Luigi Silori: differenze tra le versioni

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Versione delle 20:49, 22 giu 2013

Luigi Silori (1921 – 1983), scrittore, critico letterario e accademico italiano.

Incipit di alcune opere

La gran vecchia

riconosciuto questa qualità, che non pare neanche entrare nella sua coscienza. In ogni caso, il vivo del problema sfugge ad entrambi, e così ripetiamo gli stessi gesti, tirando avanti alla peggio in attesa di un qualcosa che, forse, non arriverà mai.
In questi ultimissimi giorni, gli ordini di servizio sembrano sempre più pazzi: Cesare è deciso a fare proteste solenni, ma non è sicuro che Vellari ci stia. Delli Campi, probabilmente, se ne laverà le mani. Drusi ci appoggia (almeno dice, ma sarà vero?). Intanto, bisogna sopportare tutte le porcheriole che ci vengono fatte sistematicamente e la paura la fa da regina. Per quanto personalmente mi concerne, io potrei anche infischiarmene, con la nomina che mi sta per arrivare addosso, ma francamente non me la sento di piantare in asso i colleghi proprio ora che la battaglia va facendosi più ardente e decisiva.

Ping-pong e vecchie glorie

Nel tempo al quale si riferiscono questi personali e modesti ricordi, il gioco del ping-pong (nobile gioco, come tutti sanno) non era ancora assurto ai fastigi della grande diplomazia internazionale: allora era un gioco e nulla più, senza implicazioni politiche, senza le speranze di un mondo quasi del tutto disperato. Non è escluso, anzi, che allora il ping-pong fosse considerato dai più un gioco di categoria inferiore, una specie di innocente passatempo per ragazzi, un'attività agonistica buona per i circoli parrocchiali e gli stabilimenti balneari.

Citazioni su Luigi Silori

  • Silenzio, comincia la trasmissione. Appare sul teleschermo un signore giovialotto, cordialotto, il Luigi Silori di cui sopra. Presso di lui c'è la simpatica attrice Carla Bizzarri, pronta a dare la mano. Silori, con voce baritonale: "Cominciamo col libro della settimana. Questa volta è un libro di viaggi. Va a ruba. Ha un successo di vendita strepitoso. Eccolo qua." Prende dalla scrivania un volume, lo esamina, lo mostra ai telespettatori. Con voce baritonale: "S'intitola Orario generale delle Ferrovie dello Stato". È un'operetta preziosa, che non dovrebbe mancare nella biblioteca di qualsiasi persona colta; si raccomanda per la sua veste e il suo contenuto, e non soltanto ai bibliofili, ai cultori del libro come oggetto d'arte. Ma del resto, adesso parleremo con l'editore che abbiamo voluto ospite nostro questa sera perché ci parli di questa sua creatura."
    Entra il signor Pozzo (o il signor Grippaudo). Silori, con voce baritonale: "Caro Pozzo (o: caro Grippaudo), noi vorremmo sapere da lei quali sono gli intendimenti artistici perseguiti da questa fortunata opera letteraria." "Le dirò, riguarda lo sviluppo della cultura differenziata da caso a caso." [...] "E mi dica, i ritardi?" "I ritardi no, non sono indicati. C'è comunque un'edizione integrale e ci sono delle edizioni ridotte." "Direi quasi regionali. A carattere etnografico?" "Direi di sì. Direi di sì." "Ed è un libro che va molto?". "Direi che è una delle opere più vendute." "Un best seller, insomma.". (Achille Campanile)

Bibliografia

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