Francia: differenze tra le versioni

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Versione delle 19:33, 17 ago 2014

Bandiera francese

Citazioni sulla Francia e i francesi.

Citazioni

  • Addio Francia! Addio Francia! Io penso che non ti rivedrò mai più. (Maria I di Scozia)
  • Che divenne il Parigi d'un altro tempo il Parigi ispirato che pensava, parlava, sfolgorava nello spazio, che gettava ogni giorno nel mondo un'opera nuova, una verità, un delitto, una scoperta?... Ohimè! La Francia non pensa più, non fantastica più, o finge non ricordarsi, quello che credette, intravvide, disse, fece nei suoi splendidi giorni "grandezza e di fede?. Ella ha spenta l'anima sua o la lasciò spegnere da un soffio passeggiero; e di tanta fiamma e di tanto bene del passato ora che resta? Nulla, se non se qua e colà l'ultimo riverbero obliato d'una gloria sepolta. (Eugène Pelletan)
  • Ciò che non è chiaro non è Francese. (Antoine de Rivarol)
  • Come si può governare un paese che ha duecentoquarantasei varietà differenti di formaggio? (Charles de Gaulle)
  • E Francesi per natura sono più fieri che gagliardi o destri; e in uno primo impeto chi può resistere alla ferocità loro, diventono tanto umili, e pèrdono in modo l'animo che diventono vili come femmine. E anche sono insopportabili di disagi e incomodi loro; e col tempo straccurono [trascurano] le cose in modo che è facile, col trovargli in disordine, superargli. (Niccolò Machiavelli)
  • E un dì la Francia ci inviava co' veleni i loro antidoti, e questi eran certo più possenti di quelli, e noi stessi per il domestico nutrimento eravamo più temprati a sopportarli. Una pagina di Chateaubriand, un canto di Lamartine o di Berrier, un dramma di Victor Hugo o di De Vigny, un racconto di Nodier o di Giorgio Sand, misti ad un'ode di Manzoni e ad una tragedia di Nicolini potevano rifare il sangue corrotto da un romanzo di Balzac e di Paolo De Kock ... Erano quelli i giorni gloriosi delle lettere francesi, ed il trionfo del genio gallico pareva legittimo. (Giuseppe Guerzoni)
  • Francia, madre delle arti, delle armi e delle leggi. (Joachim du Bellay)
  • I Belgi spingono l'imitazione fino all'eccesso, parola d'onore! Se prendono talvolta la sifilide lo fanno per assomigliare ai Francesi. (Charles Baudelaire)
  • Il pernod è un'imitazione verdastra dell'assenzio. Se ci aggiungi acqua diventa lattiginoso. Sa di liquirizia e subito ti tira su, ma poi ti deprime in egual misura. (Ernest Hemingway)
  • In Francia si attribuisce moltissima importanza alle lettere di buon anno, è un uso al quale non si manca mai fra parenti, a meno di essere guastati mortalmente. (Italo de Feo)
  • In Francia, tutto accade, soprattutto ciò che è impossibile. (François de La Rochefoucauld)
  • La Francia eterna. (Gustave Cohen)
  • La Francia fu per lungo tempo un dispotismo temperato dagli epigrammi. (Thomas Carlyle)
  • La Francia mi ha dato il suo cuore; il minimo che io possa fare è di darle la vita. (Joséphine Baker)
  • La Provvidenza ha dato ai francesi il dominio della terra, agli inglesi quello del mare e ai tedeschi quello dell'aria.[1](Johann Paul Friedrich Richter)
  • La vittoria della Coppa del Mondo è la cosa più bella che sia accaduta alla Francia dai tempi della rivoluzione. (Emmanuel Petit)
  • Le altre parti del mondo hanno le scimmie; l'Europa ha i francesi. La cosa si compensa. (Arthur Schopenhauer)
  • Non esiste l'inferno. Esiste la Francia. (Frank Zappa)
  • Oggi la Francia mette orrore a chi la conosce e paura a chi l'ama. (Giuseppe Guerzoni)
  • Perché la Francia mi odia? Perché mi vuole morta? (Françoise Sagan)
  • Se avessi un reddito di 5mila franchi non farei altro che divertirmi con le donne, fino allo stremo. Senza le francesi la vita non avrebbe senso: ma finché ci saranno le grisettes, avanti tutta! (Friedrich Engels)
  • Sia lode ai francesi che si son presi a cuore i due bisogni fondamentali della società umana: il mangiar bene e l'eguaglianza civile, e han fatto passi da gigante nell'arte culinaria e nella libertà. (Heinrich Heine)
  • Tutto fanno, e nulla sanno; | Tutto sanno, e nulla fanno: | Gira, volta, e' son Francesi; | Più li pesi, | Men ti danno. (Vittorio Alfieri)

Proverbi italiani

  • Al Francese un'oca, allo Spagnolo una rapa.
  • Con gli inglesi i grandi servigi, coi francesi i riguardi, e con gli italiani le maniere.
  • Francese furioso, spagnolo assennato, tedesco sospettoso.
  • Gl'italiani piangono, gli alemanni gridano, i francesi cantano.
  • I francesi non dicono come vogliono fare, non leggono come scrivono, non contano come notano.
  • Il Francese per amico, ma non per vicino, se tu puoi.
  • L'italiano è cerimonioso nella religione, il tedesco serio, l'inglese devoto, il francese zelante, lo spagnolo superstizioso.
  • L'italiano è nei consigli acuto, il tedesco lento, l'inglese ardito, il francese pronto, lo spagnolo cauto.
  • L'italiano è saggio prima di fare una cosa, il tedesco quando la fa, e il francese quando è bell'e fatta.
  • L'italiano è savio e lo pare, lo spagnolo par savio e non lo è, il francese è savio senza saperlo.
  • L'italiano nel matrimonio è carceriere, il tedesco padrone di casa, l'inglese sottomesso, il francese libero, lo spagnolo tiranno.
  • La Francia è il paese delle mode, l'Inghilterra delle stravaganze, la Spagna degli antenati, l'Italia delle pompe, e la Germania dei titoli.
  • Le nazioni smaltiscono diversamente il dolore: il tedesco lo beve, il francese lo mangia, l'italiano lo dorme.
  • Quando l'Italia suona la chitarra, la Spagna le nacchere, la Francia il liuto, l'Irlanda l'arpa, la Germania la tromba, l'Inghilterra il violino, l'Olanda il tamburo, nulla è uguale ad esse.
  • Signore spagnolo, e pasticciere francese.
  • Spagna magra, Francia grassa, Germania la passa.
  • Tedeschi alla stalla, francesi alla cucina, spagnoli alla camera, italiani a ogni cosa.
  • Franza o Spagna purché se magna.

Note

  1. Per comprendere questa battuta, occorre rammentare che l'autore (tedesco) visse fra il 1763 ed il 1825, quando non esisteva ovviamente una forza militare aviatoria.

Bibliografia

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