Anne-Thérèse de Marguenat de Courcelles: differenze tra le versioni

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In tutti i tempi è stata trascurata l’educazione delle donne, non c’è attenzione che per gli uomini, e le donne, come fossero una specie a parte sono state abbandonate a se stesse prive di aiuto, senza pensare che compongono la metà del mondo.
In tutti i tempi è stata trascurata l’educazione delle donne, non c’è attenzione che per gli uomini, e le donne, come fossero una specie a parte sono state abbandonate a se stesse prive di aiuto, senza pensare che compongono la metà del mondo.


==''Réflexions nouvelles sur les femmes''==

Tanta è la tirannia degli uomini! Loro vogliono che noi non facciamo uso della nostra intelligenza né dei nostri sentimenti, hanno solo un grande interesse a richiamarci ai nostri primordiali compiti. Le donne possono dire agli uomini: «Che diritto avete voi di privarci dello studio delle scienze e delle belle arti? Le donne che si sono dedicate a tali studi, non hanno forse raggiunto risultati più che buoni?»







Versione delle 08:15, 30 apr 2013

Anne-Thérèse de Marguenat de Courcelles, marchesa di Lambert, conosciuta anche come Madame de Lambert, (1647-1733) scrittrice francese nota soprattutto per aver aperto il proprio salotto letterario parigino ai più prestigiosi letterati francesi del tempo.

Madame de Lambert

Avis d'une mère à sa fille

In tutti i tempi è stata trascurata l’educazione delle donne, non c’è attenzione che per gli uomini, e le donne, come fossero una specie a parte sono state abbandonate a se stesse prive di aiuto, senza pensare che compongono la metà del mondo.

Réflexions nouvelles sur les femmes

Tanta è la tirannia degli uomini! Loro vogliono che noi non facciamo uso della nostra intelligenza né dei nostri sentimenti, hanno solo un grande interesse a richiamarci ai nostri primordiali compiti. Le donne possono dire agli uomini: «Che diritto avete voi di privarci dello studio delle scienze e delle belle arti? Le donne che si sono dedicate a tali studi, non hanno forse raggiunto risultati più che buoni?»