Università: differenze tra le versioni

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*Da anni, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, i rettori di tutta [[Italia]] elencano puntualmente la stessa lista dei mali dell'università: gli studenti fuori corso, la proliferazione di sedi minuscole, le promozioni ''ope legis'', l'altissima età media dei docenti, i corsi di laurea assurdi, le migliaia di lauree regalate ai funzionari pubblici. E magari più sommessamente, i concorsi truffaldini vinti da individui senza alcuna qualifica accademica, i dipartimenti colonizzati da una famiglia o da un partito politico, gli esami e le lauree venduti con tanto di tariffario. Ministri di [[destra]] e di [[sinistra]] ripetono indignati questa lista su [[Stampa|giornali]] e [[Televisione|Tv]] ([[Roberto Perotti]]).
*Da anni, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, i rettori di tutta [[Italia]] elencano puntualmente la stessa lista dei mali dell'università: gli studenti fuori corso, la proliferazione di sedi minuscole, le promozioni ''ope legis'', l'altissima età media dei docenti, i corsi di laurea assurdi, le migliaia di lauree regalate ai funzionari pubblici. E magari più sommessamente, i concorsi truffaldini vinti da individui senza alcuna qualifica accademica, i dipartimenti colonizzati da una famiglia o da un partito politico, gli esami e le lauree venduti con tanto di tariffario. Ministri di [[destra]] e di [[sinistra]] ripetono indignati questa lista su [[Stampa|giornali]] e [[Televisione|Tv]] ([[Roberto Perotti]]).
*È difficile proporre una riforma delle università che dia la sicurezza del risultato. Di certo non sembra funzionare l'ottica secondo cui i concorsi assicurano ottimi professori a tutte le università. La realtà è che se un dipartimento vuole assumere un candidato incapace lo riesce sempre a fare, qualunque siano le complesse regole dei concorsi pubblici. ([[Giovanni Floris]])
*È difficile proporre una riforma delle università che dia la sicurezza del risultato. Di certo non sembra funzionare l'ottica secondo cui i concorsi assicurano ottimi professori a tutte le università. La realtà è che se un dipartimento vuole assumere un candidato incapace lo riesce sempre a fare, qualunque siano le complesse regole dei concorsi pubblici. ([[Giovanni Floris]])
*E la moltiplicazione di sedi e corsi di laurea ha stuzzicato la creatività dei padroni del vapore universitario: ha così preso vita a Macerata il corso di studio in «Scienze sociali per lo sviluppo e la pace», a Torino quello che specializza nella «Schedatura del verde urbano». Sempre in Piemonte c'è la laurea che prepara in «Turismo alpino» e quella che educa alla «Teoria delle forme». Ci sono studenti che dovrebbero applicarsi allo studio di «Scienze equine» con tanto di corsi di equitazione in centri convenzionati. E corsi di laurea che promettono di formare in «Tecnologie del fitness» ([[Davide Carlucci]]).
*Era questo, l'università: credere che ti saresti aperta sull'universo e non incontrare nessuno. ([[Amélie Nothomb]])
*Era questo, l'università: credere che ti saresti aperta sull'universo e non incontrare nessuno. ([[Amélie Nothomb]])
*[L'università deve essere] focolaio di attività scientifica, vero laboratorio nel quale maestri e scolari collaborano ad indagare nuovi veri e a rivedere questioni già discusse. Così nello studente si educa lo spirito critico e, quel che più importa dato lo scopo speciale che la nostra Università ha, lo spirito di ricerca. ([[Agostino Gemelli]])
*[L'università deve essere] focolaio di attività scientifica, vero laboratorio nel quale maestri e scolari collaborano ad indagare nuovi veri e a rivedere questioni già discusse. Così nello studente si educa lo spirito critico e, quel che più importa dato lo scopo speciale che la nostra Università ha, lo spirito di ricerca. ([[Agostino Gemelli]])
*I figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una ''forma mentis'' che si crea nell'ambito familiare tipico di noi professori. Questa infelice frase a metà novembre scorso è scappata di bocca al professor Giuseppe Nicotera mentre mi spiegava al telefono come il suo figliuolo Ludovico avesse vinto in solitaria un concorso per ricercatore nell'università più chiacchierata d'Italia ([[Nino Luca]]).
*I figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una ''forma mentis'' che si crea nell'ambito familiare tipico di noi professori. Questa infelice frase a metà novembre scorso è scappata di bocca al professor Giuseppe Nicotera mentre mi spiegava al telefono come il suo figliuolo Ludovico avesse vinto in solitaria un concorso per ricercatore nell'università più chiacchierata d'Italia ([[Nino Luca]]).
*L'università è stata, storicamente, un bacino di incubazione della classe di governo dello Stato. E mentre a [[Roma]] si accalcavano i baroni che, consolidato il proprio potere, passavano all'incasso, nei piccoli e grandi centri della provincia, l'autonomia universitaria (definitivamente approvata nel 1999) ha dato la stura a una miriade di progetti e di iniziative didattiche. Con la riforma ogni ateneo è libero di proporre propri percorsi di studio. Può chiamare i corsi come vuole e darsi gli obiettivi formativi che più ritiene congeniali, attenendosi certo alle indicazioni nazionali sulle classi di laurea ma con una notevole dose di discrezionalità ([[Davide Carlucci]]).
*L'università funziona come strumento di manipolazione ideologica e politica teso ad instillare negli studenti uno spirito di subordinazione rispetto al potere (qualsiasi esso sia) ed a cancellare, nella struttura psichica e mentale di ciascuno di essi, la dimensione collettiva delle esigenze personali e la capacità di avere dei rapporti con il prossimo che non siano puramente di carattere competitivo. ([[Guido Viale]])
*L'università funziona come strumento di manipolazione ideologica e politica teso ad instillare negli studenti uno spirito di subordinazione rispetto al potere (qualsiasi esso sia) ed a cancellare, nella struttura psichica e mentale di ciascuno di essi, la dimensione collettiva delle esigenze personali e la capacità di avere dei rapporti con il prossimo che non siano puramente di carattere competitivo. ([[Guido Viale]])
*L'università non è preparazione per la vita, è già la vita. ([[Joseph H. H. Weiler]])
*L'università non è preparazione per la vita, è già la vita. ([[Joseph H. H. Weiler]])
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*Le università non sono altro che scuole di galateo per la non-identità middleclass che normalmente trova la sua migliore espressione fuori dell'università nelle schiere di ville da ricchi con prato e TV in ogni salotto dove tutti guardano la stessa cosa nello stesso momento. ([[Jack Kerouac]])
*Le università non sono altro che scuole di galateo per la non-identità middleclass che normalmente trova la sua migliore espressione fuori dell'università nelle schiere di ville da ricchi con prato e TV in ogni salotto dove tutti guardano la stessa cosa nello stesso momento. ([[Jack Kerouac]])
*Lo sfacelo della scuola e dell'università in [[Italia]] sono sotto gli occhi di tutti, ma chi è il colpevole? La [[Letizia Moratti|Moratti]], attuale ministro del governo di centro-destra, oppure [[Luigi Berlinguer|Berlinguer]], ministro del precedente governo di centro-sinistra? Secondo Roberto Alonge tutto comincia con il '68, che ha aperto l'università a ogni tipo di diplomato, e che ha distrutto non solo il principio di autorità, ma anche quello della meritocrazia. Dal '68 a oggi, per i docenti (della scuola e dell'università) ci sono stati sempre e solo sanatorie e assunzioni in ruolo ope legis, cioè senza concorso, qualche volta camuffate. E i docenti sono diventati fatalmente sempre meno preparati, sempre più ''asini calzati e vestiti''. Una famiglia e una società senza più gli antichi valori dello studio, della disciplina, dell'abnegazione hanno costretto peraltro i docenti della scuola a trasformarsi anche in psicologi, sociologi, assistenti sociali, a insegnare l'educazione alla cittadinanza, l'educazione sessuale, l'educazione alimentare, l'educazione stradale e quant'altro (e sempre per quattro soldi di stipendio). Quando Luigi Berlinguer (ministro dell'ultimo governo Dalema e fratello dell'ex segretario del PCI), undici anni fa, cercò di concedere aumenti salariali consistenti agli insegnanti più preparati e più disponibili, fu travolto e biasimato dalle proteste degli stessi insegnanti, ex ''compagni'', in nome dello spirito della ''contestazione'', che rivendicavano solo aumenti uguali per tutti ([[Roberto Alonge]]).
*Lo sfacelo della scuola e dell'università in [[Italia]] sono sotto gli occhi di tutti, ma chi è il colpevole? La [[Letizia Moratti|Moratti]], attuale ministro del governo di centro-destra, oppure [[Luigi Berlinguer|Berlinguer]], ministro del precedente governo di centro-sinistra? Secondo Roberto Alonge tutto comincia con il '68, che ha aperto l'università a ogni tipo di diplomato, e che ha distrutto non solo il principio di autorità, ma anche quello della meritocrazia. Dal '68 a oggi, per i docenti (della scuola e dell'università) ci sono stati sempre e solo sanatorie e assunzioni in ruolo ope legis, cioè senza concorso, qualche volta camuffate. E i docenti sono diventati fatalmente sempre meno preparati, sempre più ''asini calzati e vestiti''. Una famiglia e una società senza più gli antichi valori dello studio, della disciplina, dell'abnegazione hanno costretto peraltro i docenti della scuola a trasformarsi anche in psicologi, sociologi, assistenti sociali, a insegnare l'educazione alla cittadinanza, l'educazione sessuale, l'educazione alimentare, l'educazione stradale e quant'altro (e sempre per quattro soldi di stipendio). Quando Luigi Berlinguer (ministro dell'ultimo governo Dalema e fratello dell'ex segretario del PCI), undici anni fa, cercò di concedere aumenti salariali consistenti agli insegnanti più preparati e più disponibili, fu travolto e biasimato dalle proteste degli stessi insegnanti, ex ''compagni'', in nome dello spirito della ''contestazione'', che rivendicavano solo aumenti uguali per tutti ([[Roberto Alonge]]).
*Nelle università italiane prosperano dinastie che si tramandano il titolo per generazioni. Dominano su una massa di disperati precari della ricerca, sottopagati, ridotti al silenzio e in alcuni casi alla sottomissione servile con la forza del ricatto. ([[Davide Carlucci]])
*Nel corso del 2004 gli uomini del Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata (Gico) di Bologna indagano su un giro di fatture gonfiate utilizzate per sovvenzionare medici e docenti universitari che in cambio «promuovevano» medicinali ben oltre le reali necessità dei pazienti. Il giochetto è quello di sempre: l'azienda finanzia convegni e corsi di studio, ma ai professori che gestiscono gli eventi fa arrivare molti più soldi di quanti realmente occorrano. Un'agenzia si premura di tenere la contabilità e organizzare il tutto. Al momento del rendiconto, però, fattura spese inesistenti facendo così scivolare nelle tasche di baroni e baronetti i soldi per le vacanze, l'auto nuova, gli investimenti immobiliari ([[Davide Carlucci]]).
*Nelle università italiana prosperano dinastie che si tramandano il titolo per generazioni. Dominano su una massa di disperati precari della ricerca, sottopagati, ridotti al silenzio e in alcuni casi alla sottomissione servile con la forza del ricatto ([[Davide Carlucci]]).
*Una volta assorbiti all'interno di un corso universitario, gli assistenti hanno, praticamente, lo stesso ruolo del docente titolare: fanno lezione, correggono alle esercitazioni, esaminano gli studenti e li valutano. Il più delle volte, tutto ciò è fatto singolarmente, senza che vi sia la supervisione del docente titolare. Indubbio che possa capitare qualche caso di neo- laureato/assistente che abbia capacità tali da essere assolutamente idoneo a spiegare, correggere, valutare. Ma la stragrande maggioranza non lo è, quantomeno per poca esperienza didattica. Da qui il primo danno allo studente che, dando credito a chi è delegato a comunicare con lui (ma potrebbe fare altrimenti?), si trova spesso ad avere a che fare, appunto, con personaggi incapaci od inesperienti ([[Paolo Ferrara]]).
*Una volta assorbiti all'interno di un corso universitario, gli assistenti hanno, praticamente, lo stesso ruolo del docente titolare: fanno lezione, correggono alle esercitazioni, esaminano gli studenti e li valutano. Il più delle volte, tutto ciò è fatto singolarmente, senza che vi sia la supervisione del docente titolare. Indubbio che possa capitare qualche caso di neo- laureato/assistente che abbia capacità tali da essere assolutamente idoneo a spiegare, correggere, valutare. Ma la stragrande maggioranza non lo è, quantomeno per poca esperienza didattica. Da qui il primo danno allo studente che, dando credito a chi è delegato a comunicare con lui (ma potrebbe fare altrimenti?), si trova spesso ad avere a che fare, appunto, con personaggi incapaci od inesperienti ([[Paolo Ferrara]]).



Versione delle 04:01, 21 dic 2011

L'Università degli Studi di Napoli Federico II

Citazioni sull'università.

  • Chi mette le mani su una cattedra non la molla più e può permettersi di costruire il suo sistema di potere: i privilegi e il prestigio legati all'insegnamento permettono di coltivare interessi e così essere professore universitario può diventare un modo per ottenere commesse, consulenze, contratti, contatti e lavori utili agli studi privati. Senza passaggi di denaro, ma solo attraverso lo scambio di favori e gentilezze, si consolida un sistema di potere che taglia fuori chi potere non ha. (Giovanni Floris)
  • Da anni, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, i rettori di tutta Italia elencano puntualmente la stessa lista dei mali dell'università: gli studenti fuori corso, la proliferazione di sedi minuscole, le promozioni ope legis, l'altissima età media dei docenti, i corsi di laurea assurdi, le migliaia di lauree regalate ai funzionari pubblici. E magari più sommessamente, i concorsi truffaldini vinti da individui senza alcuna qualifica accademica, i dipartimenti colonizzati da una famiglia o da un partito politico, gli esami e le lauree venduti con tanto di tariffario. Ministri di destra e di sinistra ripetono indignati questa lista su giornali e Tv (Roberto Perotti).
  • È difficile proporre una riforma delle università che dia la sicurezza del risultato. Di certo non sembra funzionare l'ottica secondo cui i concorsi assicurano ottimi professori a tutte le università. La realtà è che se un dipartimento vuole assumere un candidato incapace lo riesce sempre a fare, qualunque siano le complesse regole dei concorsi pubblici. (Giovanni Floris)
  • Era questo, l'università: credere che ti saresti aperta sull'universo e non incontrare nessuno. (Amélie Nothomb)
  • [L'università deve essere] focolaio di attività scientifica, vero laboratorio nel quale maestri e scolari collaborano ad indagare nuovi veri e a rivedere questioni già discusse. Così nello studente si educa lo spirito critico e, quel che più importa dato lo scopo speciale che la nostra Università ha, lo spirito di ricerca. (Agostino Gemelli)
  • I figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una forma mentis che si crea nell'ambito familiare tipico di noi professori. Questa infelice frase a metà novembre scorso è scappata di bocca al professor Giuseppe Nicotera mentre mi spiegava al telefono come il suo figliuolo Ludovico avesse vinto in solitaria un concorso per ricercatore nell'università più chiacchierata d'Italia (Nino Luca).
  • L'università funziona come strumento di manipolazione ideologica e politica teso ad instillare negli studenti uno spirito di subordinazione rispetto al potere (qualsiasi esso sia) ed a cancellare, nella struttura psichica e mentale di ciascuno di essi, la dimensione collettiva delle esigenze personali e la capacità di avere dei rapporti con il prossimo che non siano puramente di carattere competitivo. (Guido Viale)
  • L'università non è preparazione per la vita, è già la vita. (Joseph H. H. Weiler)
  • La caratteristica peculiare dell'Università consiste nell'insegnare a studiare. La laurea è solo la prova che si sa studiare, che si sa acquisire formazione da se stessi e che ci si è trovati bene nei percorsi della ricerca scientifica... (Maria Montessori)
  • Le università non sono altro che scuole di galateo per la non-identità middleclass che normalmente trova la sua migliore espressione fuori dell'università nelle schiere di ville da ricchi con prato e TV in ogni salotto dove tutti guardano la stessa cosa nello stesso momento. (Jack Kerouac)
  • Lo sfacelo della scuola e dell'università in Italia sono sotto gli occhi di tutti, ma chi è il colpevole? La Moratti, attuale ministro del governo di centro-destra, oppure Berlinguer, ministro del precedente governo di centro-sinistra? Secondo Roberto Alonge tutto comincia con il '68, che ha aperto l'università a ogni tipo di diplomato, e che ha distrutto non solo il principio di autorità, ma anche quello della meritocrazia. Dal '68 a oggi, per i docenti (della scuola e dell'università) ci sono stati sempre e solo sanatorie e assunzioni in ruolo ope legis, cioè senza concorso, qualche volta camuffate. E i docenti sono diventati fatalmente sempre meno preparati, sempre più asini calzati e vestiti. Una famiglia e una società senza più gli antichi valori dello studio, della disciplina, dell'abnegazione hanno costretto peraltro i docenti della scuola a trasformarsi anche in psicologi, sociologi, assistenti sociali, a insegnare l'educazione alla cittadinanza, l'educazione sessuale, l'educazione alimentare, l'educazione stradale e quant'altro (e sempre per quattro soldi di stipendio). Quando Luigi Berlinguer (ministro dell'ultimo governo Dalema e fratello dell'ex segretario del PCI), undici anni fa, cercò di concedere aumenti salariali consistenti agli insegnanti più preparati e più disponibili, fu travolto e biasimato dalle proteste degli stessi insegnanti, ex compagni, in nome dello spirito della contestazione, che rivendicavano solo aumenti uguali per tutti (Roberto Alonge).
  • Nelle università italiane prosperano dinastie che si tramandano il titolo per generazioni. Dominano su una massa di disperati precari della ricerca, sottopagati, ridotti al silenzio e in alcuni casi alla sottomissione servile con la forza del ricatto. (Davide Carlucci)
  • Una volta assorbiti all'interno di un corso universitario, gli assistenti hanno, praticamente, lo stesso ruolo del docente titolare: fanno lezione, correggono alle esercitazioni, esaminano gli studenti e li valutano. Il più delle volte, tutto ciò è fatto singolarmente, senza che vi sia la supervisione del docente titolare. Indubbio che possa capitare qualche caso di neo- laureato/assistente che abbia capacità tali da essere assolutamente idoneo a spiegare, correggere, valutare. Ma la stragrande maggioranza non lo è, quantomeno per poca esperienza didattica. Da qui il primo danno allo studente che, dando credito a chi è delegato a comunicare con lui (ma potrebbe fare altrimenti?), si trova spesso ad avere a che fare, appunto, con personaggi incapaci od inesperienti (Paolo Ferrara).

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