Carlo Flamigni: differenze tra le versioni

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*A me sembra che la cosa più interessante che risulta da queste ricerche è il riconoscimento della fondamentale importanza delle [[cellula staminale|cellule staminali]] embrionali, comunque ottenute: la ricerca sulle cellule staminali embrionali è più importante di quella sulle staminali adulte.<ref>Da ''[http://www.carloflamigni.it/scripta/embrione_avvenire.html L'embrione dell'avvenire]'', ''carloflamigni.it'', novembre 2007.</ref>
*A me sembra che la cosa più interessante che risulta da queste ricerche è il riconoscimento della fondamentale importanza delle [[cellula staminale|cellule staminali]] embrionali, comunque ottenute: la ricerca sulle cellule staminali embrionali è più importante di quella sulle staminali adulte.<ref>Da ''[http://www.carloflamigni.it/scripta/embrione_avvenire.html L'embrione dell'avvenire]'', ''carloflamigni.it'', novembre 2007.</ref>
*Il [[corpo]] vivente è mio nel senso che la sua storia mi costruisce. Nel corpo è il divenire dell’io ed è in questo senso che lo chiamo mio il mio corpo. Ciò che dico mio è interamente me. L’appartenenza si identifica inevitabilmente nell’identità.<ref name=corpo>Da ''[http://www.carloflamigni.it/scripta/la-proprieta-del-corpo.html La proprietà del corpo]'', ''carloflamigni.it'', dicembre 2012.</ref>
*Il [[Chiesa Cattolica|Vaticano]] ha il dente avvelenato contro tutto ciò che richiama alla mente il controllo delle nascite e non credo che vada molto per il sottile se trova un pertugio per le sue critiche. Non voglio essere troppo malevolo, ma credo che sarebbe meglio se controllasse la moralità dei suoi preti invece di continuare a mettere il naso nei cicli mestruali delle ragazze.<ref>Da ''[http://www.uaar.it/news/2013/02/04/carlo-flamigni-pillola-diane-prudenza-liberta-giudizio/ Carlo Flamigni sulla pillola Diane: prudenza e libertà di giudizio]'', ''uaar.it'', 4 febbraio 2013.</ref>
*Il [[Chiesa Cattolica|Vaticano]] ha il dente avvelenato contro tutto ciò che richiama alla mente il controllo delle nascite e non credo che vada molto per il sottile se trova un pertugio per le sue critiche. Non voglio essere troppo malevolo, ma credo che sarebbe meglio se controllasse la moralità dei suoi preti invece di continuare a mettere il naso nei cicli mestruali delle ragazze.<ref>Da ''[http://www.uaar.it/news/2013/02/04/carlo-flamigni-pillola-diane-prudenza-liberta-giudizio/ Carlo Flamigni sulla pillola Diane: prudenza e libertà di giudizio]'', ''uaar.it'', 4 febbraio 2013.</ref>
*In termini culturali, comunque, la [[laicità]] non dovrebbe essere considerata una ideologia e non dovrebbe essere giudicata usando lo stesso metro che si usa, appunto, per le ideologie. La laicità è invece un metodo, utilizzabile per mediare tra le ideologie, ma anche per smascherarle.<ref name=laici>Da ''[http://www.carloflamigni.it/scripta/laicita_senza_aggettivi.html Laicità senza aggettivi]'', ''carloflamigni.it'', luglio 2012.</ref>
*In termini culturali, comunque, la [[laicità]] non dovrebbe essere considerata una ideologia e non dovrebbe essere giudicata usando lo stesso metro che si usa, appunto, per le ideologie. La laicità è invece un metodo, utilizzabile per mediare tra le ideologie, ma anche per smascherarle.<ref name=laici>Da ''[http://www.carloflamigni.it/scripta/laicita_senza_aggettivi.html Laicità senza aggettivi]'', ''carloflamigni.it'', luglio 2012.</ref>
*Laicità è anche un termine che molti interpretano in modo sbagliato, qualche volta sinceramente, qualche volta capziosamente: conosco molte persone che lo ritengono un sinonimo ipocrita di anticlericalismo.<br />E la sfortuna della parola giunge al suo culmine quando la si sostituisce con un suo sinonimo, laicismo, da usare con il disprezzo che meritano tutte le posizioni oltranziste (tranne quelle religiose); in realtà nel Dizionario di Politica curato da Bobbio, Matteucci e Pasquino, la voce non è "laicità" ma proprio "[[laicismo]]", ed è a firma di Valerio Zanone, che come liberale e come laico non dovrebbe aver bisogno di presentazioni. Ma la nozione di laicità è stata disintegrata in una serie di concetti correlati ai quali è stato attribuito un significato negativo, o è stata variamente aggettivata, in modo da costruire un sistema nel quale sotto lo stesso nome si possono identificare differenti concetti, solo alcuni dei quali suscettibili di un giudizio positivo. Così al concetto di laicità si è assegnato il significato di "relativismo", o quello di "anticlericalismo"; si è cercato di identificare nel laicismo un tipo di laicità degenerata, nello stesso modo in cui si assegna al moralismo un valore negativo, dimenticando che in molti dei dizionari più consultati di filosofia e di politica – come quello di Abbagnano e quello di Bobbio, Matteucci e Pasquino, esiste solo laicismo e non c’è alcun accenno a laicità.<ref name=laici/>
*Laicità è anche un termine che molti interpretano in modo sbagliato, qualche volta sinceramente, qualche volta capziosamente: conosco molte persone che lo ritengono un sinonimo ipocrita di anticlericalismo.<br />E la sfortuna della parola giunge al suo culmine quando la si sostituisce con un suo sinonimo, laicismo, da usare con il disprezzo che meritano tutte le posizioni oltranziste (tranne quelle religiose); in realtà nel Dizionario di Politica curato da Bobbio, Matteucci e Pasquino, la voce non è "laicità" ma proprio "[[laicismo]]", ed è a firma di Valerio Zanone, che come liberale e come laico non dovrebbe aver bisogno di presentazioni. Ma la nozione di laicità è stata disintegrata in una serie di concetti correlati ai quali è stato attribuito un significato negativo, o è stata variamente aggettivata, in modo da costruire un sistema nel quale sotto lo stesso nome si possono identificare differenti concetti, solo alcuni dei quali suscettibili di un giudizio positivo. Così al concetto di laicità si è assegnato il significato di "relativismo", o quello di "anticlericalismo"; si è cercato di identificare nel laicismo un tipo di laicità degenerata, nello stesso modo in cui si assegna al moralismo un valore negativo, dimenticando che in molti dei dizionari più consultati di filosofia e di politica – come quello di Abbagnano e quello di Bobbio, Matteucci e Pasquino, esiste solo laicismo e non c’è alcun accenno a laicità.<ref name=laici/>
*Prendo ad esempio [[Guido Calogero|Calogero]]: [[laicità]] è un metodo di convivenza di tutte le ideologie e di le filosofie possibili, che debbono rispettare, come regola primaria, il principio che nessuno può pretendere di possedere la [[verità]].<ref name=scienza>Da ''La scienza non ha bisogno di nessun dio'', ''il manifesto'', 11 settembre 2007.</ref>
*Prendo ad esempio [[Guido Calogero|Calogero]]: [[laicità]] è un metodo di convivenza di tutte le ideologie e di le filosofie possibili, che debbono rispettare, come regola primaria, il principio che nessuno può pretendere di possedere la [[verità]].<ref name=scienza>Da ''La scienza non ha bisogno di nessun dio'', ''il manifesto'', 11 settembre 2007.</ref>
*Siamo padroni della nostra esistenza, fino al punto di decidere di [[eutanasia|non lasciarla continuare]] quando ci concede solo sofferenza e quando ci ha privato di tutta la dignità della quale potevamo disporre.<ref name=corpo/>
*Tutto sommato, dai messaggi che ci stanno arrivando da molti paesi, dalle loro esperienze e dai successi che vi ha ottenuto il processo di accettazione delle nuove acquisizioni scientifiche, credo che si possa concludere che si può aver fiducia nella [[scienza]] e si può contare sulla nostra capacità collettiva di dettarne le regole. Sinceramente non vedo, con buona pace del [[Papa Benedetto XVI|pontefice]], alcun bisogno di [[dio]].<ref name=scienza/>
*Tutto sommato, dai messaggi che ci stanno arrivando da molti paesi, dalle loro esperienze e dai successi che vi ha ottenuto il processo di accettazione delle nuove acquisizioni scientifiche, credo che si possa concludere che si può aver fiducia nella [[scienza]] e si può contare sulla nostra capacità collettiva di dettarne le regole. Sinceramente non vedo, con buona pace del [[Papa Benedetto XVI|pontefice]], alcun bisogno di [[dio]].<ref name=scienza/>



Versione delle 09:47, 7 feb 2013

Carlo Flamigni (1933 – vivente), ginecologo e scrittore italiano.

  • A me sembra che la cosa più interessante che risulta da queste ricerche è il riconoscimento della fondamentale importanza delle cellule staminali embrionali, comunque ottenute: la ricerca sulle cellule staminali embrionali è più importante di quella sulle staminali adulte.[1]
  • Il corpo vivente è mio nel senso che la sua storia mi costruisce. Nel corpo è il divenire dell’io ed è in questo senso che lo chiamo mio il mio corpo. Ciò che dico mio è interamente me. L’appartenenza si identifica inevitabilmente nell’identità.[2]
  • Il Vaticano ha il dente avvelenato contro tutto ciò che richiama alla mente il controllo delle nascite e non credo che vada molto per il sottile se trova un pertugio per le sue critiche. Non voglio essere troppo malevolo, ma credo che sarebbe meglio se controllasse la moralità dei suoi preti invece di continuare a mettere il naso nei cicli mestruali delle ragazze.[3]
  • In termini culturali, comunque, la laicità non dovrebbe essere considerata una ideologia e non dovrebbe essere giudicata usando lo stesso metro che si usa, appunto, per le ideologie. La laicità è invece un metodo, utilizzabile per mediare tra le ideologie, ma anche per smascherarle.[4]
  • Laicità è anche un termine che molti interpretano in modo sbagliato, qualche volta sinceramente, qualche volta capziosamente: conosco molte persone che lo ritengono un sinonimo ipocrita di anticlericalismo.
    E la sfortuna della parola giunge al suo culmine quando la si sostituisce con un suo sinonimo, laicismo, da usare con il disprezzo che meritano tutte le posizioni oltranziste (tranne quelle religiose); in realtà nel Dizionario di Politica curato da Bobbio, Matteucci e Pasquino, la voce non è "laicità" ma proprio "laicismo", ed è a firma di Valerio Zanone, che come liberale e come laico non dovrebbe aver bisogno di presentazioni. Ma la nozione di laicità è stata disintegrata in una serie di concetti correlati ai quali è stato attribuito un significato negativo, o è stata variamente aggettivata, in modo da costruire un sistema nel quale sotto lo stesso nome si possono identificare differenti concetti, solo alcuni dei quali suscettibili di un giudizio positivo. Così al concetto di laicità si è assegnato il significato di "relativismo", o quello di "anticlericalismo"; si è cercato di identificare nel laicismo un tipo di laicità degenerata, nello stesso modo in cui si assegna al moralismo un valore negativo, dimenticando che in molti dei dizionari più consultati di filosofia e di politica – come quello di Abbagnano e quello di Bobbio, Matteucci e Pasquino, esiste solo laicismo e non c’è alcun accenno a laicità.[4]
  • Prendo ad esempio Calogero: laicità è un metodo di convivenza di tutte le ideologie e di le filosofie possibili, che debbono rispettare, come regola primaria, il principio che nessuno può pretendere di possedere la verità.[5]
  • Siamo padroni della nostra esistenza, fino al punto di decidere di non lasciarla continuare quando ci concede solo sofferenza e quando ci ha privato di tutta la dignità della quale potevamo disporre.[2]
  • Tutto sommato, dai messaggi che ci stanno arrivando da molti paesi, dalle loro esperienze e dai successi che vi ha ottenuto il processo di accettazione delle nuove acquisizioni scientifiche, credo che si possa concludere che si può aver fiducia nella scienza e si può contare sulla nostra capacità collettiva di dettarne le regole. Sinceramente non vedo, con buona pace del pontefice, alcun bisogno di dio.[5]

Note

  1. Da L'embrione dell'avvenire, carloflamigni.it, novembre 2007.
  2. a b Da La proprietà del corpo, carloflamigni.it, dicembre 2012.
  3. Da Carlo Flamigni sulla pillola Diane: prudenza e libertà di giudizio, uaar.it, 4 febbraio 2013.
  4. a b Da Laicità senza aggettivi, carloflamigni.it, luglio 2012.
  5. a b Da La scienza non ha bisogno di nessun dio, il manifesto, 11 settembre 2007.

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