Humphrey Bogart: differenze tra le versioni

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*Bogart voleva che si avesse un po' paura di lui. Voleva assicurarsi che voi sapeste che lui era un tipo imprevedibile. [...] Bogie era la libertà iconoclasta in una società che si occupava di icone: Hollywood. Il cinismo che la parte richiedeva {{NDR|Harry Dawes in ''[[La contessa scalza]]''}} era suo per natura. ([[Joseph L. Mankiewicz]])
*Bogart voleva che si avesse un po' paura di lui. Voleva assicurarsi che voi sapeste che lui era un tipo imprevedibile. [...] Bogie era la libertà iconoclasta in una società che si occupava di icone: Hollywood. Il cinismo che la parte richiedeva {{NDR|Harry Dawes in ''[[La contessa scalza]]''}} era suo per natura. ([[Joseph L. Mankiewicz]])
*Era un pezzo di pane. ([[Lauren Bacall]])
*Era un pezzo di pane. ([[Lauren Bacall]])
*Humphrey Bogart non è mai riuscito a farsi una ragione dei soldi che gli davano per quello che faceva. Si prendeva continuamente in giro. E questo è un buon segno. ([[Richard Brooks]])
*In lui c'era qualcosa che traspariva sempre, qualunque ruolo recitasse. Io credo che sarà sempre affascinante: per questa generazione, e anche per tutte quelle che seguiranno. Qualcosa in lui ti faceva dire: "Ecco un uomo che nessuno può comprare"; e nel suo lavoro questo si sente. Si sente anche la sua purezza - una cosa stupefacente, se ripensa al tipo di ruoli che interpretava. E poi, la solidità, l'integrità. Via via che il tempo passa, siamo sempre meno capaci di credere. Se vedi Bogart, senti che quest'uomo crede in qualcosa. (Lauren Bacall)
*In lui c'era qualcosa che traspariva sempre, qualunque ruolo recitasse. Io credo che sarà sempre affascinante: per questa generazione, e anche per tutte quelle che seguiranno. Qualcosa in lui ti faceva dire: "Ecco un uomo che nessuno può comprare"; e nel suo lavoro questo si sente. Si sente anche la sua purezza - una cosa stupefacente, se ripensa al tipo di ruoli che interpretava. E poi, la solidità, l'integrità. Via via che il tempo passa, siamo sempre meno capaci di credere. Se vedi Bogart, senti che quest'uomo crede in qualcosa. (Lauren Bacall)
*La libertà di pensiero di Bogart, in materia politica, era considerata pericolosa a [[Hollywood]]. ([[Peter Bogdanovich]])
*La libertà di pensiero di Bogart, in materia politica, era considerata pericolosa a [[Hollywood]]. ([[Peter Bogdanovich]])

Versione delle 22:48, 13 feb 2012

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File:Humphrey Bogart by Karsh (Library and Archives Canada).jpg
Humphrey Bogart ritratto da Yousuf Karsh, 1946.

Humphrey De Forest Bogart (1899 – 1957), attore statunitense.

Citazioni di Humphrey Bogart

  • [Frank Sinatra] È un dannato individuo che cerca di vivere a modo suo. Mi piace il suo stile.[1]
  • Non bisogna mai contraddire una donna. Basta aspettare: lo farà da sola![2]
  • Se fosse il caso a governare il mondo, tante ingiustizie non avverrebbero.[3]
  • Io sono un uomo da una donna alla volta. Sempre stato. Sarò all'antica. [4]
  • [A proposito del Rat Pack] Che cos'è un Topo? Qui non abbiamo una costituzione, né uno statuto o contratto, ma quando vediamo un Topo lo sappiamo riconoscere. [...] Ai Topi piace stare alzati fino a tardi e bere un sacco. Siamo contro gli ipocriti, contro i noiosi, e per divertirci tanto ed essere Veri Topi, cosa che in pochi sanno essere; ma se sei un Vero Topo, ragazzi! [...] Principio fondamentale dei Topi: ce ne freghiamo di chi ci trova simpatici, basta che ci troviamo simpatici noi. E ci troviamo molto simpatici, noi." [4]
  • Ci volevano quindici anni per trasformarci in personaggi. Gable e Cooper possono fare qualunque cosa, in un film, e il pubblico dirà sempre: "To', il vecchio Clark." [4]
  • Se un viso come quello di Ingrid Bergman ti guarda come se ti trovasse adorabile, tutti ti trovano adorabile. [4]

Senza fonte

  • Diffido di tutti i bastardi che non bevono.
  • Le cose non vanno mai così male da non poter andare peggio.

Citazioni su Humphrey Bogart

  • Bogart voleva che si avesse un po' paura di lui. Voleva assicurarsi che voi sapeste che lui era un tipo imprevedibile. [...] Bogie era la libertà iconoclasta in una società che si occupava di icone: Hollywood. Il cinismo che la parte richiedeva [Harry Dawes in La contessa scalza] era suo per natura. (Joseph L. Mankiewicz)
  • Era un pezzo di pane. (Lauren Bacall)
  • Humphrey Bogart non è mai riuscito a farsi una ragione dei soldi che gli davano per quello che faceva. Si prendeva continuamente in giro. E questo è un buon segno. (Richard Brooks)
  • In lui c'era qualcosa che traspariva sempre, qualunque ruolo recitasse. Io credo che sarà sempre affascinante: per questa generazione, e anche per tutte quelle che seguiranno. Qualcosa in lui ti faceva dire: "Ecco un uomo che nessuno può comprare"; e nel suo lavoro questo si sente. Si sente anche la sua purezza - una cosa stupefacente, se ripensa al tipo di ruoli che interpretava. E poi, la solidità, l'integrità. Via via che il tempo passa, siamo sempre meno capaci di credere. Se vedi Bogart, senti che quest'uomo crede in qualcosa. (Lauren Bacall)
  • La libertà di pensiero di Bogart, in materia politica, era considerata pericolosa a Hollywood. (Peter Bogdanovich)
  • Non era estremista in niente. tranne che in una cosa: dire la verità. Per forza lo ammiravi. Diceva sempre quello che pensava. "Maledizione" diceva sempre, "se non vuoi sentirti dire la verità, non me la chiedere". (Lauren Bacall)
  • Sperduto. Era il tratto dominante in lui - aveva un che di patetico, quasi. Mai avrebbe sollecitato l'altrui simpatia, naturalmente, tutt'al contrario. A me, però, dava l'impressione di un uomo che vive in una condizione permanente di solitudine. (Truman Capote)

Film

Note

  1. Citato in Guida completa a Frank Sinatra.
  2. Citato in Gino e Michele, Matteo Molinari, Le Formiche: anno terzo, Zelig Editore, 1995, § 1236.
  3. Citato in Stefano Rodotà, La vita e le regole, Feltrinelli, p. 136.
  4. a b c d citato in Peter Bogdanovich, Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, Fandango Libri, 2008

Bibliografia

  • Chris Ingham, Guida completa a Frank Sinatra, traduzione di Barbara Ponti e Vanna Lovato, Antonio Vallardi Editore, 2006. ISBN 9788878870161

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