Grey's Anatomy (ottava stagione): differenze tra le versioni

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*Cerca una madre surrogata, non puoi rinunciare così a una famiglia. Fatti fare un figlio dalla Yang, lei rimane incinta solo a guardarla. ('''Alex''')
*Cerca una madre surrogata, non puoi rinunciare così a una famiglia. Fatti fare un figlio dalla Yang, lei rimane incinta solo a guardarla. ('''Alex''')


==Episodio 10, ''All'improvviso''=
==Episodio 10, ''All'improvviso''==

caprone
*Le vittime di un impatto improvviso sono tra le più difficili da curare. Non è tanto durante la collisione che rimangono ferite ma da ciò che accade dopo: la forza centrifuga continua a farle muovere, le sbatte dentro il veicolo, le butta fuori dal parabrezza, fa sbattere i loro organi interni contro lo scheletro, i corpi vengono colpiti più volte, perciò non c'è modo di sapere l'effettiva entità dei danni fino a quando non si fermano. Non puoi prepararti a un impatto improvviso, non puoi aggrapparti a qualcosa, ti colpisce e basta, dal nulla. E all'improvviso la vita che facevi prima è finita, per sempre. ('''Meredith''')


==Episodio 11, ''Momento magico''==
==Episodio 11, ''Momento magico''==

Versione delle 14:05, 15 nov 2012

Voce principale: Grey's Anatomy.

Grey's Anatomy, ottava stagione.

Episodio 1, Caduta libera

  • Anche i matrimoni più belli finiscono. Un attimo prima sei saldo come una roccia, un attimo dopo non lo sei più. E ci sono sempre due versioni: la tua e la loro. Tutte e due le versioni, però, cominciano nello stesso modo: tutte e due cominciano con due persone che si innamorano. Nessuno si sposa pensando di sbagliare, pensano tutti che sarà un matrimonio riuscito. Arriva sempre come uno shock, il momento in cui ti rendi conto che è finita. Un attimo prima sei saldo come una roccia, un attimo dopo non lo sei più. Hai quello che serve? Se il tuo matrimonio è in crisi, riesci a superare la tempesta? Quando la terra cede e tutto il tuo mondo crolla, forse devi solo avere fede, fede nel poter superare tutto insieme. Forse devi solo tenere duro, e qualunque cosa accada, non mollare mai. (Meredith)
  • Meredith: Mi metto a fare la mamma.
    Christina: Senti, c'è una voragine gigantesca, Teddy mi sta addosso, non chiamarmi d'urgenza se non è una cosa seria!
    Meredith: È una cosa seria! Forse essere licenziata è stato qualcosa di positivo. Che dicono gli ottimisti quando gli succede qualcosa di brutto per non farlo sembrare tanto brutto?
    Christina: Si chiude la porta e si apre un portone?
    Meredith: Si! Forse, è successo questo, proprio questo. E posso fare marmellate e portare mia figlia a scuola e a giocare con le amiche e magari basta questo. Magari io diventerò una brava mamma.
    Christina: Ok! Ok, adesso vomito! Chiamami quando Meredith è tornata.
    Meredith: Forse anche tu vuoi fare la mamma ed è per questo che non riesci ad abortire.
    Christina: Mi piacerebbe volere un figlio, vorrei volerlo da morire perché allora sarebbe tutto facile: sarei felice, avrei Owen e la mia vita non sarebbe un casino, ma non lo voglio. Non voglio un figlio, non voglio fare marmellate, non voglio accompagnarlo a scuola. Sul serio, sul serio, io non voglio diventare madre, voglio fare il chirurgo! E ti prego di capire. Mi serve che qualcuno mi capisca, vorrei che quel qualcuno fosse Owen, vorrei che da un momento all'altro lui lo capisse e venisse da me ma questo non succederà. Sei tu la mia persona. Ho bisogno che tu sia lì stasera alle sei a tenermi la mano, perché sono spaventata, Meredith, e triste, perché mio marito non riesce a capirlo, perciò devi capirlo tu.
  • Meredith: Owen, lei non ha ancora abortito. Lo vuole fare e non può per causa tua, perché ti ama. E tu invece di amarla, la punisci. E per cosa? Perché è la donna di cui ti sei innamorato?
    Owen: Questi non sono affari tuoi...
    Meredith: Sai che cosa succederà se Christina avrà un figlio che non vuole? Potrebbe ucciderla. Fingere di amare un figlio almeno quanto ama la chirurgia potrebbe arrivare a ucciderla e rovinerà vostro figlio. Lo sai che vuol dire essere cresciuto da una persona che non ti vuole? Io sì. Sapere che hai ostacolato la carriera di tua madre? Io sì. Io sono stata cresciuta da una Christina, mia madre era come lei e da figlia non desiderata io ti dico: non farle questo, perché lei è gentile e affettuosa e non può farcela. Il senso di colpa per il rancore verso vostro figlio la mangerà viva.

Episodio 2, Se n'è andata

  • Quando mia madre lasciò mio padre, non gli disse che andava via e mi portava con sé finché non atterrammo dall'altro parte del paese. A quell'epoca si chiamavano problemi familiari. Oggi si chiamerebbe rapimento. (Meredith)
  • Arizona: Devi fare pace con i tuoi amici.
    Alex: Sì, va bene.
    Arizona: Uno di loro ti ha quasi ucciso oggi.
    Alex: È stato un incidente.
    Arizona: Nessuno ti guarda le spalle, a nessuno importa di te e allora capitano gli incidenti, ok? Non è un problema personale, è professionale. Fa di te un soggetto a rischio. In più significa che devo preoccuparmi io per te, perché non lo fa nessun altro e non voglio dovermi preoccupare per te, preferisco darti il tormento nel mio reparto.
  • Christina: Alzati!
    Alex: No, io devo stare 24 ore sotto osservazione perché tu per poco non mi ammazzavi!
    Christina: Ho rivelato un'aritmia che non sapevi di avere, forse ti ho salvato la vita. Dopo ti faccio un'ecg, ora in piedi!
    Alex: Dovresti coprirmi le spalle! Ho fatto una puttanata, ok? Ero ubriaco, ero incazzato!
    Christina: Oh, per l'amor di Dio!
    Alex: No, ho fatto uno sbaglio! Tu sbagli continuamente. Io non ho nessuno, voi siete tutto quello che ho, dovete perdonarmi!
    Christina: Va bene! Come vuoi, sei perdonato!
  • Janet, Meredith è la miglior madre che un figlio possa avere. Ama Zhola, ama me. E se ha un difetto è quello che il suo amore la porta a fare qualsiasi cosa per chi ama. (Derek)
  • Pensi che il vero amore sia l'unica cosa che possa spezzarti il cuore, la cosa che ti riempe la vita e la illumina, o la distrugge. Poi, diventi madre. (Meredith)

Episodio 3, Prendi il controllo

  • Lavori, studi, ti prepari. Mesi e anni che portano a un giorno: il giorno in cui dovrai farti avanti. A volte succede in un istante, facciamo un passo avanti, diventiamo il capo, vediamo una via davanti a noi. Vediamo una strada e la percorriamo, perfino quando non abbiamo idea di dove ci condurrà. (Meredith)
  • La questione non è farsi degli amici, ma sei sicuro di volere come nemica la Bailey? (Callie)
  • Meredith: Non ti fidi di me.
    Derek: Perché dovrei fidarmi di te? Perché dovrei fidarmi di te?! Hai rovinato la mia ricerca, ostacolato la mia carriera, hai quasi distrutto la tua, quella di Richard, non ho ragione di fidarmi!
    Meredith: E allora perché stai con me?
    Derek: Per quello! [indicando il post-it di matrimonio] Perché io ci credevo davvero! Ho promesso che non sarei scappato, ho promesso che ti avrei amata.
    Meredith: Anche quando mi odi.
    Derek: Anche quando ti odio, sì. Ci sto provando Meredith, ma tu me lo rendi maledettamente difficile.
    Meredith: Capisco, e non voglio che tu mantenga la promessa se non lo vuoi veramente, e se non puoi fidarti di me con Zola.
    Derek: Si mi fido di te con Zola.
    Meredith: Ma se hai appena detto...
    Derek: Non volevo dire ciò che ho detto. So che l'hai presa per proteggerla, so che hai alterato lo studio per Adele e Richard, ti sei messa davanti ad una pallottola per me. So perché fai queste cose, è questo che amo di te.
    Meredith: E che odi di me.

Episodio 4, Che c'è negli uomini...

  • Ci sono precise differenze tra il cervello del maschio e quello della femmina. Il cervello femminile ha l'ippocampo più grande, perciò di solito le donne ricordano e memorizzano meglio. L'encefalo maschile ha una corteccia parietale più estesa, che lo aiuta a difendersi da un attacco. Il cervello maschile affronta le sfide in maniera diversa da quello femminile. Le donne sono strutturate per comunicare con il linguaggio, dettagli, empatia. Gli uomini? Non così tanto. Non significa che siamo meno capaci di provare emozioni. Noi possiamo parlare dei nostri sentimenti, è solo che, la maggiorparte delle volte, in realtà preferiamo non farlo. Sii uomo, la gente lo dice continuamente, ma che cosa vuol dire? È una questione di forza? È una questione di sacrificio? Si tratterà di vincere? Forse è più semplice di così. A volte ci vuole un vero uomo per mettere da parte il proprio ego, ammettere la sconfitta e, semplicemente, ricominciare tutto da capo. (Tutti i personaggi maschili)
  • Avery: Sarà pure fuori luogo, ma potrei venire a casa sua e prendere a martellate qualcosa?
    Derek: Amo il tuo spirito d'iniziativa.

Episodio 5, L'amore per un figlio

  • Il corpo umano è progettato per compensare la perdita, si adatta in modo che non gli serva ciò che non può avere. Ma a volte la perdita è troppo grande e il corpo non riesce a compensare da solo, è allora che entra in gioco il chirurgo. Siamo così pieni di speranze all'inizio delle cose, ma sembra che ci sia solo un mondo da conquistare, non da perdere. Dicono che l'incapacità di accettare la perdita sia una forma di follia, probabilmente è vero, ma a volte è l'unico modo di restare vivi. (Meredith)
  • Teddy: Hei Miranda, vieni alla cena stasera?
    Miranda: [Osservando Ben Andar via] Sii...
    Teddy: E venite solo tu e Eli o anche le chiappe di Ben saranno dei nostri?

Episodio 6, La forza del silenzio

  • Da bambini eravamo semplici: un urlo e avevamo fame, un altro eravamo stanchi. È solo da adulti che diventiamo complicati. Cominciamo a nascondere i sentimenti, a costruire muri, si arriva al punto in cui non sappiamo mai veramente cosa qualcuno pensi o provi. Senza volerlo diventiamo maestri del travestimento. Non sempre è facile dire quel che pensi, a volte devi sentirti costretto a farlo. A volte però è meglio tenere le cose per sé, volare basso, anche quando il tuo corpo vibra per la voglia di dire tutto. E così resti in silenzio, mantieni il segreto e trovi altri modi che ti rendano felice. (Meredith)
  • Avery: Sei ostetrica ora? Che crollo verticale.
    Alex: Le manca Zola, ha l'utero dolente.
    Christina: E lasciala stare, imbecille! Mi metti in imbarazzo.
    Meredith: Faccio nascere bambini, faccio nascere la vita.
    Christina: Sì, sai mi fai venire la nausea, ok? Passare qualche tempo in sala parto per qualche settimana ok, passi pure, ma indossare il camice della squadra della vulva in pubblico è... Abbiamo certi standard, Meredith.
  • Christina: È il mio 5° anno, devo giustificare ogni decisione presa in sala operatoria agli esami.
    Callie: Sai perché ho scelto te come aiuto? Perché tu, tu corri rischi folli in sala operatoria. I chirurghi che ho avuto negli ultimi 3 anni vanno sul sicuro, sono noiosi. Ora sei la versione B di te stessa. Lo so, il 5° anno è competitivo, la tua carriera dipende da questo, ma se non stai attenta ti sveglierai un giorno e capirai di non essere più la persona fica, spudorata, spontanea, decisionalista, folle e divertente! La persona che credevi di essere, e invece sei diventata una qualsiasi mogliettina triste che sta a casa la sera e parla di cucina come se fosse un orgasmo quando è chiaro che non lo è. Un orgasmo è un orgasmo.
    Christina: Scusami, come?
    Callie: Non lasciare che il 5° anno ti spezzi.
  • Mark, io ti voglio bene. Adoro il modo in cui stai con nostra figlia, mi piace il fatto che tu e Arizona siate amici ma tu, tu devi andare via perché stasera voglio mangiare pizza e bere birra a letto con mia moglie e raccontarle tutto del collo che ho ricostruito e fare tanto sesso, ok? Siamo genitori stupendi ma non siamo solo mamme e papà, noi siamo eccitanti, siamo sexy e il tuo nuovo hobbie, la salsa olandese, le costolette, il cocovan, sono d'ostacolo alla nostra vita sessuale. Ti prego, ricomincia a fare sesso. Sì, ma non stasera, stasera fai la baby-sitter. (Callie)

Episodio 7, Coach fammi giocare

  • I chirurghi non possono essere pigri, i rischi sono troppo grandi. Appena smettiamo di dare il massimo succede qualcosa di terribile, una cosa che non avevamo previsto. Perciò forse non saremo sempre vincenti, ma non siamo pigri. Corriamo dei rischi, ci esponiamo al fallimento, miriamo in alto e a volte, sì, ci capita lo strike-out. Ma a volte riesci a fare un fuoricampo. (Meredith)
  • April: Il capo non si rende conto che molto del lavoro che faccio rende possibile lo svolgersi di questi interventi. Insomma, tutta la distribuzione del personale, degli orari, perciò magari, ecco, magari non sono sempre in sala operatoria ma io...
    Callie: April, vuoi fare l'assistente amministrativo, è questo che ti fa cantare il cuore?
    April: No, naturalmente no.
    Callie: Allora smetti di lamentarti, smetti di nasconderti dietro le scartoffie. Se ti piace farlo, fallo. Entra in sala operatoria, non dormire, non mangiare, fai questo e basta.
  • Christina: Io mi arrendo, non ho idea di cosa lei cerchi di fare. Se opero sbaglio, se non opero sbaglio! Sono una specializzanda al 5° anno che fa il lavoro del 1°. Che cosa vuole?!
    Teddy: Voglio che tu faccia un elenco.
    Christina: Ok, dove? Sulla lavagna? Non farò mai interventi senza casco di sicurezza!
    Teddy: Voglio che tu faccia un elenco di tutti gli interventi che sogni di fare da sempre. Mira in alto e cercherò di farteli ottenere. Perché abbiamo finito, sei una specialista ormai e questo è il tuo regalo.
    Christina: Mi prende in giro?
    Teddy: Senti, al principio di quest'anno hai quasi ucciso Alex Karev in sala operatoria, perché dovevi essere lì, dovevi essere la migliore e dovevi essere la prima ma oggi, oggi ho visto un chirurgo diverso, altrettanto bravo e anche altrettanto avanzato però eri disposta a lavorare in equipe, oggi hai messo il paziente prima di te ed era questo che io volevo vedere, perciò hai finito. Fai un elenco.
  • Owen: Allora, vi voglio solo dire che sono fiero di tutti voi, siete una squadra incredibile.
    Christina: Ora chi è ubriaco?
    Owen: Vi ho visti lavorare insieme, risolvere problemi insieme, vi ho osservati insegnare e apprendere l'uno dall'altro, vi fate avanti quando serve e fate più di quanto vi si chieda di fare. Siete la squadra migliore di cui abbia mai fatto parte.
    Mark: Mio dio!
    Derek: Di che diavolo stai parlando, Owen?!
    Alex: È molto triste.
    Mark: Commovente!
    Callie: Non penserai che abbiamo una possibilità di vincere?
    Owen: Cosa? Questa partita? No, no! Facciamo schifo! Siete dei pessimi giocatori di softball ma come medici siete straordinari e sono fiero di essere il vostro capo, siete tutti qui e volevo solo dirvi questo. Adesso, adesso siamo a terra! Allora, che ne dite di morire in battaglia?

Episodio 8, Un cuore in una scatola

  • Diciamo che ti trovi in sala operatoria a riparare una vena cava, quando a un tratto scoppia l'inferno. Allora tagli qui, suturi là e presto quella brutta situazione sarà solo acqua passata. Peccato che non si possano risolvere tutti gli imprevisti della vita col bisturi, cioè, ci si potrebbe provare ma credo che verrebbe considerata un'aggressione a mano armata. Fa un po' paura come tutto può finire male in un attimo. Qualche volta ci vuole una grossa perdita per ricordarti quello a cui tieni di più, qualche volta il risultato è che ti ritrovi più forte, più saggio, più preparato per affrontare il prossimo disastro che ti si presenterà. Qualche volta, ma non sempre. (Meredith)
  • Mark: Hai idea di cosa abbia Avery? Sembra così lontano.
    Alex: Vuole che gli metta un biglietto nell'armadietto?
    Mark: Che dici?
    Alex: Vuole che suturi l'innesto?
  • Luois O'Malley : Callie!
    Callie : Oh mio Dio, mamma O'Malley, che bello rivederti! Lo so, lo so non ti ho chiamata e avrei voluto farlo tante volte, ma sei qui ora, proprio ora. Come mai sei qui? Stai bene? Sta bene Grey?
    Meredith: Sì, speriamo, stiamo aspettando che apra la tac.
    Luois O'Malley(Rivolgendosi ad Arizona): Salve!
    Arizona: Salve!
    Callie: Ehm, certo, scusa, ti presento la Dottoressa Robbins.
    Luois O'Malley: Ciao!
    Infermiere: Luois O'Malley?
    Meredith: Oh, bene, eccoci.
    Luois O'Malley: Arrivederci cara. (Rivolgendosi ad Arizona) È stato un piacere conoscerti!.
    Arizona (Rivolgendosi a Callie): Tutto okay?
    Callie: Sì, credo di sì, mi pare, sì.
    Arizona: Aspetta. Polly? Sei qui? Sto arrivando. La mia possibile borsista è qui devo andare. A dopo Dottoressa Torres.
  • Miranda: Questa donna ha lavorato così duramente per crescere suo figlio e poi un giorno lui si è buttato sotto un autobus, certo si l'ha fatto per salvare una persona ma... Tu lavori e lavori, per insegnare ai tuoi figli a fare la cosa giusta e vuoi essere fiera di loro quando si impegnano per fare ciò che ritengono giusto ma vederli distruggersi per farlo, per fare quello che gli hai insegnato ti fa impazzire. Tu, tu mi fai impazzire. Lui era il mio preferito, George O'Malley, è vero, era il mio preferito.
    Meredith: Lo so, lui era il buono.
  • O'Malley non era un'idiota, ok? Se fosse qui adesso sarebbe il migliore, avrebbe scippato l'incarico di specializzando capo a Kepner. Non mi piace pensare a lui solo perché poi penso a Izzie e mi viene la tristezza, le lacrime e non mi faccio le belle ragaze ubriache che per tutto il giorno hanno pensato a quanto sono fico. Alla fine è tutto qui, George è morto, Izzie se n'è andata e siamo tutti diversi. Siamo diversi. (Alex)

Episodio 9, Buia Era La Notte

  • Ho avuto una giornata terribile, lo diciamo continuamente. Una lite col capo, l'influenza intestinale, il traffico. È questo che definiamo terribile, quando non è successo nulla di terribile. Queste sono le cose per cui preghiamo: una cura canalare, il colloquio col fisco, il caffè versato sul vestito buono. Quando capitano le cose davvero terribili, preghiamo un dio in cui non crediamo perché ci restituisca i piccoli orrori e si riprenda questo. Sembra ridicolo adesso, vero? La cucina allagata, l'orticaria, la lite che ti lascia tremante di rabbia. Sarebbe stato diverso se avessimo potuto vedere cos'altro ci aspettava? Avremmo capito che quelli erano i più bei momenti della nostra vita? (Meredith)
  • Mark: Non vuole più nessun figlio?
    Derek: Zola era sua figlia, non ne vuole un'altra.
    Mark: Ci penserà su, è arrabbiata. Dalle del tempo. Senti, se non funzionerà potremmo condividere Sofia. Ha già tre genitori, sembra funzionare. Nessuno è troppo stanco, nessuno passa notti in bianco... possiamo metterci d'accordo per i turni.
    Derek: È una bambina, non una multiproprietà.
  • Cerca una madre surrogata, non puoi rinunciare così a una famiglia. Fatti fare un figlio dalla Yang, lei rimane incinta solo a guardarla. (Alex)

Episodio 10, All'improvviso

  • Le vittime di un impatto improvviso sono tra le più difficili da curare. Non è tanto durante la collisione che rimangono ferite ma da ciò che accade dopo: la forza centrifuga continua a farle muovere, le sbatte dentro il veicolo, le butta fuori dal parabrezza, fa sbattere i loro organi interni contro lo scheletro, i corpi vengono colpiti più volte, perciò non c'è modo di sapere l'effettiva entità dei danni fino a quando non si fermano. Non puoi prepararti a un impatto improvviso, non puoi aggrapparti a qualcosa, ti colpisce e basta, dal nulla. E all'improvviso la vita che facevi prima è finita, per sempre. (Meredith)

Episodio 11, Momento magico

  • Sei mai stato il protagonista di una commedia, il solista in un concerto? Tutti gli occhi sono puntati su di te, in attesa che tu faccia quello che sono venuti a vedere, hai un'ansia incredibile di esibirti. Un tempo le sale operatorie erano chiamate teatri di anatomia, fa ancora quest'effetto: gruppi di persone che si preparano per lo spettacolo, le scene vengono allestite, ci sono i costumi, le maschere, gli arredi di scena, tutto deve essere provato, coreografato, tutto in funzione del momento in cui si aprirà il sipario. Se la vita fosse tutta una prova generale e avessimo il tempo per rifarla, potremmo provare e riprovare ogni momento, finché non lo facciamo bene. Purtroppo, ogni giorno della nostra vita è una performance a sé. E sembra che anche quando abbiamo la possibilità di provare e prepararci e riprovare, non sei mai veramente pronto per i grandi momenti della vita. (Meredith)
  • Miranda: È un'idea assurda, della quale non voglio parlare, perché è assurda.
    Ben: Non è assurda. Dormiremo in un letto solo, faremo colazione alla stessa tavola, pagheremo una bolletta della luce anziché due.
    Miranda: È per questo che vuoi che venga a vivere con te, per risparmiare sull'elettricità?
    Ben: È la decisione più responsabile, per il pianeta.
    Miranda: Non vengo a vivere con te. Da quanto stiamo insieme, due settimane?
    Ben: Due settimane e nove mesi, prima della pausa. Voglio premere di nuovo play da dove ci siamo fermati, non voglio ricominciare da capo.
    Miranda: Perché è per il bene del pianeta?
    Ben: E ho una tv più bella.
  • Bayley: Allora, sto per dirti una cosa della mia vita personale.
    Meredith: Davvero?
    Bayley: Ok, la mia vita personale non è affar tuo. Sapere cose della tua vita personale è motivo di grande tristezza nella mia esistenza.
    Meredith: Mi addolora molto.
    Bayley: E il fatto che tu ora saprai della mia è esponenzialmente peggio ma non so come risolvere la questione. Stiamo per operare con il dottor Warren, lui e io stiamo insieme.
    Meredith: Questo lo sanno tutti.
    Bayley: Non potresti fingere?!
    Meredith: Oh, lei e il dottor Warren?! Wow!
    Bayley: Cercherà di discutere di questioni personali in sala operatoria e io non voglio che lo faccia, perciò ti insegnerò delle cose, tante, e tu dovrai fare delle domande, tante, e se lui riesce a infilare una battuta di tipo personale tu puoi dimenticare come si impugna un bisturi e chiedermi aiuto.
    Meredith: Ok, mi faccia capire. Mi ha portata via da un intervento che capita una volta nella vita per fare da cuscinetto tra lei e il suo fidanzato?!
    Bayley: Non usare questo tono con me!
  • Uh Zola, guarda c'è papino! Sta operando un mielomeningocele, sai dire mielomeningocele? (Meredith)
  • Che stronzo! Finge di essere gentile e triste per la moglie a casa con l'Alzhaimer, dispensa saggezza zen dopo mezzo secolo d'esperienza come chirurgo, bhè! Sapete una cosa? Lo Yoda laggiù è lo squalo peggiore di tutti, è pericoloso e perfido. (Alex)
  • Arrivi a un punto nella carriera, che dico nella vita, in cui ti rendi conto di avere più ieri che domani e rendersene conto è dura per un uomo. Ma quando hai la chance di partecipare ad una cosa del genere, lotti come una tigre, tutto perché pensi di poter restare più tempo in gioco. (Richard)
  • Ben: T-rex contro megalosauro, chi vince?
    Miranda: Non lo so, non ne ho idea.
    Ben: Sai chi lo sa? Io lo so, e anche Tuck lo sa. Il megalosauro è 10 volte più piccolo, il t-rex se lo mangia quando vuole. T-rex contro ptenarodonte però, lo ptenarodonte può volare, è facile vincere così, a meno che non lo consideri un forfait. Sì, potrei continuare, e anche Tuck. Tu sei già annoiata e ne parliamo da 30 secondi. Mi piace Tuck, mi piace stare con Tuck, mi piaccioni i dinosauri e i transformers e mi piaci tu. Voglio tutto il pacchetto.

Episodio 12, Speranza per chi non ha speranza

  • Non c'è più niente da fare per lei: è l'ultima cosa che un chirurgo vorrebbe dire a un paziente. Rinunciare non è facile per noi, perciò facciamo tutto il possibile per evitarlo. Per un chirurgo una causa persa vuol dire solo impegnarsi di più. Quando getti la spugna, quando ammetti che una causa è davvero persa? Si arriva a un punto in cui tutto diventa troppo, quando non ne possiamo più di litigare, e allora ci arrendiamo. È allora che comincia il lavoro vero, trovare speranze laddove sembra che non ce ne siano assolutamente più. (Meredith)
  • Alex: Oh, adesso vuoi vivere con me?
    April: No. Sei volgare, sei un maiale, attiri le sciacquette come un magnete e lasci calzini lerci in giro. Continua così e finirai vecchio e solo, per la strada, malato di un'antica forma di sifilide.
    Jackson: Ecco, penso che stia cercando di dire sì, sarebbe contenta se dividessi la casa con noi.
    Alex: Ci sto amico.
    Jackson: [ Mentre Alex va via] Non potevamo permetterci il bell'appartamento solo noi due, vero?
    April: Parquet e lavatrice e asciugatrice? È così, voglio quello che voglio.
  • Quando getti la spugna? Quando ammetti che una causa è davvero persa. Si arriva ad un punto in cui tutto diventa troppo. Quando non ne possiamo più di litigare e allora ci arrendiamo. È allora che comincia il lavoro vero. Trovare speranza laddove sembra che non ce ne sia davvero più.

Episodio 13, "E Se..."

  • "Il figlio che hai è il figlio che eri destinato ad avere, doveva andare per forza cosi" ti dicono questo nell'ufficio adozioni, in ogni caso mi piace pensare che sia vero. Ma tutto il resto nella vita sembra puramente casuale. E se... avessi detto o fatto una piccola cosa e avessi mandato tutto all'aria? E se avessi scelto un'altra vita? O un'altra persona? Forse non ci saremmo mai trovati. E se fossi stata cresciuta in modo diverso? Se mia madre non si fosse mai ammalata? Se avessi avuto un buon padre? E se... e se... (Meredith)
  • La tua vita è un dono, accettalo. Non importa quanto incasinata o piena di dolore possa sembrare. Ci sono cose che accadono perché è come se fossero destinate ad accadere, come se dovessero andare per forza cosi. (Meredith)
  • Meredith: Che c'è?
    Christina: Non faremo tipo che io dico una cosa, tu ne dici un'altra, poi una delle due piange e c'è un momento catartico?
    Meredith: Oh no.
    Christina:bene.
    Meredith: È solo che niente, niente va come credevo che sarebbe andato. È come se non riconoscessi la mia vita.
    Christina: So che vuoi dire, devi dormire un po', devi andare a dormire, fai schifo.
    Meredith: Sempre meglio di te.
    Christina: Non è possibile.
  • Meredith: Perché stasera non dimentichi il malumore e sei solo un uomo in un bar?
    Derek: E tu solo una donna in un bar?
    Meredith Esattamente, e bevo Tequila!

Episodio 14, Quello che ti serve è l'amore

  • A volte nella vita l'amore vince veramente su tutto: stanchezza, privazione del sonno, tutto. E poi a volte l'amore sembra che porti solo dolore. Cerchiamo sempre un modo per placare il dolore. Qualche volta plachiamo il dolore sfruttando al meglio ciò che abbiamo, qualche volta perdendoci nel momento. E qualche volta per placare il dolore basta solo dichiarare una tregua. (Meredith)
  • Lexie: Buon anniversario, signore.
    Richard: Grazie, dottoressa Grey! Andrò a casa presto, starò il più tempo possibile con mia moglie. E tu dove andrai, in giro a spassartela?
    Lexie: Eh, non me la spasso con nessuno da diversi giorni!...Oddio! Mi scusi. Che volgarità! No no, io per San Valentino non ho impegni, non ho impegni.
  • Owen: So che hai vissuto un inferno, e che in qualche modo ne sono responsabile e che è un lutto e non ci sono bacchette magiche ma, eravamo amici, ho davvero bisogno di un'amica oggi. Allora che ne pensi di attraversare la strada e andare da Joe a bere un bicchiere, che ne dici? O bere molti, molti bicchieri.
    Teddy: È tutto? Hai finito? Io ti odio. Dal momento in cui hai anteposto le esigenze del tuo ospedale alla morte di mio marito io ti ho odiato. Sdraiata nel letto di notte da sola guardo il posto in cui dormiva mio marito e dentro di me, con ogni cellula del mio corpo io ti odio. Vorrei che fossi morto tu al suo posto. Penso a tutti quei soldati, quei bravi ragazzi che sono morti in Iraq e non solo quale dio possa aver permesso che tu sopravvivessi. Noi non siamo amici, questo non è un lutto, non passerà. Io ti odio!
  • Cara Clementine, mi dispiace che tu stia male ma non mi dispiace che tu sia la mia ragazza. La cosa più brutta che ci sia è stare soli a San Valentino, ma io sto pensando a te adesso. Penso di tenerti per mano mentre ci buttiamo insieme dal trampolino. Ti amo. PS. Non importa chi abbia attaccato i pidocchi all'altro, sono felice che li abbiamo avuti insieme. (Nico)
  • Ho rovinato il nostro San Valentino? Lo so, sono una persona tremenda, non trovo il tempo come dovrei. Non sono brava nelle cose romantiche però stavo lavorando e non puoi rimproverarmi per questo. Non puoi rimproverarmi perché salvo delle vite! E se vuoi lasciarmi perché non sono venuta a una cena per salvare una vita allora non voglio nemmeno fare le cose romantiche con te! (Miranda)


Episodio 15, Mi hai visto ultimamente?

  • Quando le hai provate tutte ma quel mal di testa non passa, non smetti di tossire, il gonfiore non se ne va, è il momento di rivolgersi a un professionista. Come chirurghi passiamo anni ad affinare capacità di percezione che ci permettano di capire esattamente quale sia il problema, il guaio è che a volte tutto il tempo trascorso ad affinare quelle capacità di percezione può rendere il tuo punto di vista molto limitato, e come discuti con una persona che ha la scienza dalla sua parte? Magari non ci piacerà ma è davvero importante fermarci una volta ogni tanto, uscire dalla propria testa e vedere le cose in prospettiva. In effetti scoprire che guardavi le cose nel modo sbagliato può essere quasi liberatorio. E all'improvviso vedi nuove potenzialità, nuove possibilità, dove non le avevi mai viste prima e va tutto bene quando in un situazione disperata all'improvviso vedi la luce, purtroppo però a volte accade il contrario. (Meredith)
  • Sai cos'è meglio di un compagno di studi? Uno schiavetto! (Alex)
  • Arizona: Sai perché mi piaci tanto?
    Alex: Onestamente, non ne ho idea.
    Arizona: Mi ricordi me. Noi chirurghi pediatrici siamo crudeli. Siamo i chirurghi più insensibili dell'ospedale. Quando ero specializzanda ero un vero film dell'orrore.
  • Miranda: Avery aveva ragione: Carrie potrà finalmente usare le braccia. Allora, allora perché io dicevo di no?
    Mark: Volevi essere prudente.
    Miranda: È una paziente speciale per me, ho fatto un lavoro all'avanguardia su di lei in passato.
    Mark: Sei stata una specializzanda come Avery, più si acquista esperienza più si diventa conservatori.
    Miranda: Conservatori? Oh, è a questo che ti porta il successo? Perciò sei felice e poi hai paura e vuoi che nella tua vita non cambi niente?
    Mark: Tu sei cresciuta e non vuoi rischiare, perché sai che i rischi hanno delle conseguenze. Per questo abbiamo intorno gli specializzandi, ci mantengono vivi.
    Miranda: Mi stai dicendo che non sono più giovane ormai?
    Mark: Ti sto dicendo che sei arrivata.

Episodio 16, Facciamo tutto da soli

  • Come chirurghi siamo abituati a confrontarci tra noi, valutare punti di vista opposti, incoraggiamo perfino i pazienti a chiedere una seconda opinione. Perché chiedere una seconda opionione quando sai di avere ragione? Perché, se vogliamo essere sinceri, i chirurghi sono molti simili ai cowboys: è più probabile che facciano tutto da soli. Puoi chiedere consiglio agli altri, circondarti di consiglieri fidati, ma alla fine la decisione è sempre tua e solo tua. E quando è il momento di agire e sei da solo, con le spalle al muro, l'unica voce che conta è quella nella tua testa, quella che ti dice ciò che probabilmente sapevi già, quella che quasi sempre ha ragione. (Meredith)
  • Derek: Come va con la tua dolce metà?
    Mark: [Parlando di Jackson] C'è tensione, preoccupazione per l'esame, risponde male ai pazienti. Ho cercato di trovargli sesso facile...
    Derek: Io parlavo di Julia.
    Mark: Oh! Ma certo. Lei, lei sta bene, grazie, sta bene.
  • Christina: Avevi animali da piccola?
    April: Aah, pesci. Sì, pesci, un paio di criceti, due cani. Perché?
    Christina: Cerco solo di conoscerti meglio, tutto qui. Come si chiamavano i tuoi cani?
    April: Vediamo, c'era Buster e Picols, Picols era uno snauchezzer!
    Christina: Come si chiama tua madre?
    April: Vuoi entrare nel mio account?!
    Christina: Mi servono i turni delle infermiere.
    April: Non faccio io i turni delle infermiere, se tu sapessi qualcosa di come funzione un ospedale...
    Christina: Tu conosci i turni delle infermiere, tu sei April Kepner, tu sai qualunque cosa.
    April: Una in particolare?
    Christina: Aaah... Emily, qualcosa.
    April: Era di giorno, in unità coronarica, ma poi ha cambiato coi turni di notte in terapia intensiva chirurgica. È strano ma il dottor Hunt ha controfirmato, dovrebbe essere regolare. [ Christina corre via] Hei, se la vedo piangere o sanguinare me la prendo con te! Hucker!
  • Mark: Sei una donna affascinante.
    April: Chi? Io?!
    Mark: Tu e Avery passate molto tempo insieme, vero?
    April: È vero, sì, ma siamo solo compagni di studio, cioè non siamo, ecco...
    Mark: Lui è un bel ragazzo, bella struttura ossea, sguardo ipnotico ecc.
    April: Penso di sì...
    Mark: Hai notato che è molto teso ultimamente?
    April: Come ho detto studiamo insieme, perciò...
    Mark: I compagni di studio dovrebbero aiutarsi, alleviare un po' lo stress. Magari estendere il rapporto di compagnia.
    April: Estendere? Ehm, io...
    Mark: Siete due persone affascinanti, non ti viene in mente come alleviare lo stress?
    April: Potremmo fare qualche passeggiata.
    Mark: Passeggiare fa bene, passeggiare è carino. Pensavo che visto che studiate insieme e siete amici potreste approfondire il vostro rapporto e diventare un po' più che amici.
    April: Oh! Vuole dire... Vuo...
    Mark: Voglio.
    April: Dottor Sloan!
    Mark: E ci guadagnano tutti.
    April: Queste sono molestie sessuali, lo sa vero?!
    Mark: Io li considero incoraggiamenti sessuali. [April va via] Pensaci bene, Kepner! Per il bene della squadra!
  • Che progetti hai? I tuoi progetti, quindi i nostri progetti. Qualsiasi cosa sia devo saperlo. Stai progettando un omicidio, un attacco nucleare? Va bene, io ti aiuto. Sono sicura che ci sarà una buona ragione ma dimmi che vuoi fare! (Meredith)
  • Puoi chiedere consiglio agli altri. Circondarti di consiglieri fidati. Ma alla fine la decisione è sempre tua e solo tua. E quando è il momento di agire e sei da solo, con le spalle al muro, l'unica voce che conta è quella nella tua testa. Quella che ti dice ciò che probabilmente sapevi già, quella che quasi sempre ha ragione.

Episodio 17, Un passo di troppo

  • Siamo abituati ad essere vigli, a indagare sul problema, a fare tutte le domande giuste, a scoprire l'origine del problema finché non sappiamo esattamente qual è, e possiamo affrontarlo. Ci vuole estrema cautela o rischiamo di fare un passo falso. Possiamo creare problemi dove non ce ne sono. Le nostre intenzioni sono sempre pure, vogliamo sempre fare quello che è giusto, ma abbiamo anche la grinta per superare i limiti. Perciò corriamo il rischio di andare oltre. Ci dicono: 'Non fare del male', mentre ci insegnano a farci spazio con una lama. E così facciamo qualcosa, quando avremmo fatto meglio a lasciar pedere. Perché è difficile ammettere che non ci sono problemi da affrontare e lasciar stare, prima di peggiorare le cose, prima di provocare un danno irreparabile. (Meredith)
  • Mark: Che fine ha fatto la tua turist sexy?
    Jackson: Non è qui per un tour, sono stato incastrato, mia madre cerca di espandere la dinastia degli Avery. Perché non le ha detto che abbiamo da fare?
    Mark: Tu e la sexy dottoressa dovreste fare qualcosa, capisci il punto? Anzi tu dovresti darle qualcosa.
    Jackson: Ma quanti anni ha, dodici? Perché questa ossessione di farmi fare sesso?
    Mark: Per me funziona, così ti trasmetto la mia saggezza.
    Jackson: E fa anche il ruffiano.
    Mark: È qui per una notte.
    Jackson: No. Non voglio dare a mia madre questa soddisfazione.
    Mark: Non è tua madre che dovresti soddisfare!
    Jackson: Che ragazzino!
  • 'Christina: Da quando ti fai la specializzanda mamma del prematuro?
    Alex: Che cosa?!
    Meredith: Morgan?!
    Alex: Non me la faccio.
    Christina
    : Bhè, stavate tutti e due nella stanzetta stamattina, prima dell'alba...
    Alex: Sì, a studiare!
    Christina: Le davi da mangiare.
    Meredith: Alex! No, cane cattivo!
    Alex: Smettila! Ma dai, è la mia specializzanda, ed è una paziente.
    Meredith: Finirà come con Rebecca.
    Christina: Ah sì, faccia maciullata! Quella è stata brutta.
    Meredith: Sì, lei si innamorerà di te e dopo impazzirà e farà pipì sul mio divano.
    Christina: Ah, che schifo.
    Alex: Andate al diavolo, tutte e due.
    Meredith: Sì, ma tienila lontana dal mio divano, ti prego!
  • Callie: Stai con Morgan?
    Alex: Noo. No, quello scemo del fidanzato l'ha mollata, vuole solo qualcuno vicino, è la mia matricola.
    Callie: Certo... Hai mai visto quei gorilla che amano coccolare un gattino e lo allevano come un figlio?
    Alex: Ah ah.
    Callie: Si chiama imprinting: il gattino spaventato lascia che il gorillone lo coccoli perché non c'è mamma gatta, oppure fidanzato gatto scemo se n'è andato.
    Alex: Che cosa?! Non è così.
    Callie: Attento, perché lei è cotta.
    Alex: Per niente! Sai che ti dico? Perché non vai a vedere Animal Channel?!
    Callie: Stupido gorillone.
  • Christina: Tu mi ami ancora?
    Owen: Ti amo così tanto da soffrire.

Episodio 18, Il leone si è addormentato

  • C'è un detto in sala operatoria: non coccolare il leone. Vuol dire che per quanto un tumore possa sembrare benigno, per quanto sia piccolo, per quanto siano definiti i suoi margini, è comunque un tumore, è comunque pericoloso e ti può mordere. Abbiamo sentito gli avvertimenti, e li abbiamo ignorati. Sfidiamo la fortuna, lanciamo i dadi, giochiamo col fuoco. È la natura umana: quando ci dicono di non toccare una cosa, di solito la tocchiamo, anche se sappiamo di non doverlo fare. Forse perché, sotto sotto, cerchiamo solo guai. (Meredith)
  • 'Jackson: Siamo venuti a vedere i cuori.
    Alex: Che vergogna! La Yang fa crescere cuori e io devo rattoppare il nonnino.
    [squilla il telefono] Jackson: È sempre Morgan? Perché non le rispondi?
    Alex: Devo essere come un topo morto, freddo come un morto, ok? È questo che le serve. È tutto il giorno che cerco di starle lontano e lei... [il telefono squilla ancora] Lo vedi?
    Jackson: Dai, puoi farcela. Ma sì, sei bravo a fare lo stronzo e il passo successivo è essere freddo come un topo morto, giusto Yang?
    Christina: ...
    Jackson: Lo vedi come fa? Devi fare così anche tu, fai così, fai come lei!
  • Mark: Che fai?
    Callie: Cerco di indovinare quante dermatologhe si è fatta mia moglie. Quella di sicuro, anche quella. Uh! La specialista in tecniche di ringiovamento del corpo, si ma certo, Cheryl.
    Mark: Devi fartene una ragione, tutti hanno un passato.
    Callie: Mi sta benissimo che abbia un passato, solo che non sapevo di dover lavorare, operare o bere, forse, con una ex al bar.
    Mark: Quella donna si sveglia tutti i giorni, vede la mia faccia nella sua cucina con in braccio sua figlia, la figlia che tu e io abbiamo fatto insieme.
    Callie: Sì, credo che non sia facile per lei.
    Mark: Facile?! Sapere che sei stata con il Golden Boy dell'ospedale?
    Callie: Ah...
    Mark: Lei vive un inferno, Torres. Io sono un Dio! La uccide!
  • Richard: Ognuno di questi oggetti è stato estratto da un paziente.
    Jackson: Lucine natalizie? Ma andiamo!
    Richard: E con grande, grande attenzione.
    Jackson: E da dove?...
    Richard: Meglio non saperlo.È fantastico vero?
    Jackson: In effetti, sì.
    Richard: A volte abbiamo un genio sul tavolo operatorio, altre volte un idiota. Personalmente, ho un debole per gli odioti. Non tiri fuori la zanna di un leone da un genio!
  • Abbiamo sentito gli avvertimenti e li abbiamo ignorati. Sfidiamo la fortuna. Lanciamo i dadi. Giochiamo col fuoco. È la natura umana. Quando ci dicono di non toccare una cosa, la tocchiamo anche se sappiamo di non doverlo fare. Forse perché sotto sotto cerchiamo solo guai.

Episodio 19, Apparati vitali

  • C'è una canzoncina che dice: l'osso del piede è collegato all'osso della gamba, l'osso della gamba è collegato all'osso del ginocchio. In medicina impari che tutto è più complicato, eppure la canzoncina non è sbagliata, tutto è collegato. L'osso del piede è collegato all'osso della gamba, l'osso della gamba è collegato all'osso del ginocchio e se togli un pezzo, il resto finisce in pezzi. Il corpo umano è fatto di apparati che lo tengono in vita, c'è quello che ti fa respirare e quello che ti fa stare in piedi, quello che ti fa sentire la fame e quello che ti fa essere felice. Sono tutti collegati, tira via un pezzo e tutto il resto finisce in pezzi. Ed è solo quando sembra che i nostri apparati possano venir meno che ci rendiamo conto di quanto dipendevamo da loro da sempre. (Meredith)
  • Miranda: Non posso venire alla cena per sole donne, scusate.
    Arizona: Abbiamo bisogno di te!
    Miranda: Bhè, non posso venire perché Ben e io, eh, andiamo, a... a scuola di ballo stasera. Salsa!
    Callie: Tu e Ben? Fate salsa? Ahahaha, no. Voi fate sesso a casa!
    Miranda: Hei! Io e Ben abbiamo una lezione di ballo che rimandiamo da molto tempo stasera. Scusate, sarete solo voi due.
    Callie: Certo!
    Arizona: Scommetto che sarà lunga.
    Callie: Molto lunga.
  • Mark: Io pianto il seme dell'innovazione, lo annaffio e ouilà: sboccia! Sono o non sono un capo fantastico?!
    Ben: Evviva il capo!... Quando torna Hunt?
    Derek: Mai troppo presto.
  • Basta usare mia sorella come database, l'abbiamo rotta! (Meredith)
  • Owen: Tornerò a prendere il resto della mia roba un'altra volta. Ciao.
    Cristina: Ciao.
    Owen: Ti amerò per sempre, sei l'amore della mia vita. Non amerò mai un'altra donna.
    Cristina: Non ti ricordi neanche come si chiama.
    Owen: Abbi cura di te.
  • Meredith: Cristina, ci sei? Ti sento respirare, tutto bene?
    Cristina: Ci sono.
    Meredith: Ti senti meglio?
    Cristina: [scoppia in lacrime] Sì, sto meglio.
    Meredith: Cristina, so che non vuoi parlarne ma io sono qui. Sono qui perciò voglio stare al telefono con te finché non vorrai mettere giù. Sono qui. Sono qui.

Episodio 20, La ragazza senza nome

  • Quando sei piccolo vorresti che le cose restassero come sono: la stessa maestra, la stessa casa, gli stessi amici. Fare il chirurgo non è diverso, ti abitui agli stessi specializzandi, le stesse infermiere, lo stesso ospedale. Naturalmente tutto questo cambia non appena arrivi al quinto anno di specializzazione e devi trovare un altro posto. Abbandonare il passato è facile, è andare avanti che è doloroso, così qualche volta lottiamo per mantenere le cose come stanno. Però le cose non possono restare come sono, a un certo punto devi abbandonare tutto, andare avanti, perché, per quanto sia doloroso, è l'unico modo per crescere. (Meredith)
  • Jackson: L'Nags? Da quando l'Nags offre posti agli specializzandi?
    Cristina: Oh, non li offrono. Tranne che a me, una dea!
    Alex: Biscotti vecchi!
    Cristina: Oh, Karev, è dura per te pregare per un colloquio mentre alcuni senza far niente vengono corteggiati.
    Alex: Nessuno prega.
    April: Dovresti farlo, così magari avresti un colloquio!
    Cristina: Adoro la perfida Kepner!
  • Alex: Il tuo nome è un marchio, sei come un Ritz-Carlton della chirurgia, che ti importa se ti vogliono solo per questo?!
    Cristina: Perché lui sa di essere solo un motel sull'autostrada.
  • April: Sta attenta, potrebbero giudicarti più per la tua personalità che per quello che conta, ovvero il curriculum.
    Alex: Meredith non è come te, la sua personalità non fa schifo.
    April: Ah, chi se ne frega! Anche questi programmi possono far schifo! Io sono stanca di non essere me stessa, io mi piaccio!
    Alex: Allora sei la sola!... Me l'hai servita su un piatto d'argento.
  • Direi fammi gli auguri, ma non mi servono! (Cristina)

Episodio 21, Il momento della verità

  • Prova a immaginare, hai fatto cinque anni di specializzazione per cercare di diventare chirurgo, ma quei cinque anni all'improvviso non contano. L'unica cosa che conta, l'unica cosa che si frappone tra te e la tua corriera è un'esame, in un hotel a caso, di una città a caso, con un esaminatore a caso che ti fa domande a caso. Nervoso? Faresti bene ad esserlo. Asilo, liceo, college, facoltà di medicina, specializzazione: tutto porta a questo momento. Alcuni crollano per la tensione, altri danno il meglio. Comunque sia non c'è altro da fare, non si può più né studiare né prepararsi. Che ti piaccia o no, il momento è ora, l'unica cosa che può fare è esserci. (Meredith)
  • April: 23 minuti di ritardo?! Non va bene!
    Alex: È troppo tardi per chiedere un mezzo senza te sopra?
  • Callie: Vuoi stare in sala con questi due? Si odiano!
    Miranda: Ah, sono professionisti, andrà tutto bene.
    Callie: No, è uno schifo, c'è tensione, freddezza ed è pericoloso. Sembra di dissinescare una bomba in una casa stregata, costruita su un campo minato dove ci sono orsi dappertutto armati di pugnali!
    Miranda: No, no, dovrò stare là con loro per le prossime 8 ore.
    Callie: Devi domarli, o morirai. Moriremo tutti! Il loro odio distruggerà l'ospedale e poi l'intero pianeta! Conto su di te, Bailey. Tutti noi contiamo su di te, che Dio ti aiuti.
  • Meredith: Mia figlia mi ha chiuso il telefono in faccia.
    Cristina: Si? Lo rifarà.
  • Cathrine: Richard! Sei un esaminatore?!
    Richard: O è così o sono un tuo stalker.
    Cathrine: Allora comunque sia, va bene!

Episodio 22, Lascia andare i brutti momenti

  • Carpe diem, quant'è fastidioso il carpe diem? Come fai a pianificare una vita, una carriera, una famiglia, se pensi solo a carpire il diem? Se dovessimo godere ogni momento di ogni giorno, non ci sarebbero medici, chi finirebbe medicina? Saremmo troppo impegnati a vivere il qui e ora, qualunque cosa ciò significhi. Ammetterò che gli antichi romani avevano ragione, si deve vivere la vita. E vivere significa che ogni mattina quando ti svegli devi scegliere, fra cogliere ciò che la vita ci offre sul momento e andare avanti, anche col brutto tempo; oppure tirare le tende e chiudere fuori il giorno. (Meredith)
  • Mark: Julia mi ha buttato addosso la follitropina stamattina.
    Derek: Cos'è un gioco erotico? No, guarda, non lo voglio sapere!
  • Forse verrò a vivere qui, nel gabinetto, nel mio vomito, fino alla morte. (Meredith)
  • 'Miranda: Se uno viene da me con un problema, io rispondo con una metafora.
    Derek: Una metafora?
    Miranda: Una figura retorica per cui...
    Derek: So cos'è una metafora.
    Miranda: Fantastico! Perciò la prossima volta che qualcuno ti pone un problema rispondi con una metafora.
    Derek: Qualunque tipo di metafora?
    Miranda: Vedi, è questo il bello: lui ne trarrà delle conclusioni che lo aiuteranno a prendere delle decisioni che avrebbe preso comunque.
    Derek: Preferisco essere sincero.
    Miranda: Ah, fa' come vuoi. Ma se seguono il tuo consiglio e poi non funziona? La sincerità ti si rivolterà contro.
  • Dottore: È il bagno degli uomini, se non ti dispiace...
    April: Che c'è?! Siete dei medici! Io ho visto i vostri cosi, voi avete visto la mia, è solo carne e cartilagine! Svegliatevi!
  • Sapete, io sono circondata da scienziati da più di 10 anni ormai. Nascondevo i miei sentimenti, il mio rapporto con Dio per paura di essere derisa o criticata o giudicata meno valida come medico. Mi nascondevo, mi vergognavo di ammettere che amo Dio, che questo è l'unico rapporto sul quale io conto e ora non so se l'ho rovinato per sempre o se mi sono liberata delle sue limitazioni. La sola cosa che so per certo è che ho smesso di nascondermi. (April)
  • Lexie: Grazie per oggi, per avermi fatto...
    Mark: Hai fatto un ottimo lavoro.
    Lexie: Grazie.
    Mark: Tutto ok?
    Lexie: Ti amo. Oh! Oh mio dio! Mi è uscito di slancio, mi è uscito dalla bocca come una specie di... Io, io ti amo. Dio! L'ho ridetto. Io, io, io ti amo. Davvero. Io, io ti amo e ho cercato di non dirlo, mi sono sforzata tanto di reprimerlo e ignorarlo e non dirlo e Jackson è un bravo ragazzo. Sì, lui, lui è bello ed è più giovane di te e non ha nipoti o figli con la sua migliore amica lesbica, ed è un Avery e io gli piacevo. Sai, gli piacevo davvero. Ma non avrebbe mai funzionato perché io, io amo te. Ti amo talmente tanto e tu, tu sei dentro di me. È come una malattia, è come se fossi contagiata da Mark Sloan. E non riesco a pensare a niente e a nessun altro, non riesco a dormire, non riesco a respirare, non riesco a mangiare e ti amo. Ti amo in ogni momento, in ogni minuto di ogni giorno. Io, io, io... Io amo te.


Epidosio 23, La grande migrazione

  • Ci sono degli uccellini, una specie di rondine credo, in settembre in migliaia lasciano la piovosa Seattle per svernare in Messico, non sono mica scemi! E ogni anno la gente a gruppi si raduna in giro per Seattle a bere birra e guardare gli stormi volare via. La chiamano la grande migrazione. Non so come facciano quegli uccellini, viaggiano per migliaia di miglia senza perdersi, sbattono contro le finestre, vengono mangiati dai gatti ma od ogni primavera sono sempre qui. Forse tornano nel posto che conoscono. La gente dice che è meraviglioso vederli partire, dicono che riesci a vedere il momento preciso nel quale, con qualche misterioso segnale, tutti insieme decidono di prendere il volo. (Meredith)
  • Lei mi sta facendo un brutto scherzo! Poi mi dirà che mi ha insegnato qualcosa anche se in realtà non ho imparato niente! (Alex)
  • Alex: Hopkins mi vuole!
    Cristina: Johns Hopkins? L'ospedale? Non la Hopkins fabbrica di frigoriferi?
  • Miranda: È un parassita che capita di vedere una sola volta nella vita! Scusa se ora lo trovo più interessante delle parole crociate o dell'insalata mista.
    Ben: Il paziente ha assunto antiparassitari, il verme presto morirà. Ora non puoi fare altro che andare a pranzo. Non è come uno dei tuoi film dove la larva si riproduce nel cervello riducendo il povero umano ospite in uno zombie che con un morso infetterà tutta la popolazione della base!
    Miranda: Che film è?
    Ben: Che?
    Miranda: No, dev'essere forte, non l'ho visto!
    Ben: L'ho appena inventato io.
  • Non discutere con lei, è la star di un film di fantascienza. Sfidala e con la pistola laser ti atomizza le chiappe! (Ben)
  • Alex: Nessuno mi ha mai voluto così.
    Richard: Certo, non riconosci la scena, Karev. La folla in delirio, gente che scatta fotografie, lo strappo del nastro al traguardo...
    Alex: Ma di che sta parlando?
    Richard: È questo che succede quando arrivi primo.
  • Callie: Ehi, l'ho appena visitato, i parametri vitali sono stabili. Dorme.
    Arizona: Non andartene mai.
    Callie: Che??
    Arizona: Non andartene... mai. Promettilo subito.
    Callie: Non vado da nessuna parte, promesso.
    Arizona: Dopo mio fratello pensavo di... di non poter fare più una cosa del genere, non farò più una cosa del genere. E invece... eccomi qui.
    Callie: Quello che non riesci a fare lo farò io. Sono qui, è così che andrà. Ok? Vieni qui.

Episodio 24, Distacchi

  • Un mese fa alla facoltà di medicina i medici erano i vostri professori, oggi i medici siete voi. I 7 anni da specializzandi in chirurgia saranno i più belli e i più brutti della vostra vita. Verrete messi sotto pressione, 8 di voi passeranno ad una specializzazione più facile, 5 di voi non reggeranno la pressione e a 2 di voi verrà chiesto di andarsene. Questo è il punto di partenza, la vostra arena, la vostra partita dipende da voi. (Richard)
  • Alex: Tua moglie è una pazza!
    Callie: Sì, però è carina.
  • Owen: Dov'è la tua lealtà? Ti si chiede di servire il tuo paese.
    Teddy: Sai dove siamo adesso Hunt? Nella sala dov'è morto mio marito, proprio qui, su questo tavolo e non importa quante cose meravigliose, sorprendenti e miracolose succederanno su questo tavolo, sarà sempre la sala dov'è morto mio marito. E l'ascensore sud sarà sempre il luogo dove l'ho incontrato e la mensa sarà sempre il luogo in cui pranzavamo. Vorrei tanto andar via da qui e non pensarci più, ma non ti ho mai visto abbattuto e depresso come ora e dopo tutto quello che ti ho fatto passare e la tolleranza e la gentilezza e l'amicizia che mi hai dimostrato, io non ti lascio. Per la mia lealtà, non adrò via da qui né per il Metcop né per nessun altro.
  • Teddy: Stai perdendo l'amore della tua vita.
    Owen: Sì. Ovunque io guardi, spero di vederla. Non se n'è ancora andata e già mi manca.
    Teddy: Vorrei poterti dire che passerà, ma non è vero.
  • Callie: Ehi! Che cavolo fate?!
    Alex: Mangiamo.
    Callie: No, no, avete una cena stasera, la più importante della vostra vita!
    April: Il fatto è che non posso mangiare l'anatra, avevo una papera alla fattoria, viveva in casa.
    Callie: Ordina una bistecca.
    April: Il fatto è che avevo una mucca...
    Jackson: A dire il vero nessuno vuole andare stasera.
    Callie: Sta ordinando l'anatra! Ma come, non vi piace festeggiare?
    Alex: Sì, a Baltimora, all'Hoptkins.
    Jackson: Tra Webber e me c'è una questione in sospeso, lui sa ciò che ha fatto.
    April: Io non ho superato l'esame, non ho niente da festeggiare!
    Callie: Ooh buuu, povera April, non ha superato l'esame, che dramma eh? Io sono stata licenziata come capo degli specializzandi, ah! E mio marito mi tradiva.
    April: Lei è stata sposata? Con un uomo?
    Callie: ...che è morto. E pensavo che non sarei più stata felice, ma ora la mia vita va bene, stupendamente bene. Perciò un brutto momento non è niente, è un intoppo e nel frattempo ti perdi il momento. Hai finito la specializzazione? Fermati, e festeggia questo. Perché la vita cambia in un istante, è come lanciare una moneta: un attimo sei infelice e l'attimo dopo incontri la donna più fantastica del mondo e te ne innamori. Questo momento, il tuo momento? Arriva solo una volta. Ah! E l'anatra è davvero pazzesca!
  • Jackson: Ho scelto la Tulane.
    April: Bene, sono felice per te.
    Jackson: Sto male, comunque. Male nel lasciare tutto, nel lasciare te, ma sono contento che invece tu ne sia felice.
    April: Per niente! Non sono felice proprio di niente, invece! Non sono felice che tutto ciò che credevo di essere non si sia dimostrato vero, non sono un chirurgo abilitato, non sono più vergine, non sono una buona cristiana. Non so cosa sono ma so che non sono felice! Mi è piaciuto fare l'amore con te, mi ha fatto provare delle emozioni. Tu mi hai cambiata, Jackson, e di questo sono felice ma mi dispiace non essere vergine per l'uomo che sposerò, questo non mi fa felice per niente e in realtà non mi va neppure che tu ci stia male, perché sei il mio migliore amico. Perciò, sai una cosa? La Torres ha ragione. I miei problemi saranno ancora i miei problemi domani e il giorno dopo e il giorno dopo ancora e tra qualche settimana il mio migliore amico sarà alla Tulane e forse non lo rivedrò più perciò per una sera voglio provare a dimenticare tutto, e provarci davvero. Voglio provare ad essere felice, sono felice stasera, sarò molto felice perché è un momento felice e dovremmo festeggiarlo, ok? Perciò puoi toglierti quell'espressione da funerale ed essere felice con me?
    Jackson: Sei molto carina.
    April: Anche tu.
  • Arizona: Sono la dottoressa Robin, lasciate il vostro nome e il numero e vi richiamerò, grazie.
    Alex: Salve, sono Alex. Senta, ecco, l'unica ragione per cui l'Hoptkins mi vuole è perché lei mi ha fatto diventare qualcuno. Certo, mi ha creato lei. Non so perché una volta ha detto di vedere qualcosa in me, e insomma, il più delle volte penso che lei sia pazza ma io vado all'ospedale Hoptkins per vedere se valgo qualcosa anche quando non c'è lei a tenermi per mano. Penso di volerle dire grazie, o quello che è, non lo so. Se si vuole arrabbiare per questo, allora si arrabbi pure. Arrivederci.
  • Miranda: Tu non puoi più prendere decisioni per conto tuo senza comunicarlo a me, non puoi. Non puoi dire: oh, magari faccio domanda per la specializzazione e vediamo come va, lo dirò a Miranda se viene fuori qualcosa ma per ora è un piccolo segreto fra me e me. La tua vita non è più così ormai. Quando si divide la vita con una persona, si parla insieme, si pensa insieme, le decisioni si prendono insieme, si è leali l'uno con l'altra. Tu non sei più libero e indipendente ormai, hai capito?
    Ben: Vuol dire che ci sposiamo lo stesso?
    Miranda: Ma che?! Sono stata io a chiedertelo! In impermeabile e tanga! Dimostrando ancora una volta che nulla di buono può venire da un tanga! Ma, eccomi qui, a chiedertelo ancora. Che vuoi, una scritta nel cielo?
    Ben: Era più chiaro in impermeabile e tanga.
    Miranda: Sai che ti dico? Prova a metterti un laccetto nel sedere e poi fammi sapere se ti piace.
    Ben: Sai, forse questa è la conversazione più romantica della mia vita.
    Miranda: Non ti propongo romanticismo, mister, propongo il matrimonio e se non sei pronto...
    Ben: Tu mi ami, vero?
    Miranda: Sono tanto arrabbiata con te.
    Ben: Sei tanto arrabbiata che mi sposi solamente per farmi dispetto.
    Miranda: Sì, esatto è così.
  • I 7 anni da specializzandi in chirurgia saranno i più belli e i più brutti della nostra vita. Verremo messi sotto pressione. Questo è il punto di partenza, la nostra arena, la nostra partita dipende da noi. (Meredith)

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