Laurence Olivier: differenze tra le versioni

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*In fondo al cuore so soltanto di non capire bene quando recito e quando no o meglio, per essere ancora più sincero, quando mento e quando no. Perché, cosa è la recitazione se non menzogna e cosa è la buona recitazione se non menzogna convincente? (p. 15)
*In fondo al cuore so soltanto di non capire bene quando recito e quando no o meglio, per essere ancora più sincero, quando mento e quando no. Perché, cosa è la recitazione se non menzogna e cosa è la buona recitazione se non menzogna convincente? (p. 15)
*Spesso la gente mi chiede quali sono i miei hobbies, cosa faccio per divertimento. Non riesco mai a pensare a nulla. Mi prendono dei grossi sensi di colpa all"idea di fare una vacanza; e mi sento molto a disagio se sto facendo qualcosa che non sia il mio lavoro. Il lavoro è vita per me, è l"unica ragione di vita; e in più ho anche la fede quasi religiosa che essere utili è tutto. Mi capita qualche volta di trovarmi a contatto con gente triste che mi chiede: "Per cosa vivo, quale è la mia ragione di vita?". La risposta "Lavoro" non va sempre bene. E allora rispondo prontamente, anche se un po" sentenziosamente: "Essere utili; se tu soltanto potessi credere in quest"ideale, se tutti potessero, allora nessuno, dalla regina alla più umile donna di fatica, avrebbe mai la sensazione di vivere per nulla". (p. 31)
*Spesso la gente mi chiede quali sono i miei hobbies, cosa faccio per divertimento. Non riesco mai a pensare a nulla. Mi prendono dei grossi sensi di colpa all"idea di fare una vacanza; e mi sento molto a disagio se sto facendo qualcosa che non sia il mio lavoro. Il lavoro è vita per me, è l"unica ragione di vita; e in più ho anche la fede quasi religiosa che essere utili è tutto. Mi capita qualche volta di trovarmi a contatto con gente triste che mi chiede: "Per cosa vivo, quale è la mia ragione di vita?". La risposta "Lavoro" non va sempre bene. E allora rispondo prontamente, anche se un po" sentenziosamente: "Essere utili; se tu soltanto potessi credere in quest"ideale, se tutti potessero, allora nessuno, dalla regina alla più umile donna di fatica, avrebbe mai la sensazione di vivere per nulla". (p. 31)
*Aveva annusato fin dall'inizio che io ero un tipo dalla risata facile. Potevo a stento controllarmi alle risate del pubblico, anche se erano le stesse tutte le sere. Un giorno Noel mi prese in disparte e mi disse: "Senti un po', Larry mio, tu sei uno che ha la risata facile, vero?". "Si," risposi. "Allora ascoltami: ho intenzione, ho deliberatamente intenzione, di tormentare questa tua debolezza. Abbiamo davanti a noi tre mesi a Londra e poi quattro a New York. Ecco quello che farò. Farò tutto quello che potrò per farti ridacchiare fino a farti morire a ogni spettacolo [...] e se nove mesi di questo trattamento non cancelleranno questa macchia da dilettante nel tuo per altro brillante giovane talento, allora farai davvero meglio a incominciare a vedere di rimediarti un altro lavoro." (p.51)


==Citazioni su Laurence Olivier==
==Citazioni su Laurence Olivier==

Versione delle 20:11, 10 feb 2012

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Laurence Olivier, 1939.

Sir Laurence Kerr Olivier (1907 – 1989), attore, produttore e regista britannico.

Citazioni di Laurence Olivier

  • [Definizione di Marilyn Monroe davanti alla troupe de Il principe e la ballerina] ...una cosuccia deliziosa.[1]
  • [A Marilyn Monroe davanti alla troupe de Il principe e la ballerina] [Devi] tentare di essere sexy.[1]
  • [Su Marilyn Monroe] Il suo lavoro la spaventava, e pur disponendo di indubbio talento credo che opponesse una resistenza inconscia alla disciplina di attrice. Ma era affascinata dalla mistica del mestiere, e contenta come una bimba quando la si fotografava. Gestiva tutta la faccenda del divismo con un'ineffabile, astuta, evidente disinvoltura.[1]
Her work frightened her, and although she had undoubted talent, I think she had a subconscious resistance to the exercise of being an actress. But she was intrigued by its mystique and happy as a child when being photographed; she managed all the business of stardom with uncanny, clever, apparent ease.[2]
  • [Su Marilyn Monroe] Era del tutto in balìa di grancasse pubblicitarie e sensazionalismi... e venne sfruttata oltre ogni limite.[1]

Senza fonte

  • Realismo non significa riportare l'arte nella realtà. Significa trasportare la realtà nell'arte; non solo accettare le vicende della vita ma elevarle.
  • Shakespeare, la cosa mortale più vicina agli occhi di Dio.
  • Non ci sono grandi ruoli. Alcuni sono solo un po' più lunghi di altri, ecco tutto.
  • Quando mi viene chiesto qual è il più grande segreto del successo di un attore, rispondo: la sincerità, sincerità. Una volta che puoi fingerla, puoi ottenere tutto.

Confessioni di un peccatore

  • In fondo al cuore so soltanto di non capire bene quando recito e quando no o meglio, per essere ancora più sincero, quando mento e quando no. Perché, cosa è la recitazione se non menzogna e cosa è la buona recitazione se non menzogna convincente? (p. 15)
  • Spesso la gente mi chiede quali sono i miei hobbies, cosa faccio per divertimento. Non riesco mai a pensare a nulla. Mi prendono dei grossi sensi di colpa all"idea di fare una vacanza; e mi sento molto a disagio se sto facendo qualcosa che non sia il mio lavoro. Il lavoro è vita per me, è l"unica ragione di vita; e in più ho anche la fede quasi religiosa che essere utili è tutto. Mi capita qualche volta di trovarmi a contatto con gente triste che mi chiede: "Per cosa vivo, quale è la mia ragione di vita?". La risposta "Lavoro" non va sempre bene. E allora rispondo prontamente, anche se un po" sentenziosamente: "Essere utili; se tu soltanto potessi credere in quest"ideale, se tutti potessero, allora nessuno, dalla regina alla più umile donna di fatica, avrebbe mai la sensazione di vivere per nulla". (p. 31)
  • Aveva annusato fin dall'inizio che io ero un tipo dalla risata facile. Potevo a stento controllarmi alle risate del pubblico, anche se erano le stesse tutte le sere. Un giorno Noel mi prese in disparte e mi disse: "Senti un po', Larry mio, tu sei uno che ha la risata facile, vero?". "Si," risposi. "Allora ascoltami: ho intenzione, ho deliberatamente intenzione, di tormentare questa tua debolezza. Abbiamo davanti a noi tre mesi a Londra e poi quattro a New York. Ecco quello che farò. Farò tutto quello che potrò per farti ridacchiare fino a farti morire a ogni spettacolo [...] e se nove mesi di questo trattamento non cancelleranno questa macchia da dilettante nel tuo per altro brillante giovane talento, allora farai davvero meglio a incominciare a vedere di rimediarti un altro lavoro." (p.51)

Citazioni su Laurence Olivier

  • Fin dall'inizio fu evidente che in quel film lei [Marilyn Monroe in Il principe e la ballerina] sarebbe stata un problema per Larry. Molti attori hanno l'abitudine di venire sul set e chiacchierare, ma lei sul set non ci veniva mai. Mi dispiaceva molto per Larry che tentava di recitare e di dirigere quel film. Ma lei patì tante pene con Larry perché, nei suoi confronti, lui era un vero e proprio assillo. (Jack Cardiff)
  • Ma io non sono Olivier, anche se mi farebbe piacere... e poi lo vorrei vedere sul quadrato recitare se con Sugar si misurasse chissà quante ne pigliasse. (Toro scatenato)
  • Non sopporto il modo di recitare di Laurence Olivier. È rigido, impacciato, musone, falsamente modesto e ingeneroso. [...] Io ho fame e lui mi serve un menù illustrato. (David Mamet)
  • Nonostante gli impubblicabili giudizi [di Olivier] sulla sua mancanza di esperienza e professionalità, Marilyn era in pratica apparsa nello stesso numero di film (Il principe e la ballerina fu il venticinquesimo film di lei, e il ventottesimo di lui), e i suoi rapporti con la macchina da presa erano ben più intimi di quelli di Olivier: dame Sybil aveva ragione. Assistendo al film oggi, Marilyn vi appare lieta e naturale, mentre lui sembra spesso rigido e goffo. (Colin Clark, terzo assistente alla regia)
  • Penso che Larry Olivier avesse fatto sacrifici tremendi, soprattutto per il teatro. Merita la sua posizione come primattore del teatro in lingua inglese: non ha rivali. Ma viveva con una disciplina: aveva viaggiato in abbonamento da Brighton per anni, aveva vissuto del magro salario che il National Theatre gli pagava, mantenuto da tutte quelle piccole parti nei film. [...] Marlon non ha mai avuto questo tipo di disciplina. Aveva un talento selvaggio che poteva essere imbrigliato, ma non si poteva controllare l'uomo. Certamente non aveva l'amore per il teatro che ha Larry. (Joseph L. Mankiewicz)

Bibliografia

  • Laurence Olivier, Confessioni di un peccatore (Confessions of an Actor), traduzione di Francesca Caminoli, Rizzoli, 1983.
  1. a b c d Mike Evans, Marilyn (Marilyn Handbook, MQ Publications Limited, 2004), traduzione di Michele Lauro, Giunti Editore, 2006. ISBN 880904634X
  2. Silja Schriever, Marilyn by Milton Greene, earBOOKS, Germania, 2007. Libro fotografico con 2 CD. ISBN 9783940004024

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