuai a camminare lentamente.

Citazioni

  • Io continuavo a ripetermi che non tutte le donne erano puttane, solo le mie.
  • La mia anima strafogata di birra è più triste di tutti gli alberi di Natale morti del mondo.
  • «Mi sembri giù. Stai male?».
    «La mia donna mi ha lasciato».
    «Ne troverai un'altra e ti lascerà anche quella». (1996)
  • Ogni uomo è un poeta.[2] (1996)
  • «Sei mai stato innamorato?»
    «L'amore è per la gente vera».
    «Tu sembri vero».
    «La gente vera non mi piace».
    «Non ti piace?»
    «La odio».
  • Ero il tipo che vive di solitudine; senza solitudine ero come un altro uomo senza cibo o senz'acqua. Ogni giorno passato senza solitudine mi indeboliva. (1999)
  • «Piccola», dissi «sono un genio ma nessuno lo sa all'infuori di me.» (1999)
  • «La gente non ha bisogno di affetto. Quello di cui ha bisogno è il successo, in una forma o nell'altra. Magari successo in amore, ma non necessariamente.»
    «La Bibbia dice, "Ama il prossimo tuo»
    «Potrebbe anche voler dire lascialo in pace. Vado a comprare un giornale» (1999)
  • Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. (1999)
  • La vita mi faceva semplicemente orrore. Ero terrorizzato da quello che bisognava fare solo per mangiare dormire e mettersi addosso qualche straccio. Così restavo a letto a bere. Quando bevi il mondo è sempre lì fuori che ti aspetta ma per un pò almeno non ti prende alla gola.
  • Come cazzo è possibile che ad un uomo piaccia essere svegliato alle 6.30 da una sveglia, scivolare fuori dal letto, vestirsi, mangiare a forza, cagare, pisciare, lavarsi i denti e pettinarsi, poi combattere contro il traffico per finire in un posto dove essenzialmente fai un sacco di soldi per qualcun altro e ti viene chiesto di essere grato per l'opportunità di farlo?

Hollywood, Hollywood!

  • "Anche Hank gioca," disse Sarah. "Punta sui cavalli. Ci va ogni volta che corrono."
    François mi guardò. "Ah, i cavalli! E vinci?"
    "Mi va di crederlo..."
  • I soldi sono come il sesso, [...] sembrano molto più importanti quando non ce n'è.
  • La poesia qualcosa vale, credetemi. Impedisce di impazzire del tutto.
  • La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità.

[Charles Bukowski, Hollywood, Hollywood!, traduzione di Marco Amante, Feltrinelli.]

Il capitano è fuori a pranzo

  • Agli scrittori piace soltanto la puzza dei propri stronzi.
  • Gente che va su e giù per le scale mobili, negli ascensori, che guida automobili, le porte dei garage che si aprono schiacciando un pulsante. Poi vanno in palestra per smaltire il grasso. (26/9/91; 11:36 PM)
  • Il capitalismo è sopravvissuto al comunismo. Bene, ora si divora da solo.
  • Il miglior lettore e il miglior essere umano sono quelli che mi fanno la grazia della loro assenza.
  • Nella prossima vita voglio essere un gatto. Dormire venti ore al giorno e aspettare che ti diano da mangiare. Starsene seduti a leccarsi il culo. Gli umani sono dei poveretti, rabbiosi e fissati.
  • Non ho mai trovato un vero amico. Con le donne, ogni volta era una nuova speranza, ma quello succedeva i primi tempi. Lo capii subito, smisi di cercare la "ragazza dei sogni"; me ne bastava una che non fosse un incubo.
  • Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo.
  • Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse che per questo dovremmo amarci tutti quanti e invece no, siamo schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla.
  • Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media.

[Charles Bukowski, Il capitano è fuori a pranzo, traduzione di Andrea Buzzi, Feltrinelli]

Musica per organi caldi

  • "Come si immagina Dio?" "Capelli bianchi, barba lunga e niente uccello."
  • Il genio è un uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.
  • L'amore è una forma di pregiudizio.[3] Si ama quello di cui si ha bisogno, quello che ci fa star bene, quello che ci fa comodo. Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri.
  • L'uomo è la fogna dell'universo.
  • La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno; mi sembra la soluzione più sensata.
  • Le uniche persone che conoscono la pietà sono quelle che ne hanno bisogno.
  • Mai far capire a una donna quanto è importante, altrimenti non ti dà scampo.
  • Mai fidarsi di quelli che vanno in giro in tuta.
  • Non riesco a affrontare la vita, quando sono sobrio.
  • Spero che la macchina parta. Spero che il lavandino non sia ingorgato. Sono contento di non essermi scopato una studentessa. Sono contento di avere problemi ad andare a letto con le donne che non conosco. Sono contento di essere un idiota. Sono contento di non sapere niente. Sono contento di non essere ancora morto. Quando mi guardo le mani e vedo che sono ancora attaccate ai polsi, mi dico che sono fortunato.
  • Tutti gli scrittori sono dei poveri idioti. È per questo che scrivono.
  • Il vero passo avanti è capire le donne e l'amore. O forse il passo avanti era saper uccidere con indifferenza
  • Prendi nota di questo principio e avrai finito di patire: è raro che una femmina abbandoni la sua vittima senza averne un'altra a portata di mano

[Charles Bukowski, Musica per organi caldi, traduzione di M. G. Castagnone, Feltrinelli]

Post Office

Incipit

Poste degli Stati Uniti
di Los Angeles, California
REGOLE DI COMPORTAMENTO
Direzione, 1 gennaio 1970
Memorandum No. 742

Si richiama l'attenzione di tutti i dirigenti sulle Regole di Comportamento elencate nel Paragrafo 742 del Manuale delle Poste, e sulla Condotta degli Impiegati delineata nel Paragrafo 744 del Manuale delle Poste.
Nel corso degli anni gli impiegati delle Poste hanno stabilito una lodevole tradizione di fedeltà al servizio della Nazione, insuperata in qualunque altro settore. Ciascun impiegato dovrebbe andare orgoglioso di questa tradizione di fedeltà e dedizione al lavoro. Ciascuno di noi deve sforzarsi per contribuire a mantenerla, nel contesto della continua evoluzione delle Poste verso il progresso e nel pubblico interesse.
Tutti i dipendenti delle Poste devono mantenere un comportamento di incrollabile onestà e completa dedizione al pubblico interesse. I dipendenti devono tenere una condotta di vita conforme ai più elevati principi morali, nel rispetto delle leggi degli Stati Uniti e delle regole e della politica del Ministero delle Poste. Non solo si esige un comportamento improntato alla più assoluta moralità, ma si invitano tutti gli impiegati e i funzionari ad astenersi da azioni che potrebbero impedire lo svolgimento coscienzioso dei loro compiti. Tali compiti devono esser svolti con scrupolo ed efficienza. Il servizio postale gode del privilegio del contatto quotidiano con la maggior parte dei cittadini della Nazione, e si trova a essere, in molte circostanze, il tramite più diretto col Governo Federale. Ogni impiegato delle Poste ha quindi possibilità e responsabilità uniche di agire con lo scrupolo e l'onestà che il pubblico si aspetta da lui; contribuendo così a mantenere la fama insuperata di fedeltà e onestà del servizio postale e del Governo Federale nel suo insieme.
Si richiede a tutti gli impiegati di rileggere il Paragrafo 742 del Manuale delle Poste, Linee Fondamentali di comportamento, Condotta Personale dei Dipendenti, Limitazioni all'Attività Politica, ecc...

Il funzionario in carica

Citazioni

  • Finalmente inghiottì la sua lumaca. Poi si mise a studiare quelle che aveva nel piatto.
    «Hanno tutte il loro minuscolo buco di culo! È orribile! Orribile!».
    «Che cos'ha di orribile il buco del culo, tesoro?».
    Si mise il tovagliolo davanti alla bocca. Si alzò e corse in bagno. Cominciò a vomitare. Le gridai dalla cucina: «Che cosa c'è che non va nel buco del culo, piccola? Tu ce l'hai il buco del culo e anch'io ce l'ho il buco del culo! Quando vai a comprare una bistecca di manzo, quel manzo aveva il buco del culo! Il mondo è pieno di buchi di culo! In un certo senso anche gli alberi hanno il buco del culo solo che non si vede, è coperto dalle foglie. Il tuo buco del culo, il mio buco del culo, al mondo ci sono miliardi di buchi di culo. Il presidente ha il buco del culo, il ragazzo del lavaggio macchine ha il buco del culo, il giudice e l'assassino hanno il buco del culo... Perfino Spilla Viola ha il buco del culo!»
  • Be', presi il fascicolo dell'esame e associai tutti i dati da imparare al sesso e all'età. C'era un tizio che abitava in una casa con tre donne. Una la prendeva a cinghiate(il suo nome era quello della via e la sua età il numero della trasversale); a quell'altra leccava la fica(idem), e la terza invece se la scopava, semplicemente(idem). C'erano tutti questi finocchi e uno di loro (si chiamava Manfred Ave.) aveva 33 anni... eccetera, eccetera.
    Sono certo che non mi avrebbero fatto entrare in quella gabbia di vetro se avessero saputo che cosa pensavo guardando tutte quelle cartoline. Mi sembravano tutti vecchi amici.
    Eppure feci confusione, con qualcuna delle mie orge. La prima volta feci 94 su 100.
    Dieci giorni dopo, quando ripetei la prova, sapevo alla perfezione chi faceva che cosa a chi.
    Feci 100 su 100 in 5 minuti.
  • Le donne erano destinate a soffrire; non c'era da meravigliarsi che volessero sempre grandi dichiarazioni d'amore.
  • Sicuro? La sicurezza si poteva averla anche in galera. Tre metri quadrati tutti per voi senza affitto da pagare, senza conti della luce e del telefono, senza tasse, senza alimenti. Senza tassa di circolazione. Senza multe. Senza fermi per ogni guida in stato di ubriachezza. Cure mediche gratuite. La compagnia di persone con gli stessi interessi. Chiesa. Inculate. Funerali gratuiti.
  • Le coperte erano scivolate via e io guardai quella schiena bianca, le scapole appuntite sembravano lì lì per trasformarsi in ali.
  • Alle donne piacciono i lanci di biancheria sporca, gli urli, le tragedie. Poi gli scambi di promesse. Io non ero molto bravo, con le promesse.
  • «Non prendertela troppo. Non è stata colpa tua. È stato l'alcool. Mi è successo altre volte».
    «Va bene, allora non dovresti bere tanto. A nessuna donna piace venire dopo la bottiglia».
  • Una delle migliori scopate della mia vita. Sentivo l'acqua, sentivo la risacca che andava e veniva. Era come se stessi venendo con tutto l'oceano. E venivo, venivo, non finiva mai. Alle fine rotolai giù.
    «Oh Gesù Cristo», dissi «Oh, Gesù Cristo».
    Non so come mai Gesù Cristo finisse sempre col mischiarsi a faccende del genere.

Pulp

Incipit

Stavo in ufficio, il contratto d'affitto era scaduto e McKelvey voleva ricorrere al tribunale per sfrattarmi. Era una giornata infernale e il condizionatore d'aria era rotto. Sul piano della scrivania stava camminando lentamente una mosca. Allungai un braccio, abbattei il palmo aperto della mano e la spedii all'altro mondo. Mentre mi pulivo la mano sulla gamba destra dei pantaloni squillò il telefono.

Citazioni

  • In qualche modo mi persi, cominciai a guardarle su per le gambe. Mi sono sempre piaciute, le gambe. È stata la prima cosa che ho visto quando sono nato. Ma allora stavo cercando di uscire. Da quel momento in poi ho sempre tentato di andare nell'altra direzione, ma con fortuna piuttosto scarsa.
  • Voglio dire, potrei essere chiunque, che importanza ha? Che cosa c'è in un nome?
  • Avevo gli occhi tristi e le scarpe vecchie e nessuno mi voleva bene. Ma avevo da fare.
  • L'uomo nasce per morire. Che significato ha? Stare lì ad aspettare.
  • L'inferno era come lo facevi tu.
  • "Belane, sei svitato?" "Chi lo sa? La pazzia è relativa. Chi stabilisce la normalità?" "Non lo so"
  • Figlio di puttana, l'uomo è nato per conquistare a fatica ogni centimetro di terreno. Nato per lottare, nato per morire.
  • Il sesso era un trabocchetto, una trappola. andava bene per gli animali. Avevo troppo buon senso per sciocchezze simili.
  • Mentre aspettavo ammazzai quattro mosche. Accidenti, la morte era dappertutto. Uomini, uccelli, belve, rettili, roditori, insetti, pesci, nessuno aveva la minima probabilità di sfuggirle. Li sistemava tutti. Non sapevo che cosa fare, al riguardo. Mi venne la depressione.
  • E me ne stavo lì a parlare con i morti.
  • La mosca stava ancora camminando sulla scrivania. Arrotolai il "Racing Form", le diedi un colpo e la mancai. Non era la mia giornata. Né la mia settimana. Né il mio mese. Né il mio anno. Né la mia vita. Accidenti.
  • Ma il pericolo mi piaceva molto. Mi faceva fischiare le orecchie e stringere il buco del culo. Si vive una volta sola, giusto? A parte Lazzaro. Povero babbeo, lui è dovuto morire due volte. Ma io ero Nick Belane. Si fa solo un giro, sulla giostra. La vita era degli audaci.
  • Il giorno dopo mi recai alle Pompe Funebri Porto d'Argento a controllare la situazione. Un settore maledettamente redditizio, quello... niente periodi morti.
  • Lo strizzacervelli non sapeva che l'attesa è una di quelle cose che fa impazzire la gente? La gente aspettava per tutta la vita. Aspettava per vivere, aspettava per morire.
  • Controllai la fondina. C'era. Nascosta. La migliore erezione che possa avere un uomo.
  • A volte le cose sono proprio come sembrano, ecco tutto.
  • Il migliore interprete dei sogni è chi li fa.
  • La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida.
  • Ed eccola là, sul divano davanti a me: la signora Morte. Non era mai stata così bella. Che bambola. Non ti lasciava mai nei pasticci. Meglio dell'oro.
  • Non arrivavo da nessuna parte, e neanche il resto del mondo, per quello. Stavamo tutti in giro in attesa di morire e nel frattempo facevamo alcune cosette per riempire lo spazio. Certuni non facevano neanche le cosette. Eravamo delle verdure.
  • Controllai che nel cassetto della scrivania ci fosse la Luger. Era lì, bella come un quadro. Di nudo.
  • Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cos'hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa.
  • Poi la porta si spalancò. Ed entrò quella donna. Tutto quello che posso dirvi è che ci sono miliardi di donne, sulla terra, giusto? Certune sono passabili. La maggior parte sono abbastanza belline, ma ogni tanto la natura fa uno scherzo, mette insieme una donna speciale, incredibile. Cioè, guardi e non ci puoi credere. Tutto è un movimento ondulatorio perfetto, come l'argento vivo, come un serpente, vedi una caviglia, un gomito, un seno, un ginocchio, e tutto si fonde in un insieme gigantesco, provocante, con magnifici occhi sorridenti, bocca leggermente piegata in giù, labbra atteggiate in modo che sembrano scoppiare in una risata alla tua sensazione di impotenza. E sanno vestirsi, e i loro lunghi capelli incendiano l'aria. Troppo di tutto, accidenti.
  • Voglio dire, mettiamola così: voi immaginate che niente abbia un senso, ma non può essere che tutto sia così, perché vi rendete conto che non ha senso e questa vostra consapevolezza gli dà quasi un senso. Avete capito quello che intendo? Un pessimismo ottimistico.

Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle

  • Detesto i prati. Tutti hanno un prato con l'erba. [...] E quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri, si diventa tutti gli altri.
  • C.B.: Non cerco mai di migliorarmi o di imparare qualcosa, rimango esattamente come sono. Non sono uno che impara, sono uno che evita. Non ho voglia di imparare, mi sento perfettamente normale nel mio modo pazzo.
    F.P.: Ma cosa eviti?
    C.B.: Di diventare come gli altri.
  • C.B.: Se hai stile hai il tuo metodo che continua mentre tutte le cose vacillano. Mi segui?
    F.P.: Sì.
    C.B.: Non c'è altro. È molto semplice.
    F.P.: Ma lo stile di vita? Cambia anche questo?
    C.B.: Il mio non cambia granché. Mi limito a bere cose diverse.

[Charles Bukowski, Fernanda Pivano, Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle: Fernanda Pivano intervista Charles Bukowski, Feltrinelli.]

Shakespeare non l'ha mai fatto

  • Avevo bisogno di una birra come base per ricominciare.
  • Aspettavano di morire ma non avevano una fretta particolare; c'erano molte cose su cui pensare.
  • Tentai il suicidio 2 o 3 volte ma fallii per una ragione o l'altra: semplicemente, non ero un buon suicida professionista.
  • Credo che non viaggerò mai più. Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei.  Non risulta Non risulta
  • Pareva autentico. Ma tante cose paiono autentiche, come le lapidi.
  • Avevo tenuto molti reading, cominciando dalle librerie, poi le università, infine i night club.
  • Se una donna vuol vendere parte del suo corpo probabilmente non è molto diverso da un violinista che dà un concerto... è la sopravvivenza nel modo che si conosce, la morte arriverà ma è meglio giocarla e farla aspettare ancora un po'.
  • Eravamo di nuovo in America e il tassametro ticchettava e tutto quello che avevo da fare era scrivere ancora una volta.

"Un uomo deve provare tante donne per trovare l'unica, e se aveva fortuna lei sarebbe stata al suo fianco. Per un uomo sistemarsi con la prima o la seconda donna della vita è comportarsi da ignorante; non ha idea di che cosa sia una donna. Un uomo deve compiere il percorso fino in fondo, e ciò non significa solo andare a letto con le donne, scoparle una volta o due; vuole dire "vivere" con loro per mesi e anni. Non biasimo gli uomini che hanno paura di una cosa simile, significa mettere l'anima a disposizione di tutte. Naturalmente alcuni uomini si sistemano con una donna, rinunciano, dicono ecco, è il meglio che posso fare. Ce ne sono moltissimi, in effetti la maggior parte delle persone vive sotto la bandiera della tregua: si rende conto che le cose non funzionano in modo proprio perfetto, ma non importa, accontentiamoci, dicono, non serve a niente percorrere di nuovo tutta la trafila, che cosa danno alla tv, stasera? Niente. Bene, guardiamola lo stesso. È meglio che guardarsi in faccia, è meglio che pensare a "quello". La tv tiene insieme più coppie male assortite di quanto non facciano i figli o la chiesa." [Shakespeare non l'ha mai fatto - Bukowski]

Sotto un sole di sigarette e cetrioli

  • A volte penso a questa o a quell'altra delle mie donne. Mi domando cosa speravamo quando abitavamo insieme con la testa a pezzi come la 4a gamba di quel cavallo.
  • Il mondo è meno di una lisca di pesce.
  • Ai miei 3 gatti sono state tagliate le palle. Adesso se ne stanno accucciati e mi guardano con gli occhi svuotati di tutto tranne che la voglia di uccidere.
  • Dicono che l'acqua abbia sorretto Cristo: per uscirne indenni spero che siate quasi altrettanto fortunati.
  • Io vedo dove Brigitte Bardot s'è tagliata i polsi e ha preso delle pillole, ma come noialtri si arrangerà a continuare nonostante tutto.
  • Mentre il mio spirito se ne va in macchina lungo il mare su strade sterrate rognose più tossiche di un sigaro scadente e mentre continuo ad andare solo e spensierato le case dei ricchi su in alto sembrano folli, annebbiate e atterrite sulle cime delle piatte montagne.
  • Quello che più mi piace, mi sa, è che nel tempo tutto si risolve, si aggiusta, si cicatrizza, indipendentemente da quel che penso o faccio.
  • Datemi la carica come a un giocattolo, fatemi cadere oltre il bordo del tavolino da caffè dove il cielo si butta in mare – verso l'ultima fine indicibile.
  • Mi sono trovato a camminare in un mare di fango sotto una pioggia fine e ho pensato, caspita, devi essere matto come dicono altrimenti perché continueresti a camminare in questo fango?
  • Io sono il lungo ritorno a casa in macchina al buio, sotto la pioggia, io sono decenni e decenni di corse fatte e vinte e perse e corse di nuovo e io sono me stesso seduto con in mano un programmo e le liste di partenza.
  • L'unico atto poetico necessario è la scrittura della poesia, e tutto quello che viene dopo è propaganda.
  • Essere molto malati ed essere morti sono condizioni molto simili agli occhi della società.
  • Non possiamo ingannare la morte ma possiamo farle fare così tanta fatica che quando arriverà a prenderci saprà di avere ottenuto una vittoria altrettanto perfetta della nostra.
  • È questa la nostra nuova civiltà: come gli uomini una volta vivevano sugli alberi e nelle caverne adesso vivono in automobile e sull'autostrada.
  • Ti trovi a uscire in retromarcia entrando nella vita stessa.
  • E in qualche modo riuscirai a superare i giorni vuoti e i giorni pieni e i giorni noiosi e i giorni detestabili e i giorni straordinari, tutti così piacevoli e così deludenti perché noi siamo tutti così simili e così diversi.
  • Resistere significa semplicemente tirare fuori i coglioni e meno sono le chance più dolce è la vittoria.
  • Nuove avversità arrivano come un treno in orario.

[Charles Bukowski, Sotto un sole di sigarette e cetrioli, traduzione di Damiano Alberti, Minimum fax, 2005]

Storie di ordinaria follia

Incipit

Cass era la più giovane e la più bella di 5 sorelle. Cass era la più bella ragazza di tutta la città. Mezzindiana, aveva un corpo stranamente flessuoso, focoso era e come di serpente, con due occhi che proprio ci dicevano. Cass era fuoco fluido in movimento. Era come uno spirito incastrato in una forma che però non riusciva a contenerlo. I capelli neri e lunghi, i capelli di seta, si muovevano ondeggiando e vorticando come il corpo volteggiava. Lo spirito, o alle stelle o giù ai calcagni. Non c'era via di mezzo, per Cass. C'era anche chi diceva ch'era pazza. Gli imbecilli lo dicevano. Gli imbecilli non potevano capirla.

Citazioni

  • Accavallò le gambe e si tirò su la gonna. Si può andare in paradiso anche prima di morire. (La vita in un casino del Texas)
  • Anche un pochino di vita ti è cara, quando sei alla fine della vita. (Sei Pollici)
  • Bukowski detto Gambe d'Elefante, il fallito. (Tre donne)
  • "Che differenza c'è fra poesia e prosa?" "La poesia dice troppo in pochissimo tempo, la prosa dice poco e ci mette un bel po'." (Nascita, vita e morte di un giornale underground)
  • "Come mai, la cravatta?" "La lampo dei calzoni è difettosa. Le mutande, troppo strette. L'estremità della cravatta mi copre il pelo sopra l'uccello." (Un matrimonio Zen)
  • Diventa bravo in qualsiasi campo, e ti crei subito dei nemici. I campioni vengono innalzati affinché la folla provi poi maggior gusto a vederli rotolare, battuti, fra la merda, e goda a subissarli di fischi. (Un brutto viaggio)
  • I nostri peccati vengon fabbricati in cielo per creare il nostro inferno, di cui evidentemente abbiamo bisogno. (Un brutto viaggio)
  • Il codardo è uno che prevede il futuro. il coraggioso è privo d'ogni immaginazione. (Quattro chiacchiere in pace)
  • Il guaio di ogni aforisma, di ogni affermazione, è che può facilmente diventare una mezza verità, una fregnaccia, una bugia o un appassito luogo comune. (Cavalli, mica cavoli)
  • L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci: soprattutto perché provi un senso di benessere, quando gli sei vicino.
  • La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto. (Fica a stufo)
  • Le due più grandi invenzioni dell'uomo sono il letto e la bomba atomica: il primo ti tiene lontano dalle noie, la seconda le elimina. (Rosso come un giaggiolo)
  • Mi guardai intorno. Non c'era nessuna donna, lì in quel caffè. Ripiegai sulla cosa che sta al secondo posto in graduatoria: sollevai il mio bicchiere e lo scolai. (Vita e morte all'ospedale dei poveri)
  • Mostratemi un uomo che abita solo e ha la cucina perpetuamente sporca e, 5 volte su 9, vi mostrerò un uomo eccezionale. Charles Bukowski, 27 giugno 1967, alla 19° birra. (Troppo sensibile)
  • Mostratemi un uomo che abita solo e ha una cucina perpetuamente pulita, 8 volte su 9 vi mostrerò un uomo detestabile sul piano spirituale. Charles Bukowski, 27 giugno 1967, alla 20° birra. (Troppo sensibile)
  • Ognuno di noi ha i suoi inferni, si sa. Ma io ero in testa, di tre lunghezze sugli inseguitori.
  • Qualsiasi cosa, del resto, è una perdita e spreco di tempo: tranne fottere di gusto o creare qualcosa di buono o guarire o correr dietro a una specie di fantasma-amore-felicità. Tanto tutti finiamo nel mondezzaio della sconfitta: chiamala morte, chiamala errore. Io non son bravo con le parole. Direi però, dato che tutti ci s'adatta alle circostanze, che certe cose accrescono la tua esperienza, anche se magari non si tratta di saggezza. È possibile peraltro che uno resti per tutta la vita nell' errore, vivendo in uno stato come d'intontimento o di paura. Ne avrete viste, di queste facce. Io ho visto la mia. (Altra storia di cavalli)
  • Solo i poveri conoscono il significato della vita; chi ha soldi e sicurezza può soltanto tirare a indovinare.
  • Tanta gente urla la verità, ma senza stile è inutile, non serve. (Noie alla batteria)
  • Tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla. (Fior di cavallo)
  • Tutti abbiamo udito la donnetta che dice: "oh, è terribile quel che fanno questi giovani a se stessi, secondo me la droga è una cosa tremenda." poi tu la guardi, la donna che parla in questo modo: è senza occhi, senza denti, senza cervello, senz'anima, senza culo, né bocca, né calore umano, né spirito, niente, solo un bastone, e ti chiedi come avran fatto a ridurla in quello stato i tè con i pasticcini e la chiesa. (Il gran gioco dell'erba)

Taccuino di un vecchio sporcaccione

Incipit

un figlio di puttana si era rifiutato di scucire il grano, tutti che dicevano d'essere al verde, il pokerino era finito, io ero lì seduto col mio fratellino Elf, Elf era un ragazzo svampito, svaccato in toto, era stato a letto per anni a spremersi le palle gommose, a fare esercizi folli, e quando poi era sceso dal letto era più largo che lungo, un bruto sorridente tutto muscoli che voleva fare lo scrittore ma suonava un po' troppo come Thomas Wolfe e, a parte Dreiser, T. Wolfe è proprio il peggior scrittore che sia mai nato in America, e io colpii Elf dietro l'orecchio e la bottiglia cadde giù dal tavolo.

Citazioni

  • «Che differenza c'è tra un galeotto e l'uomo della strada?» «Il galeotto è un perdente che ci ha provato.»
  • Ma c'è un vecchio proverbio secondo cui la conoscenza che non viene seguita dall'azione è peggio dell'ignoranza. perché se tiri a indovinare e non ci prendi puoi sempre dire, merda, gli dei mi sono avversi. ma se sai e non fai, vuol dire che in testa hai soffitte e anticamere buie da percorrere avanti e indietro e a cui pensare. non è mica una cosa sana, produce serate noiose, un eccesso d'alcool e seghe.
  • L'amore è una strada discretamente significativa; il sesso è abbastanza significativo.
  • Le donne sono animali fondalmentalmente stupidi ma si concentrano sul maschio con un impegno così totale da riuscire spesso a sconfiggerlo quando lui pensa ad altro.
  • «Marty è pieno di sangue, no?» «ma sicuro.» «è di quello che siamo fatti noi?» «soprattutto di quello.» «di cosa soprattutto?» «soprattutto di sangue, ossa e dolore.»
  • Non posso dirvi perché dovessi bere così tanto prima di sbronzarmi. forse per via della mia gran rabbia o del grande dolore, oppure perché mi mancava un pezzo del cervello-anima. forse per via di tutte e due le cose.
  • Mi annoiano a morte quegli intelletti preziosi che devono dir diamanti ogni volta che aprono bocca. m'annoio a dover lottare per ogni alito di vento che faccia respirar la mente. ecco perché mi sono tenuto lontano dalla gente per così tanto tempo. e adesso che vado in società, scopro che devo tornare nella mia caverna. ci sono altre cose oltre alla mente: gli insetti, i palmizi, i macinini da pepe, e io terrò un macinino da pepe nella mia caverna. così, allegria.
  • Trovai l'ultimo bicchiere di vino mescolato a cenere di sigaro e tristezza.
  • Avrei potuto gridare per strada qualsiasi cosa senza che nessuno mi sentisse, senza che nessuno alzasse un dito. non si può dire che avrebbero dovuto. non chiedevo amore. ma c'era qualcosa di molto strano. i libri non ne avevano mai parlato. i genitori non ne avevano mai parlato. i ragni sì. vaffanculo.
  • Avrei potuto star seduto lì per un po' e respirare il puzzo, forse farci qualcosa con dio, forse dargli una chance. tirai a me il battente.
  • Ecco di cosa avevano paura gli uomini. non solo di essere rinchiusi una volta per tutte. ma anche di non avere un solo amico. così, non meravigliatevi, pensai, una situazione così TI FA venire lo scagnazzo. ti può AMMAZZARE. il loro trucchetto semplice semplice è quello di farti entrare nella civiltà e di bloccarti dentro. di obbligarti ad aver tessere d'ogni tipo nel portafoglio. soldi. assicurazione. automobile. letto. finestra. cesso. gatto. cane. piante. strumenti musicali. certificato di nascita. cose con cui incavolarsi. nemici. seguaci. sacchi di farina. stuzzicadenti. culo non affetto da contagio. vasca da bagno. macchina fotografica. sciacqui per bocca. oh mio dio, ooo. serratura (tuffatici dentro, nuotaci dentro, grattagli la schiena) (tutto quel che avete – infilatevi nel cuore cose come un paio di pinze, ali di gomma, un cazzo di ricambio nella cassetta dei medicinali.
  • Fiutavo la morte nell'aria. e adesso che la fiutavo non ero poi così sicuro che avesse un buon profumo
  • Era bello. che fosse lei a stringermi. a lasciar perdere le parole.
  • Ero troppo ubriaco per lamentarmi: sentivo solo il morso e la tristezza selvaggia di un'altra buona cosa persa per sempre.
  • Non potevo far altro che scolare la lattina di birra e aspettare che cadesse l'atomica.
  • Si chiamava Henry Beckett ed era un lunedì mattina, si era appena alzato, guardò fuori dalla finestra, vide una donna con una minigonna cortissima, e pensò, mi ci sto quasi facendo il callo, peccato. eppure una donna deve avere qualcosa adosso altrimenti non c'è niente da toglierle. la carne cruda è solo carne cruda.
  • Sembrava più bella che mai. una bionda tiziano che scoppiava di vita; il naso un po' troppo berutto, un po' troppo grosso, ma una volta che ci avevi fatto l'abitudine, finivi per amare anche quello. sentiva il cuore che ticchettava come una bomba ad orologeria in uno sgabuzzino vuoto. era come se qualcuno gli avesse scodellato via le budella e che solo il cuore si trovasse al solito posto, a gemer vuoto.
  • Quando arrivai a New Orleans mi assicurai di non alloggiare in un casino, anche se tutta la città ci assomigliava.
  • Le feci tener su le calze e le scarpe coi tacchi alti. sono un freak. il corpo al naturale non lo reggo, ho bisogno di farmi ingannare. gli psichiatri hanno un termine specifico per questo, e io ho un termine specifico per gli psichiatri.
  • E così per alcuni scrittori, incluso quell'impertinente glorioso di Bukowski, il sesso è ovviamente tragicomico. non ne scrivo come di uno strumento ossessivo. ne scrivo come di una risata su un palcoscenico su cui dovete finire per piangere anche voi, come di un intermezzo, tra un atto e l'altro.
  • Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce abbastanza bene.

Note

  1. Potrebbe non essere originale; la citazione "La verità sta sovente nelle sfumature" è presente in opere antecedenti alla nascita di Bukowski.
  2. La citazione non è tuttavia originale, in quanto in lingua inglese (Every man is a poet) compare in opere antecedenti alla sua nascita.
  3. Frase riportata anche in Donne.

Bibliografia

  • Charles Bukowski, A sud di nessun nord, traduzione di Mariagiulia Castagnone, TEA, 2003.
  • Charles Bukowski, Compagno di sbronze, traduzione di Carlo A. Corsi, Feltrinelli, 2000. ISBN 8807809788
  • Charles Bukowski, Confessioni di un codardo, TEA, 2000. ISBN 88781887151
  • Charles Bukowski, Factotum, Guanda, 1996.
  • Charles Bukowski, Factotum, TEA, 1999. ISBN 8878186104
  • Charles Bukowski, Niente canzoni d'amore, traduzione di Giovanni Luciani, TEA, 2005.
  • Charles Bukowski, Post Office, TEA, 2009. ISBN 9788850218196
  • Charles Bukowski, Pulp. Una storia del XX secolo, traduzione di Luigi Schenoni, Feltrinelli, 1995. ISBN 8807700603
  • Charles Bukowski, Shakespeare non l'avrebbe mai fatto, traduzione di Silvia Accardi, SugarCo Edizioni, 1979.
  • Charles Bukowski, Storie di ordinaria follia. Erezioni, eiaculazioni, esibizioni, traduzione di P. F. Paolini, Feltrinelli, 1989. ISBN 8807808161
  • Charles Bukowski, Taccuino di un vecchio sporcaccione (1969), a cura di Carlo A. Corsi, TEA, 1997. ISBN 8878194433

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