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*'''Conte Mascetti''': Dove sei stata troia??<br/>'''Titti''': A cavallo!<br/>'''Conte Mascetti''': Di chi, puttana??
*'''Conte Mascetti''': Dove sei stata troia??<br/>'''Titti''': A cavallo!<br/>'''Conte Mascetti''': Di chi, puttana??


*'''Titti''': Ma dove vai? A sposarti? <br/>'''Mascetti''': Ti accompagno!<br/>'''Titti''': Si capisce!<br/>'''Mascetti''': Debbo parlarti.<br/>'''Perozzi, voce narrante''': E parlò quasi un ora con voce ferma. La voce dell'uomo che vede chiaramente qual è il suo dovere ed è deciso a farlo anche se gli costa metà del suo sangue.<br/>'''Mascetti''': Poi io ho già troppe colpe, verso quella povera disgraziata. Ci mancherebbe altro che rifacesse quel gesto. No, no. Non mi ci far nemmeno pensare perché guarda, non potrei sopportare. Saprei capace di uccidermi pure io. Perché vedi, tu sei giovane, e hai diritto ad essere incosciente, ma io no, no. Capisci? Si lo so, mi sto rovinando. Io non posso permettermi di ipotecare il tuo avvenire, non me lo perdonerei mai. Poi, poi tu a un certo momento potresti anche dirmi che tutte queste belle cose le sapevamo sin da prima... che magari questo è soltanto un pretesto per liberarmi di te, dopo che ho saputo... di quel tuo difettino. Poi difettino fino a che punto non lo so. No, no. La verità è un'altra. Bisogna saper guardare in faccia alla realtà. È stato un sogno, un sogno molto bello e basta. Tu hai diciott'anni, io ne ho cinquantadue, non è per quei trentaquattranni di differenza che poi sarebbero il meno. È che il nostro amore non può avere nessun avvenire. Coraggio. Eh, è meglio che ci togliamo il coltello dalla piaga... e non ci pensiamo più. Mah si è l'unica... ...addio Titti.<br/>'''Titti''': Addio merdaiolo, ci si vede domani al solito posto, a mezzogiorno!<br/>'''Mascetti''': No alla mezza, a mezzogiorno ho un pignoramento.<br/>'''Titti''': Va bene.
*'''Titti''': Ma dove vai? A sposarti? <br/>'''Mascetti''': Ti accompagno!<br/>'''Titti''': Si capisce!<br/>'''Mascetti''': Debbo parlarti.<br/>'''Perozzi, voce narrante''': E parlò quasi un'ora con voce ferma. La voce dell'uomo che vede chiaramente qual è il suo dovere ed è deciso a farlo anche se gli costa metà del suo sangue.<br/>'''Mascetti''': Poi io ho già troppe colpe, verso quella povera disgraziata. Ci mancherebbe altro che rifacesse quel gesto. No, no. Non mi ci far nemmeno pensare perché guarda, non potrei sopportare. Saprei capace di uccidermi pure io. Perché vedi, tu sei giovane, e hai diritto ad essere incosciente, ma io no, no. Capisci? Si lo so, mi sto rovinando. Io non posso permettermi di ipotecare il tuo avvenire, non me lo perdonerei mai. Poi, poi tu a un certo momento potresti anche dirmi che tutte queste belle cose le sapevamo sin da prima... che magari questo è soltanto un pretesto per liberarmi di te, dopo che ho saputo... di quel tuo difettino. Poi difettino fino a che punto non lo so. No, no. La verità è un'altra. Bisogna saper guardare in faccia alla realtà. È stato un sogno, un sogno molto bello e basta. Tu hai diciott'anni, io ne ho cinquantadue, non è per quei trentaquattranni di differenza che poi sarebbero il meno. È che il nostro amore non può avere nessun avvenire. Coraggio. Eh, è meglio che ci togliamo il coltello dalla piaga... e non ci pensiamo più. Mah si è l'unica... ...addio Titti.<br/>'''Titti''': Addio merdaiolo, ci si vede domani al solito posto, a mezzogiorno!<br/>'''Mascetti''': No alla mezza, a mezzogiorno ho un pignoramento.<br/>'''Titti''': Va bene.


* {{NDR|la macchina con il Melandri alla guida ed il Perozzi ed il Mascetti come passeggeri si ferma sotto casa del Necchi di prima mattina. Il Mascetti va a cercare un telefono e nel frattempo il Melandri suona il clacson. Un vigile si avvicina...}} <br/> '''Vigile''': Lei ha clacsonato. <br/>'''Perozzi''' {{NDR|rivolto al Melandri}}: Tu 'a clacsonato! Eeeeeh! <br/>'''Melandri''': Io nooo! Ah sì, ho appoggiato appena il gomito! È un clacson sensibilissimo, basta toccarlo, vede! {{NDR|suona}} Anche col gomito! {{NDR|suona}} Certe volte lo sfioro appena così... {{NDR|suona}}<br/>'''Perozzi''': Non è possibile... <br/>'''Melandri''': Come no, prova! <br/>'''Perozzi''': Fa un po' vedere {{NDR|suona}} Eeeh, davvero! {{NDR|suona}}<br/> '''Melandri''': Visto!<br/> '''Perozzi''': Il mio invece è duro, per farlo suonare bisogna... <br/> '''Melandri''' {{NDR|Rivolto al vigile}}: Ma che fa, scrive? Provi, provi anche lei! Basta la punta di un dito, vede! {{NDR|suona}} Eh!<br/> {{NDR|A questo punto ritorna il Mascetti}} <br/> '''Mascetti''': Tarapia tapioco! Prematurata la supercazzola o scherziamo? <br/> '''Vigile''': Prego?<br/> '''Mascetti''': No, mi permetta, no io... Scusi, noi siamo in quattro, come se fosse antani anche per lei soltanto in due oppure in quattro anche scribai con cofandina, come antifurto, per esempio.<br/> '''Vigile''': Ma quale antifurto! Mi faccia il piacere, questi signori qui stavano suonando loro, 'un s'intrometta!<br/> '''Mascetti''': Ma no, aspetti, mi porga l'indice, ecco lo alzi così, guardi, guardi, guardi, lo vede il dito, lo vede che stuzzica, e prematura anche! Ma, allora io le potrei dire, anche col rispetto per l'autorità, che anche soltanto le due cose come vicesindindaco, capisce? <br/> '''Vigile''': Vicesindaco? <br/> {{NDR|gli altri in macchina scoppiano a ridere}} <br/> '''Vigile''': Basta così, mi seguano al commissariato!<br/> '''Perozzi''': No! No! Attenzione, no, pastène soppaltate secondo l'articolo 12, abbia pazienza, sennò posterdati per due anche un pochino antani in prefettura!<br/> '''Mascetti''': Senza contare che la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapia tapioco!<br/> '''Perozzi''': Dopo...<br/> {{NDR|Interviene il Necchi e convince il vigile che era tutto uno scherzo e a lasciar perdere}} <br/> '''Mascetti''': Senti Necchi, tu non ti devi permettere di intervenire quando io faccio la supercazzola! <br/> '''Necchi''': Se 'un c'ero io vi portava tutti via co' i'carr'attrezzi! <br/> '''Mascetti''': Ma quale carr'attrezzi! <br/> '''Perozzi''': Ce l'avevamo in mano! <br/> '''Necchi''': La fava, 'vu avevate in mano! Come se fosse la prima volta che vi scoprono....<br/> '''Mascetti''': Ma quando mai è successo...<br/> '''Necchi''': E quel capomastro che ti ruppe il naso?
* {{NDR|la macchina con il Melandri alla guida ed il Perozzi ed il Mascetti come passeggeri si ferma sotto casa del Necchi di prima mattina. Il Mascetti va a cercare un telefono e nel frattempo il Melandri suona il clacson. Un vigile si avvicina...}} <br/> '''Vigile''': Lei ha clacsonato. <br/>'''Perozzi''' {{NDR|rivolto al Melandri}}: Tu 'a clacsonato! Eeeeeh! <br/>'''Melandri''': Io nooo! Ah sì, ho appoggiato appena il gomito! È un clacson sensibilissimo, basta toccarlo, vede! {{NDR|suona}} Anche col gomito! {{NDR|suona}} Certe volte lo sfioro appena così... {{NDR|suona}}<br/>'''Perozzi''': Non è possibile... <br/>'''Melandri''': Come no, prova! <br/>'''Perozzi''': Fa un po' vedere {{NDR|suona}} Eeeh, davvero! {{NDR|suona}}<br/> '''Melandri''': Visto!<br/> '''Perozzi''': Il mio invece è duro, per farlo suonare bisogna... <br/> '''Melandri''' {{NDR|Rivolto al vigile}}: Ma che fa, scrive? Provi, provi anche lei! Basta la punta di un dito, vede! {{NDR|suona}} Eh!<br/> {{NDR|A questo punto ritorna il Mascetti}} <br/> '''Mascetti''': Tarapia tapioco! Prematurata la supercazzola o scherziamo? <br/> '''Vigile''': Prego?<br/> '''Mascetti''': No, mi permetta, no io... Scusi, noi siamo in quattro, come se fosse antani anche per lei soltanto in due oppure in quattro anche scribai con cofandina, come antifurto, per esempio.<br/> '''Vigile''': Ma quale antifurto! Mi faccia il piacere, questi signori qui stavano suonando loro, 'un s'intrometta!<br/> '''Mascetti''': Ma no, aspetti, mi porga l'indice, ecco lo alzi così, guardi, guardi, guardi, lo vede il dito, lo vede che stuzzica, e prematura anche! Ma, allora io le potrei dire, anche col rispetto per l'autorità, che anche soltanto le due cose come vicesindindaco, capisce? <br/> '''Vigile''': Vicesindaco? <br/> {{NDR|gli altri in macchina scoppiano a ridere}} <br/> '''Vigile''': Basta così, mi seguano al commissariato!<br/> '''Perozzi''': No! No! Attenzione, no, pastène soppaltate secondo l'articolo 12, abbia pazienza, sennò posterdati per due anche un pochino antani in prefettura!<br/> '''Mascetti''': Senza contare che la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapia tapioco!<br/> '''Perozzi''': Dopo...<br/> {{NDR|Interviene il Necchi e convince il vigile che era tutto uno scherzo e a lasciar perdere}} <br/> '''Mascetti''': Senti Necchi, tu non ti devi permettere di intervenire quando io faccio la supercazzola! <br/> '''Necchi''': Se 'un c'ero io vi portava tutti via co' i'carr'attrezzi! <br/> '''Mascetti''': Ma quale carr'attrezzi! <br/> '''Perozzi''': Ce l'avevamo in mano! <br/> '''Necchi''': La fava, 'vu avevate in mano! Come se fosse la prima volta che vi scoprono....<br/> '''Mascetti''': Ma quando mai è successo...<br/> '''Necchi''': E quel capomastro che ti ruppe il naso?

Versione delle 07:20, 27 nov 2011

Amici miei

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Titolo originale

Amici miei

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1975
Genere commedia
Regia Mario Monicelli
Sceneggiatura Pietro Germi, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli
Interpreti e personaggi

Amici miei, film italiano del 1975 con Ugo Tognazzi, diretto da Mario Monicelli.

Frasi

  • Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione. (Il Perozzi)
  • Descrivimi minuziosamente come sono fatti i tuoi capezzoli! (Il Mascetti)
  • Anch'io ho sofferto, ho sofferto come un cane: per quasi tre quarti d'ora. (Il Sassaroli)
  • Antani, blinda la supercazzola prematurata con doppio scappellamento a destra? (Il Mascetti)
  • Ma poi, è proprio obbligatorio essere qualcuno? (Il Mascetti)
  • Io restai a chiedermi se l'imbecille ero io, che la vita la pigliavo tutta come un gioco, o se invece era lui che la pigliava come una condanna ai lavori forzati; o se lo eravamo tutti e due. (Il Perozzi)
  • ... come chi sono io? Lei ha il tratto ed i modi della persona colta, signora... Si ricorderà sicuramente di Omero e dell'Odissea... Signora, il mio nome è... Nessuno! (Il Perozzi)
  • Quando penso alla carne della mia carne, chissà perché, divento subito vegetariano. (Il Perozzi) [pensando al figlio]
  • [In clinica]
    Sorella? Col tarapio tapioca come se fosse antani la barella anche per due, con lo scappellamento a sinistra? No, eh? Pazienza... (Mascetti)
  • Ho visto la Madonna, ho visto la Madonna! (Il Melandri)
  • Cippa Lippa! (Il Mascetti)
  • Ma che parti sempre, te! (Il Perozzi)
  • Ragazzi, come si sta bene tra noi, tra uomini! Ma perché non siamo nati tutti finocchi? (Il Melandri)
  • Culo alto, ci fo un salto. (Sassaroli)
  • Accidenti, un'altra merda! Ma chi l'ha scelto questo posto? (Il Mascetti)
  • Ho già sulle spalle un bel fardello di cose passate. E quelle future? Che sia per questo, per non sentire il peso di tutto questo che continuo a non prender nulla sul serio? (Il Perozzi)
  • Il bello della zingarata è proprio questo: la libertà, l'estro, il desiderio... come l'amore. Nasce quando nasce e quando non c'è più è inutile insistere. Non c'è più! (Il Perozzi)
  • Era un traditore, abbiamo dovuto eliminarlo! (Il Necchi e il Mascetti)

Dialoghi

  • [Seguendo la fedifraga Titti, il Mascetti si infila in un prestigioso hotel]
    Portiere dell'albergo: Mi scusi... Dica, lei!
    Mascetti: Eh? Antani, come se fosse Antani, anche per il direttore, la supercazzola con scappellamento!
    Portiere dell'albergo: Come?
    Mascetti: A destra, per due!
  • Conte Mascetti: Dove sei stata troia??
    Titti: A cavallo!
    Conte Mascetti: Di chi, puttana??
  • Titti: Ma dove vai? A sposarti?
    Mascetti: Ti accompagno!
    Titti: Si capisce!
    Mascetti: Debbo parlarti.
    Perozzi, voce narrante: E parlò quasi un'ora con voce ferma. La voce dell'uomo che vede chiaramente qual è il suo dovere ed è deciso a farlo anche se gli costa metà del suo sangue.
    Mascetti: Poi io ho già troppe colpe, verso quella povera disgraziata. Ci mancherebbe altro che rifacesse quel gesto. No, no. Non mi ci far nemmeno pensare perché guarda, non potrei sopportare. Saprei capace di uccidermi pure io. Perché vedi, tu sei giovane, e hai diritto ad essere incosciente, ma io no, no. Capisci? Si lo so, mi sto rovinando. Io non posso permettermi di ipotecare il tuo avvenire, non me lo perdonerei mai. Poi, poi tu a un certo momento potresti anche dirmi che tutte queste belle cose le sapevamo sin da prima... che magari questo è soltanto un pretesto per liberarmi di te, dopo che ho saputo... di quel tuo difettino. Poi difettino fino a che punto non lo so. No, no. La verità è un'altra. Bisogna saper guardare in faccia alla realtà. È stato un sogno, un sogno molto bello e basta. Tu hai diciott'anni, io ne ho cinquantadue, non è per quei trentaquattranni di differenza che poi sarebbero il meno. È che il nostro amore non può avere nessun avvenire. Coraggio. Eh, è meglio che ci togliamo il coltello dalla piaga... e non ci pensiamo più. Mah si è l'unica... ...addio Titti.
    Titti: Addio merdaiolo, ci si vede domani al solito posto, a mezzogiorno!
    Mascetti: No alla mezza, a mezzogiorno ho un pignoramento.
    Titti: Va bene.
  • [la macchina con il Melandri alla guida ed il Perozzi ed il Mascetti come passeggeri si ferma sotto casa del Necchi di prima mattina. Il Mascetti va a cercare un telefono e nel frattempo il Melandri suona il clacson. Un vigile si avvicina...]
    Vigile: Lei ha clacsonato.
    Perozzi [rivolto al Melandri]: Tu 'a clacsonato! Eeeeeh!
    Melandri: Io nooo! Ah sì, ho appoggiato appena il gomito! È un clacson sensibilissimo, basta toccarlo, vede! [suona] Anche col gomito! [suona] Certe volte lo sfioro appena così... [suona]
    Perozzi: Non è possibile...
    Melandri: Come no, prova!
    Perozzi: Fa un po' vedere [suona] Eeeh, davvero! [suona]
    Melandri: Visto!
    Perozzi: Il mio invece è duro, per farlo suonare bisogna...
    Melandri [Rivolto al vigile]: Ma che fa, scrive? Provi, provi anche lei! Basta la punta di un dito, vede! [suona] Eh!
    [A questo punto ritorna il Mascetti]
    Mascetti: Tarapia tapioco! Prematurata la supercazzola o scherziamo?
    Vigile: Prego?
    Mascetti: No, mi permetta, no io... Scusi, noi siamo in quattro, come se fosse antani anche per lei soltanto in due oppure in quattro anche scribai con cofandina, come antifurto, per esempio.
    Vigile: Ma quale antifurto! Mi faccia il piacere, questi signori qui stavano suonando loro, 'un s'intrometta!
    Mascetti: Ma no, aspetti, mi porga l'indice, ecco lo alzi così, guardi, guardi, guardi, lo vede il dito, lo vede che stuzzica, e prematura anche! Ma, allora io le potrei dire, anche col rispetto per l'autorità, che anche soltanto le due cose come vicesindindaco, capisce?
    Vigile: Vicesindaco?
    [gli altri in macchina scoppiano a ridere]
    Vigile: Basta così, mi seguano al commissariato!
    Perozzi: No! No! Attenzione, no, pastène soppaltate secondo l'articolo 12, abbia pazienza, sennò posterdati per due anche un pochino antani in prefettura!
    Mascetti: Senza contare che la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapia tapioco!
    Perozzi: Dopo...
    [Interviene il Necchi e convince il vigile che era tutto uno scherzo e a lasciar perdere]
    Mascetti: Senti Necchi, tu non ti devi permettere di intervenire quando io faccio la supercazzola!
    Necchi: Se 'un c'ero io vi portava tutti via co' i'carr'attrezzi!
    Mascetti: Ma quale carr'attrezzi!
    Perozzi: Ce l'avevamo in mano!
    Necchi: La fava, 'vu avevate in mano! Come se fosse la prima volta che vi scoprono....
    Mascetti: Ma quando mai è successo...
    Necchi: E quel capomastro che ti ruppe il naso?
  • Mascetti: Mi scusi dei tre telefoni qual è come se fosse tarapia tapioco che avverto la supercazzola? Dei tre…!
    Infermiera: Come?
    Mascetti: Non m'ha capito bene, volevo dire dei tre telefoni qual è quello col prefisso?
  • [Mentre gli amici sono ricoverati in clinica per un incidente, ecco il primo incontro col Sassaroli]
    Sassaroli: E lui, cosa si sente?
    Mascetti: Professore, non le dico! Antani, come trazione per due anche se fosse supercazzola bitumata, ha lo scappellamento a destra!
    Sassaroli: Ho capito. Tre applicazioni di Afasol di un'ora l'una, subito!
  • Melandri: Nipote? E da che parte?
    Perozzi: Da parte di fava!
  • [L'architetto Rambaldo Melandri va dal Professor Sassaroli per convincerlo a lasciare andare via la di lui moglie]
    Sassaroli: Vede, è tutta una catena di affetti che né io né lei possiamo spezzare. Lei ama mia moglie. Mia moglie è affezionata a Birillo, Birillo adora le bambine. Le bambine sono attaccatissime alla governante...
    Melandri: Governante?
    Sassaroli: Tedesca, due anni di contratto, severissima, in uniforme. Insomma, chi si prende Donatella si prende per forza tutto il blocco...
  • [L'ultima supercazzola del Perozzi, sul letto di morte]
    Prete: Dimmi, figliolo.
    Perozzi: Sbiliguda venial... Con la supercazzola prematurata.
    Prete: Come, figliolo?
    Perozzi: Confesso, come foss'antani, con lo scappellamento... A destra e... Costantinato ammaniti.
    Prete: Quante volte, figliolo?
    Perozzi: Fifty-fifty per la fine... Come fosse mea culpa... Alla supercazz...
    Prete: Ed io ti assolvo, dai tuoi peccati.

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