Hacker: differenze tra le versioni

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Versione delle 23:55, 6 feb 2012

Il "glider", simbolo proposto per identificare gli hacker

Citazioni sugli hacker.

  • Al cuore della nostra epoca tecnologica si trova un affascinante gruppo di persone che si fanno chiamare hacker. (Pekka Himanen)
  • Gli hacker stessi hanno sempre riconosciuto l'applicabilità dei loro metodi su scala più ampia. Non a caso il loro "file di gergo" precisa che un hacker è sostanzialmente "un esperto o entusiasta di qualsiasi tipo. Si può avere può anche essere hacker dell'astronomia per esempio". (Pekka Himanen)
  • Il mio iniziale interesse per gli hacker era essenzialmente di natura tecnologica, indotto dal fatto che i simboli più conosciuti del nostro tempo – la Rete, il personal computer e i software come il sistema operativo Linux – in realtà non sono stati sviluppati da aziende o governi, ma creati soprattutto da alcuni individui entusiasti che, semplicemente, si erano messi a realizzare le loro idee insieme ad altri individui animati da interessi comuni, e lavorando autononamente. (Pekka Himanen)
  • Il motivo per cui mi interessano gli hacker non è la loro presunta pericolosità. Le esagerazioni di chi si diverte a fare scandalo (o ha qualche sistema di sicurezza da vendere) non sono mai riuscite a convincermi. Ciò che mi interessa è la loro cultura; bizarra fin che si vuole, talvolta intenzionalmente nociva, ma affascinante. Il progresso non solo tecnico, ma soprattutto culturale, spesso fa un salto di qualità grazie a "maniaci estremisti" che si dedicano a qualcosa con una passione ossessiva e così facendo aprono porte impreviste all'innovazione. (Giancarlo Livraghi)
  • La parola hacking evoca alcuni stereotipi: vandalismo elettronico, spionaggio industriale e personaggi pittoreschi con capigliature variopinte e anelli nel naso. È molto diffuso il pregiudizio secondo cui l'hacker sarebbe un criminale. Benché vi siano senz'altro individui che utilizzano le tecniche di hacking per scopi illeciti, l'hacking è tutt'altra cosa e tende semmai ad assecondare il rispetto delle leggi anziché la loro violazione. (Jon Erickson)
  • L'hacker è una persona che è andata al di là dell'uso del computer per sopravvivere ("Mi porto a casa la pagnotta programmando") e guarda piuttosto ai due stadi successivi. Lui (o, in teoria ma in pratica fin troppo raramente lei) usa il computer per i propri legami sociali: l'e-mail e la Rete sono mezzi bellissimi per avere una comunità. Ma per gli hacker un computer significa anche intrattenimento. Non i giochi, non le belle immagini sulla Rete. Il computer in sé è intrattenimento. (Linus Torvalds)
  • L'idea di risolvere un problema in un modo assolutamente non previsto – e non convenzionale – è probabilmente la migliore distinzione che so dare al termine "hacking", ed è quello che fa (anche) la differenza tra una buona e una cattiva sicurezza nel mondo ICT. (Raoul Chiesa)
  • La ragione per cui ho cominciato a scrivere degli hacker, quei programmatori e progettisti di computer che considerano l'informatica come la cosa più importante al mondo, era che si trattava di gente affascinante. (Steven Levy)
  • Ogni tanto mi viene voglia di diventare un hacker. Non ne conosco, se non per sentito dire, ma confesso che mi affascinano un po'. Perché la loro storia e le loro imprese, anche se sembrano bizzare, e spesso lo sono, fanno parte di quell'evoluzione della cultura umana che è molto più di una semplice esercitazione tecnologica. Sono come quei mutanti, quelle necessarie anomalie biologiche, che arricchiscono l'ecosistema. (Giancarlo Livraghi)
  • Per gli hacker la parola passione descrive il tono generale della loro attività, anche se il suo soddisfacimento potrebbe non essere un gioco divertente in tutti i suoi aspetti. (Pekka Himanen)
  • Un mondo senza gli hacker sarebbe un mondo senza curiosità e innovazione. (Jon Erickson)
  • Vi sono molti equivoci e fraintendimenti riguardo l'hacking e tale situazione di disorientamento è stata sinora aggravata dai mezzi di informazione, tendenti per loro natura alla ricerca del sensazionale. L'utilizzo di termini alternativi non è servito a granché, cio che occorre è una diversa mentalità. Gli hacker sono individui con spirito innovativo e una conoscenza approfondita delle tecnologie. Essi non sono necessariamente dei criminali, sebbene, se è vero che il crimine paga, vi saranno sempre dei criminali che sono al tempo stesso degli hacker. Non c'è nulla di eticamente riprovevole nelle conoscenze che hanno gli hacker, malgrado le loro potenziali applicazioni. (Jon Erickson)

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