Avarizia: differenze tra le versioni

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*Dove c'è avarizia, c'è Letizia.
*Dove c'è avarizia, c'è Letizia.
*Gli avari ed i falliti facilmente stanno uniti.
*Gli avari ed i falliti facilmente stanno uniti.
*I danari servono al povero di benefizio, e all'avaro di supplizio.
*I danari servono al povero di Letizia, e all'avaro di Tizia.
*Il più povero che ci sia in terra è l'avaro.
*Il più povero che ci sia in terra è l'avaro.
*L'avarizia è il carnefice del ricco senza cuore.
*L'avarizia è il carnefice del ricco senza cuore.

Versione delle 11:25, 10 feb 2012

Citazioni sull'avarizia.

Citazioni

  • All'avaro manca tanto quello che ha quanto quello che non ha. (Publilio Sirio)
  • Allo Stato il denaro è necessario come i nervi che lo sostengono, e quando vi siano numerosi gli avari, essi devono esser considerati come la base e il fondamento di quello. (Poggio Bracciolini)
  • Avarizia è il quinto vizîo che nasce della mala volontà; e questo fa l'animo vizîoso e disordinato in ciò che 'l fa disideroso ed empio di guadagnare o ritenere ricchez[z]e. E comettesi Avarizia per molte vie, e ha catuna il suo nome per meglio tenelle a mente. E quelli sono i vizî che nascono d'Avarizia, e sono cosí nominati: Simonia, Usura, Ladroneccio, Fur[t]o, Rapina, Forza, Ing[a]nare, Spergiuro, Bugia. (Bono Giamboni)
  • Bisogna fuggire l'avarizia perché è un difetto molto brutto e cattivo, ma bisogna amare l'economia che è buona virtù e sorella della prudenza; essa è un grande aiuto alla carità. (Victorine Le Dieu)
  • Dovrai pur confessare che questa brama della ricchezza è per natura insita in tutti. Tutti infatti, in ogni età, in ogni condizione, in ogni onore, in ogni dignità, sono presi dal desiderio dell'oro, e cioè dell'avarizia, e godono dell'oro come di cosa ben nota ed affine. (Poggio Bracciolini)
  • L'avarizia accumula ricchezze che usa per il tornaconto personale, non nell'interesse collettivo. (Cesare Marchi)
  • L'avarizia degli uomini è tanto grande che ciascuno s'ingegna quanto può di prender molto dagli altri e di render poco. (Giovanni Papini)
  • L'avarizia delle persone, delle famiglie e delle nazioni può contagiare i meno abbienti come i più ricchi, e suscitare negli uni e negli altri un materialismo che soffoca lo spirito. (Papa Paolo VI)
  • L'avarizia è la forma più sensuale di castità. (Ennio Flaiano)
  • L'avarizia è naturale. Percorri pure tutta la città, le piazze, le case, i templi: se qualcuno affermerà di non volere più di quello che gli basti — la natura infatti è contenta di poco — ritieni di avere trovato la fenice. (Poggio Bracciolini)
  • L'avarizia in età avanzata è insensata: cosa c'è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta? (Marco Tullio Cicerone)
  • L'avarizia nasce dalla convinzione che certe cose ci sono necessarie mentre probabilmente non lo sono, e dal timore che ci venga tolto ciò da cui dipende il nostro sostentamento. (Ari Kiev)
  • La gratitudine guarda al passato e l'amore al presente; paura, avarizia, lussuria e ambizione guardano al futuro. (Clive Staples Lewis)
  • La ricerca esclusiva dell'avere diventa [...] un ostacolo alla crescita dell'essere e si oppone alla sua vera grandezza: per le nazioni come per le persone, l'avarizia è la forma più evidente del sottosviluppo morale. (Papa Paolo VI)
  • Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi. (Alberto Sordi)
  • Un avaro non può mai essere virtuoso. (Antistene)

Dante Alighieri

  • Ed una lupa [1], che di tutte brame | sembrava carca nella sua magrezza, | e molte genti fé già viver grame, | questa mi porse tanto di gravezza | con la paura ch'uscia di sua vista, ch'io perdei la speranza dell'altezza. (Inferno, I)
  • Questi fuor cerchi, che non han coperchio | piloso al capo, e papi e cardinali, | in cui usa avarizia il suo soperchio. (Inferno VII)
  • Fino a quel punto misera e partita | da Dio anima fui [papa Adriano V], del tutto avara: | or come vedi, qui ne son punita. (Purgatorio, XIX)[2]

Giovanni Vannucci

  • L'avarizia non solo è la più stolta delle passioni, ma anche la più dispotica, investe ogni aspetto dell'anima, distrugge ogni fondamentale ragione di vita spirituale. L'avarizia crea i più irresistibili legami con il contingente e l'effimero. Cristo la sferza risolutamente: «Stolto, questa notte ti sarà ridomandata l'anima tua, e quel che hai riserbato di chi sarà?» (Lc 12, 20).
    La volontà di potenza, l'egoismo innalzato a sistema, il narcisismo mentale sono le radici sottili e inconsce dello spirito di avarizia.
    L'avaro vuole dominare il mondo delle forme, vuole divenire padrone dei suoi fratelli schiacciandoli con il peso delle sue ricchezze. Per questo egli accumula con passione le ricchezze – non vi è cosa che non farebbe per aumentarle – e pensa che il denaro sia tutto, che la potenza economica tenga il posto di ogni altra cosa. Quanto più sarà ricco, tanto più potrà dominare, ma come farà a sapere di essere ricco? L'avaro non lo saprà mai, vedrà se stesso sempre povero, non dirà mai basta all'ingorda fame, e così la volontà di potenza che l'ha sedotto, alla fine lo beffa, muore e il suo tesoro viene disperso.
    L'avarizia così offusca il lume della ragione e la conoscenza della grazia: più sarai ricco e più avrai potenza. L'accumulare diventa una mania: l'avaro non vede che il possesso, non vive che per possedere, il possesso è per lui il fine supremo. Il possesso, da schiavo, è divenuto padrone e selvaggiamente trionfa.
    L'avaro non riconosce di esserlo, afferma di essere sobrio, parsimonioso, economo, di dover fare delle privazioni per non mancare ai suoi doveri, di non poter essere generoso perché altrimenti lui stesso dovrebbe mendicare, trova continuamente nuove economie e se ne vanta come di un pregio. Non vi è nulla di più spaventoso della buona fede dell'avaro, ed è questa buona fede che gli uccide l'anima.
    Gli schiavi di altre passioni finiscono presto o tardi a sentirsi a disagio, le conseguenze delle loro passioni prima o poi li fanno meditare o vergognarsi; la possibilità di riconoscere il proprio peccato è una piccola via di salvezza loro offerta. Ma l'avaro di che cosa può pentirsi o vergognarsi? Frugale per non spendere, casto per economizzare, sobrio per non sprecare, convinto di sacrificarsi per il bene dei lontani eredi, si crea, a maggiore tranquillità, la visione di opere buone cui lascerà, morendo, tutto il suo. Allora si sente un eroe, un santo, un martire.

Proverbi italiani

  • Al povero manca il pane, all'avaro manca tutto.
  • Chi accumula ed altro ben non fa, sparagna il pane e all'inferno va.
  • Chi ama i soldi vende la sua anima.
  • Crepi l'avarizia e schiatti la lussuria.
  • Dio ha dato per penitenza all'avaro che né del poco, né dell'assai si contenti.
  • Dove c'è avarizia, c'è Letizia.
  • Gli avari ed i falliti facilmente stanno uniti.
  • I danari servono al povero di Letizia, e all'avaro di Tizia.
  • Il più povero che ci sia in terra è l'avaro.
  • L'avarizia è il carnefice del ricco senza cuore.
  • L'avarizia è il secondo peccato capitale.
  • L'avarizia è la regina dei vizi.
  • L'avarizia è la scuola d'ogni vizio.
  • L'avarizia fa stentare gli altri vizi.
  • L'avarizia tesoreggiando impoverisce.
  • L'avaro accumula con sudore ciò che deve lasciare con gran dolore.
  • L'avaro è come il porco: serve dopo morto.
  • L'avaro è come l'asino, che porta il vino e beve l'acqua.
  • L'avaro è come l'idropico: quanto più beve più ha sete.
  • L'avaro è come l'ubriacone: più beve e più ha sete.
  • L'avaro è il drago che custodisce i tesori per gli altri.
  • L'avaro è insaziabile.
  • L'avaro è procuratore dei suoi beni, e non signore.
  • L'avaro è sempre povero.
  • L'avaro fa ridere quando muore.
  • L'avaro in punto di morte rimpiange i soldi spesi per la bara.
  • L'avaro non è mai ricco.
  • L'avaro non possiede l'oro, ma è posseduto dall'oro.
  • L'avaro non volle lasciar fuggire il fumo dalla sua stanza e affogò.
  • L'avaro più possiede e più è miserabile.
  • L'avaro quanto più ha, tanto più è bisognoso.
  • L'avaro ricco non ha mai né parenti né amici.
  • La povertà è priva di molte cose, l'avarizia è priva di tutto.
  • Molti patiscono per necessità, ma l'avaro per volontà.
  • Quando tutti i vizi sono vecchi, l'avarizia è ancora giovane.
  • Quanto minor bisogno ha di denaro, tanto più gode averne il vecchio avaro.
  • Stretto di mano, stretto di cuore.
  • Tanto cresce l'avarizia, quanto cresce il denaro.
  • Trovare avaro ladro è caso raro, non è così trovar ladro un avaro.
  • Vorrebbe l'avaro dal donar alieno, che di prodighi fosse il mondo pieno.

Note

  1. Nella Divina Commedia la lupa è il simbolo dell'avarizia.
  2. Secondo molti commentatori qui Dante attribuisce a papa Adriano V, Ottobuono dei Fieschi, conti di Lavagna, papa dal 11 luglio 1276 al 18 agosto (giorno del suo decesso) dello stesso anno, caratteristiche che pare appartenessero invece ad uno dei suoi predecessori ed omonimo, Adriano IV, l'inglese Nicola Breakspear, papa dal dicembre 1154 al settembre 1159.

Bibliografia

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