Renzo Ulivieri: differenze tra le versioni
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* In [[televisione|Tv]] si vede un altro sport, mica il [[calcio]]. La Tv è un preservativo: annulla e mistifica.<ref>Citato in Sappino, [http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2113 p. 2113].</ref> |
* In [[televisione|Tv]] si vede un altro sport, mica il [[calcio]]. La Tv è un preservativo: annulla e mistifica.<ref>Citato in Sappino, [http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2113 p. 2113].</ref> |
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* Io sono per la cooperazione, per la distribuzione del lavoro, per permettere a tutti di giocare. La zona è l'arma dei deboli, non dei forti. Per questo dico che la zona è di sinistra.<ref>Dall'intervista a Emilio Marrese ne ''la Repubblica Bologna'' del {{da controllare|data?}}.</ref> |
* Io sono per la cooperazione, per la distribuzione del lavoro, per permettere a tutti di giocare. La zona è l'arma dei deboli, non dei forti. Per questo dico che la zona è di sinistra.<ref>Dall'intervista a Emilio Marrese ne ''la Repubblica Bologna'' del {{da controllare|data?}}.</ref> |
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⚫ | * Nei primi anni '80 feci un buon contratto, allenavo la [[Sampdoria]] e il segretario del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] trovò mio padre e gli disse: «Ora il tuo figliolo non è più un comunista», e mio babbo non seppe cosa rispondere e gli disse: «Peggio per lui!» <ref>Visbile su [http://www.youtube.com/watch?v=Zznqy3vq3_c YouTube], Palazzo delle Esposizioni di Empoli, 10 novembre 2012.</ref> |
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* Per [[vittoria|vincere]], occorre sempre qualcuno che perda.<ref name=XII>Citato in Sappino, [http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2112 p. 2112].</ref> |
* Per [[vittoria|vincere]], occorre sempre qualcuno che perda.<ref name=XII>Citato in Sappino, [http://books.google.it/books?id=J5OpwwKggrsC&pg=PA2112 p. 2112].</ref> |
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* Sono un [[allenatore]] democratico. Fisso le regole e i giocatori le rispettano.<ref name=XII/> |
* Sono un [[allenatore]] democratico. Fisso le regole e i giocatori le rispettano.<ref name=XII/> |
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* Volevo mangiare tonno, cipolla e fagioli ma ho preferito rinunciare alla cipolla, perché se viene Baggio bisogna avere l'alito fresco.<ref name=XVI/> |
* Volevo mangiare tonno, cipolla e fagioli ma ho preferito rinunciare alla cipolla, perché se viene Baggio bisogna avere l'alito fresco.<ref name=XVI/> |
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⚫ | * Nei primi anni '80 feci un buon contratto, allenavo la [[Sampdoria]] e il segretario del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] trovò mio padre e gli disse: «Ora il tuo figliolo non è più un comunista», e mio babbo non seppe cosa rispondere e gli disse: «Peggio per lui!» <ref>Visbile su [http://www.youtube.com/watch?v=Zznqy3vq3_c YouTube], Palazzo delle Esposizioni di Empoli, 10 novembre 2012.</ref> |
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Versione delle 20:59, 5 gen 2013
Renzo Ulivieri (1941 – vivente), allenatore di calcio italiano.
- Baggio è come Simona Ventura: se sono con mia moglie fingo di non vederla.[1]
- Gli stadi devono essere pieni di gente in festa e devono essere tutti come il Picco. Sì, è il mio stadio preferito, all'inglese, con la gente addosso ed i calciatori esaltati da quello che li circonda. Uno stadio così migliora il rendimento del calciatore e lo trasforma. Priva di fonte
- Ho imparato molto da Mantovani: come gestire la squadra, i rapporti con l'ambiente e con i tifosi. Da un certo punto di vista avrei dovuto io... pagare lui.[2]
- In Tv si vede un altro sport, mica il calcio. La Tv è un preservativo: annulla e mistifica.[3]
- Io sono per la cooperazione, per la distribuzione del lavoro, per permettere a tutti di giocare. La zona è l'arma dei deboli, non dei forti. Per questo dico che la zona è di sinistra.[4]
- Nei primi anni '80 feci un buon contratto, allenavo la Sampdoria e il segretario del PCI trovò mio padre e gli disse: «Ora il tuo figliolo non è più un comunista», e mio babbo non seppe cosa rispondere e gli disse: «Peggio per lui!» [5]
- Per vincere, occorre sempre qualcuno che perda.[6]
- Sono un allenatore democratico. Fisso le regole e i giocatori le rispettano.[6]
- Volevo mangiare tonno, cipolla e fagioli ma ho preferito rinunciare alla cipolla, perché se viene Baggio bisogna avere l'alito fresco.[1]
Note
Bibliografia
- Pino Flamigni, Il derby delle parole, Erga Edizioni, Genova, 1995.
- Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai editore, 2000. ISBN 8880898620
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