Il ritorno di don Camillo: differenze tra le versioni

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* '''Peppone''': ... Tu e le tue comari lasciatemi in pace con don Camillo, sta bene dove sta! {{NDR|Rivolto alla moglie}} <br/>'''Don Camillo''': Mica tanto bene. {{NDR|Appena tornato in paese}}
* '''Peppone''': ... Tu e le tue comari lasciatemi in pace con don Camillo, sta bene dove sta! {{NDR|Rivolto alla moglie}} <br/>'''Don Camillo''': Mica tanto bene. {{NDR|Appena tornato in paese}}


*'''Prete supplente'''...Vi ho aspettato per dirvi che ho cercato invano di fargli mantenere le promesse circa la torre campanaria. Alla fine gli ho spedito una lettera raccomandata, pregandolo di venire di persona a constatarne i danni. <br/>'''Don Camillo''': E vi ha risposto? <br/>'''Prete supplente''':Sì. Guardate. <br/>'''Don Camillo''' {{NDR|Leggendo la lettera di risposta}}: "Il signor Sindaco riceve sino alle 7. Se si desidera di fargli vedere la crepa, si prega di portare la torre in comune... Regoleremo anche questa!
*'''Prete supplente'''...Vi ho aspettato per dirvi che ho cercato invano di fargli mantenere le promesse circa la torre campanaria. Alla fine gli ho spedito una lettera raccomandata, pregandolo di venire di persona a constatarne i danni. <br/>'''Don Camillo''': E vi ha risposto? <br/>'''Prete supplente''':Sì. Guardate. <br/>'''Don Camillo''' {{NDR|Leggendo la lettera di risposta}}: "Il signor Sindaco riceve sino alle 7. Se si desidera di fargli vedere la crepa, si prega di portare la torre in comune"... Regoleremo anche questa!


* '''Peppone''': In riga ... Attenti ... Avanti, marsh! {{NDR|Comandando i suoi}} <br/>'''Peppone''': Primi fra tutti teniamo a che torni a posto quella campana, che ha salutato ieri l'alba della liberazione e che saluterà domani l'alba radiosa della rivoluzione proletaria. {{NDR|Versando poi l'offerta per la ristrutturazione del campanile}} <br/>'''Don Camillo''': Grazie, signor sindaco... {{NDR|Proseguendo sottovoce}} ''Mo'' per il giorno della rivoluzione farai bene a curare il dietrofront e il passo di corsa.
* '''Peppone''': In riga ... Attenti ... Avanti, marsh! {{NDR|Comandando i suoi}} <br/>'''Peppone''': Primi fra tutti teniamo a che torni a posto quella campana, che ha salutato ieri l'alba della liberazione e che saluterà domani l'alba radiosa della rivoluzione proletaria. {{NDR|Versando poi l'offerta per la ristrutturazione del campanile}} <br/>'''Don Camillo''': Grazie, signor sindaco... {{NDR|Proseguendo sottovoce}} ''Mo'' per il giorno della rivoluzione farai bene a curare il dietrofront e il passo di corsa.

Versione delle 02:03, 4 feb 2013

Il ritorno di Don Camillo

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Titolo originale

Il ritorno di Don Camillo

Lingua originale italiano
Paese Italia, Francia
Anno 1953
Genere Commedia
Regia Julien Duvivier
Sceneggiatura Julien Duvivier, René Barjavel, Giuseppe Amato e Giovannino Guareschi
Interpreti e personaggi
Note

Il ritorno di Don Camillo, film italiano del 1953 con Gino Cervi e Fernandel, regia di Julien Duvivier.

Frasi

  • Compagni, ci sono momenti i quali, senza dimenticare la necessità della riscossa proletaria, bisogna sapersi inchinare davanti all'avversario meritevole, soprattutto se è morto. (Peppone) [Riferendosi al dott. Spiletti]
  • Sono come una corazzata chiusa in una stagno, appena mi muovo c'è la rivoluzione dei ranocchi. (Don Camillo)

Dialoghi

  • Peppone: ... Dica un po', che sarebbe quella nuova statua che ha messo in chiesa al posto di san Lucio?
    Prete supplente: È santa Rita da Cascia.
    Peppone: San Lucio è il patrono dei lattai, no? Levandolo lei turba l'ordine economico del paese, la prego di far sparire quella statua al più presto!
  • Peppone: Era un vecchio avversario, ma sappiamo riconoscere il valore degli individui, chiederò al consiglio di votare un giorno di lutto ufficiale.
    Dott. Spiletti: Ti piacerebbe, eh, brutto asino rosso?
    Peppone: Ma allora dottore?
    Medico: Clinicamente è morto... Respira ancora è un fatto, ma è anche un affronto alla scienza.
    Dott. Spiletti: Saresti lieto di seppellirmi, eh, ma aspetterai, morrò quando don Camillo mi avrà confessato.
    Peppone: Se vi ci vuole don Camillo avremo il piacere di conservarvi fra noi fino al giorno del giudizio.
  • Peppone: ... Tu e le tue comari lasciatemi in pace con don Camillo, sta bene dove sta! [Rivolto alla moglie]
    Don Camillo: Mica tanto bene. [Appena tornato in paese]
  • Prete supplente...Vi ho aspettato per dirvi che ho cercato invano di fargli mantenere le promesse circa la torre campanaria. Alla fine gli ho spedito una lettera raccomandata, pregandolo di venire di persona a constatarne i danni.
    Don Camillo: E vi ha risposto?
    Prete supplente:Sì. Guardate.
    Don Camillo [Leggendo la lettera di risposta]: "Il signor Sindaco riceve sino alle 7. Se si desidera di fargli vedere la crepa, si prega di portare la torre in comune"... Regoleremo anche questa!
  • Peppone: In riga ... Attenti ... Avanti, marsh! [Comandando i suoi]
    Peppone: Primi fra tutti teniamo a che torni a posto quella campana, che ha salutato ieri l'alba della liberazione e che saluterà domani l'alba radiosa della rivoluzione proletaria. [Versando poi l'offerta per la ristrutturazione del campanile]
    Don Camillo: Grazie, signor sindaco... [Proseguendo sottovoce] Mo per il giorno della rivoluzione farai bene a curare il dietrofront e il passo di corsa.
  • Peppone: Ha soggezione, voi potete parlargli senza aver bisogno di picchiarlo come farei io. [Chiedendo a don Camillo di intervenire presso il proprio figlio in collegio]
    Don Camillo: Sinceramente se ci vado ho paura che qualche ceffone mi scappi.
    Peppone: Oh, se si tratta di qualche scapaccione niente in contrario, ma andateci piano, è un Botassi d'accordo, ma non ha ancora la robustessa di suo padre.
  • Don Camillo: Hai di nuovo messo avanti il tuo sporco orologio?!
    Peppone: Non vorrete mica che si resti in ritardo sulla reazione?
    Don Camillo: La torre segna l'ora solare, il sole non fa politica: il tuo orologio va avanti.
    Peppone: È l'orologio del popolo, se è in ritardo sul popolo tanto peggio per il sole e tutto il suo sistema!
    Don Camillo: Poh, Signore difendetemi, la Terra non gli basta più, vogliono rifare l'Universo. [Ma finito il colloquio don Camillo si precipita a portare avanti le lancette della torre campanaria]
  • Don Camillo: Cosa dai alle tue api per nutrirle? Le opere di Karl Marx? [Don Camillo ha preso la febbre e Peppone gli offre del tè con il suo miele per farlo stare meglio]
    Peppone: Quest'inverno non ho bisogno di nutrirle, gli ho ripetuto il vostro ultimo sermone e da allora... dormono.
  • Peppone: Sapete almeno nuotare?
    Don Camillo: Eeoh, come un ferro da stiro!

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