Ornella Vanoni: differenze tra le versioni

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*[[Trieste]] è una città bellissima, meravigliosa; tutte le città di mare sono belle, ma Trieste lo è in particolare perché è diritta sul mare.<ref name="carcerate"/>
*[[Trieste]] è una città bellissima, meravigliosa; tutte le città di mare sono belle, ma Trieste lo è in particolare perché è diritta sul mare.<ref name="carcerate"/>


===citazioni su Ornella Vanoni===
==Citazioni su Ornella Vanoni==
*Una volta mi ha chiesto di scrivere con lei le parole per un suo spettacolo. Cosi ci siamo conosciute meglio. Ho scoperto la sua sincerità radicale, la sua dirompente autoironia. Ornella non sa mentire e per questo a volte mette paura. Ma la sua sincerità non è mai maligna, mai aggressiva, è fatta di rispetto per il reale e di uno sguardo critico e sarcastico sulle cose del mondo.
*Una volta mi ha chiesto di scrivere con lei le parole per un suo spettacolo. Cosi ci siamo conosciute meglio. Ho scoperto la sua sincerità radicale, la sua dirompente autoironia. Ornella non sa mentire e per questo a volte mette paura. Ma la sua sincerità non è mai maligna, mai aggressiva, è fatta di rispetto per il reale e di uno sguardo critico e sarcastico sulle cose del mondo. Mi ha sempre sorpreso la naturalezza del suo artificio musicale. Sembra che inventi lì per lì le sue canzoni, che tutto le venga facile e naturale. Ma chi conosce la musica sa quanto lavoro occorra per comunicare questa sensazione di spontaneità. L’ho vista sedersi con noncuranza ad una cena fra i fiori, l’ho vista entrare in un palcoscenico ingombrato dagli strumenti musicali. Sempre indomita, sempre decisa anche se in cuor suo, come ormai sapevo, regnava lo sgomento e l’incertezza. Ma i grandi artisti conoscono queste paure. Sono solo i mediocri che vanno sicuri per la loro strada senza un dubbio, senza una lacerazione. ([[Dacia Maraini]])
Mi ha sempre sorpreso la naturalezza del suo artificio musicale. Sembra che inventi lì per lì le sue canzoni, che tutto le venga facile e naturale. Ma chi conosce la musica sa quanto lavoro occorra per comunicare questa sensazione di spontaneità. L’ho vista sedersi con noncuranza ad una cena fra i fiori, l’ho vista entrare in un palcoscenico ingombrato dagli strumenti musicali. Sempre indomita, sempre decisa anche se in cuor suo, come ormai sapevo, regnava lo sgomento e l’incertezza. Ma i grandi artisti conoscono queste paure. Sono solo i mediocri che vanno sicuri per la loro strada senza un dubbio, senza una lacerazione. ([[Dacia Maraini]])


==Note==
==Note==

Versione delle 11:08, 18 mag 2015

Ornella Vanoni

Ornella Vanoni (1934 – vivente), cantante italiana.

  • Escludo che Mina riappaia, perché sarebbe un errore e lei di errori non ne fa, in questo senso. Mina è un mito perché la possiamo solo immaginare. Non si sa cos'è più. È un ricordo, e questa è la sua forza. Se si presentasse certo, sarebbe un successo pazzesco, la gente si ammazzerebbe per avere un biglietto. Però lei perderebbe questo spessore. Insomma Mina non si deve vedere, sennò non è un mito. E lei lo sa molto bene. I miti o muoiono giovani o spariscono. (dall'intervista di Lucio Nocentini per il Minafanclub in occasione della "prima" milanese del docufilm autobiografico "Ricetta di donna")
  • Milano ha delle zone belle, è bella con la nebbia, è un po' una donna con la veletta.[1]
  • Mina è la più grande cantante italiana, anche se da alcuni anni non le importa niente di cantare, e si sente. Io la invidiavo moltissimo per quel suo successo così gioioso. L'Italia impazziva per lei. Esplodeva buonumore da questa ragazza che si muoveva contro le lagne di quel tempo. E siccome è dotata da Dio, ha questa facilità sorprendente: canta con la stessa faciloneria di chi sta facendo una cosa qualsiasi. È ancora capace di dare grandi emozioni. Mi fa rabbia perché lei fa dei dischi perché le conviene e io non sono d'accordo. Questo mestiere lo si fa bene o non lo si fa. Mi dico: hai i soldi, ma per la miseria fai un disco con Gil Evans, con una grande orchestra. Godi. (citato in Nino Romano, Mina. Mito e mistero, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 1996)
  • [Com’è stato duettare con Ramazzotti?] Niente. Non emana nulla. Quando ho cantato con Dalla, Gino, Jovanotti, Renato Zero mi è successo qualcosa, ma con Ramazzotti non ho sentito un'emozione.[1]
  • Penso di Renato, tutto il bene possibile. Penso che sia pieno di fantasia. Non è vero che imita i cantanti ambigui inglesi come dicono. Lui è così da 10 anni, si è sempre vestito in un certo modo folle, non imita nessuno. È un ibrido, ma la sua vera forza sta nel fatto che lui è nato in borgata, a Roma, tra la gente vera. Ed è rimasto un "borgataro", con la sincerità, l'umanità di quella gente. Più che un ambiguo, è uno di loro. Per i ragazzini è una fiaba, è Disneyland, con sogni e speranze. Anche per i ragazzini è uno di loro. Per questo ha successo. (dall'intervista di Cristina Maza, Perché vi piace Renato Zero?, 1979, p. 18 sg.)
  • Per un poeta tutto diventa materiale.[1]
  • Sono una donna coraggiosa, non forte. Sono molto fragile e pago tutto con lacrime, fatica.[1]
  • Trieste è una città bellissima, meravigliosa; tutte le città di mare sono belle, ma Trieste lo è in particolare perché è diritta sul mare.[1]

Citazioni su Ornella Vanoni

  • Una volta mi ha chiesto di scrivere con lei le parole per un suo spettacolo. Cosi ci siamo conosciute meglio. Ho scoperto la sua sincerità radicale, la sua dirompente autoironia. Ornella non sa mentire e per questo a volte mette paura. Ma la sua sincerità non è mai maligna, mai aggressiva, è fatta di rispetto per il reale e di uno sguardo critico e sarcastico sulle cose del mondo. Mi ha sempre sorpreso la naturalezza del suo artificio musicale. Sembra che inventi lì per lì le sue canzoni, che tutto le venga facile e naturale. Ma chi conosce la musica sa quanto lavoro occorra per comunicare questa sensazione di spontaneità. L’ho vista sedersi con noncuranza ad una cena fra i fiori, l’ho vista entrare in un palcoscenico ingombrato dagli strumenti musicali. Sempre indomita, sempre decisa anche se in cuor suo, come ormai sapevo, regnava lo sgomento e l’incertezza. Ma i grandi artisti conoscono queste paure. Sono solo i mediocri che vanno sicuri per la loro strada senza un dubbio, senza una lacerazione. (Dacia Maraini)

Note

  1. a b c d e Dall'intervista A tu per tu rilasciata alle donne del carcere di Trieste, cooperative sociali Reset e La Collina, con la collaborazione di Pino Roveredo e Radio Fragola; ripresa da Ornella Vanoni alle carcerate: «Sono fragile e sola», Il Piccolo.it, 4 aprile 2015

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