Günter Grass: differenze tra le versioni

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*Lo scrittore è un [[uomo]] la cui [[intelligenza]] non basta per smettere di [[scrivere]].
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*Uno degli [[errore|errori]] che commisero i tedeschi, in questo secolo e anche nei tempi precedenti, è che non erano audaci a sufficienza per essere dispiaciuti.
*Uno degli [[errore|errori]] che commisero i tedeschi, in questo secolo e anche nei tempi precedenti, è che non erano audaci a sufficienza per essere dispiaciuti.

==''Il tamburo di latta''==
===[[Incipit]]===

E va bene: sono recluso in una casa di salute, il mio infermiere mi osserva, quasi non mi stacca l'occhio di dosso; difatti c'è uno spioncino nella porta, e il mio infermiere ha l'occhio di quel bruno che di scrutare me, l'occhiazzurro, è incapace.
{{NDR|Günter Grass, ''Il tamburo di latta'', traduzione di Bruna Bianchi, Feltrinelli Editore Milano}}

===Citazioni ===
*Si può star seduti in eterno su una panchina di parco, fino a diventare di legno e bisognosi di comunicazione.
*Con dolore, d'accordo, ma sorrideva e incrociando in alto le braccia ha accavallato in basso le gambe dei calzoni, ha dondolato un minuscolo stivaletto nero misura trentacinque e si è goduto la superiorità dell'abbandonato.
*"Gesù, non era così la scommessa. Ridammi subito il mio tamburo. Tu hai la tua croce e dovrebbe bastarti!"

==''Gatto e topo''==
===[[Incipit]]===

... e una volta, quando Mahlke già sapeva nuotare, ce ne stavamo sdraiati sull'erba, vicino il campo di palla a caccia. Io sarei dovuto andare dal dentista, ma loro non me l'avevano permesso, perchè ero difficile da sostituire come ricevitore. Il dente rumoreggiava. Un gatto strisciò diagonalmente attraverso il prato, senza che nessuno lo bombardasse. Alcuni masticavano o sfilacciavano fili d'erba. Il gatto appartenava al guardiano del campo ed era nero.
{{NDR|Günter Grass, ''Gatto e topo'', traduzione di Enrico Filippini, Feltrinelli Editore Milano}}


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Versione delle 21:44, 12 mar 2012

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Günter Grass

Günter Grass (1927 – vivente), scrittore, poeta, drammaturgo, saggista e scultore tedesco, premio Nobel per la Letteratura.

Citazioni di Günter Grass

  • [Su Arno Schmidt] Io non conosco alcuno scrittore che abbia ascoltato la pioggia in questo modo, che abbia concesso così spesso repliche al vento e assegnato alle nuvole nomi di famiglia tanto letterari. (citato in Cronologia, a cura di Domenico Pinto, in Arno Schmidt, Brand's Haide, Lavieri, 2007, p. 111)
  • Non lo nego: sono ricoverato in un manicomio; il mio infermiere mi osserva di continuo, quasi non mi toglie gli occhi di dosso perché nella porta c'è uno spioncino, e lo sguardo del mio infermiere non può penetrarmi poiché lui ha gli occhi bruni, mentre i miei sono celesti… non può essermi dunque nemico. (da Il tamburo di latta, tradotto da B. Bianchi, Feltrinelli, 2009).
  • Non sono un pacifista. A chi mi desse uno schiaffo sulla guancia non porgerei mai l'altra, ma mi difenderei a denti stretti. La guerra è per metà fatta di paura e per metà di noie. I giovani del mio paese non sono per la guerra. Non sono nemmeno per il servizio militare. Gli orfani di guerra, poi, la considerano il peggiore dei mali. (citato in Ester Dinacci, Realtà della Germania)

Senza fonte

  • Credere: significa credere alle nostre stesse bugie. Ed io posso dire di essere grato di aver avuto questa lezione molto presto.
  • Il dovere di un cittadino è di tenere la bocca aperta.
  • L'arte è intransigente e la vita è piena di compromessi.
  • Lo scrittore è un uomo la cui intelligenza non basta per smettere di scrivere.
  • Uno degli errori che commisero i tedeschi, in questo secolo e anche nei tempi precedenti, è che non erano audaci a sufficienza per essere dispiaciuti.

Il tamburo di latta

Incipit

E va bene: sono recluso in una casa di salute, il mio infermiere mi osserva, quasi non mi stacca l'occhio di dosso; difatti c'è uno spioncino nella porta, e il mio infermiere ha l'occhio di quel bruno che di scrutare me, l'occhiazzurro, è incapace. [Günter Grass, Il tamburo di latta, traduzione di Bruna Bianchi, Feltrinelli Editore Milano]

Citazioni

  • Si può star seduti in eterno su una panchina di parco, fino a diventare di legno e bisognosi di comunicazione.
  • Con dolore, d'accordo, ma sorrideva e incrociando in alto le braccia ha accavallato in basso le gambe dei calzoni, ha dondolato un minuscolo stivaletto nero misura trentacinque e si è goduto la superiorità dell'abbandonato.
  • "Gesù, non era così la scommessa. Ridammi subito il mio tamburo. Tu hai la tua croce e dovrebbe bastarti!"

Gatto e topo

Incipit

... e una volta, quando Mahlke già sapeva nuotare, ce ne stavamo sdraiati sull'erba, vicino il campo di palla a caccia. Io sarei dovuto andare dal dentista, ma loro non me l'avevano permesso, perchè ero difficile da sostituire come ricevitore. Il dente rumoreggiava. Un gatto strisciò diagonalmente attraverso il prato, senza che nessuno lo bombardasse. Alcuni masticavano o sfilacciavano fili d'erba. Il gatto appartenava al guardiano del campo ed era nero. [Günter Grass, Gatto e topo, traduzione di Enrico Filippini, Feltrinelli Editore Milano]

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