Upaniṣad: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Riga 13: Riga 13:
**''[[Kena Upaniṣad]]'' nel Sāmaveda
**''[[Kena Upaniṣad]]'' nel Sāmaveda
**''[[Mahānārāyaṇa Upaniṣad]]'' nel Kṛṣṇa Yajurveda
**''[[Mahānārāyaṇa Upaniṣad]]'' nel Kṛṣṇa Yajurveda
**''[[Maṇḍukya Upaniṣad]]'' nell'Atharvaveda
**''[[Māṇḍūkya Upaniṣad]]'' nell'Atharvaveda
**''[[Maitrī Upaniṣad]]'' nel Kṛṣṇa Yajurveda
**''[[Maitrī Upaniṣad]]'' nel Kṛṣṇa Yajurveda
**''[[Muṇḍaka Upaniṣad]]'' nell'Atharvaveda
**''[[Muṇḍaka Upaniṣad]]'' nell'Atharvaveda

Versione delle 08:40, 24 set 2012

A questo titolo corrispondono più voci, di seguito elencate.
Questa è una pagina di disambiguazione; se sei giunto qui cliccando un collegamento, puoi tornare indietro e correggerlo, indirizzandolo direttamente alla voce giusta.

Le Upaniṣad sono testi religiosi e filosofici presso la cultura indiana.

Citazioni sulle Upaniṣad

  • Con le Upaniṣad s'era fatta strada l'idea di un Dio unico, assoluto, Brahman, del quale quelle che noi consideriamo le molte divinità del pantheon indiano sono solo manifestazioni fenomeniche. (Gabriele Mandel)
  • È indubbio comunque che nelle Upaniṣad si assiste a un tendenziale deprezzamento della conoscenza attraverso le opere e a una parallela esaltazione di una conoscenza scissa da ogni atto. È la prima gnosi, modello di ogni altra. Ma sarebbe ingenuo e incongruo pensare che agli autori dei Brahmana tale distinzione non fosse già chiara, quasi fossero superstiziosi artigiani liturgici, ignari di metafisica. (Roberto Calasso)
  • Le Upaniṣad narrano dell'alba della coscienza umana. L'uomo prende coscienza di se stesso e tramite questo atto diventa cosciente della sua solitudine e del modo di superarla. Il suo non è semplicemente il desiderio dell'altro, nemmeno di un altro simile a sé o a una parte di sé, ma un dinamismo verso la pienezza del Sé, l'integrazione del Sé con l'intero universo. (Raimon Panikkar)
  • Le Upaniṣad sono la fase quarta o finale del processo e sono note quindi come Vedānta o "fine dei Veda". Rappresentano il culmine mistico e filosofico dei Veda. Contengono gli insegnamenti dei grandi maestri che indicano il cammino della liberazione (mokṣa). (Raimon Panikkar)
  • Le Upaniṣad sono state la consolazione della mia vita, e saranno la consolazione della mia morte. (Arthur Schopenhauer)
  • Ma, nello studiare la filosofia delle Upanishad, in noi cresce l'impressione che il completamento di questo percorso non è proprio il più semplice dei compiti. La nostra arroganza occidentale verso queste intuizioni del pensiero indiano è un segno della nostra barbara natura, che non ha il più remoto sentore della sua straordinaria profondità e sorprendente accuratezza psicologica. Siamo ancora così ignoranti che abbiamo effettivamente bisogno di leggi dall'esterno, e di una tavola della legge o di un Padre sopra, per mostrarci ciò che è buono e ciò che è giusto fare. E dato che siamo ancora barbari, qualsiasi fiducia nella natura umana ci sembra un naturalismo pericoloso e immorale. Perché questo? Perché sotto la sottile patina della cultura barbara, la belva selvaggia è pronta all'agguato, giustificando ampiamente la sua paura. (Carl Gustav Jung)
  • Oppure c'è in noi un principio misterioso che invisibile sostiene la vita nostra ed universa? Le Upanisad risposero affermativamente ed identificarono questo principio permanente con l'atman che non è l'io apparente, la persona che nasce, si corrompe e muore, ha un nome, è mossa da sentimenti e risentimenti, ma una misteriosa presenza immune dalle circostanze di spazio e di tempo, al di là di ogni passione: non multipla, sebbene in tutti presente, ma una: identificata perciò con il Brahman. (Giuseppe Tucci)
  • Upaniṣad vuol dire, letteralmente, «sessioni» (sad) «presso» (upani) il maestro, quindi dottrina segreta. (Pio Filippani Ronconi)

Voci correlate

Altri progetti