Antonio Infantino: differenze tra le versioni

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*''Per favore, non chiedetemi di <br> essere buono o cattivo.''
*''Per favore, non chiedetemi di <br> essere buono o cattivo.''


*''Azichè dire che sbaglio <br> perchè credo di non sbagliare mai <br> e che sbaglio dandone la colpa agli altri, <br> chiedetemi quali sono i miei errori <> e perchè li faccio. <br> Forse te li elencherò tutti <br> e ti dirò perchè e dove è l'errore.''
*''Azichè dire che sbaglio <br> perchè credo di non sbagliare mai <br> e che sbaglio dandone la colpa agli altri, <br> chiedetemi quali sono i miei errori <br> e perchè li faccio. <br> Forse te li elencherò tutti <br> e ti dirò perchè e dove è l'errore.''


*''Bisognava lottare con esseri mostruosi che si combattevano anche tra loro. Caddi sul fondo; figure familiari mi circondavano. I mostri cominciarono a lanciare fiamme sul fondo del pozzo abissale, senza uscita.''
*''Bisognava lottare con esseri mostruosi che si combattevano anche tra loro. Caddi sul fondo; figure familiari mi circondavano. I mostri cominciarono a lanciare fiamme sul fondo del pozzo abissale, senza uscita.''

Versione delle 15:52, 22 ott 2012

Antonio Infantino, (1944), musicista, artista e poeta italiano.

Succhà

  • Chissà perchè
    [...]un po' più grandicelli
    molti di loro
    andavano a puttane
    poi lo raccontavano e ne ridevano fieri.
    Chissà perchè
    a me non è mai riuscito.
    Mi faceva schifo e ne avevo paura.
    E poi non ho mai capito
    come facevano a distinguere
    una puttana da una non puttana.
    A me non riusciva.
  • Per favore, non chiedetemi di
    essere buono o cattivo.
  • Azichè dire che sbaglio
    perchè credo di non sbagliare mai
    e che sbaglio dandone la colpa agli altri,
    chiedetemi quali sono i miei errori
    e perchè li faccio.
    Forse te li elencherò tutti
    e ti dirò perchè e dove è l'errore.
  • Bisognava lottare con esseri mostruosi che si combattevano anche tra loro. Caddi sul fondo; figure familiari mi circondavano. I mostri cominciarono a lanciare fiamme sul fondo del pozzo abissale, senza uscita.
  • Mi comparvero allora tutti i padri del mondo quando, prendendo i bambini tra le braccia, li sollevano più in altro della propria testa e sussurrano: andrai più lontano di me.
  • Man mano che moriva respirava più lentamente e si irrigidiva. Ad ogni respiro la forma della faccia cambiava espressione e restava immobile per qualche attimo con maschera di cera: 1,2,3 ... tante facce-maschere somma di chissà quante generazioni, plasma embrionale in disfacimento e ricomposizione. A1 funerale rividi le sue "facce", le "facce" del "sempre" sfilare una dopo l'altra, a tre dimensioni.
  • ...non basta una sola vita, ma tutta la mia vita è là: in tutto quello che con gli occhi possiamo vedere e con le mani toccare e odorare e respirare e dire. Tutto questo finchè non si sente la spinta al mutamento verso il prossimo successivo "paesaggio" tanto più indietro, tanto più avanti.
  • Ognuno di noi parte da una fondamentale certezza: la morte, ma deve approdare ad una altrettanto valida certezza; la vita. Sono questi il NERO ed il BIANCO della nostra esistenza.
  • Ma per schiacciare quella insistente e ronzosissima mosca dovetti muovere tutto il mio braccio, che spostò il mio culo dalla sedia, e mi fece rotolare sul pavimento.
  • E vai fino a consumare le tue carni, a piegarti sempre più sulle tue ossa stanche, poi, con negli occhi tanti ricordi ti buttano lì in un angolo: non servi più.. vecchio. Inefficiente, inutile al sistema, già morto: un pupazzo!! piccolo, piccolo, piccolo..., via, via!!!
  • Copiando ed imitando impariamo la nostra parte che recitiamo e ripetiamo per impadronirci di quello che non abbiamo, che ci sembra "il meglio" per ottenere la felicità. Ma quando le cose di fuori entrano dentro, non sappiamo più chi siamo noi, chi sono loro; che cosa è vero, che cosa è falso...
    [...] Memorie lontane e vicine di un passato remoto o di un improbabile futuro: immagini che affiorano e riaffiorano a loro piacimento nella mente. Immagini che diventano: INCUBI!!
    Al giorno segue la notte ed alla notte il giorno; andate via incubi, andate via.

I denti cariati e la patria

  • hai paura di
    dire
    NO
    perchè 999
    hanno detto
    SI???????
  • ANONIMO CITTADINO DEL XX° SEC.
    anonimo cittadino del ventesimo secolo
    PSICANTROPO
    SEI COCA-COLA
    NON PENSARE
    guarda il SOLE
    grattati la pancia
    [...] NON SEI CHE UN NUMERO
    anonimo cittadino del ventesimo secolo
    PSICANTROPO
    come va la vita
    ANONIMO CITTADINO DEL VENTESIMO SECOLO
    PSICANTROPO
    RENDI PUBBLICA LA TUA OPINIONE
    LA TUA MASTURBAZIONE
    LO SAI MEGLIO DI ME
    CHE NON AMI CHE TE

Bibliografia

  • Antonio Infantino, I denti cariati e la Patria, con prefazione di Fernanda Pivano, Feltrinelli editore, 1966.
  • Antonio Infantino, Succhà, City Lights Bookstore, 1998. ISBN 8887159033

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