San Girolamo: differenze tra le versioni

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Versione delle 17:13, 11 set 2012

San Girolamo nel suo studio, di Domenico Ghirlandaio

San Girolamo, al secolo Sofronio Eusebio Girolamo (347 – 420), padre e dottore della Chiesa latina, teologo e santo romano.

Citazioni di San Girolamo

  • A caval donato non si guarda in bocca.
Noli equi dentes inspicere donati. (da Commentariorum In Epistolam Beati Pauli Ad Ephesios)
  • Vorrei proprio che mi capitasse quello che Tito Livio dice di Catone: "Alla sua gloria nessuno portò giovamento con le sue lodi, né nocumento con le sue accuse, anche se l'uno e l'altro atteggiamento ebbero ad assumere uomini forniti di altissimo ingegno." Vuole riferirsi a Marco Cicerone e a Gaio Cesare: il primo di loro scrisse le lodi, il secondo le accuse del personaggio appena citato.[1]
Optarem illud mihi contingere, quod T. Livius scribit de Catone: "Cuius gloriae neque profuit quisquam laudando nec vituperando nocuit, cum utrumque summis praediti fecerint ingeniis." Significat autem M. Ciceronem et C. Caesarem, quorum alter laudes, alter vituperationes supra dicti scripsit viri. (da Commentarium in Oseam, Prefazione, III)
  • Fai di necessità virtù.
Facis de necessitate virtutem. (da Apologia adversus Libros Rufini)
  • Fino al diluvio non si conosceva il piacere dei pasti a base di carne ma dopo questo evento ci è stata riempita la bocca di fibre e di secrezioni maleodoranti della carne degli animali [...]. Gesù Cristo, che venne quando fu compiuto il tempo, ha collegato la fine con l'inizio. Pertanto ora non ci è più consentito di mangiare la carne degli animali. (da Adversus Jovinanum, I, 30)
  • I privilegi di pochi non costituiscono legge. (da Commenti biblici)
Privilegia paucorum non faciunt legem. (Jonam)
  • Ogni giorno lacrime, ogni giorno gemiti, condannato in compagnia solo di scorpioni e di belve. (citato in Corriere della Sera, 25 ottobre 2008)
  • Non plausi ma lacrime e sospiri. (citato in Guglielmo Audisio, Lezioni di eloquenza sacra, Giacinto Marietti, Torino, 1870)
Non plausus sed lacrymas et suspiria

Epistole

  • Ogni giorno cambiamo, ogni giorno moriamo, eppure ci vagheggiamo eterni.
  • Quando lo stomaco è pieno, è facile parlare di digiuno.
Plenus venter facile disputat de ieiuniis. (58, 2)
  • Un'amicizia che può terminare non è mai stata sincera.[2]
Amicitia quae desinere potest, vera nunquam fuit. (3, 6)
  • Vigilanzio apre di nuovo la sua fetida bocca e butta il suo schifosissimo fiato contro le reliquie dei santi martiri [...] Lo si consegni alla morte della carne, affinché sia salvo lo spirito. (citato in Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili, Odradek, Roma, 2008, p. 209)

Note

  1. Citato in Gian Domenico Mazzocato, Frammenti, in Tito Livio, Storia di Roma dalla fondazione, Newton & Compton, Roma, 1997, vol. 6, p. 489. ISBN 978-88-8183-773-1
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