Elsa Fornero: differenze tra le versioni
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*C'è anche un altro aspetto su cui mi interesserebbe lavorare. Mi riferisco ad un progetto educativo finalizzato a contrastare la mercificazione dell'immagine della [[donna]]. Questo è un tema che nel nostro Paese e più avvertito che in altri, poiché sicuramente attraverso tutti i mezzi di informazione si osserva una tendenza a diffondere una determinata immagine della donna e a mercificarne il corpo. Anche in questo caso occorre mutuare da esperienze che altrove hanno funzionato. È pertanto necessario introdurre nei progetti educativi la dimensione di genere, perché sia naturale accettare le diversità, non solo quelle di genere. Un simile progetto dovrebbe permetterci di monitorare i messaggi, le pubblicità, i testi scolastici per verificare che questi diffondano un messaggio sul genere che sia il più possibile corretto. Naturalmente non stiamo evocando nessun tipo di censura: ho esposto il concetto in maniera molto chiara proprio perché non vorrei essere etichettata come un'oscurantista. Sto parlando di progetti educativi che possano coinvolgere i bambini e gli adolescenti e che facciano loro presente che la diversità è un normale fatto della vita che va accettato senza ammiccamenti o retropensieri non particolarmente edificanti.<ref>Citato in ''Senato della Repubblica Italiana – XVI Legislatura – 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali) – [http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/279577.pdf Seduta n. 349 del 24 gennaio 2012] (pom.) – Comunicazioni del Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità sugli indirizzi programmatici''. Senato della Repubblica Italiana 24 gennaio 2012.</ref> |
*C'è anche un altro aspetto su cui mi interesserebbe lavorare. Mi riferisco ad un progetto educativo finalizzato a contrastare la mercificazione dell'immagine della [[donna]]. Questo è un tema che nel nostro Paese e più avvertito che in altri, poiché sicuramente attraverso tutti i mezzi di informazione si osserva una tendenza a diffondere una determinata immagine della donna e a mercificarne il corpo. Anche in questo caso occorre mutuare da esperienze che altrove hanno funzionato. È pertanto necessario introdurre nei progetti educativi la dimensione di genere, perché sia naturale accettare le diversità, non solo quelle di genere. Un simile progetto dovrebbe permetterci di monitorare i messaggi, le pubblicità, i testi scolastici per verificare che questi diffondano un messaggio sul genere che sia il più possibile corretto. Naturalmente non stiamo evocando nessun tipo di censura: ho esposto il concetto in maniera molto chiara proprio perché non vorrei essere etichettata come un'oscurantista. Sto parlando di progetti educativi che possano coinvolgere i bambini e gli adolescenti e che facciano loro presente che la diversità è un normale fatto della vita che va accettato senza ammiccamenti o retropensieri non particolarmente edificanti.<ref>Citato in ''Senato della Repubblica Italiana – XVI Legislatura – 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali) – [http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/279577.pdf Seduta n. 349 del 24 gennaio 2012] (pom.) – Comunicazioni del Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità sugli indirizzi programmatici''. Senato della Repubblica Italiana 24 gennaio 2012.</ref> |
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*È ovvio che rispetto a questo tema, che comprende le [[discriminazione|discriminazioni]] nei confronti degli [[omosessualità|omosessuali]] e dei [[transgender]], il mio impegno è pieno. Il tema è quello dei diritti. I diritti sono importanti e le diversità non possono essere oggetto di discriminazioni. L'impegno contro le discriminazioni e contro ciò che le fa sorgere, persino nei bambini, deve essere massimo. Non può appartenere soltanto al ministro e al ministero, ma deve essere una questione che si diffonde nel Paese ed entra a far parte di ciò che i bambini imparano da piccoli. Deve essere appreso che la diversità è un valore e non un ostacolo. Cercherò la collaborazione del Ministro [[Francesco Profumo|Profumo]], con cui ho già avuto contatti informali, perché i semi si gettano soprattutto tra i bambini nelle scuole.<ref> Citato in Camera dei Deputati della Repubblica Italiana – XVI Legislatura – Bollettino delle giunte e delle commissioni parlamentari – Commissioni Riunite (I Affari costituzionali e XI Lavoro pubblico e privato) – Martedì 31 gennaio 2012 – [http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stencomm/0111/audiz2/2012/0131/pdfel.htm Audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, sulle linee programmatiche del suo dicastero in materia di pari opportunità.] |
*È ovvio che rispetto a questo tema, che comprende le [[discriminazione|discriminazioni]] nei confronti degli [[omosessualità|omosessuali]] e dei [[transgender]], il mio impegno è pieno. Il tema è quello dei diritti. I diritti sono importanti e le diversità non possono essere oggetto di discriminazioni. L'impegno contro le discriminazioni e contro ciò che le fa sorgere, persino nei bambini, deve essere massimo. Non può appartenere soltanto al ministro e al ministero, ma deve essere una questione che si diffonde nel Paese ed entra a far parte di ciò che i bambini imparano da piccoli. Deve essere appreso che la diversità è un valore e non un ostacolo. Cercherò la collaborazione del Ministro [[Francesco Profumo|Profumo]], con cui ho già avuto contatti informali, perché i semi si gettano soprattutto tra i bambini nelle scuole.<ref> Citato in Camera dei Deputati della Repubblica Italiana – XVI Legislatura – Bollettino delle giunte e delle commissioni parlamentari – Commissioni Riunite (I Affari costituzionali e XI Lavoro pubblico e privato) – Martedì 31 gennaio 2012 – [http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stencomm/0111/audiz2/2012/0131/pdfel.htm Audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, sulle linee programmatiche del suo dicastero in materia di pari opportunità.] |
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(Seguito dello svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione). Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, 31 gennaio 2012.</ref> |
(Seguito dello svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione). Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, 31 gennaio 2012.</ref> |
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⚫ | *Il lavoro non è un diritto. (da Corinna De Cesare, Fabio Savelli; ''[http://www.corriere.it/economia/12_giugno_27/riforma-lavoro-intervista-fornero-wall-street-journal_0ea5016e-c048-11e1-9409-cd08fce6f4b9.shtml Bufera Fornero: «Il lavoro non è un diritto» La Camera dà il via libera alla riforma]'', ''Corriere.it'', 27 giugno 2012) |
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*Oggi le [[famiglia|famiglie]] si fanno e si disfano, le coppie di fatto chiedono di essere considerate famiglie, ci sono coabitazioni di persone dello stesso sesso che chiedono la stessa cosa dobbiamo sforzarci di distinguere la parte riconducibile a un sistema di valori tradizionali e una visione aperta in cui tutti chiedono diritti.<ref>Citato in Francesca Angeli, ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fornero_apre_gay_ed_e_subito_polemica_pensi_welfare/17-05-2012/articolo-id=588139-page=0-comments=1 Fornero apre ai gay ed è subito polemica "Deve pensare al welfare"]'', ''il Giornale'', 17 maggio 2012.</ref> |
*Oggi le [[famiglia|famiglie]] si fanno e si disfano, le coppie di fatto chiedono di essere considerate famiglie, ci sono coabitazioni di persone dello stesso sesso che chiedono la stessa cosa dobbiamo sforzarci di distinguere la parte riconducibile a un sistema di valori tradizionali e una visione aperta in cui tutti chiedono diritti.<ref>Citato in Francesca Angeli, ''[http://www.ilgiornale.it/interni/fornero_apre_gay_ed_e_subito_polemica_pensi_welfare/17-05-2012/articolo-id=588139-page=0-comments=1 Fornero apre ai gay ed è subito polemica "Deve pensare al welfare"]'', ''il Giornale'', 17 maggio 2012.</ref> |
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Versione delle 10:59, 5 set 2012
Elsa Maria Fornero (1948 – vivente) economista, accademica e politica italiana.
Citazioni di Elsa Fornero
- C'è anche un altro aspetto su cui mi interesserebbe lavorare. Mi riferisco ad un progetto educativo finalizzato a contrastare la mercificazione dell'immagine della donna. Questo è un tema che nel nostro Paese e più avvertito che in altri, poiché sicuramente attraverso tutti i mezzi di informazione si osserva una tendenza a diffondere una determinata immagine della donna e a mercificarne il corpo. Anche in questo caso occorre mutuare da esperienze che altrove hanno funzionato. È pertanto necessario introdurre nei progetti educativi la dimensione di genere, perché sia naturale accettare le diversità, non solo quelle di genere. Un simile progetto dovrebbe permetterci di monitorare i messaggi, le pubblicità, i testi scolastici per verificare che questi diffondano un messaggio sul genere che sia il più possibile corretto. Naturalmente non stiamo evocando nessun tipo di censura: ho esposto il concetto in maniera molto chiara proprio perché non vorrei essere etichettata come un'oscurantista. Sto parlando di progetti educativi che possano coinvolgere i bambini e gli adolescenti e che facciano loro presente che la diversità è un normale fatto della vita che va accettato senza ammiccamenti o retropensieri non particolarmente edificanti.[1]
- È ovvio che rispetto a questo tema, che comprende le discriminazioni nei confronti degli omosessuali e dei transgender, il mio impegno è pieno. Il tema è quello dei diritti. I diritti sono importanti e le diversità non possono essere oggetto di discriminazioni. L'impegno contro le discriminazioni e contro ciò che le fa sorgere, persino nei bambini, deve essere massimo. Non può appartenere soltanto al ministro e al ministero, ma deve essere una questione che si diffonde nel Paese ed entra a far parte di ciò che i bambini imparano da piccoli. Deve essere appreso che la diversità è un valore e non un ostacolo. Cercherò la collaborazione del Ministro Profumo, con cui ho già avuto contatti informali, perché i semi si gettano soprattutto tra i bambini nelle scuole.[2]
- Il lavoro non è un diritto. (da Corinna De Cesare, Fabio Savelli; Bufera Fornero: «Il lavoro non è un diritto» La Camera dà il via libera alla riforma, Corriere.it, 27 giugno 2012)
- Oggi le famiglie si fanno e si disfano, le coppie di fatto chiedono di essere considerate famiglie, ci sono coabitazioni di persone dello stesso sesso che chiedono la stessa cosa dobbiamo sforzarci di distinguere la parte riconducibile a un sistema di valori tradizionali e una visione aperta in cui tutti chiedono diritti.[3]
Note
- ↑ Citato in Senato della Repubblica Italiana – XVI Legislatura – 1ª Commissione permanente (Affari Costituzionali) – Seduta n. 349 del 24 gennaio 2012 (pom.) – Comunicazioni del Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità sugli indirizzi programmatici. Senato della Repubblica Italiana 24 gennaio 2012.
- ↑ Citato in Camera dei Deputati della Repubblica Italiana – XVI Legislatura – Bollettino delle giunte e delle commissioni parlamentari – Commissioni Riunite (I Affari costituzionali e XI Lavoro pubblico e privato) – Martedì 31 gennaio 2012 – Audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, sulle linee programmatiche del suo dicastero in materia di pari opportunità. (Seguito dello svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione). Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, 31 gennaio 2012.
- ↑ Citato in Francesca Angeli, Fornero apre ai gay ed è subito polemica "Deve pensare al welfare", il Giornale, 17 maggio 2012.
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