Björn Borg: differenze tra le versioni

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Versione delle 20:46, 15 nov 2011

Björn Borg

Björn Rune Borg (1956 – vivente), ex-tennista svedese.

Citazioni di Björn Borg

  • Ho deciso che non venderò mai trofei e racchette e per questo le ho ritirate dall'asta. Ho capito che questi oggetti mi legano troppo alle mie vittorie; ero solo stufo di vedere troppi trofei in casa, avrebbero fatto felice un super-fan del tennis.[1]
  • [Differenza con John McEnroe] Io forse ero appena un po' più calmo. Veniamo da due culture diverse, ma in realtà eravamo più simili di quanto sembrava: tutti due detestavamo perdere e volevamo essere i migliori del mondo.[2]
  • Nel 1977 l'ho visto qui a Wimbledon per la prima volta, l'anno dopo mi ha battuto facile a Stoccolma, a casa mia. Poi in America giocammo un paio di grandi match, e iniziammo a rispettarci. A quei tempi John in campo dava fuori di matto, un giorno lo presi da parte gli dissi: "Ehi, prenditela calma, dovresti divertirti a giocare."[2]
  • Nessuno ha un senso dell'amicizia come John. Ed è anche bravissimo come marito e come padre. E credo che ancora oggi molti apprezzino quello che noi due abbiamo dato al tennis.[2]
  • Se hai paura di perdere, non oserai vincere.[3]
  • Un'altra somiglianza che mi accomuna a Nadal è che gli altri giocatori sanno di dover giocare il loro miglior tennis contro di lui. Parte quindi già avvantaggiato, perché nessuno lo ha mai visto giocare una brutta partita sulla terra. Lo sto guardando da tre, quattro anni. E mentalmente è molto forte. Perché sulla terra, gioca ogni punto come fosse un match point. È questo il punto.[4]

Citazioni in lingua originale

  • [Nel 2007] Semplicemente lui non ha punti deboli. È davvero un piacere vederlo giocare. Per me, Roger Federer è il modello giusto per chiunque voglia diventare un giocatore di tennis. È un piacere vederlo giocare. La sua esecuzione dei colpi è migliorata e dubito che esista un colpo che lui non possa fare, in qualsiasi parte del campo... Quando tocca a Roger, tutti i record crolleranno. Lui è un giocatore davvero completo e credo che nessuno potrà fare meglio di lui per molto tempo.
He simply does not have any more weaknesses left in him. It is such a pleasure to see him play. To me, Roger Federer is the right model for anyone aspiring to be a tennis player. It is such a pleasure to just watch him play. His shot-making has got better and I doubt there is any shot he cannot make in any part of the court... All records will tumble when it comes to Roger. He is such a complete player that I do not see anyone getting better than him for a long time from now. [5]

Borg vs. McEnroe. La più grande rivalità del tennis moderno

  • [Sulla finale di Wimbledon 1981] A dire il vero non ero poi così deluso. Di tutte le finali che avevo giocato a Wimbledon, quella è l'unica che avrei dovuto vincere. John non aveva giocato bene e se io fossi stato un pò più concentrato, avrei vinto tutti i set. Ma in fin dei conti non me la presi molto a cuore. Non me ne importava. Era strano... Avevo sempre puntato in alto. Tutti i giocatori volevano battermi e la gente si aspettava molto da me. Non c'era giorno della settimana che mi potessi permettere di non sentirmi motivato. Ero quello che non poteva perdere mai. (p. 39)
  • Dal punto di vista emotivo per me sarebbe stato molto duro tornare a Wimbledon prima. [...] Molti hanno detto che io ce l'avevo con Wimbledon. Non era affatto vero. Adoro quel torneo. Adoro il suo pubblico. È un torneo tutto speciale, è come la terra benedetta. (p. 42)
  • [Spiegando il precoce ritiro] La mia vita è stata tennis, tennis e poi tennis. A un certo punto non sono stato più in grado di sopportare la cosa. Non so se ero stanco di giocare o se mi avesse stancato tutto quello che ruotava attorno al tennis, quel che è certo è che volevo una vita mia. (p. 47)
  • Per i primi tre anni, non ho mai avuto un allenatore. È per questo forse che ho dei colpi così poco convenzionali – il rovescio a due mani, e così via. Tutti mi dicevano di smetterla di giocare in quel modo, ma io sentivo che era così che dovevo giocare. Quello che importa non è come colpisci la palla, ma se la palla passa o meno al di là della rete. E quando ci riesci, è bellissimo. Se ti inventi un colpo tutto tuo, un colpo che funziona, e se ti piace giocare così, continua a tirarlo nello stesso modo, anche se non è "classico". Non cercare di cambiarlo. (p. 56)
  • Tra gli undici e i dodici anni imprecavo e sbattevo per terra le racchette. Ero quanto di peggio un ragazzino poteva essere su un campo da tennis. (p. 57)
  • A diciotto o diciannove anni era difficile giocare con Nastase. Io non avevo esperienza e mi innervosiva starmene là ad aspettare che lui finisse di dire cazzate al pubblico, al giudice di sedia e persino a me. L'inizio della partita fu particolarmente duro poiché non capivo mai cosa avesse intenzione di fare. Forse non lo sapeva nemmeno lui. Potevo aspettarmi ogni genere di colpo. Mi arrivavano palle da tutte le parti, e ognuna con un effetto diverso. (p. 71)
  • Non riesco a prendermela con Nastase quando lui dà i numeri. Quando usciamo dal campo ogni cosa torna al suo posto e siamo amici come prima. (p. 71)

Il tennis è un grattacielo

  • Panatta [...] è un giocatore che potrebbe rappresentare un incubo costante per Jimmy Connors, John McEnroe e me. Lo è invece solo raramente. (p. 33)
  • Sento spesso la nostalgia dell'ambiente e degli amici che mi sono fatto in tanti anni, intensificherò le esibizioni e disputerò qualche torneo minore. (p. 92)
  • [Dopo il ritiro] So che mi potrà effettivamente capitare di sentire voglia di ricominciare, ma non lo farò mai. So che significa giocare ad alto livello, quali sforzi si debbano affrontare. (p. 92)

Citazioni su Björn Borg

  • [Sulla finale di Wimbledon 1981] Borg non aveva più lo stesso fuoco, era come se avesse bisogno di togliersi la pressione di dosso. Dopo cinque anni doveva averne abbastanza. sembrava che nella sua testa avesse accettato di farsi sconfiggere da me. (John McEnroe)
  • Dovrebbero spedire Borg in un altro pianeta. Noi giochiamo a tennis. Lui gioca qualcos'altro. (Ilie Năstase)
  • Ho visto giocare Bjorn Borg soprattutto nei video e da allora tutto è cambiato, materiali, preparazion fisica, palle, ma certo è che mentalmente e fisicamente Borg, che tutti hanno sempre definito come il più grande tennista della storia sulla terra rossa, ha in Nadal il tennista che più gli si può avvicinare. Io adesso penso che Rafa sia ancora più grande, che il Roland Garros sia davvero un suo... territorio. (Carlos Moyá)
  • Il suo nome, tradotto, significa Orso e Roccaforte, e rende bene l'idea di un difensore inattaccabile, se non da geni della rete, quali McEnroe, o il nostro Panatta. Bjorn fu il primo ad usare racchette composite, legno mescolato a plastica, con uno scheletro di grafite. Pesantissime, oltre le 14 once, che gli consentirono di sviluppare per primo un movimento rotatorio sul diritto, mentre il rovescio gli fu gentilmente offerto dalla pratica giovanile dell'hockey su ghiaccio. Atleta capace di emergere in qualsiasi altro sport, Borg dominò dal 1975 all'81, vincendo non solo 6 Roland Garros, ma 5 Wimbledon, con sbalorditivo adattamento dei suoi gesti a prati. La fine della sua carriera fu causata, al di là di sfortunate scelte umane, dall'arrivo di McEnroe, che lo scoraggiò nella finale di Wimbledon 1981. (Gianni Clerici)
  • Io penso che io e Borg abbiamo portato ogni giocatore ad allenarsi più duramente, a preparasi fisicamente per sopportare partite lunghe. Io penso che noi abbiamo cambiato il gioco in questo senso. (Guillermo Vilas)
  • La carriera di Borg è stata straordinaria perché costruita su qualità atletiche e mentali, che sono le più difficili da conservare. A trentacinque (o quasi) anni non si corre come a ventisei, inoltre si pensa molto di più. [...] Perdute queste armi, a Borg è rimasto soltanto il tennis, ed il suo è stato eccezionale per i risultati. Spogliato della corsa, della resistenza, della concentrazione, il tennis di Borg non va oltre i limiti di una modesta regolarità, che sparisce non appena il ritmo raggiunge livelli medi. (Rino Tommasi)
  • La decisione di Borg di ritirarsi è stato uno dei grandi dolori della mia carriera. [...] Giocare quando Bjorn e Jimmy Connors era numero uno e numero due e far parte del giro è stato, in un certo senso, come vivere un sogno. Non parlo del resto, il tennis era indubbiamente al massimo del suo splendore. (John McEnroe)
  • Quando giocavi con Bjorn, qualunque cosa facevi in campo, finivi sempre tu in cattiva luce. Ho sempre mitigato la mia irruenza quando giocavo con lui. In ogni modo, entrare nella testa di Bjorn era impossibile. (Jimmy Connors)
  • Quando il piccolo Bjorn Borg iniziò a giocare, trovò fortuitamente un insegnante che lo lasciò colpire quel suo colpo diritto che ancora non si chiamava arrotata perché nemmeno io ne avevo mai visto uno simile. E anche gli lasciò impugnare, quel Maestro intelligente, il rovescio come Borghetto aveva appreso giocando ad hockey. E il risultato fu l' immenso Borg. Mentre, con alcuni maestri canini che conosco io, Borg non sarebbe diventato Borg, ma al più un giocatore di Serie B, dotato di uno stile superatissimo e soprattutto disadatto alla sua struttura osteomuscolare. (Gianni Clerici)
  • [Nel 1982] Sta per imbattersi nell'unico grande ostacolo sulla sua via e sono io... Stiamo andando incontro di nuovo a una rivalità del diavolo. (Jimmy Connors)

Mats Wilander

  • Avevamo subito il lavaggio del cervello ed eravamo convinti che Borg avrebbe vinto ancora a Wimbledon. Era impossibile per noi immaginare che potesse perdere.[6]
  • In uno sport come il tennis Bjorn con i suoi capelli lunghi e la sua fascia stretta attorno al capo, ti faceva venir voglia di assomigliare a lui. Il tennis è uno sport molto piacevole da guardare in televisione, ma prima di Bjorn i giocatori ricordavano ai telespettatori il padre o lo zio, o avevano l'aspetto dei figli di papà. Bjorn non aveva l'aspetto di un figlio di papà, né sarebbe passato per lo zio di chicchesia.
  • Non sono Borg due, sono Wilander uno!
  • Per noi Bjorn era la persona più famosa al mondo e forse, a un certo momento, lo fu davvero. Solo Mohammed Alì poteva vantare una fama altrettanto grande – e la lista comprende i presidenti degli Stati Uniti e tutti i primi ministri.
  • Quando McEnroe fece la sua comparsa, Borg si rese conto che c'era qualcuno in grado di batterlo e non fu facile per lui. A Bjorn, naturalmente, piaceva giocare, ma giocare per vincere. Non credo che giocasse semplicemente per migliorare. Lui faceva quello che sapeva fare ed era semplicemente migliore di chiunque altro.
  • Secondo me è fuori discussione che Borg vada posto in una categoria superiore. Io lo metto più in alto di tutti; per me è lui il numero uno di tutti i tempi. [...] Borg resta il migliore perché per un periodo il suo dominio fu incontrastato. Nessuno ha mai dominato uno sport come ha fatto lui o almeno è così che io vedo le cose. Lui perdeva raramente, davvero raramente e quando perdeva c'era una ragione, una buona ragione.

Adriano Panatta

  • Borg era un fenomeno paranormale. Dicevo sempre di lui che era «un matto calmo». La sua era una pazzia ben mascherata. Stava tutto il giorno a registrare la tensione delle corde delle racchette. Un giorno o l'altro schioppi, gli dicevo, ti esplode il cervello. Gli è esploso un giorno, dopo aver perso con McEnroe a Wimbledon. Si è ritirato a 26 anni, quando era ancora il più forte di tutti. Si era rotto le palle. Era un uomo molto buffo Björn. Non aveva mai un soldo in tasca. Girava con l'American Express, ma allora in Italia le carte di credito non esistevano.
  • Che tipo, Bjorn: capace di vuotare due bottiglie di vodka, restare steso fino al mattino, e poi giocare come se niente fosse.
  • Un uomo di ghiaccio? Date retta, solo all'apparenza. In campo però era una macchina, però. Con quel suo tennis di rimbalzo, con quei pallonetti che prendevano velocità quando toccavano terra, ha finito per dare una nuova dimensione al campo.

Note

  1. Dichiarazione rilasciata dopo aver inizialmente deciso di vendere all'asta i suoi trofei e i suoi cimeli per via di problemi economici. (citato in Federer vince, Borg vende, Gazzetta dello Sport, 13 luglio 2007)
  2. a b c Da Borg: "Il segreto di Nadal? La terra. Djokovic è vulnerabile nella testa", La Stampa, 3 luglio 2011
  3. Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 93, ISBN 88-8598-826-2
  4. Da Principe Rafa, Re Bjorn, Ubitennis.com, 8 giugno 2008
  5. Citato in René Stauffer, The Roger Federer Story: Quest for Perfection, New Chapter Press, 2007, p.239. (ISBN 0942257391)
  6. Riferimento a Wimbledon 1981 quando Borg perse con McEnroe.

Bibliografia

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