Tubercolosi: differenze tra le versioni

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[[File:Gruzlica pluc.jpg|thumb|Radiografia di un paziente affetto da tubercolosi polmonare]]
Citazioni sulla '''tubercolosi'''.
Citazioni sulla '''tubercolosi'''.



Versione delle 11:15, 24 ott 2013

La Miseria di Cristóbal Rojas (1886). L'autore, affetto da tubercolosi, dipinge gli aspetti sociali della malattia, e la sua relazione con le condizioni di vita alla fine del diciannovesimo secolo.

Citazioni sulla tubercolosi.

Citazioni

  • Anche nella tisi potrà salvarsi colui che avrà uno sputo bianco, omogeneo, di colore uniforme e senza pituita; e della stessa natura conviene che sia quello che dal capo distilla nelle narici. (Aulo Cornelio Celso)
  • La terza specie è la più pericolosa di tutte, ed è chiamata da Greci tisi. Ha origine quasi sempre dal capo, indi la distillazione passa al polmone, e ne segue l'ulcerazione di quest'organo, dal che sorge una leggera febbretta, la quale, anche cessando, ricomparisce, si manifesta tosse frequente, e vi è espettorazione marciosa e talvolta ancor sanguigna, e talvolta ancora sanguigna. Se la materia espettorata si pone sul fuoco esala un cattivo odore; e perciò coloro che dubitano della natura della malattia fanno uso di questo segno. (Aulo Cornelio Celso)
  • La tubercolosi o tisi polmonare è una malattia molto diffusa e grave che si trasmette specialmente colle secrezioni che escono dalla bocca, le quali contengono i germi della malattia. (dal Libretto personale del Regio Esercito Italiano)
  • La tubercolosi perseguita l'umanità dai tempi più remoti, e fino dai tempi più remoti datano gli sforzi dell'uomo per combatterla. La natura di questi sforzi doveva mutare, di necessità, a seconda del concetto che i medici dell'epoca o del paese si erano fatto della malattia, e specialmente dell'opinione che professavano riguardo alla sua contagiosità. Intorno alla quale le controversie furono vivacissime, senza che potessero trovare una soluzione definitiva nei risultati dell'osservazione e dell'esperienza [...] nella seconda metà del secolo scorso in Italia era generale la credenza che la tubercolosi, massime nella sua forma più comune di tisi polmonare, fosse di natura contagiosa; e, in ossequio a questa credenza, noi troviamo nel Granducato di Toscana, nella Repubblica veneta, negli Stati della Chiesa, nel Regno di Napoli, ecc., pubblicati degli editti in cui venivano prescritte norme rigorosissime per evitare il contagio; norme che, per buona parte, salvo naturalmente i miglioramenti introdotti poi dalla scienza, consuonano con quelle patrocinate dagli igienisti d'oggidì. (Giulio Bizzozero)

Areteo di Cappadocia

  • Certo ai vecchi di rado avviene diventar tisici, ma se vi cadono, non ne scampano. I giovani poi sino alla florida e pubere età dopo lo sputo di sangue, precipitano nella tisi: ne risanano ma non facilmente. I fanciulli presi talvolta da tossi ostinate s'avanzano con esse sino alla tisi, ma facilmente ne retrocedono. Predisposti a cotal vizio sono quelli di tempera gracile e delicata simili a tavole segate, con scapole in forma d'ala agli omeri, con collo prominente, bianchi di pelle, e di petto quasi diafano. I climi freddo-umidi sogliono esserne più degli altri feraci.
  • Fate che anche un uomo del volgo vegga un malato pallido, debole, tossicotoso, emaciato, egli vi dirà costui essere un tisico. Allorchè taluni vi sono, che sebbene non abbiano i polmoni ulcerati, tuttavia sono consunti da diuturne febbri, hanno la tosse, ma secca, dura e senza sputi, anche questi propriamente sono chiamati tisici. Hanno anche questi una oppressione di petto, una infermità di polmone, l'angoscia, l'intolleranza, la nausea, i brividi vespertini e calori mattutini, un molesto sudore vaporoso sino al petto, emettono nella espettorazione materie di diversa qualità, come di sopra notammo: hanno la voce rauca, il collo alquanto ritorto e gracile, non pieghevole ma come irrigidito: le dita sottili, e grosse le loro articolazioni, talchè sembra che le sole ossa ne siano rimaste. Diresti che tabidi ne sono i muscoli: le unghie si rendono adunche, il polpaccio di esse si fa rugoso e spianato, imperocchè per il dimagrimento perdono le parti molli circolari, e la loro rotondità. Tutta la l'orza è circoscritta alle loro estremità e nelle loro unghia uncinate, colle quali soltanto come membra solide sostengono alcune fatiche. Similmente le narici diventano acuminate e gracili: le guance prominenti e rossastre: gli occhi incavati lucidi splendenti: tumefatta emaciata, pallida o livida è la faccia: le labbra assottigliate stringonsi sui denti, sicchè somigliano a chi ride: in tutto finalmente ti rappresentano un cadavere.
  • La Ftoe è contrassegnala per lo più da questi segni: un calore urente si eccita che nella notte dà fuori; talora si riconcentra nelle viscere: manifesta in questi malati è l'ambascia, la debolezza, la colliquazione. Imperocchè se di giorno in giorno cotesto fuoco si eliminasse dal corpo, dovrebbe pure l'individuo farsi più pingue, più robusto, più tollerante della malattia. Invece allo evaporarsi di quello più gravi si fanno i fenomeni morbosi. I polsi si fanno piccioli e frali: veglie, pallidezza ed ogni altro segno si palesa che è proprio de' malati di febbri acute. Le specie poi degli sputi sono a centinaia. Lividi, atri, puri e sinceri, pallidi e bianchi, bianco-verdognoli, larghi, rotondi, duri glutinosi, sciolti, diffluenti, inodori, o fetentissimi.

Ippocrate

  • Dal vomito di sangue, consunzione e spurgo di pus.
  • Dalla consunzione, un catarro proveniente dalla testa. Dal catarro, diarrea. Dalla diarrea, cessazione dello spurgo dall'alto. Dalla cessazione, morte.
  • In casi di consunzione, in cui i capelli cadono dalla testa, costoro, quando sopraggiunge la diarrea, muoiono.
  • In coloro che sono molestati dalla consunzione, se gli sputi emessi con la tosse hanno un odore forte se fatti cadere su carboni ardenti, e se i capelli cadono dalla testa, è mortale.
  • L'autunno è cattivo per i sofferenti di consunzione.
  • Le consunzioni avvengono di solito tra i 18 e i 35 anni di età.
  • Se in un paziente di consunzione sopraggiunge la diarrea, ciò è mortale.

Dialoghi

  • Sebastian Charles: Ogni minuto quattro persone muoiono di TBC...
    House: Accidenti, come può dormire la notte?!
    Sebastian Charles: La gente in Africa muore per una malattia che noi curiamo...
    House: Sì, lo so, ho visto il concerto. Allora, lei dorme quanto? Sei ore? Quindi ogni notte uccide 1440 persone. Certo, un po' deve dormire, ma se stesse sveglio altri dieci minuti salverebbe quaranta vite. Manda le condoglianze alle famiglie la mattina? Be', ci vogliono almeno dieci minuti, quindi altri quaranta morti, altre quaranta condoglianze. (Dr. House - Medical Division)

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