Silvio Berlusconi/Citazioni su Silvio Berlusconi: differenze tra le versioni

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*S'è sparsa voce che ce l'ho con lui, mica vero. Anzi, sta contribuendo, un po' alla volta, a chiarire l'identikit dell' allenatore del Milan. Devotamente leggendo l'accademia di Brera, venerdì, ho appreso che, propostagli la candidatura-Bagnoli, Berlusconi ha obiettato "è comunista". Chissà se è vero, certo mette malvolentieri la cravatta. ([[Gianni Mura]])
*S'è sparsa voce che ce l'ho con lui, mica vero. Anzi, sta contribuendo, un po' alla volta, a chiarire l'identikit dell' allenatore del Milan. Devotamente leggendo l'accademia di Brera, venerdì, ho appreso che, propostagli la candidatura-Bagnoli, Berlusconi ha obiettato "è comunista". Chissà se è vero, certo mette malvolentieri la cravatta. ([[Gianni Mura]])
*Si finge che il potere prima di Berlusconi sia sempre stato immacolato da giudici e amanti, da corrotti e mignotte. E si finge che il Paese sia paralizzato, che la giustizia sia a terra, che la democrazia sia finita, a causa del legittimo impedimento voluto dal governo Berlusconi. La verità è che la giustizia in Italia ha un record europeo di ingiustizia e di insolvenza; che ogni potere politico in Italia ha avuto inchieste giudiziarie, e per vicende e comportamenti legati alla vita pubblica e non alla vita precedente di imprenditore privato, come il caso di Berlusconi. E che tra sesso e potere c'è una relazione stretta, antica e trasversale. Ma l'ipocrisia clericale è fingere scandalo, mostrarsi indignati perché improvvisamente la giustizia, il buon governo, l'onestà sono spariti in un Paese che vive da svariati decenni con una giustizia da schifo, con governi brevi, storti e malcavati, e con una disonestà intellettuale ma anche politica e giudiziaria come regola di vita. (da ''[http://www.ilgiornale.it/interni/quellitalia_ipocrita_nutrita_clericalismo/05-02-2010/articolo-id=419342 Quell'Italia ipocrita nutrita di clericalismo]'', ''Il Giornale'', 5 febbraio 2010)
*Si finge che il potere prima di Berlusconi sia sempre stato immacolato da giudici e amanti, da corrotti e mignotte. E si finge che il Paese sia paralizzato, che la giustizia sia a terra, che la democrazia sia finita, a causa del legittimo impedimento voluto dal governo Berlusconi. La verità è che la giustizia in Italia ha un record europeo di ingiustizia e di insolvenza; che ogni potere politico in Italia ha avuto inchieste giudiziarie, e per vicende e comportamenti legati alla vita pubblica e non alla vita precedente di imprenditore privato, come il caso di Berlusconi. E che tra sesso e potere c'è una relazione stretta, antica e trasversale. Ma l'ipocrisia clericale è fingere scandalo, mostrarsi indignati perché improvvisamente la giustizia, il buon governo, l'onestà sono spariti in un Paese che vive da svariati decenni con una giustizia da schifo, con governi brevi, storti e malcavati, e con una disonestà intellettuale ma anche politica e giudiziaria come regola di vita. (da ''[http://www.ilgiornale.it/interni/quellitalia_ipocrita_nutrita_clericalismo/05-02-2010/articolo-id=419342 Quell'Italia ipocrita nutrita di clericalismo]'', ''Il Giornale'', 5 febbraio 2010)
*Sia chiaro: la mia umana simpatia va più a Berlusconi che a chi l'ha sostenuto, perché lui non aveva scelta che essere se stesso, dichiarativamente e senza mai infingimenti, così sé, così bidimensionale e senza profondità e altra prospettiva che quella della propria piatta fisiologia che io ho spesso pensato che sarebbe lui il primo a non notare alcuna differenza con il giorno prima se il giorno dopo si svegliasse morto, si sveglierebbe morto e inizierebbe la sua giornata come al solito. Quanti lo hanno sostenuto no, una scelta restava loro fuori dalla geneticità coattiva che contraddistingue Berlusconi e lo muove e lo predestinava a essere sé e nessun altro che lo volesse o no – e lui lo voleva. Se gli eterni Bambini e le Bambine di Silvio Gesù avessero osato prendersela questa scelta, Berlusconi non avrebbe fatto scialo dell'Italia per ben due decenni e del prossimo a venire solo a causa del tasso d'interesse ormai greco toccato dai buoni del tesoro italiano, e non mi sto riferendo ai soli politici della maggioranza e della minorata minoranza clerical-fascista-familista quanto i suoi oppositori apparenti, ma a chi l'ha votato e a chi ha votato il partito più magna a ufo e nullafacente e cialtronesco e costituzionalmente ignorante a memoria d'uomo, la Lega Nord. ([[Aldo Busi]])
*Signor Cavaliere, noi due non ci amiamo si sa. Ma il comportamento che quella gente tiene verso di Lei è così incivile così insopportabile così ributtante quindi offensivo per la libertà e la democrazia che a portarvi un benché minimo e involontario contributo mi vergognerei. ([[Oriana Fallaci]])
*Signor Cavaliere, noi due non ci amiamo si sa. Ma il comportamento che quella gente tiene verso di Lei è così incivile così insopportabile così ributtante quindi offensivo per la libertà e la democrazia che a portarvi un benché minimo e involontario contributo mi vergognerei. ([[Oriana Fallaci]])
*Signor Presidente del Consiglio [Berlusconi ndr], anzi signor Presidente Videla, lei è proprio un capo di Governo modello Argentina. Lei ha umiliato e umilia ogni giorno il Parlamento con colpi di mano che violano ogni regola di democrazia parlamentare. Proprio pochi minuti fa, lei ha promosso e realizzato l'ultimo atto provocatore e promotore di una deriva antidemocratica, ovvero la nomina a presidente della Commissione di vigilanza RAI di una persona scelta dalla sua maggioranza. Lo dico a chi ci ascolta in diretta: questa maggioranza parlamentare ha avuto l'arroganza di scegliere anche chi deve rappresentare l'opposizione. Si tratta di un comportamento tipico, appunto, delle dittature argentine. ([[Antonio Di Pietro]])
*Signor Presidente del Consiglio [Berlusconi ndr], anzi signor Presidente Videla, lei è proprio un capo di Governo modello Argentina. Lei ha umiliato e umilia ogni giorno il Parlamento con colpi di mano che violano ogni regola di democrazia parlamentare. Proprio pochi minuti fa, lei ha promosso e realizzato l'ultimo atto provocatore e promotore di una deriva antidemocratica, ovvero la nomina a presidente della Commissione di vigilanza RAI di una persona scelta dalla sua maggioranza. Lo dico a chi ci ascolta in diretta: questa maggioranza parlamentare ha avuto l'arroganza di scegliere anche chi deve rappresentare l'opposizione. Si tratta di un comportamento tipico, appunto, delle dittature argentine. ([[Antonio Di Pietro]])

Versione delle 12:30, 10 nov 2011

Voce principale: Silvio Berlusconi.

Silvio Berlusconi

Citazioni su Silvio Berlusconi.

Citazioni

  • A odiare Berlusconi che cosa ci si guadagna, a parte il fremito e il parossismo che ogni odio gratuito comporta? Niente. (Giuliano Ferrara)
  • Alcuni personaggi sono già forme di spettacolo, Andreotti è il dramma, Berlusconi è la commedia, Bossi è la farsa. (Dino Risi)
  • Alcuni processi su Berlusconi sono andati in prescrizione e quindi non è stato accertato il fatto. In alcuni casi non c'è stata una pronuncia di assoluzione nel merito, ci sono state sentenze in cui non si è potuto dire né colpevole né innocente, perché è passato troppo tempo dal fatto. Prima della riforma emanata nel 2002, questi tipi di reati erano punibili molto più gravemente, oggi è diventata una semplice contravvenzione. (Giuseppe Cascini)
  • Berlusconi dice di essere contrario a una società multietnica. Ma l'affermazione non ha senso perché l'Italia è già una società multietnica, come lo sono tutti gli altri Paesi europei, per non parlare degli Stati Uniti. Ha senso essere contrari a una società multiculturale – costituita da etnie separate e chiuse, ciascuna delle quali con un proprio statuto civile diverso, se non addirittura opposto, a quello nazionale – che segnerebbe la fine dello Stato e della sua sovranità. (Piero Ostellino)
  • Berlusconi e Sarkozy si muovono sulla stessa rotta, individualismo e liberismo sfrenati. Non mi riconosco in quei governi. Il mio presidente è Obama. Ho tifato per lui alle primarie, ho brindato alla sua vittoria. (Patrice Chéreau)
  • Berlusconi è il più grave e pericoloso fenomeno politico in Europa. Rappresenta la più seria minaccia alla democrazia europea dal 1945. Il suo governo ha esercitato una maligna influenza sulla vita democratica italiana. Come si può tacere un simile argomento. (Martin Jacques)
  • Berlusconi è simpatico. Cordiale. Estroverso. Io sono introverso. Un po' timido. Cerco d'esser spiccio. A volte, nel trattar gli affari, si dicon otto parole quando ne bastano due. Bene: io ne dico una e mezza. [...] Forse l'unico tratto in comune è che siamo due imprenditori ancora abbastanza giovani e ciascuno ha fatto la sua strada. Lui più di me. (Calisto Tanzi)
  • Berlusconi è un pazzo, pericoloso per la democrazia. (Oliviero Diliberto)
  • Berlusconi è un premier che vive in erezione sulla scena pubblica. (Nichi Vendola)
  • Berlusconi ha buon gioco, perché veniamo da un periodo di vuoto d'autorità. (Massimo D'Alema)
  • Berlusconi ha riconfermato più volte in modo imbarazzante, anche perché sempre sorridente e faceto trattando una questione di una gravità morale gigantesca, la sua amicizia con Putin ed ha detto che il suo amico Putin, che deve essere un omonimo di quello che comanda a Mosca, non ne poteva più di udire i racconti strazianti di madri schiacciate dai carri armati (georgiani), donne violentate (dai georgiani) poveri soldati uccisi (russi) e così – quando ce vo' ce vo' – ad un certo punto anche un sant'uomo come lui ha perso la pazienza e ha fatto ciò che ha fatto Hitler con la Polonia. (Paolo Guzzanti)
  • Berlusconi, il proprietario di un etereo impero dei media e il sovrano di quella fusione fisica e metafisica creata da Garibaldi e Vittorio Emanuele II d'Italia, è soprattutto, come Crusoe [Daniel Defoe], «homo oeconomicus», il self-made man. (Richard Newbury)
  • Berlusconi mi ha detto che sono il più grande comico di questo secolo con Sordi e Totò. Gli sono grato per questo... e anche per aver perso le elezioni. (Paolo Villaggio)
  • Berlusconi non dà ordini. Enuncia delle tematiche, segnala delle cose. Poi sta a te. (Carlo Rossella)
  • Berlusconi non perde occasione per spiegare al Paese che l'ideologia del suo movimento è in realtà l'ideologia della sua impresa. (Sergio Romano)
  • Berlusconi si scopa tutte queste ragazze in nome di tutti gli italiani, e questi lo devono ringraziare perché per governare bene bisogna scopare bene. (Vittorio Sgarbi)
  • Berlusconi [...] sta alla politica come Emilio Fede sta all'informazione. (Antonio Di Pietro)
  • Berlusconi sta attuando il mio Piano di Rinascita Democratica alla perfezione… mi dovrebbero almeno dare il copyright! (Licio Gelli)
  • Berlusconi tratta gli alleati come un padrone del Settecento trattava gli schiavi. (Pier Ferdinando Casini)
  • Certo, è uno che non si ferma mai, e mai fa fermare chi ha la ventura – o la sventura – di stargli accanto. Dove voglia arrivare lo ignoro. E, forse lo ignora anche lui. (Roberto Gervaso)
  • Comunque è bello essere in minoranza. Ed è anche bello che la gente legga la storia. Sennò Berlusconi finisce per essere senza tempo. (Enrico Deaglio)
  • Con Berlusconi è stato subito colpo di fulmine: La prima volta che ci siamo incontrati ci siamo trovati d'accordo su tutto, e devo ammettere che a Sgarbi non capita spesso. (Vittorio Sgarbi)
  • Con Berlusconi il nostro resta un assetto costituzionale in ordine, la Carta della Prima Repubblica non è stata abolita. Perché non c'è più bisogno di rifarla: la si può svuotare dall'interno. Se si impacchetta la Corte costituzionale, se si paralizza la magistratura. La mia è soltanto una ipotesi di dottrina: si può lasciare tutto intatto, tutto il meccanismo di pesi e contrappesi, e di fatto impossessarsene, occuparne ogni spazio. Alla fine rimane un potere "transitivo" che traversa tutto il sistema politico e comanda da solo. (Giovanni Sartori)
  • Craxi preferiva dire no che sì. Dall'ufficio di Berlusconi si esce con il sorriso; anche se la generosità lo porta talora a dire qualche sì di troppo. (Fabrizio Cicchitto)
  • Credo che un vero successo dell'Italia, e anche dell'Europa, si possa realizzare solo riducendo al minimo il danno che la democrazia, l'indipendenza dell'Europa dagli Usa, la libertà di informazione, la lotta contro la corruzione, possono ricevere dalla presidenza europea di Silvio Berlusconi. (Gianni Vattimo)
  • Devo ringraziare Silvio Berlusconi che è stato un uomo di grandissima sensibilità, in quanto ha perfettamente capito il mio stato d'animo: chi lo dipinge come un duro spietato, dice una bugia, lui è una persona umanissima, che capisce tutto. (Pippo Baudo)
  • D'istinto vedo molte analogie fra Obama e Berlusconi. Rompono entrambi gli schemi precostituiti: non sono per nulla ideologici, fondano le loro leadership su un carisma comunicativo personale unico. (Sandro Bondi)
  • Di una donna abbondante si dice che è "tanta". Bene, mio marito è "tanto". (Veronica Lario)
  • E mentre ci si affanna a tirar fuori dagli armadi lessicali i peggio improperi atti a «demonizzare» l' avversario («magnaccia!»), fa un po' sorridere la raffinatezza sciasciana con cui Franceschini definisce il premier: un «ominicchio». Ma come, neanche «quaquaraquà»? (Paolo Di Stefano)
  • [Sulla proposta di abolizione di alcune festività per aumentare la produttività] È stata solo una battuta in un contesto più ampio, per essere capita va accompagnata dalla consapevolezza che chi l'ha pronunciata lavora 24 ore, domenica compresa, e non sa cosa sono le ferie e le vacanze. (Isabella Bertolini)
  • È stato un colpo ad effetto. Posso solamente dire che a volte la realtà supera la fantasia più fantasiosa. È curioso come Berlusconi sia entrato in scena solo ora. Quando era primo presidente del Consiglio, nel 2004, gli scrissi una lettera chiedendogli aiuto. Non rispose. (Beppino Englaro)
  • [Sul valore e sul significato dell'espressione Mi consenta!] [...] elemento tipico e insieme metafora di quella gentilezza insistita e un po' irritante di cui il linguaggio berlusconiano è intriso (e che nel teatrino ben si realizza nel personaggio del Cavaliere); gentilezza che, messa da Berlusconi stesso nella lice che le compete, oltre che con la suddetta formula e le sue varianti consentitemi, se mi (si) consente, se mi è consentito, mi consentirete, e anche mi (si) permetta, con parole significative quali carineria(«ho voluto compiere un atto di carineria», la Repubblica, 2 aprile 1994) e carinamente, molto carinamente. (da Augusta Forconi, Parola da Cavaliere, prefazione di Raffaele Simone, Editori Riuniti, Roma, 1997, ISBN 8835942713)
  • [Sul possibile successore] Il problema non si è ancora posto, per il momento. Comunque attualmente le due ipotesi più probabili sono Gianfranco Fini e Giulio Tremonti. A pari merito. [...] Non vedo donne come futuro leader, in Forza Italia nessuna è pronta e nemmeno in tutto il centrodestra. (Gianni Baget Bozzo)
  • In Italia non c'è più opinione pubblica. Non parlo dell'opposizione, ma di qualcosa o qualcuno trasversale ai partiti, che comunque si riconosca in comuni valori democratici. E che, come succede in altri paesi, dovrebbe "punire" – mettiamoci le virgolette, per carità – un capo del governo che non ha senso dello Stato, che non va alle celebrazioni del 25 aprile, che aggredisce la magistratura, che ha come braccio destro un condannato per corruzione e come braccio sinistro un condannato per concorso in associazione mafiosa. E invece passano concetti come "agli italiani non interessa il conflitto di interessi, visto che hanno fatto vincere Berlusconi". Sì, ma interessa alla democrazia... La maggioranza delle persone, e non solo a destra, ormai considera normale che un uomo abbia il monopolio della tv, faccia politica e sia anche capo del governo. La sua vittoria è questa: ormai la bassa qualità della democrazia italiana è considerata un fatto normale, marginale (Nanni Moretti)
  • [Sulla singolarissima pronuncia non standard usata da Silvio Berlusconi e sul suo significato connotante] In questo schedario di berlusconismi non può mancare il famoso mi consenta, caratterizzato da una s particolarmente sibilante, una e tonica e particolarmente chiusa che ancora adesso si usa per evocare il personaggio (Raffaele Simone)
  • In realtà a Berlusconi non interessa il bene della collettività ma soltanto la sua impunità. (Antonio Di Pietro)
  • Io con Berlusconi non ho nulla in comune: mi è bastato vederlo un paio di volte in vita mia per capire che bisogna evitarlo. Lo considero politicamente come l' Aids: se lo conosci lo eviti. (Antonio Di Pietro)
  • Io conosco Silvio Berlusconi da quasi vent'anni, ho lavorato con lui nella vita privata, gli sono stato accanto nella vita politica, credo di conoscerlo bene. È una persona, come tutti gli italiani hanno ormai compreso, che ama la vita, è una persona generosa, è una persona che rispetta tutti: questo è il Silvio Berlusconi che io conosco, io posso testimoniare su questo, e questo è il Silvio Berlusconi persona che conoscono gli italiani. Questo dovrebbe bastare. (Sandro Bondi)
  • Io da Berlusconi preferirei non imparare nulla su come si vive, e in particolare a consumare i pasti mediamente in 7' 42". (Gianni Mura)
  • Io non temo Berlusconi in sé, temo Berlusconi in me. (Gian Piero Alloisio)
  • L'antiberlusconismo è un falso problema. Noi lo siamo perché è lui l'anomalia. Ci accusano di occuparci solo di Giustizia, ma è lui che si occupa troppo di Giustizia, è lui che ha fatto il lodo Alfano, il lodo Consolo, la Salvapremier. [...] Cerchiamo solo di contenere il male. (Antonio Di Pietro)
  • L'odio per Berlusconi? Silvio è un fenomeno rinascimentale, che c'entra lui con la destra e la sinistra? È come Lorenzo de' Medici, senza averne la cultura. (Pasquale Squitieri)
  • [Sulle caratteristiche del suo linguaggio e sullo stile comunicativo] La lingua di Berlusconi, guardata al microscopio, si rivela veramente strana: una lingua in pericolo, che nasconde una quantità di sottilissime crepe, di ragnature, di aree sconnesse che si rivelano solamente a un'osservazione più attenta. Piccole sgrammaticature, combinazioni incongrue di parole, collegamenti semantici dubbi: insomma, una varietà di segni di un incompleto controllo dell'italiano [...] Anche in questo Berlusconi è come gli italiani, e ciò spiega in parte il credito del quale è riuscito a godere. (Raffaele Simone)
  • La guerra del Cavaliere non è la nostra. La nostra guerra è finita con la morte di papà. Il paragone è improponibile: Berlusconi è il padrone d'Italia, non ha nulla da temere; Craxi era solo contro i giudici. Io ho cercato di tenerne viva l'eredità salvando un piccolo partito socialista. (Bobo Craxi)
  • La prima volta ci vedemmo in ospedale, al San Pio X. Erano i primi Anni 70, lui era un giovane imprenditore. Ed era malato seriamente. Io gli parlai: "Lei guarirà e farà grandi cose". Nel '94, al tempo della sua discesa in campo, gli dissi che lui era una benedizione per il Paese, un dono di Dio all'Italia. (Luigi Maria Verzé)
  • Le immagini di piazza San Babila stracolma di gente che lo circonda, e lui che sale sul predellino dell'auto per salutare, mi ricordano l'arrivo di Lenin in Russia a bordo del treno piombato. (Fedele Confalonieri)
  • Ma guarda un po', sono qui con l'uomo più potente d'Italia, il più acclamato, una cena che tutti m'invidieran­no e mi viene una gran tristezza. Quest'uomo mi sembra così solo! (Mike Bongiorno)
  • Mi aspetto da Berlusconi che vada a fare le telepromozioni. Tra poco venderà tappeti in televisione. (Romano Prodi)
  • Mi è simpatico. Non nega se stesso, parla un linguaggio franco, non si è piegato alle forche caudine dell' ipocrisia. Ma non è un leader politico. È un miliardario che investe i suoi denari nella politica. (Jean-Marie Le Pen)
  • Mossa a sorpresa di Berlusconi per l'Alitalia. Tra i 5.000 esuberi ha incluso anche Ancelotti. (Gene Gnocchi)
  • Noi abbiamo una forma democratica della leadership: i leader possono cambiare. Mentre la destra italiana da sedici anni è sotto il comando imperituro di Berlusconi. Però vorrei fare osservare che è la loro l'anomalia, non la nostra. Perché Berlusconi, che ha perduto per due volte le elezioni, nel '96 e nel 2006, tuttavia è rimasto a capo della destra, cosa che non avviene in nessun paese democratico. E perché Berlusconi, malgrado che abbia perduto per due volte le elezioni, Berlusconi è rimasto, ormai per quasi vent'anni, a capo della destra? Perché lui ne è il proprietario, non il leader. E quindi questo è un concetto del tutto diverso. Ora, se si pensa che anche il centrosinistra debba avere un proprietario, ci si sbaglia. Siamo un'associazione libera. (Massimo D'Alema)
  • Noi americani siamo messi male con Bush, ma voi italiani con Berlusconi... (Lou Reed)
  • Noi in liquidazione? Berlusconi confonde i desideri con la realtà, ormai vive in un'altra dimensione. A volte lo guardo e mi sembra un uomo di plastica che vuole farci vivere in un mondo di plastica, ma l'Italia non è così. (Dario Franceschini)
  • Non è vero che se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice. È vero invece che se l'annunciatrice avesse le tette se la farebbe Berlusconi. (Gino & Michele)
  • Non l'ho mai sentito parlare con livore. Sì, abbonda in barzellette, ma l'odio mai. (Giorgio Forattini)
  • Non odio Berlusconi. Si trucca e mette pure i tacchi. (Vladimir Luxuria)
  • Non sono io ad essere berlusconiano ma Berlusconi ad essere feltriano. (Vittorio Feltri)
  • Quando Berlusconi comprò Mondadori cominciò il bombardamento delle querele di molti personaggi che sognavano una vecchiaia felice. Il ritornello era: "tanto questo paga". (Giorgio Forattini)
  • Quando mio padre mi parla di lui, è il 22 luglio 1998. Sono io stesso a sollecitarlo, perché quel giorno si leggeva di Umberto Bossi che diceva che Berlusconi è mafioso e che viene a Milano con i soldi mafiosi. Mio padre mi dice a quel punto che Berlusconi è la più grossa vittima della mafia, ma – aggiunge – soggetti vicini a lui sono a conoscenza di situazioni antecedenti alla sua discesa in campo e riescono ad influenzarne le scelte. (Massimo Ciancimino)
  • Quando sento Berlusconi prendere questa cosa alla leggera e scherzare sul fatto che Obama è "sempre abbronzato", mi fa strano. Lo si metterà sull'umorismo... Ma spesso, sono molto felice di essere diventata francese. (Carla Bruni)
  • Questo è il primo ministro italiano, questa è la cosa che il popolo italiano per ben tre volte ha eletto per servirgli da modello, questo è il cammino della rovina verso cui si stanno trascinando i valori che di libertà e dignità impregnarono la musica di Verdi e l'azione politica di Garibaldi, quelli che fecero dell'Italia dell'Ottocento, durante la lotta per l'unificazione, una guida spirituale dell'Europa e degli europei. E questo che la cosa Berlusconi vuole gettare nel cassonetto dei rifiuti della Storia. E gli italiani, glielo permetteranno? (José Saramago)
  • [Sul "cattivo gusto" dei produttori cinematografici e sullo "spettatore medio"] Se deve essere un Berlusconi a fare i film per questo pubblico, la razza degli autentici creatori è destinata a scomparire. (Jean-Luc Godard)
  • S'è sparsa voce che ce l'ho con lui, mica vero. Anzi, sta contribuendo, un po' alla volta, a chiarire l'identikit dell' allenatore del Milan. Devotamente leggendo l'accademia di Brera, venerdì, ho appreso che, propostagli la candidatura-Bagnoli, Berlusconi ha obiettato "è comunista". Chissà se è vero, certo mette malvolentieri la cravatta. (Gianni Mura)
  • Si finge che il potere prima di Berlusconi sia sempre stato immacolato da giudici e amanti, da corrotti e mignotte. E si finge che il Paese sia paralizzato, che la giustizia sia a terra, che la democrazia sia finita, a causa del legittimo impedimento voluto dal governo Berlusconi. La verità è che la giustizia in Italia ha un record europeo di ingiustizia e di insolvenza; che ogni potere politico in Italia ha avuto inchieste giudiziarie, e per vicende e comportamenti legati alla vita pubblica e non alla vita precedente di imprenditore privato, come il caso di Berlusconi. E che tra sesso e potere c'è una relazione stretta, antica e trasversale. Ma l'ipocrisia clericale è fingere scandalo, mostrarsi indignati perché improvvisamente la giustizia, il buon governo, l'onestà sono spariti in un Paese che vive da svariati decenni con una giustizia da schifo, con governi brevi, storti e malcavati, e con una disonestà intellettuale ma anche politica e giudiziaria come regola di vita. (da Quell'Italia ipocrita nutrita di clericalismo, Il Giornale, 5 febbraio 2010)
  • Sia chiaro: la mia umana simpatia va più a Berlusconi che a chi l'ha sostenuto, perché lui non aveva scelta che essere se stesso, dichiarativamente e senza mai infingimenti, così sé, così bidimensionale e senza profondità e altra prospettiva che quella della propria piatta fisiologia che io ho spesso pensato che sarebbe lui il primo a non notare alcuna differenza con il giorno prima se il giorno dopo si svegliasse morto, si sveglierebbe morto e inizierebbe la sua giornata come al solito. Quanti lo hanno sostenuto no, una scelta restava loro fuori dalla geneticità coattiva che contraddistingue Berlusconi e lo muove e lo predestinava a essere sé e nessun altro che lo volesse o no – e lui lo voleva. Se gli eterni Bambini e le Bambine di Silvio Gesù avessero osato prendersela questa scelta, Berlusconi non avrebbe fatto scialo dell'Italia per ben due decenni e del prossimo a venire solo a causa del tasso d'interesse ormai greco toccato dai buoni del tesoro italiano, e non mi sto riferendo ai soli politici della maggioranza e della minorata minoranza clerical-fascista-familista quanto i suoi oppositori apparenti, ma a chi l'ha votato e a chi ha votato il partito più magna a ufo e nullafacente e cialtronesco e costituzionalmente ignorante a memoria d'uomo, la Lega Nord. (Aldo Busi)
  • Signor Cavaliere, noi due non ci amiamo si sa. Ma il comportamento che quella gente tiene verso di Lei è così incivile così insopportabile così ributtante quindi offensivo per la libertà e la democrazia che a portarvi un benché minimo e involontario contributo mi vergognerei. (Oriana Fallaci)
  • Signor Presidente del Consiglio [Berlusconi ndr], anzi signor Presidente Videla, lei è proprio un capo di Governo modello Argentina. Lei ha umiliato e umilia ogni giorno il Parlamento con colpi di mano che violano ogni regola di democrazia parlamentare. Proprio pochi minuti fa, lei ha promosso e realizzato l'ultimo atto provocatore e promotore di una deriva antidemocratica, ovvero la nomina a presidente della Commissione di vigilanza RAI di una persona scelta dalla sua maggioranza. Lo dico a chi ci ascolta in diretta: questa maggioranza parlamentare ha avuto l'arroganza di scegliere anche chi deve rappresentare l'opposizione. Si tratta di un comportamento tipico, appunto, delle dittature argentine. (Antonio Di Pietro)
  • [Commentando l' affermazione di Berlusconi sul Governo "troppo rosa" e "difficile da gestire" di Zapatero] Silvio Berlusconi avrebbe bisogno di uno psichiatra [...] anche se non so se sarebbe efficace, servirebbero molte sedute. (Bibiana Aído)
  • Sono stanco di ascoltare gli stessi slogan, le medesime promesse vane, la solita litania di numeri, di spese miliardarie senza coperture, di frasi pensate per compiacere la gente anziché dirle la verità. Dalla politica ho avuto moltissimo. Perché dovrei ingaggiare una battaglia al fianco di una persona in cui non credo più? (Pier Ferdinando Casini)
  • Su Sky devo essere bello quindi verrò un po' truccato. Sono stati Murdoch in persona e anche il figlio, PierMurdoch a volerlo. E mi hanno anche detto di tenere questo ciuffo pesante per fare rabbia a Berlusconi. (Giorgio Panariello)
  • Tra gli umani da sempre l'accoppiamento con gli animali è in voga, basta pensare ai pastori con le loro pecore, gli alpini con le mule, ai pescatori con i polpi (animali senz'altro più pratici delle cozze che si chiudono nel momento meno opportuno), e infine a Berlusconi con gli italiani. (Giobbe Covatta)
  • [Su Berlusconi come presidente del Milan] Un presidente ricco e con una gran voglia di vederci vincere. Quando sta in mezzo alla gente sa essere piacevolissimo. L'ho sentito cantare una canzone in francese: ha anche una bella voce. (Ruud Gullit)
  • Una della meravigliose qualità di Silvio Berlusconi è che non avendo opinioni, le ha tutte. È contemporaneamente filo americano e filo russo, sta con l'Europa, ma sta anche con i celti orobici della Lega che sono contro. È amico contemporaneamente dei cinesi e del Dalai Lama. Ai vertici internazionali difende i diritti umani. Ma se li scorda quando atterra a Tripoli per finanziare con 5 miliardi di euro la dittatura del suo amico Gheddafi. È per "il ritorno all'etica nella finanza". Ma ha preteso la depenalizzazione del falso in bilancio per scampare a un po' di processi. [...] Una volta l'ingegner Carlo De Benedetti, di ritorno da Londra dove aveva incontrato il primo ministro Tony Blair, raccontava lo stupore del leader britannico per il perenne sorriso di Silvio ai tavoli delle consultazioni: "È sempre d'accordo su tutto. Non chiede mai nulla". Ma a pensarci bene: perché non dovrebbe sorridere, visto che gli stiamo dando (e si sta prendendo) tutto? (Pino Corrias)
  • "Vedrai" mi diceva sicuro il mio compagno Giovanni che di libertà molto aveva studiato e molto sapeva "vedrai che un giorno di Berlusconi rimarrà soprattutto il ricordo dell'uomo che tolse la parola a Enzo Biagi". Aveva capito che fra tutte le ferite che gli anni del cavaliere avevano dato alla cultura e alla politica del nostro paese, quella inferta al pluralismo dell'informazione colpiva non solo l'essenza stessa della nostra delicata democrazia, ma soprattutto i sentimenti della gente, che aveva ormai identificato in Biagi l'uomo, il giornalista libero e scomodo, che criticava sorridendo, che si opponeva con la forza delle idee e non con le grida della superficialità. Che usava parole semplici e antichi detti popolani per fare a pezzi le falsità dei nuovi slogan pubblicitari. (Sandra Bonsanti)
  • È entrato nel cuore dei fascisti da tempo. Non ha mai festeggiato il 25 aprile, contro il fascismo non ha mai detto una parola. Berlusconi dice che 120 anni sono una conquista ormai acquisita dell'uomo occidentale; con i suoi mezzi, lui ce ne può aggiungere altri venti. È appena a metà della vita. Ai tempi del lodo Mondadori ho vissuto a casa sua per tre mesi. Un giorno mi chiese: "Ma tu quanto sei alto?". Uno e 71, risposi. "Ma puoi guadagnare quattro centimetri, anche cinque!" esclamò. E mi regalò un paio di scarpe col tacco. È tutto quel che ho guadagnato dalla vicenda Mondadori (Giuseppe Ciarrapico)
  • [In replica alla frase di Berlusconi: è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay.] È meglio essere gay, e lo dico da donna che ama le donne, che disprezzarle abusando, come ormai sembra fare, della sua posizione di uomo ricco e potente. (Imma Battaglia)
  • [Silvio Berlusconi, n.d.r.] Rifiuta costantemente i consigli strategici del suo ministro degli esteri [Franco Frattini, n.d.r.], demoralizzato, privo di risorse e sempre più irrilevante, a favore dei suoi sodali d'affari, molti dei quali sono profondamente implicati nella politica energetica russa verso l'Unione Europea. (Ronald Spogli, 19 novembre 2008)
  • In the name of God and Italy, go! (Nel nome di Dio e dell'Italia, dimettiti, titolo dell'editoriale Financial Times Weekend, 5 novembre 2011[1])

Roberto Benigni

  • Berlusconi. L'Unto del Signore, un istinto preciso, non si sa per che cosa.
  • Berlusconi però è uno che reagisce bene, anche quando c'ha i processi. È uno di carattere, bisogna ammetterlo. Anche questo processo sui fondi neri alle Fiamme Gialle che c'ha ora con Gherardo Colombo farebbe paura a tutti. Ma lui ha dichiarato ai giornali: "No, no, sono tranquillo, sono sereno, la notte dormo come un bambino". Cioè si sveglia ogni tre ore e piange.
  • Mina non si è fatta più vedere ed è diventata un mito, manda solo video [a Sanremo] come Bin Laden. Silvio, non ti devi far più vedere. Ogni tanto manda una canzone con Apicella. La canto io. Silvio, ti prego, diventa un mito. Come Dio, che non si vede mai.

Giorgio Bocca

  • Berlusconi mi mette in difficoltà: non so mai dove comincia e dove finisce la sua recita, non so dove voglia arrivare con il lifting, con la bandana, con le tasse, non so se neppure lui si renda conto di quanto ci prenda in giro.
  • Non c'è questione che mi possa trovare d'accordo con lui. L'ho conosciuto tanti anni fa. È solo peggiorato. Faceva l'imprenditore. Si divertiva a convocare qualche centinaio dei suoi sottoposti e a arringarli con un microfono in mano. Si compiaceva di dirne di tutti i colori...
  • Questo [Berlusconi] non sa nulla di politica. È solo furbo.

Umberto Bossi

  • L'unica riforma che veramente sta a cuore a Berlusconi è che non vengano toccate le sue televisioni. Invece io dico che bisogna portargliele via, perché le sue televisioni sono contro la Costituzione. La prima riforma da attuare è quella di mettere in circolazione l'informazione. Berlusconi è tutto tranne che un democratico. Gelli fece il progetto Italia e c'era il buon Berlusconi nella P2. Berlusconi è molto peggio di Pinochet.
  • Ma vi pare che uno che possiede 140 aziende possa fare gli interessi dei cittadini? Quando lui piange, fatevi una risata: vuol dire che va tutto bene, che non ha ancora trovato la combinazione della cassaforte. Ci prova in continuazione: la Rai, la magistratura, il condono per i suoi amici palazzinari, le pensioni.
  • Bisognerebbe far scattare la legge per il ricostituito Partito fascista. Questi sono quella cosa lì. E si può dimostrare facilmente. Al loro interno non hanno nessun meccanismo elettivo. Questo partito è messo in piedi da una banda di dieci persone che lo controllano nascosti dietro paraventi, non rispettano le regole della Costituzione, chiamano golpista il presidente della Repubblica, svuotano di potere il Parlamento e vogliono fare un esecutivo senza nessun controllo superiore. Inoltre usano le televisioni, che sono strumenti politici messi insieme da Berlusconi quando era nella P2, secondo il progetto Gelli: dove il Paese dal punto di vista politico doveva essere costituito da uno schieramento destra contro sinistra dopo la rottura del meccanismo consociativo che faceva da ammortizzatore. Hanno usato le televisioni come un randello per fare e disfare. Si tratta di una banda antidemocratica su cui è bene che ci sia qualche magistrato che indaghi se viene commesso il reato di ricostruzione del Partito fascista.
  • Attenti, quello ci vuole regalare un altro Ventennio.
  • Bisogna che si mettano in testa tutti, anche il Berlusconi-Berluskàz, che con i bergamaschi ho fatto un patto di sangue: gli ho giurato che avrei fatto di tutto, che sarei arrivato fino in fondo, per avere il cambiamento. E non c'è villa, non c'è regalo, non c'è ammiccamento che mi possa cambiare strada... Berlusconi deve sapere che c'è gente che ne ha piene le tasche e che è pronta a far il culo anche a lui.
  • Il vero potere Gelli diceva che lo deteneva chi ha i mezzi di informazione e Berlusconi era la tessera 1816 della P2 di cui Gelli era a capo. E prima di Gelli, se ricordo bene, era un principio espresso dal nazista Goebbels.
  • Quell'uomo ha fatto tanti imbrogli nella sua vita. Oggi è solo il servo di quel fascista di Fini. Parlare di costituente era un modo per "toccare" la Lega. Noi siamo come Gesù Cristo, guariamo i malati e gli storpi. Berlusconi sa che chi tocca la Lega guarisce e spera di dare di sé l'immagine del guaritore. Berlusconi e Fini sono i figli del dio degenere della restaurazione, questo dio si chiama maggioritario e oggi puntano sul maggioritario e sul presidenzialismo per mettere una pietra tombale sul cambiamento.
  • Te lo dico in lombardo che è una lingua a cui sono molto affezionato. Dobbiamo farti un grande applauso, tegn' dür, mai molar [tieni duro non mollare mai].

Enzo Biagi

  • Berlusconi non ha fatto un colpo di Stato, è stato eletto democraticamente con il voto degli italiani ma certamente lo ha aiutato l'essere proprietario di tre reti televisive e della casa editrice più importante del nostro Paese. È entrato in politica sopratutto per risolvere alcune questioni personali che lo angosciavano.
  • Considero Berlusconi un politico, come dire, un po' di accatto, un signore che ha fatto la politica perché questo gli ha permesso di attraversare un momento di crisi personale. Lo dico perché me l'ha detto lui: mi ha detto che doveva entrare in politica perché lo facevano saltare per aria, e aveva avuto anche delle noie di tipo giudiziario. (Dal documentario Citizen Berlusconi)
  • [Sul "decreto-Berlusconi" inerente le televisioni promulgato da Bettino Craxi] In tutta la faccenda, il solo che ha esercitato il suo mestiere legittimamente, e che non può essere accusato che di eccesso di efficienza, è il dottor Silvio Berlusconi, che ha creduto nelle possibilità dei "networks", e si è buttato con una dedizione al limite del fanatismo. È un tipo tanto bravo che è capace di giocare una partita a tennis da solo, e anche di vincerla. Berlusconi ha scelto bene sia i programmi come i protettori: ha comperato quando gli altri vendevano, facendo anche la parte del salvatore. Proprio così. Ha visto davanti a sé la terra di nessuno, e forse c'era chi provvedeva a mantenerla sgombera, e l'ha occupata: dove sta la colpa? Se esistono, e ci sono, responsabilità, sono tutte della classe politica: che per furbizia, per lassismo, per incapacità (o per interesse) ha lasciato fare. Cinque ministri delle Poste non sono stati capaci di un gesto risolutivo o di dimettersi. In ogni parte del mondo, è il codice che disciplina le attività: in questa Repubblica accade il contrario. Prima si agisce, poi si stabilisce la norma.
  • Se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice. (Citazione erroneamente attribuita anche a Indro Montanelli)

Rocco Buttiglione

  • Berlusconi non può fare il profeta del bipolarismo predicando regole che Dio avrebbe rivelato solo e soltanto a lui e che lo autorizzerebbero a contravvenire alle regole della Costituzione. La Costituzione è quella. Berlusconi pensa che si facciano le elezioni e che i voti siano come azioni che si mettono via. Invece la gente elegge i parlamentari e questi rispondono agli elettori e no a Berlusconi.
  • Silvio è grande. Noi non ci pentiamo di quello che abbiamo fatto di buono con lui, ma lui è il passato, diciamolo forte. Il Paese non regge più e ha bisogno di chi indichi un futuro.

Roberto Calderoli

  • Apprendiamo che Berlusconi si lamenta con Dini accusandolo di aver copiato il programma di Forza Italia del 1994. Strano, mi risultava che fosse Berlusconi ad aver copiato il programma di qualcuno. Un tale che abita in Toscana, Licio Gelli. Vien da dire: chi la fa l'aspetti.
  • Forza Italia appare come il partito che in Bicamerale voleva barattare le riforme del Paese con la fedina penale di Berlusconi.
  • Senza questo e gli altri processi a Berlusconi, oggi al governo ci sarebbe la Casa della Libertà. Quei 25 mila elettori avrebbero votato a favore di Prodi, sapendo che il suo antagonista non era il delinquente che qualcuno voleva far credere?

Daniele Capezzone

  • Berlusconi è come Vanna Marchi e Tremonti è come il suo Mago do Nascimento.
  • Berlusconi si paragona a Napoleone e Churchill. Mi ricorda la barzelletta dei due matti: uno dice "Io sono Mosè e Iddio mi ha dato le tavole della legge" e l' altro, offeso "Ma guarda che io non ti ho dato niente!". Ecco, lui potrebbe essere il secondo matto, mentre per il novello Mosè bisogna scegliere tra Bondi e Fede.
  • Silvio Berlusconi è entrato in politica con 5 mila miliardi di debiti e con le banche che tentavano di strozzarlo; oggi vanta 29 mila miliardi di attivo e figura tra i sette uomini più ricchi del pianeta

Franco Cordero

  • Gli sta a pennello l'aggettivo tedesco "folgerichtig", nel senso subrazionale: ha dei riflessi costanti (finto sorriso, autocompianto, barzelletta, morso, digestione); non tollera le vie mediate; sceglie d'istinto la più corta, come il caimano quando punta la preda.
  • Sarà sospeso anche uno dei processi inscenati a suo carico "da magistrati d'estrema sinistra": gliel'hanno detto gli avvocati; che male c'è?; un perseguitato politico deve difendersi; e ricuserà il presidente del tribunale, lo rende noto en passant. Ma è puro caso che l'emendamento gli riesca comodo. La ratio sta nell'interesse collettivo. Discorso molto berlusconiano, chiunque glielo scriva.
  • Stanno nel fisiologico le metamorfosi lente operate da lunghi esercizi (Freud le chiama forme reattive, Reaktionsbildungen). Qui è innaturalmente fulminea. Tale appariva la conversione del Caimano in homme d'Etat pensoso, equanime, altruista. Impossibile, natura non facit saltus. Nessuno cambia d'un colpo a 72 anni, tanto meno l'egomane insofferente delle regole (etica, legalità, grammatica, buon gusto), specie quando sia talmente ricco in soldi e voti da mettersele sotto i piedi. Era molto chiaro dall'emendamento pro Rete4, in barba alla disciplina della concorrenza, ma i cultori del cosiddetto dialogo perdonano tutto o quasi.

Emilio Fede

  • Prima ero critico, ma adesso comincio ad apprezzarlo. È un baluardo per la democrazia e per l'informazione.
  • Un non politico che si occupa del Paese come fosse la sua azienda. A Pratica di Mare ha messo la parola fine alla guerra fredda, l'Ue lo sta seguendo per uscire dalla crisi finanziaria, è stato decisivo per il conflitto in Georgia. La storia riconoscerà la sua grandezza.

Gianfranco Fini

  • Autocritica è parola che Berlusconi non conosce.
  • Talvolta accade che Berlusconi confonda la leadership con la monarchia assoluta.
  • Lui, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo... [...] io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto.

Peter Gomez

  • Con un annuncio-confessione Silvio Berlusconi ha spalancato le porte del centrodestra al leader dell'Udeur. Mastella, spiega, ha i voti e condivide con lui gli stessi ideali. Ovviamente non quelli cattolici: il Cavaliere, tanto per dirne una, è divorziato, mentre l'ex Guardasigilli crede talmente nella famiglia da averci creato intorno un partito. I valori in campo sono altri: si va dall'allergia a qualsiasi controllo di legalità, per arrivare sino all'irresistibile attrazione per l'ingerenza negli affari della pubblica amministrazione.
  • Un pezzo importante dell'opinione pubblica, o se preferite di quel ceto medio riflessivo di cui ha tanto parlato Paul Ginsborg, è annichilito dal possibile (anzi probabile) ritorno del Cavaliere. Walter Veltroni ripete sempre più spesso che bisogna chiudere la stagione dell'odio. In realtà a caratterizzare la politica italiana non è l'odio, ma la paura. Berlusconi più che odiato, è temuto. Per questo sarebbero necessarie una serie di regole (dalla legge sul conflitto d'interessi, a quella sull'emittenza televisiva, solo per citarne due) in grado di impedire soprusi da parte di chiunque si trovi al governo. Solo così i cittadini si sentirebbero più garantiti. Invece l'unica riforma fin qui approvata dal centrosinistra, quella sull'ordinamento giudiziario, ha moltiplicato le possibilità d'ingerenza da parte dell'esecutivo sul potere un tempo indipendente della magistratura. E la paura, di giorno in giorno, aumenta.

Beppe Grillo

  • Berlusconi promette un milione di posti di lavoro e ci crede pure, ci crede sul serio, lui. Ma avete mai visto un uomo di Stato che giura sulla testa dei suoi figli? Non lo faceva neanche Bokassa, che di figli ne aveva 75.
  • Ha comperato tutto, il Milan, la Standa per metterci la Carrà e anche l'Aids da quando ha saputo che si trasmette facilmente.
  • Ma lo avete visto al G7? Era il più piccolo di tutti. Un nanetto così in una società civile lo avrebbero messo a decorare il giardino.

Sabina Guzzanti

  • D'altra parte è giusto, bisogna accettarlo: Berlusconi ha vinto le elezioni, gli italiani le hanno perse.
  • Se b. avesse voluto davvero fare lo spiritoso anziché lo sborone ignorante come al solito, avrebbe detto che lui usa lo stesso fondo tinta di obama.

Daniele Luttazzi

  • Berlusconi... è un Re mida al contrario: tutto quello che tocca diventa merda. Silvio, per favore, non toccare più nulla! Tocca Scajola.
  • Ormai in Italia siamo alla legislazione automatica: ogni reato di cui è accusato Berlusconi viene automaticamente cancellato da una legge apposita. Speriamo che prima o poi Berlusconi si faccia una canna, così uniamo l'utile al dilettevole.

Curzio Maltese

  • Berlusconi era un psicofarmaco ambulante, l'antidoto all'ansia diffusa di un paese che pensava di aver perso troppi treni mentre gli altri (perfino l'Est e l'ex Terzo mondo) si erano messi a correre più veloce e che si sentiva per questo inadeguato alla sfida globale, non all'altezza. Ma che problema c'è? Se uno non si sente all'altezza infila i rialzi alle scarpe, rinfoltisce la capigliatura e accentua il maquillage, anche sull'intero paese. È indimenticabile la scena di Berlusconi al G8 di Genova che si occupa di stendere fondali finti sui vecchi (e magnifici) palazzi del centro, mentre i colleghi discutono di relazioni commerciali con la Cina. A uno così l'Italia non poteva che essere grato. L'aveva sollevato dalla paura e aveva sostituito l'incubo con i sogni. Peccato che la paura fosse reale e i sogni no.
  • Le altre volte che ho incontrato il più recente uomo della Provvidenza sono meno suggestive ma altrettanto segnate dalla bizzarria. [...] Una convention di Publitalia al Casinò di Montecarlo, dove il proprietario di Canale 5 intrattenne mille venditori sul concetto: "Il cliente, il pubblico, è un bambino di undici anni, neppure tanto intelligente". Non era originale neppure in questo, come nell'idea del "contratto", rubacchiata qua e là. Ricordava la "legge di Barnum". Una volta un giornalista chiese all'inventore del circo moderno di definire la chiave del successo. Barnum lo portò alla finestra del proprio studio: "Quante persone ci sono in questa strada, un centinaio? Quante sono le persone intelligenti, sette, otto? Bene, io lavoro per le altre novantadue".
  • Tutto quello che nella figura di Berlusconi appariva come vizio intollerabile alla parte più etica, per gli altri, i seguaci, costituiva motivo di identificazione consolatoria. Ecco un uomo ricchissimo che non aveva l'apparenza colta, raffinata, cosmopolita, insomma "straniera", delle grandi dinastie, dei signori Agnelli. Un italiano vero che aveva costruito un'immensa fortuna senza studiare troppo e senza mai confrontarsi con la competizione internazionale. Esperto conoscitore dell'arte di arrangiarsi, trasformista, all'occorrenza massone o socialista o di destra. Uno che parla, ragiona e veste come un commendatore degli anni cinquanta, diffida dell'Unione europea e dell'euro, non nomina neppure per sbaglio Cina e India, e risolve ogni questione di politica estera con una professione di fede nella potenza degli Stati Uniti, come neppure i democristiani del dopoguerra.

Indro Montanelli

  • È il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne. È questo che lo rende così pericoloso. Non ha nessun pudore. Berlusconi non delude mai: quando ti aspetti che dica una scempiaggine, la dice. Ha l'allergia alla verità, una voluttuaria e voluttuosa propensione alle menzogne. "Chiagne e fotte", dicono a Napoli dei tipi come lui. E si prepara a farlo per cinque anni.
  • Io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli italiani vedano chi è questo signore. Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L'immunità che si ottiene col vaccino.
  • La scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime. L'Italia della marcia su Roma, becera e violenta, animata però forse anche da belle speranze. L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8 settembre, e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo.

Eugenio Scalfari

  • Berlusconi è una simpatica e gentile persona, con tratti di generosità e un'elevata capacità imprenditoriale nel suo settore. C'è un solo problema, ed è che Berlusconi è un bananiere a ventiquattro carati, cioè un uomo d'affari che fa i suoi affari con la politica.
  • L'eccellente Berlusconi viaggia verso un progetto di televisione europea. Qui da noi ha già in mano tutti i network privati che contano, in numero di ben tre; ha messo radici a Parigi e sta per metterle anche a Madrid. In tutti e tre i paesi i suoi "patron" sono socialisti, ma Berlusconi socialista non è: è un uomo d'affari; si allea con chi lo appoggia; tutt'al più ne diventa socio, sempre pronto a cambiar società se il vento cambiasse direzione. Così fan tutti, è normale. L'espediente di far oscurare gli schermi berlusconiani da qualche pretore intransigente, largamente appoggiato dal partito Rai, è logoro. Non è quello il problema. Il problema riguarda invece due punti-chiave: la concentrazione dei network in una sola mano e l'affollamento pubblicitario nelle trasmissioni.
  • Silvio Berlusconi ha un suo rispettabile concetto dei mezzi d'informazione, che si fonda su due punti essenziali. Primo punto: i mezzi d'informazione sono soprattutto dei contenitori di pubblicità e alla raccolta di pubblicità debbono subordinare ogni altro obiettivo. Secondo punto: i mezzi d'informazione debbono essere strumento d' appoggio e casse di risonanza dei gruppi di potere dominanti. I tycoons della televisione e della stampa fanno cioè parte della stessa galassia popolata dagli altri vested interests, gli interessi forti del sistema.
  • Berlusconi è un uomo di gomma laddove Mussolini si atteggiava a uomo di ferro. Berlusconi galleggia e padroneggia la democrazia cercando di renderla invertebrata; Mussolini distrusse la democrazia. Mussolini volle lo Stato etico, Berlusconi appoggia il suo potere sull'incompatibilità degli italiani nei confronti dello Stato, salvo adottare lo statalismo quando una società impaurita lo invoca come il protettore di ultima istanza. Si tratta, come si vede, di differenze profonde anche se il fine è analogo: un Capo carismatico, plebiscitato da un popolo che ha rinunciato ad esser popolo ed ha trasferito in blocco la sua sovranità al Capo.

Michele Serra

  • Immaginiamo che un cittadino, nauseato dalle liti e dall'inconcludenza di questa coalizione di narcisi disfattisti, decida che forse è il momento di guardare al centrodestra. Neanche il tempo di volgere lo sguardo, e si imbatte nel miliardario ridens che riceve tra le sue ortensie, sovreccitato, una delegazione di ispettori europei e gli mostra i sondaggi che lo danno al 63 per cento. Il nostro giudizio su costui, in lunghi anni di forzata promiscuità, è oramai consolidato e inamovibile: nella migliore delle ipotesi è un simpatico megalomane disposto a tutto pur di posare con l'amico Bush e l'amico Putin, nella peggiore è un fanatico prepotente convinto che con i soldi si possa comperare qualunque cosa si muova sulla faccia della Terra.
  • [A proposito del commento sulla vittoria di Barack Obama] Io credo che sarebbe ora di dire che è semplicemente uno sciocco. Ecco, più che puntare sul, come dire... sull'allarme istituzionale, la repubblica in crisi... Ecco cominciare a dire quello che poi appare abbastanza evidente: che è un uomo abbastanza sciocco e dice spesso cose molto sciocche, e forse è stato sopravvalutato anche dai suoi avversari. Dopo di che le polemiche, insomma, è persino inutile farle. Insomma.. si prende atto, si constata, si fa un sorisetto purtroppo di sufficienza. Ecco perché la cosa triste è che si è costretti a fare un sorrisetto di sufficienza su quanto dice e fa, insomma... il primo degli italiani, escluso il capo dello stato, cioè il capo del governo. Piuttosto penoso, ecco... Penoso e sconsolante. Fa il commento più sciocco, non voglio neanche dire che sia una gaffe: è il commento più frivolo, più superficiale, meno colto, meno politico, meno serio. È come... come quando fa le corna nelle fotografie di gruppo, è una persona che non è all'altezza di rappresentare un paese: ma non l'Italia, qualunque paese. E dispiace, insomma, che dire? Cioè, non è neanche una cosa da dire con veemenza, la si dice con... con malinconia profonda a questo punto; però, insomma, non è una novità, dovremmo esserci abituati. Ma ne dirà un'infinità ancora di cose del genere, perché purtroppo il livello è quello: è una persona di basso livello intellettuale. Questa è la mia opinione.

Marco Travaglio

  • Al Tappone ha voluto festeggiare il suo 72° compleanno nel solco della tradizione: raccontando balle. Ha fatto la solita lista di processi a suo carico, esagerando un po' ("100 procedimenti, 900 magistrati che si sono occupati di me e del mio gruppo, 587 visite della polizia giudiziaria, 2500 udienze, 180 milioni di euro per le parcelle di avvocati e consulenti") e senza rendersi conto che anche un decimo di quelle cifre in qualunque altro paese avrebbe catapultato il premier, se non in galera, almeno fuori da Palazzo Chigi. Ha ripetuto di essere "sempre stato assolto", mentre ha avuto 6 prescrizioni perché lui stesso ha dimezzato i termini di prescrizione (controriforma del falso in bilancio e legge ex-Cirielli) e 2 assoluzioni perché "il fatto non costituisce più reato" in quanto lui stesso l'ha depenalizzato (sempre il falso in bilancio). Ha raccontato che la legge Alfano è "comune ad altri Paesi europei", mentre non esiste democrazia al mondo che preveda l'immunità per il premier (Grecia, Portogallo, Francia e Israele la contemplano solo per il capo dello Stato). E s'è dimenticato di spiegare come mai, appena passato il Dolo Alfano, il suo avvocato on. Niccolò Ghedini annunciò che lui non l'avrebbe usato perché voleva essere assolto, mentre ora pretende di applicarlo pure al coimputato Mills con la sospensione urbi et orbi del processo.
  • Alla parola "moralità", il Cavaliere chiama Bonaiuti e chiede un dizionario: dev'essere un termine australiano, comunque arcaico.
  • La boiata razzista del Cainano s'inserisce in una tradizione che l'ha reso celebre nel mondo, perché è fuori dai patrii confini che dà il meglio. Le corna a Caceres, in Spagna. L'atterraggio in Estonia ("Bella, l'Estuania"). Le molestie a un'operaia della Merloni in Russia ("voglio baciare la lavoratrice più bella", con Putin che osservava gelido l'amico Silvio intento ad arrampicarsi sulla giunonica ragazza in fuga). Il ricordo dell'11 settembre ("voglio ricordare l'attacco del comunismo alle due torri"). Gl'insulti al mondo islamico ("Dobbiamo esser consapevoli della superiorità della nostra civiltà su quella islamica, ferma a 1400 anni fa)". Le ganassate da latrin lover col danese Rasmussen ("È più bello di Cacciari, lo presenterò a Veronica") e col tedesco Schroeder ("Parliamo di donne: tu te ne intendi, ne hai cambiate tante, eh eh"). Il "kapò nazista" al socialista tedesco Schulz. La mania di regalare orologi a chiunque, anche durante il G8 mentre parlava Chirac. E poi i tentativi di rimediare alle gaffe, raddoppiandole. [...] Pezo el tacon del buso. Infatti l'altroieri ha dato degli "imbecilli" e poi dei "coglioni" a quelli che non hanno gradito il suo umorismo da Ku Klux Klan, mandandolo alla fine "affanculo". Ora si spera che non incontri mai Mandela: "Ohè, Nelson, troppe lampade eh?".
  • L'altro giorno, a Torino, due tizi hanno rapinato una banca mascherati da Berlusconi e Dell'Utri. Sulle prime il cassiere era terrorizzato. Poi ha capito che erano solo maschere.
  • Ma non possiamo non occuparci, ancora una volta, di un governo indecente e di un premier fuori controllo che ieri, dopo la bocciatura del suo demenziale decreto incostituzionale e vergognoso, ha sostenuto che Eluana sta benissimo, tanto che potrebbe persino avere figli. In attesa che ci racconti una barzelletta sui malati terminali in coma vegetativo, sulla scia di quelle sull'Olocausto e sulle ragazze stuprate, sarebbe il caso che qualcuno provvedesse a un Tso (trattamento sanitario obbligatorio). In un paese perlomeno decente, in casi come questo arrivano due infermieri e portano via il soggetto in ambulanza, per sottoporlo ad accurati accertamenti.
  • Non c'è più niente da fare. Ormai Berlusconi ha vinto. Dopo 15 anni di slogan falsi bombardati con gli ordigni radioattivi delle sue televisioni e della sua Rai, è riuscito a contaminare tutto il paese, tutto l'ambiente che lo circonda, compresi i politici del centrosinistra che dovrebbero opporglisi, compresi tanti intellettuali e giornalisti. Per cui, ormai, parlano e pensano (si fa per dire) quasi tutti come lui. Lo dimostrano, se ve ne fosse ancora bisogno, gli alti lai del Club degli Intoccabili – da Bertinotti a Mastella, da Franceschini a Berlusconi, per non parlare delle mosche cocchiere dalemian-veltroniane Latorre, Caldarola e Polito e dei cerchiobottisti alla Sergio Romano – contro le intercettazioni, chi le effettua e chi le pubblica.

Bruno Vespa

  • Berlusconi ha commesso leggerezze imperdonabili. Eppure, il suo consenso resta sorprendentemente intatto. Ma non conta: quando vince lui, il risultato elettorale è frutto d'ignoranza e arretratezza.
  • Come tutti i grandi imprenditori, Berlusconi non ha la purezza di San Francesco.
  • Se oggi fermate qualcuno per strada e gli chiedete chi è l'avversario di Berlusconi, difficilmente avrete una risposta univoca.

Note