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==Citazioni di Giorgio Celli==
==Citazioni di Giorgio Celli==
*I [[gatto|gatti]] sono stati i miei maestri di etologia. Maestri senza parole ma con gesti trasparenti; ed io, a poco a poco, sono diventato un loro ammiratore e loro complice.<ref>Citato in ''Minù. Agenda del gatto 1998'', testi a cura di Claudia Angeletti e Simona Lari, Gruppo Editoriale Armenia, Milano, 1997.</ref>
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*Se il [[Paradiso]] esiste è giusto che sia popolato di animali. Ve lo immaginate un Eden senza il canto degli uccelli, il garrire delle rondini, il belare delle caprette e l'apparire del buffo e curioso musetto di un coniglio? Di sicuro nel mio Paradiso ideale non possono non echeggiare miagolii da ogni angolo. Il festoso abbaiare di cani che giocano finalmente sereni.<ref>Dalla prefazione a Stefano Apuzzo e Monica D'Ambrosio, ''Anche gli animali vanno in Paradiso. Storie di cani e di gatti oltre la vita'', Edizioni Mediterranee, Roma, 2007, [http://books.google.it/books?id=DXyiBn9lPKIC&pg=PA11 p. 11]. ISBN 88-272-1417-8</ref>


==''Da Socrate a Darwin''==
==''Da Socrate a Darwin''==
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*Gli [[animale|animali]] […] non solo ci riguardano e costituiscono i nostri compagni di strada sul pianeta, ma sono in noi e noi in loro. Il [[DNA]], dal microbo alla balena, dallo scimpanzé a Leonardo da Vinci, parla la stessa lingua molecolare, per cui dal punto di vista biochimico, tra tutti gli esseri viventi circola una «cert'aria di famiglia». E questa circostanza biologica inconfutabile, che suffraga la teoria [[Charles Darwin|darwiniana]] che sia esistita l'evoluzione, e che, dopo tutto, gli esseri viventi derivino gli uni dagli altri, ha definitivamente rovesciato l'idea socratica che l'uomo sia specchio e spiegazione di se stesso, e ci ha suggerito come nel nostro passato, quando eravamo ancora degli animali […], si nasconda, come un crittogramma da decifrare, il segreto della natura umana. L'analisi [[Sigmund Freud|freudiana]] deve essere così completata con l'analisi etologica e filogenetica, perché se noi siamo quello che siamo, siamo anche quello che eravamo, e in parte quello che continuiamo ad essere nello scimpanzé […]. (p. XVIII)
*Gli [[animale|animali]] […] non solo ci riguardano e costituiscono i nostri compagni di strada sul pianeta, ma sono in noi e noi in loro. Il [[DNA]], dal microbo alla balena, dallo scimpanzé a Leonardo da Vinci, parla la stessa lingua molecolare, per cui dal punto di vista biochimico, tra tutti gli esseri viventi circola una «cert'aria di famiglia». E questa circostanza biologica inconfutabile, che suffraga la teoria [[Charles Darwin|darwiniana]] che sia esistita l'evoluzione, e che, dopo tutto, gli esseri viventi derivino gli uni dagli altri, ha definitivamente rovesciato l'idea socratica che l'uomo sia specchio e spiegazione di se stesso, e ci ha suggerito come nel nostro passato, quando eravamo ancora degli animali […], si nasconda, come un crittogramma da decifrare, il segreto della natura umana. L'analisi [[Sigmund Freud|freudiana]] deve essere così completata con l'analisi etologica e filogenetica, perché se noi siamo quello che siamo, siamo anche quello che eravamo, e in parte quello che continuiamo ad essere nello scimpanzé […]. (p. XVIII)
*L'[[uomo]] […] nasconde in sé il fantasma di una scimmia scambiata per un angelo. (p. XIX)
*L'[[uomo]] […] nasconde in sé il fantasma di una scimmia scambiata per un angelo. (p. XIX)

{{NDR|Giorgio Celli, ''Da Socrate a Darwin'', presentazione a ''I filosofi e gli animali'', a cura di Gino Ditadi, vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994. ISBN 88-85944-12-4}}


==Note==
==Note==
<references />
<references />

==Bibliografia==
*Giorgio Celli, ''Da Socrate a Darwin'', presentazione a ''I filosofi e gli animali'', a cura di Gino Ditadi, vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994. ISBN 88-85944-12-4


==Altri progetti==
==Altri progetti==

Versione delle 17:03, 19 lug 2013

Giorgio Ruggero Celli (1935 – 2011), etologo, entomologo, scrittore e docente italiano.

Citazioni di Giorgio Celli

  • I gatti sono stati i miei maestri di etologia. Maestri senza parole ma con gesti trasparenti; ed io, a poco a poco, sono diventato un loro ammiratore e loro complice.[1]
  • Se il Paradiso esiste è giusto che sia popolato di animali. Ve lo immaginate un Eden senza il canto degli uccelli, il garrire delle rondini, il belare delle caprette e l'apparire del buffo e curioso musetto di un coniglio? Di sicuro nel mio Paradiso ideale non possono non echeggiare miagolii da ogni angolo. Il festoso abbaiare di cani che giocano finalmente sereni.[2]

Da Socrate a Darwin

  • [Socrate] pensava che l'uomo dovesse sì cercare se stesso, ma che potesse trovare la propria identità, tirate tutte le somme, solamente attraverso l'uomo. Conosci te stesso come uomo, come creatura ineffabile completamente al di fuori, anzi al di sopra della natura. (p. XVIII)
  • Gli animali […] non solo ci riguardano e costituiscono i nostri compagni di strada sul pianeta, ma sono in noi e noi in loro. Il DNA, dal microbo alla balena, dallo scimpanzé a Leonardo da Vinci, parla la stessa lingua molecolare, per cui dal punto di vista biochimico, tra tutti gli esseri viventi circola una «cert'aria di famiglia». E questa circostanza biologica inconfutabile, che suffraga la teoria darwiniana che sia esistita l'evoluzione, e che, dopo tutto, gli esseri viventi derivino gli uni dagli altri, ha definitivamente rovesciato l'idea socratica che l'uomo sia specchio e spiegazione di se stesso, e ci ha suggerito come nel nostro passato, quando eravamo ancora degli animali […], si nasconda, come un crittogramma da decifrare, il segreto della natura umana. L'analisi freudiana deve essere così completata con l'analisi etologica e filogenetica, perché se noi siamo quello che siamo, siamo anche quello che eravamo, e in parte quello che continuiamo ad essere nello scimpanzé […]. (p. XVIII)
  • L'uomo […] nasconde in sé il fantasma di una scimmia scambiata per un angelo. (p. XIX)

[Giorgio Celli, Da Socrate a Darwin, presentazione a I filosofi e gli animali, a cura di Gino Ditadi, vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994. ISBN 88-85944-12-4]

Note

  1. Citato in Minù. Agenda del gatto 1998, testi a cura di Claudia Angeletti e Simona Lari, Gruppo Editoriale Armenia, Milano, 1997.
  2. Dalla prefazione a Stefano Apuzzo e Monica D'Ambrosio, Anche gli animali vanno in Paradiso. Storie di cani e di gatti oltre la vita, Edizioni Mediterranee, Roma, 2007, p. 11. ISBN 88-272-1417-8

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