I soliti ignoti: differenze tra le versioni

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Versione delle 17:43, 27 set 2013

I soliti ignoti

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Titolo originale

I soliti ignoti

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1958
Genere commedia
Regia Mario Monicelli
Soggetto Age & Scarpelli
Sceneggiatura Mario Monicelli, Suso Cecchi D'Amico
Produttore Franco Cristaldi
Interpreti e personaggi

I soliti ignoti, film italiano del 1958 con Vittorio Gassman, Renato Salvatori, Marcello Mastroianni e Totò, regia di Mario Monicelli.

Frasi

Citazioni in ordine temporale.

  • Non pozzo lasciare Carmelina sola, e poi se lo viene a sapere lo sposo addio matrimonio; quello è abruzzese, gente del nord, pieno di arie... (Ferribotte)
  • [Ai compagni quando gli propongono di fare la "pecora"] Vabbè che è Carnevale e o... ogni scherzo vale, ma proprio da me venite?! (Peppe)
  • Chi c'ha una sigaretta e nun me la vo' dà, gli possa morire il padre e la madre. [Silenzio] Tutti orfani... (Cosimo)
  • Il sistema che usava il famoso Fu-Cimin... Macché cinese, veneziano era! "Fu" sarebbe che morì e "Cimin" è il cognome, no?! (Dante Cruciani)
  • [Al brigadiere venuto a fare l'ispezione] Buongiorno brigadiere, come vede, si lavicchia! (Dante Cruciani)
  • La prudenza non è mai troppo, ricordate: la prudenzia non è mai troppo! (Dante Cruciani)
  • Rubare è un mestiere impegnativo, ci vuole gente seria, mica come voi! Voi, al massimo... potete andare a lavorare! (Tiberio ai complici, dopo il fallimento del colpo)
  • Femmina piccante, pigghiala per amante. Femmina cuciniera, pigghiala per mugliera! (Ferribotte)
  • Ragassoli, ho paura che abbiamo rotto la cannella del gas. (Capannelle mentre riscalda degli involtini)
  • Mo guarda dove son capitato. Fra i lavoratori! (Capannelle)
  • Peppe, ma dove vai... dove vai? Peppe, ma ti fanno lavorare, sai! (Capannelle a Peppe, coinvolto per caso in un reclutamento di manovali)

Dialoghi

Citazioni in ordine temporale.

  • Cosimo: Avvocà, io bisogna che esco, che esco subbito! [...] L'articolo 403 non va più bene, ce vò il 117, a pagina 128.
    Avvocato: Ma no, al massimo il 521.
    Cosimo: No, quello non va più bene! Ce vò il 124, oppure il 606!
    Avvocato: Ma come fai, c'è la flagranza, te lo sei scordato il 1400?
    Cosimo: Il 1400? E che articolo è?
    Avvocato: Eh, il 1400, quello che volevi rubare!
  • [Nel parlatorio del carcere]
    Cosimo: Ahò, e strilla piano!
    Vicino: E quello me sta a di' che c'è mi' nonna che so cinque giorni che dorme.
    Cosimo: E parla piano che sennò la svegli!
  • [Nel parlatorio del carcere]
    Cosimo: Guarda che quando esco se quel lavoro viene bene te compro la pelliccia, te compro.
    Norma: Ma perché non me sposi.
    Cosimo: Ma come me ne esco da 'na condanna e me ne vojo appioppà n'altra, a matta!
  • Capannelle: Dimmi un po' ragassolo, tu conosci un certo Mario che abita qua intorno?
    Bambino: Qui de Mario ce ne so' cento.
    Capannelle: Sì va bene, ma questo l'è uno che ruba...
    Bambino: Sempre cento so'.
  • Peppe: Ma per forza in giro così devi andare?
    Capannelle: Sportivo!
    Peppe: Ma quale sportivo, stai in divisa da ladro...
  • Cosimo: La conosci questa? [alludendo minaccioso alla pistola che impugna, nel tentativo di rapinare lo sportello del Monte dei pegni]
    Impiegato [sfilandogli la pistola dalle mani]: Sicuro che la conosco! È una pistola Beretta, ma in cattivissime condizioni... 1000 lire.
  • [al funerale di Cosimo] Ferribotte: Sono sempre i più meglio che se ne vanno!
    Dante Cruciani: È la vita, oggi a te domani a lui!
  • [Capannelle, Mario e Peppe, in casa di quest'ultimo, stanno aspettando che gli altri arrivino]
    Peppe: Dobbiamo stare all'erta e fare le cose sc... scientifiche.
    [Entra Tiberio con fare tipico di chi ha appena avuto una disavventura: ha il braccio destro invalidato]
    Tiberio: Ciao.
    Peppe: Beh, magari tu esageri. Ecché forziamo la cassaforte col trucco de "il braccio e la mente"?
    Tiberio: La morte ho visto!
    Peppe: Che t'è successo?
    Tiberio: Ho incontrato quello che gli abbiamo rubato la macchina cinematografica!
    Peppe: Che t'ha fatto? [Prova a toccargli il braccio]
    Tiberio: Sta' fermo, m'ha "scavicchiato"!
    Mario: T'ha spezzato er braccio?
    Tiberio: 40 giorni!
    Peppe: E tu, niente?
    Tiberio: E che gli facevo, nemmeno il dolore ho sentito, più la paura è stata!
    Mario: Ma quello de Porta Portese?
    Tiberio: Sì, proprio quello! Mi ha accompagnato a casa e gli ho dovuto ridare la macchina cinematografica.
    Peppe: Ti sta bene, così impari ad essere puntuale; s... s... se arrivavi prima non l'incontravi.
    Tiberio: E s... s... se arrivavi prima; proprio perché l'ho incontrato prima che so' arrivato dopo!
  • Peppe: Alle 21 entro in casa con la ragazza.
    Capannelle: Il 21? Ma come non s'era detto oggi?
    Peppe: Ah Capannelle, alle 21! Alle 9, te va bene!?
  • [mentre si introducono nella cantina dalla carbonaia] Peppe: Lasciati cadere... vai bene, su un mucchio di carbone. Sei arrivato sul carbone?
    Ferribotte: Ma quale carbone... funtana jè!
  • [mentre stanno facendo il buco per arrivare alla cassaforte]
    Tiberio: Io non mica uno di quelli che... che quando c'hanno i soldi spendono e spandono... e poi si ritrovano con una mano davanti e una di dietro... una casetta di 4 vani... e un libretto in Banca vincolato al ragazzino... così si ricorda i sacrifici che ha fatto papà suo.
    Capannelle: Io sai che faccio? Mi faccio una bella amante, vè. Le do 25.000 lire al mese... magari 30 guarda... ma con il vitto a carico suo.
    [il muro è sempre più sul punto di rompersi]
    Tiberio: Daje, daje, daje che cede! Forza.
    Peppe: Ah Capannè, invece di parlare dell'amanti, vamme a pijà un bicchier d'acqua ché c... c... c'ho sete.
    [Capannelle esce dalla stanza diretto in cucina. La musica si fa sempre più incalzante finché il muro non si sfonda: dall'altra parte del buco, Capannelle si volta ed osserva i compagni increduli meravigliato, col bicchiere d'acqua in mano.]
    Capannelle: Mo cosa fate lì??
    Tiberio: Ma che fai tu lì!?
    Capannelle: Mamma mia!

Voci correlate

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