Vijñānabhairava Tantra: differenze tra le versioni

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*34. Proiettata la [[mente]] dentro il cranio, stando immobile con gli occhi chiusi, grazie a un'intensa applicazione mentale si discerne gradualmente la meta suprema. (XI; 2002)
*34. Proiettata la [[mente]] dentro il cranio, stando immobile con gli occhi chiusi, grazie a un'intensa applicazione mentale si discerne gradualmente la meta suprema. (XI; 2002)
:A occhi chiusi, osserva il tuo essere interiore nei dettagli. In questo modo vedi la tua vera natura. (s. 6; ''I segreti della trasformazione'')
:A occhi chiusi, osserva il tuo essere interiore nei dettagli. In questo modo vedi la tua vera natura. (s. 6; ''I segreti della trasformazione'')
*57. Lo yogin mediti come questo tutto, o grande Dea, sia diventato [[vuoto]]. La sua mente si dissolverà allora in esso ed egli godrà, di conseguenza, della dissoluzione della mente. (XXXIV; 2002)


*Mentre vieni accarezzata, dolce principessa, entra in quella carezza come vita eterna. (s. 10; ''Il libro dei segreti'')
*Mentre vieni accarezzata, dolce principessa, entra in quella carezza come vita eterna. (s. 10; ''Il libro dei segreti'')

Versione delle 21:44, 4 mag 2012

Shiva e Parvati, bassorilievo del X secolo

Vijñānabhairava Tantra, testo sacro dello shivaismo kashmiro.

Incipit

I traduzione

1-2. Io ho udito, o Dio, tutto quello che nasce dal Rudrayamala, [cioè] il Trika con le sue differenziazioni, completamente, di quintessenza in quintessenza.
Eppure in me il dubbio non s'è ancora dissolto, o Supremo Signore: qual è la natura, secondo realtà, o Dio, di Bhairava e di ciò che da Bhairava è formato?
[Vijñābhairava, traduzione e commento di Attilia Sironi, introduzione di Raniero Gnoli, Adelphi, 2002]

II traduzione

Devi chiede:
"O Shiva, qual è la tua realtà?
Che cos'è questo universo colmo di meraviglia?
Che cosa costituisce il seme?
Chi centra la ruota universale?
Che cos'è questa vita oltre la forma che compenetra le forme?
Come possiamo penetrarla pienamente,
al di sopra dello spazio e del tempo,
dei nomi e delle descrizioni?
Illumina i miei dubbi!"

[Vijñāna Bhairava Tantra; in Osho Rajneesh, Il libro dei segreti, traduzione di Tea Pecunia Bassani e Swami Anand Videha, Bombiani, 2008]

Citazioni

  • 14-17. Quella condizione onnicomprensiva, connessa con Bhairava, propria di chi si è identificato con Bhairava, trascendente le rappresentazioni mentali, priva di ogni misura di spazio e di tempo, non specificata da direzioni e indicazioni, impossibile ad esprimersi, ineffabile secondo realtà, essenziata da una esperienza interiore di intima beatitudine, tale la realtà che deve essere conosciuta secondo verità, immacolata, alimentatrice del tutto; e, tale essendo la suprema realtà, chi è l'adorato, chi colui che è soddisfatto e propiziato?
    Tale condizione di Bhairava, così celebrata, è la Suprema, in forma suprema, chiamata la Suprema Dea. (2002)
  • 24. In alto il soffio ascendente, in basso il soffio discendente. [Il soggetto che] proferisce [è la stessa] Dea, essenziata di emissione. Nel luogo della duplice nascita, si ha, in ragione dell'onnicomprensione, lo stato onnicomprensivo. (I; 2002)
Quando il respiro si volge dal basso verso l'alto, e di nuovo, quando curva dall'alto verso il basso, grazie a questi due punti di svolta, comprendi. (s. 2; Il libro dei segreti)
  • 25. Grazie al non ritorno del soffio vitale dai due eteri, fuori e dentro, si manifesta così, o Bhairavi, il corpo di Bhairava, di Bhairavi. (II; 2002)
Shiva risponde:
O radiosa, questa esperienza può affiorare tra due respiri. Dopo che il respiro è entrato e poco prima che risalga, il beneficio. (s. 1; Il libro dei segreti)
  • 34. Proiettata la mente dentro il cranio, stando immobile con gli occhi chiusi, grazie a un'intensa applicazione mentale si discerne gradualmente la meta suprema. (XI; 2002)
A occhi chiusi, osserva il tuo essere interiore nei dettagli. In questo modo vedi la tua vera natura. (s. 6; I segreti della trasformazione)
  • 57. Lo yogin mediti come questo tutto, o grande Dea, sia diventato vuoto. La sua mente si dissolverà allora in esso ed egli godrà, di conseguenza, della dissoluzione della mente. (XXXIV; 2002)
  • Mentre vieni accarezzata, dolce principessa, entra in quella carezza come vita eterna. (s. 10; Il libro dei segreti)
  • Quando sei sdraiata su un letto o seduta su una sedia, lasciati diventare senza peso, oltre la mente. (s. 12; Il libro dei segreti)
  • Guarda con amore un oggetto qualsiasi. Non pensare a un altro oggetto. Qui, nel mezzo dell'oggetto, la beatitudine. (s. 18; Il libro dei segreti)
  • Quando insorge uno stato d'animo contro qualcuno o a favore di di qualcuno, non attribuirlo alla persona in questione, resta centrata. (s. 24; Il libro dei segreti)

Citazioni sul Vijñānabhairava

  • Alcuni punti introduttivi. Primo, il mondo del Vigyana Bhairava Tantra non è intellettuale, non è filosofico. Per esso la dottrina non ha senso. Si occupa del metodo, della tecnica, per niente dei principi. (Osho Rajneesh)
  • I mezzi per giungere a un'esperienza mistica che il Vijñānabhairava descrive rientrano nel sistema di pensiero, nella visione metafisica del non-dualismo dello Spanda o del Trika, che considerano l'universo null'altro che l'apparire della divinità, la quale è, dunque, onnipresente. (André Padoux)
  • Non un solo metodo potrebbe essere aggiunto ai centododici metodi di Shiva, e questo libro, il Vigyana Bhairava Tantra, ha cinquemila anni: nulla vi può essere aggiunto, non c'è alcuna possibilità di aggiungervi qualcosa. È esaustivo, completo. È il più antico, e malgrado ciò, il più recente, il più nuovo. (Osho Rajneesh)
  • Un testo per molti aspetti eccezionale, la cui lettura non si raccomanderà mai abbastanza. (André Padoux)

Bibliografia

  • Osho Rajneesh, Il libro dei segreti (The book of the secrets, vol. I), traduzione di Tea Pecunia Bassani e Swami Anand Videha, Bombiani, 2008.
  • Osho Rajneesh, I segreti della trasformazione (The book of the secrets, vol. II), traduzione di Gagan Daniele Pietrini e Swami Anand Videha, Bompiani, 2007.
  • Vijñābhairava, traduzione e commento di Attilia Sironi, introduzione di Raniero Gnoli, Adelphi, 2002.

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