Gaston Leroux: differenze tra le versioni

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Era la sera in cui i signori Dubienne e Poligny, direttori dell'Opera di Parigi, davano la loro ultima serata di gala per celebrare il proprio ritiro in pensione. Improvvisamente...<br>
Era la sera in cui i signori Dubienne e Poligny, direttori dell'Opera di Parigi, davano la loro ultima serata di gala per celebrare il proprio ritiro in pensione. Improvvisamente...<br>
{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}

=Citazioni=

*<<Figurati che avevo in mano un anello, un anello d'oro che le avevo regalato...che lei aveva perduto...ma che io avevo ritrovato...una fede! L'ho infilata nella sua piccola mano e le ho detto: "Tieni!Prendila!...prendila per te...e per lui...sarà il mio regalo di nozze...il regalo del povero sventurato Erik... So che ami quel giovane...non piangere più!...">>
('''Erik''')
*Povero sventurato Erik! Bisogna compiangerlo? Bisogna maledirlo? Chiedeva soltanto di essere qualcuno,come tutti gli altri! Ma era troppo mostruoso! E dovette nascondere il proprio genio o utilizzarlo per compiere trucchi, quando, con un viso normale, sarebbe stato uno degli spiriti più nobili della razza umana! Aveva un cuore capace di contenere il mondo intero, ma alla fine dovette accontentarsi di una caverna. Decisamente bisogna compiangere il fantasma dell'Opera!
('''Epilogo''')
*La piccola Lotte pensava a tutto e non pensava a niente. Uccello estivo, planava nei raggi dorati del sole, portando sui suoi boccoli biondi la sua corona primaverile. La sua anima era limpida e azzurra come il suo sguardo. Coccolava sua madre, era fedele alla sua bambola, aveva gran cura del suo vestito, delle sue scarpe rosse e del suo violino, ma amava sopra ogni cosa addormentarsi ascoltando l’ Angelo della musica.”

*<<E’ vero Christine…non sono nè angelo, nè genio, nè fantasma…sono Erik!>>
('''Il fantasma dell'Opera''')
* <<…. ho sentito le sue lacrime colare sulla mia fronte!…erano calde, erano dolci! le sue lacrime coprivano tutta la mia maschera! si mescolavano alle mie nei miei occhi!..colavano fino alla mia bocca…le sue lacrime su di me!…Ho strappato la mia maschera per non perdere una sola delle sue lacrime… e lei non è fuggita!…. Non è morta! è rimasta viva, a piangere…su di me… con me…Abbiamo pianto insieme !…Signore del cielo!…. Mi avete fatto dono di tutta la felicità di questo mondo!>>
('''Erik in punto di morte''')


==Voci correlate==
==Voci correlate==

Versione delle 13:36, 29 ago 2014

Gaston Leroux

Gaston Louis Alfred Leroux (1868 – 1927), poeta, giornalista e scrittore francese.

Incipit de Il fantasma dell'Opera

Era la sera in cui i signori Dubienne e Poligny, direttori dell'Opera di Parigi, davano la loro ultima serata di gala per celebrare il proprio ritiro in pensione. Improvvisamente...
[citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993]

Citazioni

  • <<Figurati che avevo in mano un anello, un anello d'oro che le avevo regalato...che lei aveva perduto...ma che io avevo ritrovato...una fede! L'ho infilata nella sua piccola mano e le ho detto: "Tieni!Prendila!...prendila per te...e per lui...sarà il mio regalo di nozze...il regalo del povero sventurato Erik... So che ami quel giovane...non piangere più!...">>

(Erik)

  • Povero sventurato Erik! Bisogna compiangerlo? Bisogna maledirlo? Chiedeva soltanto di essere qualcuno,come tutti gli altri! Ma era troppo mostruoso! E dovette nascondere il proprio genio o utilizzarlo per compiere trucchi, quando, con un viso normale, sarebbe stato uno degli spiriti più nobili della razza umana! Aveva un cuore capace di contenere il mondo intero, ma alla fine dovette accontentarsi di una caverna. Decisamente bisogna compiangere il fantasma dell'Opera!

(Epilogo)

  • La piccola Lotte pensava a tutto e non pensava a niente. Uccello estivo, planava nei raggi dorati del sole, portando sui suoi boccoli biondi la sua corona primaverile. La sua anima era limpida e azzurra come il suo sguardo. Coccolava sua madre, era fedele alla sua bambola, aveva gran cura del suo vestito, delle sue scarpe rosse e del suo violino, ma amava sopra ogni cosa addormentarsi ascoltando l’ Angelo della musica.”
  • <<E’ vero Christine…non sono nè angelo, nè genio, nè fantasma…sono Erik!>>

(Il fantasma dell'Opera)

  • <<…. ho sentito le sue lacrime colare sulla mia fronte!…erano calde, erano dolci! le sue lacrime coprivano tutta la mia maschera! si mescolavano alle mie nei miei occhi!..colavano fino alla mia bocca…le sue lacrime su di me!…Ho strappato la mia maschera per non perdere una sola delle sue lacrime… e lei non è fuggita!…. Non è morta! è rimasta viva, a piangere…su di me… con me…Abbiamo pianto insieme !…Signore del cielo!…. Mi avete fatto dono di tutta la felicità di questo mondo!>>

(Erik in punto di morte)

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