Asino: differenze tra le versioni

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Citazioni sull' '''asino'''.
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==Citazioni==
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==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903


==Altri progetti==
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Versione delle 20:56, 6 set 2013

Asini

Citazioni sull'asino.

Citazioni

  • Buridano (L'asino di). Âne de Buridan, è rimasto proverbiale per indicare lo stato di chi è incerto né sa risolvere fra due cose. Il motto, comune fra noi, è di conio francese e trae origine da un sofisma dello scolastico Giovanni Buridan di Béthune (Artois), fiorito nel sec. XIV e professore di filosofia in Parigi. Il sofisma è questo, cioè di un asino morente di fame perché sta tra due misure d'avena ugualmente da sé distanti, o morente di fame e di sete perché tra un fascio d'avena ed un secchio d'acqua non sa quale scegliere. (Alfredo Panzini)
  • Come il popolo è l'asino: utile, paziente e bastonato. (Francesco Domenico Guerrazzi)
  • Disse una volpe inseguita da venti cacciatori a cavallo con una muta di venti cani: "Ovvio, mi uccideranno. Ma che poveri stupidi devono essere. Di sicuro non varrebbe la pena che venti volpi, a cavallo di venti asini, accompagnate da venti lupi, si mettessero a dar la caccia ad un solo uomo per ucciderlo." (Khalil Gibran)
  • Filippo di Macedonia si vantava di pigliare ogni fortezza nella quale potesse introdurre un asino carico d'oro; vanto di mediocre capitano, uso ad assaltare villaggi troppo poveri per scapitare in una resa. (Alfredo Oriani, No)
  • I vari casi, la pena e la doglia | che sotto forma d'un Asin soffersi, | canterò io, pur che fortuna voglia. | […] | e con la lira accompagni i miei versi; | sì perché questa grazia non s'impetra | in questi tempi, sì perch'io son certo | ch'al suon d'un raglio non bisogna cetra. […] a' preghi di ciascuno, e so ben quanto | de' beneficii un Asin si ricorda. (Niccolò Machiavelli)
  • Il cielo, che gravava minaccioso a pochi palmi dalle teste, sembrava una pancia d'asino rigonfia. (Luis Sepúlveda)
  • L'asino non è meno nobile del cavallo. (Danilo Mainardi)
  • L'asino... Parmi adesso: era una sera | d'ottobre nella strada di Sogliano | Cigolava per l'erta la corriera. | [...] | nero sopra un trascolorar leggiero | tutto il cielo, come un'ombra netta, | nero e fermo lassù come un mistero, || l'asino vidi con la sua carretta. (Giovanni Pascoli)
  • Lo sceneggiatore è un tale che attacca il padrone dove vuole l'asino. (Ennio Flaiano)
  • Mi fece tornare in me il raglio d'un asino sulla piazza del mercato. L'asino mi colpì fortemente e, al contempo, mi piacque molto: e, da quel momento, tutto parve rischiararsi nella mia mente. (Fëdor Dostoevskij)
  • Nel mondo latino – si vedano le Favole di Fedro e L'asino d'oro di Apuleio – l'asino era di segno negativo. Nel mondo greco l'asino era considerato sacro e quindi di segno positivo. Pindaro lo canta nelle sue odi, Aristofane ne fa un portatore di misteri, la letteratura un simbolo del re. (Mario Canciani)
  • O dunque forte, vittoriosa e trionfatrice mascella di un asino morto, o diva, graziosa e santa mascella d'un polledro defunto, or che deve essere della santità, grazia e divinità, fortezza, vittoria e trionfo dell'asino tutto, intiero e vivente.... se di quest'osso e sacrosanta reliquia la gloria ed exaltazion è tanta? Pregate, pregate Dio, o carissimi, se non siete ancora asini, che vi faccia divenir asini. (Giordano Bruno)
  • Può ben dire la sua un leone, quando a dir la loro ci sono tanti asini in giro. (William Shakespeare)
  • Qui giace il Giovio, storicone altissimo, | di tutti disse mal, fuorché dell'asino | scusandosi col dir: egli è mio prossimo. (Pietro Aretino)[1]
  • Trenta monaci e il loro abate non possono far ragliare un asino contro la sua volontà. (Miguel de Cervantes)
  • Un cammello spelacchiato porta pur sempre il carico di molti asini. (Johann Wolfgang von Goethe)
  • Vanità: Il tributo di un imbecille ai meriti dell'asino più prossimo. (Ambrose Bierce)

Domenico Cirillo

  • Bastonate un Ciuccio quanto volete, non vi darà mai alcun segno di risentimento; cercate con freno, con sproni, colla voce di farlo uscire di strada già presa, tutto sarà inutile, riuscirà vano ogni sforzo; perché conosce l'Asino meglio di noi per quale strada deve camminare, e sa che non bisogna lasciar mai il certo, per tentar l'incerto. Gode del presente, e del futuro spera.
  • Beato dunque quell'uomo, a cui potesse toccare in sorte, di essere sotto l'educazione d'un Filosofo delle Asinesche virtù pienamente dotato- La pazienza oscurerebbe l'orgoglio, la posatezza nel giudizio cancellerebbe la frivolità, e la leggerezza; e la costanza in tutte le sue zioni, ci farebbe condurre a felice termine le più ardue imprese.
  • Chi è quel vivente, o Signori, che possa più da vicino rappresentarci l'idea della Disgrazia, ed il Prototipo dell'Avversità educatrice, e posseditrice della Virtù? Al solo Asino dobbiamo ricorrere, e nel Ciuccio solo la troveremo.
  • Il Ciuccio è l'unico tra tutta la razza de' qudrupedi, capace di portare con inalterabile coraggio i suoi passi sulle più orride, erte, e ruinose montagne, dove niuno generoso Cavallo, o niun altro animale agilissimo ardisce di ascendere.
  • Il sodo giudizio, e la costanza nelle risoluzioni, sono innegabili meriti della razza Asinina.
  • L'Asino colla sua pazienza, colla sua tolleranza, e colla fermezza della sua risoluzione, mentre guida l'uomo inesperto, e lo spinge dove la virtù soggiorna, lo port'a traverso, e lo fa passare senza timore di sorpresa, o di seduzione, in mezzo alle delizie che snervano, ed alle dissolutezze, che deviano.
  • L'Asino è stato a noi accordato come l'istrumento più necessario, e come la guida indispensabile, per l'acquisto della virtù, e del sapere.
  • Parlate voi o Asini delle due Sicilie, dite quante volte calcando il vostro pazientissimo dorso, ci avete condotto tra i vaghi Tesori di Flora, e tra i molto istruttivi orrori di Vulcano. Senza di voi ci sarebbero incognite le piì rare, ed utili piante de' nostri Appennini, e le stupende Etnee, e Vesuviane voragini.
  • Se Cebete Tebano nella sua famosa Tavola, si fosse ricordato delle maravigliose proprietà del Ciuccio, avrebbe contato per niente il Vizio che trasportava l'Uomo lontano dal cammino della virtù, e la Falsa Erudizione, che confondendo la mente, allontanava ognuno dalla vera scienza, e dal vero sapere.
  • Sarà dunque, o Signori, sempre degno delle filosofiche contemplazioni lo studio del Ciuccio, perché se una volta arriveremo a conoscerne i grandi attributi, con accrescere le lodi di questo Eroico Vivente, ci avvicineremo sempre più al possesso delle sue rare virtù.

L'asino nella Bibbia

Antico Testamento

  • Trovò allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò ed uccise con essa mille uomini. Sansone disse: «Con la mascella dell'asino | li ho ben macellati! | Con la mascella dell'asino | ho colpito mille uomini! » quando ebbe finito di parlare gettò via la mascella; per questo quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi. (Giudici)
  • C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male. Gli erano nati sette figli e tre figlie; possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. (Giobbe)

Nuovo Testamento

  • Non temere, figlia di Sion! | Ecco, il tuo re viene, | seduto sopra un puledro d'asina.[2] (Sofonia)
  • Quando si avvicinarono a Gerusalemme, verso Befane e Betania, presso il monte degli Ulivi, [Gesù] mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo. E se qualcuno vi dirà: "Perché fate questo", rispondete: "il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito"». […] Essi condussero l'asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. (Vangelo secondo Marco)

Modi di dire

Italiani

  • Andar col bue e l'asino. [3]
  • Andar come l'asino alla lira [strumento musicale][4]
  • Fare come l'asino di Buridano
Essere sempre indecisi
  • Far la barba all'asino
Fare una cosa del tutto inutile
  • Legare l'asino dove vuole il padrone.
  • Qui casca l'asino!
Qui il ragionamento crolla.

Italiani

  • Alla prova si scortica l'asino.
  • Asino che raglia, mangia poco fieno.
  • Asino e mulo, cavalcali sul culo.
  • Asino punto convien che trotti.
  • Attacca l'asino a una buona caviglia.
  • Chi asino si fa, ciascuno lo cavalca.
  • Chi è asino e cervo si crede, al saltare del fosso se ne avvede.
  • Chi molto parla e poco intende, per asino si vende.
  • Chi non sa leggere la sua scrittura, è un asino per natura.
  • È meglio esser capo d'asino, che coda di cavallo.
  • Il benessere del padrone dura come un trottar d'asino.
  • Il cane non può portar la soma, e l'asino non può cacciar la lepre.
  • L'asino che ha fame, mangia ogni strame.
  • L'asino e il mulattiero, non hanno lo stesso pensiero.
  • L'avaro è come l'asino, che porta il vino e beve l'acqua.
  • La carne dell'asino è avvezza al bastone.
  • Meglio un asino vivo che un dottore morto.
  • Non carezzare l'asino se non vuoi ricevere calci.
  • Non tagliar la coda del tuo asino davanti alla gente: uno la troverà troppo lunga e l'altro troppo corta.
  • Non ti varrà gridar, né zuffolare, se l'asino tuo non vuole acqua gustare.
  • Non tutti gli asini si somigliano.
  • Piuttosto un asino che porti, che un cavallo che butti in terra.
  • Quando il sol tramonta, l'asino si ponta.
  • Quando l'asino non vuol smettere di ragliare, la pioggia sta per arrivare.
  • Raglio d'asino non sale in cielo.
  • Tanto ce n'è per l'asino, quanto per chi lo porta.
  • Tre asini e un ignorante fanno quattro bestie.
  • Un prete in armi, un asino incoronato ed una guida cieca son tre cose ridicole.
  • Un re non letterato è un asino incoronato.

Napoletani

  • Si 'o ciuccio nun vo' vevere, hai voglia 'e sischià.

Paretesi

  • L'om, l'euso e ir biben i son trei cusen.

Toscani

  • Anche un pagliaio è grande e se lo mangia un asino.
  • Chi non può dare all'asino, dà al basto.
  • Donne, asini e noci, voglion le mani atroci.
  • Il buono a qualcosa è l'asino del pubblico.
  • In mancanza di cavalli trottano gli asini.
  • In pellicceria ci vanno più pelli di volpe che d'asino.
  • L'asino, per tristo che sia, se tu lo batti più del dovere, tira calci.

Veneti

  • I omeni se ciapa per la parola, i aseni per la cavezza.

Note

  1. Questa citazione, sotto forma di epigrafe, fu scritta parafrasandone un'altra che il Giovio aveva scritto sull'Aretino.
  2. Versetto citato da Gesù al momento dell'ingresso in Gerusalemme (vedi Vangelo di San Giovanni, 22, 14 – 15)
  3. Vale sia per il corteggiare qualsiasi donna (brutta o bella, maritata o nubile) che per il barcamenarsi fra due fazioni avverse. Per questo secondo caso vale anche il Tenere i piedi in due scarpe
  4. Da una favola di Fedro: tentar di svolgere una attivià o fare qualcosa per la quale si è del tutto inidonei od incapaci

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