Björn Larsson: differenze tra le versioni

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John Silver
John Silver

==''L'occhio del male''==
=== [[Incipit]] ===
Rachid guardò l'orologio. Alle sei meno dodici esatte, come ogni mattina negli ultimi tre mesi, salì sull'ascensore che l'avrebbe portato alla base del pozzo Victoire.<br/>
Prima di richiudere i cancelli perlustrò con lo sguardo l'intero cantiere per assicurarsi che non ci fosse nessuno nelle vicinanze. Vide le baracche degli operai, accatastate una sull'altra fino a raggiungere i sette piani di altezza per risparmiare posto; la gru di quaranta metri che aveva una capacità di sessanta tonnellate per poter calare le ruspe e gli elementi di cemento; i quattro silos contenenti il calcestruzzo che veniva colato sottoterra ad alta pressione attraverso collettori del diametro di un metro; gli sfiatatoi muniti di ventilatori in funzione ventiquattr'ore su ventiquattro; i mucchi di tondino e di materiale per le impalcature in attesa di essere utilizzati, oltre a montagne di altro ciarpame di cui Rachid non conosceva neppure la funzione.

===Citazioni===
* Per questo i fanatici finivano costantemente per perdere. Così era sempre stato e così sarebbe stato anche in futuro. Non esisteva una biologia razzista, né una scienza islamica, né una logica comunista. Per poter agire nel modo giusto era necessario vedere la realtà esattamente per quella che era.
* Esistono tante maniere diverse per imparare a conoscere un'altra persona. L'amore è uno di questi. Alcuni amano soprattutto con la testa: devono sapere tutto dell'altro e parlano continuamente per assicurarsi di ragionare nello stesso modo e provare le stesse emozioni. Il loro amore passa attraverso le parole. Altri amano soprattutto con il cuore: hanno quasi paura di dire troppo. Temono di poter scoprire che l'amore è l'unica cosa che hanno in comune.
* Ma dov'erano le persone oneste e affidabili, quando i fanatici dal volto seminascosto dalla barba spargevano fiele dai pulpiti delle moschee algerine? Dove si nascondevano, quando gli estremisti di destra vomitavano il loro odio dalle tribune francesi? La gente onesta se ne stava seduta davanti alla televisione e guardava i giochi a premi o le partite, e intanto sognava di vincere un milione di franchi al totocalcio o alla lotteria.

=== [[Explicit]] ===
Georges non rispose. In Rue de Havre trovò un taxi. Diede all'autista l'indirizzo dell'ospedale e chiuse gli occhi. Tentò di dimenticare, anche solo per qualche secondo, tutte le immagini e i pensieri che gli vorticavano nella mente. Ma nella sua coscienza restava, incancellabile, una domanda: cosa dovevano fare i giusti contro i malvagi?


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==

Versione delle 23:33, 6 giu 2013

Björn Larsson

Björn Larsson (1953 – vivente), scrittore svedese.

La vera storia del pirata Long John Silver

Incipit

Siamo nel 1742. Ho vissuto a lungo. Questo non me lo può togliere nessuno. Tutti quelli che ho conosciuto sono morti. Alcuni li ho mandati io stesso all'altro mondo, se poi esiste. Ma perché dovrebbe? In ogni caso, spero con tutta l'anima che non esista, perché all'inferno ce li ritroverei tutti, Pew il cieco, Israel Hands, Billy Bones, quell'idiota di Morgan che osò passarmi il bollo nero, e gli altri, Flint compreso, che dio l'abbia in gloria, se un dio esiste. Mi accoglierebbero a braccia aperte, con salamelecchi e inchini, sostenendo che è tornato tutto come ai vecchi tempi. Ma intanto il terrore irradierebbe dai loro volti come un sole ardente sul mare in bonaccia. Terrore di cosa? chiedo io. Certo all'inferno non possono avere paura della morte. Che ve ne pare?

Explicit

Ti ho salvato la vita, lo ricorderai bene. Non ti chiedo, in cambio, di salvare la mia com'è raccontata in queste pagine. Ma ti chiedo di non porre fine alla sola esistenza che John Silver abbia mai avuto. Mettilo al sicuro. Un giorno, forse, qualcuno avrà bisogno di sapere che è davvero esistito e che, dopo tutto, era una specie di essere umano. In tal caso, non sarà vissuto invano, come tanti altri, che non sono serviti a nulla. Questo è il mio ultimo desiderio.

John Silver

L'occhio del male

Incipit

Rachid guardò l'orologio. Alle sei meno dodici esatte, come ogni mattina negli ultimi tre mesi, salì sull'ascensore che l'avrebbe portato alla base del pozzo Victoire.
Prima di richiudere i cancelli perlustrò con lo sguardo l'intero cantiere per assicurarsi che non ci fosse nessuno nelle vicinanze. Vide le baracche degli operai, accatastate una sull'altra fino a raggiungere i sette piani di altezza per risparmiare posto; la gru di quaranta metri che aveva una capacità di sessanta tonnellate per poter calare le ruspe e gli elementi di cemento; i quattro silos contenenti il calcestruzzo che veniva colato sottoterra ad alta pressione attraverso collettori del diametro di un metro; gli sfiatatoi muniti di ventilatori in funzione ventiquattr'ore su ventiquattro; i mucchi di tondino e di materiale per le impalcature in attesa di essere utilizzati, oltre a montagne di altro ciarpame di cui Rachid non conosceva neppure la funzione.

Citazioni

  • Per questo i fanatici finivano costantemente per perdere. Così era sempre stato e così sarebbe stato anche in futuro. Non esisteva una biologia razzista, né una scienza islamica, né una logica comunista. Per poter agire nel modo giusto era necessario vedere la realtà esattamente per quella che era.
  • Esistono tante maniere diverse per imparare a conoscere un'altra persona. L'amore è uno di questi. Alcuni amano soprattutto con la testa: devono sapere tutto dell'altro e parlano continuamente per assicurarsi di ragionare nello stesso modo e provare le stesse emozioni. Il loro amore passa attraverso le parole. Altri amano soprattutto con il cuore: hanno quasi paura di dire troppo. Temono di poter scoprire che l'amore è l'unica cosa che hanno in comune.
  • Ma dov'erano le persone oneste e affidabili, quando i fanatici dal volto seminascosto dalla barba spargevano fiele dai pulpiti delle moschee algerine? Dove si nascondevano, quando gli estremisti di destra vomitavano il loro odio dalle tribune francesi? La gente onesta se ne stava seduta davanti alla televisione e guardava i giochi a premi o le partite, e intanto sognava di vincere un milione di franchi al totocalcio o alla lotteria.

Explicit

Georges non rispose. In Rue de Havre trovò un taxi. Diede all'autista l'indirizzo dell'ospedale e chiuse gli occhi. Tentò di dimenticare, anche solo per qualche secondo, tutte le immagini e i pensieri che gli vorticavano nella mente. Ma nella sua coscienza restava, incancellabile, una domanda: cosa dovevano fare i giusti contro i malvagi?

Bibliografia

  • Björn Larsson, La vera storia del pirata Long John Silver (Long John Silver, 1995), traduzione di Katia De Marco, Iperborea, 1998. ISBN 8870910759
  • Björn Larsson, L'occhio del male (Det onda ögat), traduzione di Laura Cangemi, Iperborea, 2002. ISBN 9788870911046

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