Caino e Abele: differenze tra le versioni

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*Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: "Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il [[peccato]] è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo". (''[[Genesi]]'')
*Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: "Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il [[peccato]] è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo". (''[[Genesi]]'')
*Il Signore disse a Caino: "Dov'è Abele, tuo [[fratello]]?". Egli rispose: "Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?". Riprese: "Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra". Disse Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere". Ma il Signore gli disse: "Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". (''[[Genesi]]'')
*Il Signore disse a Caino: "Dov'è Abele, tuo [[fratello]]?". Egli rispose: "Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?". Riprese: "Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra". Disse Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere". Ma il Signore gli disse: "Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". (''[[Genesi]]'')
*[[Giordano Bruno|Iordanum]] dixisse, che Cain fu huomo da bene e che meritamente uccise Abel suo fratello, perché era un tristo e carnefice d'animali. [...]<br />Ragionandosi di quei che ammazzavano li animali, mostrava d'haverli compassione e diceva che faceano male, e che Abel era stato un carnefice [...].<br />Ragionando seco de li huomeni giusti, Giordano dicea che non ve n'era alcuno, e che il primo huomo che fu tenuto giusto, che fu Abel, era un carnefice homicidial di animali, e che havea meritato esser ammazzato, e che Cain era un huomo da bene et havea fatto bene ammazzar Abel.<ref>Dalle deposizioni di Frate Celestino e Francesco Graziano (compagni di cella di Giordano Bruno a Venezia); citato in [[Luigi Firpo]], ''Il processo di Giordano Bruno'', a cura di Diego Quaglioni, Salerno Editrice, Roma, 1998, p. 273. ISBN 88-8402-135-9<br />Vedi anche il [[b:Baruch Spinoza/Terzo capitolo#L'esempio di Bruno|paragrafo dedicato]] su Wikibooks.</ref>
*[[Giordano Bruno|Iordanum]] dixisse, che Cain fu huomo da bene e che meritamente uccise Abel suo fratello, perché era un tristo e carnefice d'animali. [...]<br />Ragionandosi di quei che ammazzavano li animali, mostrava d'haverli compassione e diceva che faceano male, e che Abel era stato un carnefice [...].<br />Ragionando seco de li huomeni giusti, Giordano dicea che non ve n'era alcuno, e che il primo huomo che fu tenuto giusto, che fu Abel, era un carnefice homicidial di animali, e che havea meritato esser ammazzato, e che Cain era un huomo da bene et havea fatto bene ammazzar Abel.<ref>Dalle deposizioni di Frate Celestino e Francesco Graziano (compagni di cella di Giordano Bruno a Venezia); citato in [[Luigi Firpo]], ''Il processo di Giordano Bruno'', a cura di Diego Quaglioni, Salerno Editrice, Roma, 1998, p. 273. ISBN 88-8402-135-9<br />Vedi anche il [[b:Baruch Spinoza/Terzo capitolo#L'esempio di Bruno|paragrafo dedicato]] su Wikibooks.</ref> (dagli atti del processo di Giordano Bruno)


==Note==
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Versione delle 14:32, 20 mag 2013

Citazioni su Caino e Abele.

  • Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: "Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo". (Genesi)
  • Il Signore disse a Caino: "Dov'è Abele, tuo fratello?". Egli rispose: "Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?". Riprese: "Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra". Disse Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono? Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere". Ma il Signore gli disse: "Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". (Genesi)
  • Iordanum dixisse, che Cain fu huomo da bene e che meritamente uccise Abel suo fratello, perché era un tristo e carnefice d'animali. [...]
    Ragionandosi di quei che ammazzavano li animali, mostrava d'haverli compassione e diceva che faceano male, e che Abel era stato un carnefice [...].
    Ragionando seco de li huomeni giusti, Giordano dicea che non ve n'era alcuno, e che il primo huomo che fu tenuto giusto, che fu Abel, era un carnefice homicidial di animali, e che havea meritato esser ammazzato, e che Cain era un huomo da bene et havea fatto bene ammazzar Abel.[1] (dagli atti del processo di Giordano Bruno)

Note

  1. Dalle deposizioni di Frate Celestino e Francesco Graziano (compagni di cella di Giordano Bruno a Venezia); citato in Luigi Firpo, Il processo di Giordano Bruno, a cura di Diego Quaglioni, Salerno Editrice, Roma, 1998, p. 273. ISBN 88-8402-135-9
    Vedi anche il paragrafo dedicato su Wikibooks.

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