Vittorio Emanuele II di Savoia: differenze tra le versioni
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'''Vittorio Emanuele II di Savoia''', al secolo '''Vittorio Emanuele Maria Alberto Eugenio Ferdinando Tommaso di Savoia''' (1820 – 1878), primo re d'Italia. |
'''Vittorio Emanuele II di Savoia''', al secolo '''Vittorio Emanuele Maria Alberto Eugenio Ferdinando Tommaso di Savoia''' (1820 – 1878), primo re d'Italia. |
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*A [[Roma]] ci siamo e ci resteremo. (citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 322) |
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*Il nostro Paese, piccolo per territorio, acquistò credito nei Consigli dell'Europa perché grande per le idee che rappresenta, per le simpatie che esso ispira. Questa condizione non è scevra di pericoli, giacché, nel mentre rispettiamo i trattati, non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva verso di noi. (dal ''Discorso della Corona'' al Parlamento Subalpino, 10 gennaio 1859). |
*Il nostro Paese, piccolo per territorio, acquistò credito nei Consigli dell'Europa perché grande per le idee che rappresenta, per le simpatie che esso ispira. Questa condizione non è scevra di pericoli, giacché, nel mentre rispettiamo i trattati, non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva verso di noi. (dal ''Discorso della Corona'' al Parlamento Subalpino, 10 gennaio 1859). |
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*{{NDR|Rivolgendosi a [[Costantino Nigra]]}} Io procurerò di sbarrare la via di [[Torino]], se non ci riesco e il nemico avanza, ponete al sicuro la mia famiglia e ascoltate bene questo. Vi sono al Museo delle armi quattro bandiere austriache prese dalle nostre truppe nella campagna del 1848 e là deposte da mio padre. Questi sono i trofei della sua gloria. Abbandonate tutto, al bisogno: valori, gioie, archivi, collezioni, tutto ciò che contiene questo palazzo, ma mettete in salvo quelle bandiere. Che io le ritrovi intatte e salve come i miei figli. Ecco tutto quello che vi chiedo; il resto non conta. (citato in ''Corriere della sera'', 22 febbraio 2010) |
*{{NDR|Rivolgendosi a [[Costantino Nigra]]}} Io procurerò di sbarrare la via di [[Torino]], se non ci riesco e il nemico avanza, ponete al sicuro la mia famiglia e ascoltate bene questo. Vi sono al Museo delle armi quattro bandiere austriache prese dalle nostre truppe nella campagna del 1848 e là deposte da mio padre. Questi sono i trofei della sua gloria. Abbandonate tutto, al bisogno: valori, gioie, archivi, collezioni, tutto ciò che contiene questo palazzo, ma mettete in salvo quelle bandiere. Che io le ritrovi intatte e salve come i miei figli. Ecco tutto quello che vi chiedo; il resto non conta. (citato in ''Corriere della sera'', 22 febbraio 2010) |
Versione delle 19:59, 28 gen 2012
Vittorio Emanuele II di Savoia, al secolo Vittorio Emanuele Maria Alberto Eugenio Ferdinando Tommaso di Savoia (1820 – 1878), primo re d'Italia.
- A Roma ci siamo e ci resteremo. (citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 322)
- Il nostro Paese, piccolo per territorio, acquistò credito nei Consigli dell'Europa perché grande per le idee che rappresenta, per le simpatie che esso ispira. Questa condizione non è scevra di pericoli, giacché, nel mentre rispettiamo i trattati, non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva verso di noi. (dal Discorso della Corona al Parlamento Subalpino, 10 gennaio 1859).
- [Rivolgendosi a Costantino Nigra] Io procurerò di sbarrare la via di Torino, se non ci riesco e il nemico avanza, ponete al sicuro la mia famiglia e ascoltate bene questo. Vi sono al Museo delle armi quattro bandiere austriache prese dalle nostre truppe nella campagna del 1848 e là deposte da mio padre. Questi sono i trofei della sua gloria. Abbandonate tutto, al bisogno: valori, gioie, archivi, collezioni, tutto ciò che contiene questo palazzo, ma mettete in salvo quelle bandiere. Che io le ritrovi intatte e salve come i miei figli. Ecco tutto quello che vi chiedo; il resto non conta. (citato in Corriere della sera, 22 febbraio 2010)
Citazioni su Vittorio Emanuele II d'Italia
- Il Re ama le donne! E guai se non le amasse: sarebbe un tiranno; la storia ci narra che i più grandi despoti e i più feroci monarchi furono sempre coloro ai quali il volto di una donna non seppe mai far battere il cuore! (dalla Gazzetta d'Italia, 1869; citato in Bruno Vespa, Donne di cuori, Mondadori, 2009, p. 367)
- Nel 1860 nessuno pensava che Garibaldi potesse avere ragione dei Borboni ma quando l'eroe dei due Mondi occupò Napoli, i Savoia si gettarono alla rincorsa: il 10 settembre Vittorio Emanuele II invase lo Stato Pontificio. Sei settimane dopo era a Teano, nel Casertano, dove veniva salutato da Garibaldi come "primo re d'Italia". (Gianluca Di Feo)
- [Era solito] Prelevare quanto gli serviva dalle casse dell'erario e spendere senza porsi troppi problemi. (Lorenzo Del Boca)
Altri progetti
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