Hermann Broch: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Hermann Broch, Der Tod des Vergil 1945.jpg|thumb|''La morte di Virgilio'', di Hermann Broch (edizione danese)]]
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'''Hermann Broch''' (1886 – 1951), scrittore austriaco.
'''Hermann Broch''' (1886 – 1951), scrittore austriaco.

==[[Incipit]] de ''I sonnambuli''==
Nel 1888 il signor von Pasenow aveva settant'anni. Spesso, per le strade di Berlino, chi lo vedeva passare provava per lui un'inesplicabile avversione, come se trasudasse malvagità. {{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}


==''La morte di Virgilio''==
==''La morte di Virgilio''==
===Citazioni===
*L'[[architettura]] è la testimonianza dell'aspirazione dell'uomo a vincere il tempo innalzando l'ordine nello spazio.
*L'[[architettura]] è la testimonianza dell'aspirazione dell'uomo a vincere il tempo innalzando l'ordine nello spazio.
*La [[gloria]] è un ridicolo superamento della morte.
*La [[gloria]] è un ridicolo superamento della morte.
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*La [[conoscenza]] rimane sempre come dovere, essa rimane sempre il divino compito dell'uomo.
*La [[conoscenza]] rimane sempre come dovere, essa rimane sempre il divino compito dell'uomo.
*Chi non è nella conoscenza, deve stordire nell'ebbrezza il vuoto che è dentro di lui, perciò anche nell'ebbrezza della vittoria, anche della vittoria cui si assiste come semplici spettatori.
*Chi non è nella conoscenza, deve stordire nell'ebbrezza il vuoto che è dentro di lui, perciò anche nell'ebbrezza della vittoria, anche della vittoria cui si assiste come semplici spettatori.

===Citazioni sull'opera===
*La morte di Virgilio è il suo capolavoro, [...] è un capolavoro molto problematico, perché tenta di dare forma letteraria alla crescente avversione dello scrittore per la letteratura. Proprio nell'anno in cui il romanzo fu pubblicato, Broch espresse un "profondo disgusto" per la letteratura in quanto tale, "dominio della vanità e della menzogna". [...] è la registrazione immaginaria dell'ultimo giorno del poeta e della sua rinuncia alla poesia. Egli ordina che il manoscritto dell'Eneide sia distrutto, non perché è incompleto o imperfetto ma perché è poesia e non "conoscenza". Dice anche che le Georgiche sono inutili e valgono meno di qualsiasi trattato di agricoltura. L'imperatore Augusto, suo amico, non rispetta le sue volontà e le opere sono salvate. (Erich Heller, "Hitler in a very Small Town", New York Times, January 25, 1987.)


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 12:30, 14 nov 2012

La morte di Virgilio, di Hermann Broch (edizione danese)

Hermann Broch (1886 – 1951), scrittore austriaco.

Incipit de I sonnambuli

Nel 1888 il signor von Pasenow aveva settant'anni. Spesso, per le strade di Berlino, chi lo vedeva passare provava per lui un'inesplicabile avversione, come se trasudasse malvagità. [citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993]

La morte di Virgilio

Citazioni

  • L'architettura è la testimonianza dell'aspirazione dell'uomo a vincere il tempo innalzando l'ordine nello spazio.
  • La gloria è un ridicolo superamento della morte.
  • Solo l'uomo è il depositario del dovere.
  • L'arte [...], in tutti i suoi campi, [...] è al servizio della conoscenza ed esprime conoscenza.
  • Le città sono un vuoto chiacchiericcio senz'ombra, labile ed effimero.
  • L'intelletto è capace di creare le proprie premesse e per conseguenza anche la filosofia è inetta allo scopo; nessuno è così valido genitore da farsi avo di sé medesimo.
  • La conoscenza rimane sempre come dovere, essa rimane sempre il divino compito dell'uomo.
  • Chi non è nella conoscenza, deve stordire nell'ebbrezza il vuoto che è dentro di lui, perciò anche nell'ebbrezza della vittoria, anche della vittoria cui si assiste come semplici spettatori.

Citazioni sull'opera

  • La morte di Virgilio è il suo capolavoro, [...] è un capolavoro molto problematico, perché tenta di dare forma letteraria alla crescente avversione dello scrittore per la letteratura. Proprio nell'anno in cui il romanzo fu pubblicato, Broch espresse un "profondo disgusto" per la letteratura in quanto tale, "dominio della vanità e della menzogna". [...] è la registrazione immaginaria dell'ultimo giorno del poeta e della sua rinuncia alla poesia. Egli ordina che il manoscritto dell'Eneide sia distrutto, non perché è incompleto o imperfetto ma perché è poesia e non "conoscenza". Dice anche che le Georgiche sono inutili e valgono meno di qualsiasi trattato di agricoltura. L'imperatore Augusto, suo amico, non rispetta le sue volontà e le opere sono salvate. (Erich Heller, "Hitler in a very Small Town", New York Times, January 25, 1987.)

Bibliografia

  • Hermann Broch, La morte di Virgilio, traduzione di Aurelio Ciacchi, Feltrinelli, 1993.

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