Enrico Maria Salerno: differenze tra le versioni

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Enrico Maria Salerno nel film La lunga notte del '43 (1960)

Enrico Maria Salerno (1926 – 1994), attore e regista italiano.

Citazioni di Enrico Maria Salerno

  • Cosa chiedo alla vita? La donna, il vino e le carte. E potermi giustificare con il mio lavoro.[1]
  • Diventare un Mastroianni mi farebbe paura. Se mi capitasse un colpo del genere, dovrei cambiare tutto della mia vita. E con il carattere che ho sarebbe arduo. Potrebbe capitarmi, e io sopporterei di essere più chiacchierato e noto, ma non saprei assumere atteggiamenti studiati. Per calcolo non rinuncerei mai al mio telescopio, ai miei libri, al gioco delle bocce, a rispondere male agli sciocchi.[2]
  • Ecco. Eduardo De Filippo ad esempio: non mi piace. Perché? Perché è un vecchio cialtrone napoletano. Un monumento, davanti al quale tutti stanno a occhi in su. Non dice nulla di nuovo, mai. Amo piuttosto il valoroso Carmelo Bene, che pur nella sua confusione geniale tenta un discorso nuovo.[3]
  • [Anna Magnani] Superba. Quando c'è lei è come se in scena non ci fosse nessun altro. Ha la forza di calamitare immediatamente su di sé l'attenzione del pubblico.[4]

Citazioni su Enrico Maria Salerno

  • Da attore il mio riferimento è stato Enrico Maria Salerno... L'unico che ho copiato, l'unico in cui mi sarei volentieri reincarnato. Era moderno. Si è spento quando ha voluto fare il regista di se stesso, ed erano solo robacce. Eravamo i fidanzati delle Kessler. Finiti i loro show, si andava al ristorante e lui mi spiegava come si recitava. I Karamazov della tv li ha creati lui. A cena mi diceva cosa dovevo fare. E il giorno dopo io andavo da Sandro Bolchi, adorabile acchiappone, uno che si circondava di attori bravi: gli proponevo le soluzioni di Salerno. Risultato: un capolavoro tv come se ne sono visti pochi. (Umberto Orsini)
  • Di attori bravi come lui ne ho conosciuti pochi, forse solo Laurence Olivier. (Franco Zeffirelli)
  • Il debutto a teatro fu con Enrico Maria Salerno, sostituivo un assente in Sacco e Vanzetti. Salerno mi aveva totalmente affascinato come attore, come persona non era troppo limpido, ma forse anche per quello, lo guardavo con occhi avidi e lo imitavo. (Roberto Herlitzka)
  • La sua straordinaria duttilità gli ha permesso di interpretare fra teatro, cinema e televisione una gamma infinita di personaggi assolutamente diversi l'uno dall'altro. A molti attori, anche grandi, è accaduto di crearsi una specie di modello o cliché e di prestarlo di volta in volta ai vari personaggi interpretati. Credo che Salerno in tutta la sua carriera non abbia mai ripetuto un gesto, un vezzo già utilizzato. (Florestano Vancini)
  • La sua voce era molto stimolante, intanto era una voce molto erotica, nella quale parlava il corpo, parlava lo stomaco, le viscere, parlavano gli occhi incorniciati da quelle strane sopracciglia a punta. Lui era veramente un personaggio. Abbiamo fatto insieme un film in Africa, con la regia di Moser. Lavorare con Enrico era stupendo. Aveva paura delle notti africane, degli animali... (Giorgio Albertazzi)
  • Un altro voglio ricordarne con affettuosa, sincera commozione: Enrico Maria Salerno, il cui più alto pregio stava, prima che nei guizzi dell'estro e del temperamento, nell'innata capacità di rendere le parole con rispetto semantico, corrispondenza lineare dei toni e dei significati. (Vittorio Gassman)

Note

  1. Citato in Paola Di Luca, Salerno, il pendolare, La Provincia, 2 marzo 1994.
  2. Citato in Liliana Madeo, Le provocazioni di Salerno, La Stampa, 15 novembre 1970.
  3. Citato in Nevio Boni, Come Salerno impara a vivere il caos, Stampa sera, 1 dicembre 1979.
  4. Citato in Matilde Hochkofler, Anna Magnani: La biografia, Bompiani, 2013.

Film

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