India: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Flag of India.svg|right|thumb|Bandiera dell'India]]
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Citazioni sull''''India''' e gli indiani.
Citazioni sull''''India''' e gli indiani.



Versione delle 22:02, 15 gen 2013

Bandiera dell'India

Citazioni sull'India e gli indiani.

Citazioni

  • È l'India che ci ha dato l'ingegnoso metodo di esprimere tutti i numeri per mezzo di dieci simboli. (Pierre Simon Laplace)
  • In India, come altrove, la documentazione del passato riflette le preoccupazioni del presente, tuttavia la consapevolezza storica è incastonata nei miti, nelle biografie dei personaggi illustri (la letterature delle carita), nelle genealogie famigliari […] e nelle storie delle famiglie regnanti in specifiche regioni […]. (Gavin Flood)
  • In India, le nostre religioni non attecchiranno mai; l'antica saggezza della razza umana non sarà oscurata dagli eventi in Galilea. Al contrario, la saggezza indiana fluirà indietro verso l'Europa, e produrrà cambiamenti fondamentali nel nostro pensiero e nelle nostre conoscenze. (Arthur Schopenhauer)
  • L'India brucia come l'Inferno, ma le sue anime sono belle e preziose perché il sangue di Cristo le ha irrorate. (Madre Teresa di Calcutta)
  • L'India ha bisogno di recuperare valori morali prima di fare sogni da superpotenza. (Vandana Shiva)
  • L'India ha due milioni di dei, e li adora tutti. Nella religione le altre nazioni sono delle miserabili; l'India è l'unica milionaria. (Mark Twain)
  • L'India non è soltanto all'origine di tutte le cose, essa è superiore in tutto, intellettualmente, religiosamente o politicamente e persino il patrimonio greco appare pallido al confronto. (Friedrich Schlegel)
  • La spiritualità è infatti la chiave principale del pensiero indiano, il senso dell'infinito è nativo con questo. (Sri Aurobindo)
  • La vera patria delle apocalissi e delle escatologie è l'India. Si sono inventati più paradisi e inferni qui, che in tutto il resto del mondo, e la loro influenza è visibile in tutte le teologie moderne. (Henry Louis Mencken)
  • Lasciate che la Nuova India nasca… dalla casa del contadino che spinge l'aratro, dalle capanne del pescatore, del calzolaio, e dello spazzino. Che scaturisca dal negozio del droghiere, da dietro il fornello del venditore di frittelle. Che si levi dalla fabbrica, dai centri di commercio e dai mercati. Che emerga da boschi e foreste, da colline e montagne. Questa gente comune ha sofferto l'oppressione per migliaia di anni-sofferto senza un lamento-e come risultato ha ottenuto una meravigliosa forza d'animo. Hanno sofferto eterna miseria, che ha dato loro indistruttibile vitalità. Vivendo con un pugno di farina d'avena possono scuotere il mondo; date loro solo un pezzo di pane, e l'intero mondo non sarà grande abbastanza per contenerne l'energia. E inoltre, hanno ottenuto la meravigliosa forza che proviene da una vita pura e morale, che non si può trovare da nessuna altra parte nel mondo. Tale pace, tale contentezza, tale amore, tale potere di silenzioso e incessante lavoro, e una tale manifestazione di forza da leoni in tempi d'azione, dove altro li potrete trovare? (Vivekananda)
  • Per dire di sì gli indiani scuotono la testa esattamente come noi quando vogliamo dire di no. È questa una delle più nette differenze che dividono l'Oriente dall'Occidente. (Ercole Patti)
  • Ricchezze nell'India, sapere in Europa, e pompa fra gli ottomani. (proverbio italiano)
  • Sono finito in India perché secondo me l'India è l'origine di tutto, è... è il punto di partenza di tutto [...]. L'India è ancora un paese dove il divino è nella quotidianità della gente, nei gesti [...]. (Tiziano Terzani)

Piero Scanziani

  • «Credo nell'India». E in questa fede parto. Credo nell'India perché vi sono andato cento volte. Ragazzo, già vi sbarcai con Kipling e incontrammo Kim. Ventenne, vi tornai con Avalon che m'affacciò ai misteri tantrici; vi tornai con Guénon, dalle certezze glaciali. A trent'anni ho viaggiato fra il Bengala e il Panjab insieme a Maurice Magre e a Lanza del Vasto. Romain Rolland mi condusse a Calcutta da Ramakrisna, Osborne mi portò ad Arunachala da Aurobindo.
    Da un quarto di secolo percorro l'India, fermo nella mia stanza. È ormai tempo di andarvi per davvero, di vedere coi miei occhi se sono ancora vivi Diogene e Platone.
  • Le donne dell'India non ti guardano. Camminano intente, recando in capo la brocca, in mano il cesto, sul fianco il bimbo piccolo, dietro i grandicelli, nel ventre il prossimo. Non occhieggiano, non civettano, non smorfiano. Il fine della donna indiana non è l'uomo, è il figlio. Grande saggezza, ma non è quella che cerco.
  • Se invece d'essere in India a cercare saggi, fossi in America a cercare scienziati, tutto sarebbe in discesa. Qui tutto va in salita. La saggezza è verticale.

Voci correlate

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