Max Horkheimer: differenze tra le versioni

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*D'altra parte, il più autentico spirito europeo non è caratterizzato dal rinnegamento della dottrina biblica, sviluppatasi da radici sociali e assurta in seguito a verità assoluta, bensì da un continuo e tormentoso dubitare. La volontà di sradicare il Dubbio dalle masse è stata matrice di violenza, e ha prodotto quel connubio di fanatismo e di crudeltà che è stato la nota distintiva della storia europea. (da ''Rivoluzione o libertà?'')
*D'altra parte, il più autentico spirito europeo non è caratterizzato dal rinnegamento della dottrina biblica, sviluppatasi da radici sociali e assurta in seguito a verità assoluta, bensì da un continuo e tormentoso dubitare. La volontà di sradicare il Dubbio dalle masse è stata matrice di violenza, e ha prodotto quel connubio di fanatismo e di crudeltà che è stato la nota distintiva della storia europea. (da ''Rivoluzione o libertà?'')
*Il giusto [[amore]] evita sia la dedizione insana che il dominio. <ref>Citato in ''L'amore è tutto'' di [[Dino Basili]], p. 12, Tascabili economici newton, Febbraio 1996</ref>
*Il giusto [[amore]] evita sia la [[dedizione]] insana che il dominio.<ref>Citato in ''L'amore è tutto'' di [[Dino Basili]], p. 12, Tascabili economici newton, Febbraio 1996</ref>
*Il singolo può sì vivere senza preoccupazioni materiali, ma non conta più nulla. (da ''La società di transizione'', traduzione di Giorgio Backhaus, Einaudi)
*Il singolo può sì vivere senza preoccupazioni materiali, ma non conta più nulla. (da ''La società di transizione'', traduzione di Giorgio Backhaus, Einaudi)
*L'indifferenza teorica per l'idea è preannuncio del cinismo della pratica. (Citato in ''Focus'', n. 96, p. 178.)
*L'indifferenza teorica per l'idea è preannuncio del cinismo della pratica. (Citato in ''Focus'', n. 96, p. 178.)

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Max Horkheimer (a sinistra) e Theodor Adorno (a destra)

Max Horkheimer (1895 – 1973), filosofo e sociologo tedesco.

  • D'altra parte, il più autentico spirito europeo non è caratterizzato dal rinnegamento della dottrina biblica, sviluppatasi da radici sociali e assurta in seguito a verità assoluta, bensì da un continuo e tormentoso dubitare. La volontà di sradicare il Dubbio dalle masse è stata matrice di violenza, e ha prodotto quel connubio di fanatismo e di crudeltà che è stato la nota distintiva della storia europea. (da Rivoluzione o libertà?)
  • Il giusto amore evita sia la dedizione insana che il dominio.[1]
  • Il singolo può sì vivere senza preoccupazioni materiali, ma non conta più nulla. (da La società di transizione, traduzione di Giorgio Backhaus, Einaudi)
  • L'indifferenza teorica per l'idea è preannuncio del cinismo della pratica. (Citato in Focus, n. 96, p. 178.)
  • Quanto più è vero che si può comprendere l'antisemitismo solo a partire dalla nostra società, tanto più mi sembra vero che oggi la società stessa può essere pienamente compresa solo a partire dall'antisemitismo. (da Lettera a Harold Laski, 10 marzo 1941; citato in Tommaso Giartosio, Perché non possiamo non dirci, Feltrinelli, 2004, p. 158)

Eclisse della ragione

  • Il cieco sviluppo della tecnica rafforza l'oppressione sociale, e ad ogni passo lo sfruttamento minaccia di trasformare il progresso nel suo contrario, la barbarie completa.
  • Il principio del dominio dell'uomo sulla natura è divenuto l'idolo al quale si sacrifica tutto.
  • Il principio di maggioranza [...] è diventato la forza sovrana davanti alla quale il pensiero deve inchinarsi. È il nuovo dio, ma non nel senso in cui gli araldi delle grandi rivoluzioni lo concepivano – cioè come una forza di opposizione all'ingiustizia esistente – bensì come una forza di opposizione a tutto ciò che non si uniforma.
  • La storia dello sforzo dell'uomo per soggiogare la natura è anche la storia del soggiogamento dell'uomo da parte dell'uomo.
  • Oggetto del riso non è più la moltitudine ansiosa di conformismo ma l'eccentrico che ancora osa pensare con la testa sua.

[Max Horkheimer, Eclisse della ragione, traduzione di Elena Vaccari Spagnol, Einaudi.]

Teoria critica

  • Ciascun individuo sta al centro del proprio mondo e sa al tempo stesso di essere superfluo nel mondo reale.
  • Non tutti i filosofi – e noi meno di tutti – condividono l'opinione pessimistica che Valery ha del progresso scientifico. È però vero che né le prestazioni della scienza in sé, né il perfezionamento dei metodi industriali si identificano immediatamente con il reale progresso dell'umanità. È evidente che gli uomini, nonostante il progresso della scienza e dell'industria, possono impoverire materialmente, emozionalmente e spiritualmente.
  • Oggi lo sviluppo è determinato [...] dai contrasti nazionali e internazionali di cricche dirigenti ai diversi livelli di comando nell'economia e nello stato.

[Max Horkheimer, Teoria critica (1932-41), traduzione di Giorgio Backhaus, Einaudi.]

Voci correlate

Note

  1. Citato in L'amore è tutto di Dino Basili, p. 12, Tascabili economici newton, Febbraio 1996

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