Enrico Mattei: differenze tra le versioni

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*Per certi aspetti effettivo protagonista della «modernizzazione italiana», il fondatore dell'Ente Nazionale Idrocarburi, lo stratega di una politica energetica italiana (ma anche l'ispiratore di una politica estera e condizionatore della politica tout court) aveva di mira l'autonomia, la lotta alle grandi compagnie petrolifere (le famose «Sette sorelle»), i costosi accordi terzomondisti con i Paesi produttori, la collaborazione con l'Urss nel bel mezzo della guerra fredda. Piccolo industriale, rappresentante dei partigiani cattolici, nel ' 45 sfila a Milano accanto a Cadorna, Parri e Longo. Quasi per caso commissario dell'Agip, che dovrebbe liquidare come carrozzone autarchico, deputato dc anticomunista, mescola una visione da «posto al sole» con gli impulsi sociali, antiliberali e statalisti dei «professorini» (da Dossetti a [[Giorgio La Pira|La Pira]], ma soprattutto a [[Amintore Fanfani|Fanfani]], già sostenitore dell'economia corporativa). ([[Mario Talamona]])
*Per certi aspetti effettivo protagonista della «modernizzazione italiana», il fondatore dell'Ente Nazionale Idrocarburi, lo stratega di una politica energetica italiana (ma anche l'ispiratore di una politica estera e condizionatore della politica tout court) aveva di mira l'autonomia, la lotta alle grandi compagnie petrolifere (le famose «Sette sorelle»), i costosi accordi terzomondisti con i Paesi produttori, la collaborazione con l'Urss nel bel mezzo della guerra fredda. Piccolo industriale, rappresentante dei partigiani cattolici, nel ' 45 sfila a Milano accanto a Cadorna, Parri e Longo. Quasi per caso commissario dell'Agip, che dovrebbe liquidare come carrozzone autarchico, deputato dc anticomunista, mescola una visione da «posto al sole» con gli impulsi sociali, antiliberali e statalisti dei «professorini» (da Dossetti a [[Giorgio La Pira|La Pira]], ma soprattutto a [[Amintore Fanfani|Fanfani]], già sostenitore dell'economia corporativa). ([[Mario Talamona]])
*Un comunista ''naturaliter''. ([[Gian Carlo Pajetta]])
*Un comunista ''naturaliter''. ([[Gian Carlo Pajetta]])

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Versione delle 15:01, 14 lug 2015

Enrico Mattei

Enrico Mattei (1906 – 1962), imprenditore, politico e partigiano italiano.

Citazioni di Enrico Mattei

  • Mio padre diceva che è brutto essere poveri, perché non si può studiare, e senza studiare non si può fare strada. (dal discorso per la laurea honoris causa conferitagli a Camerino, 1960; citato in Giorgio Galli, La sfida perduta: biografia politica di Enrico Mattei, Bompiani, 1976)
  • La geografia della fame è una leggenda: è legata solo alla passività, all'inerzia creata dal colonialismo nelle popolazioni autoctone. Faceva comodo al colonialismo incoraggiare la fatalità, la rassegnazione. Io leggo sempre i vostri discorsi e quello che più mi ha colpito è la lotta contro la fatalità e la rassegnazione. Ho lottato anch'io contro l'idea fissa che esisteva nel mio Paese: che l'Italia fosse condannata a essere povera per mancanza di materie prime e di fonti energetiche. Queste fonti energetiche le ho individuate e le ho messe in valore e ne ho tratto delle materie prime. Ma prima di far tutto questo: ho dovuto fare anch'io della decolonizzazione perché molti settori dell'economia italiana erano colonizzati, anzi, direi, che la stessa Italia meridionale era stata colonizzata dal Nord d'Italia! Il fatto coloniale non è solo politico: è anche, e soprattutto, economico. Esiste una condizione coloniale quando manca un minimo d'infrastruttura industriale per la trasformazione delle materie prime. Esiste una condizione coloniale quando il giuoco della domanda e dell'offerta per una materia prima vitale è alterato da una potenza egemonica: anche privata, di monopolio o di oligopolio? Nel settore del petrolio questa potenza egemonica oligopolistica è il cartello. Io lotto contro il cartello non solo perché è oligopolistico ma perché è maltusiano e maltusiano ai danni dei paesi produttori come ai danni dei paesi consumatori. (dagli appunti per un discorso da tenere a Tunisi nel giugno del 1960, dall'Archivio storico dell'Eni)[1]

Citazioni su Enrico Mattei

  • Che cosa era Enrico Mattei? Un avventuriero? Un grande patriota? Uno di quegli italiani imprendibili, indefinibili, che sanno entrare in tutte le parti, capaci di grandissimo charme come di grandissimo furore, generosi ma con una memoria di elefante per le offese subite, abili nell'usare il denaro ma quasi senza toccarlo, sopra le parti ma capaci di usarle, cinici ma per un grande disegno (Giorgio Bocca)
  • Forse perché avevo vissuto il clima dell'ENI, prima e dopo la morte di Mattei, ero anch'io in fondo convinto che quell'aereo fosse caduto per cause accidentali. Con tale spirito mi sono accinto a scrivere questo libro, convinto perciò che non dovesse contenere proprio questo capitolo conclusivo. I documenti e le testimonianze che ho raccolto mi hanno tuttavia fatto mutare parere. (Nico Perrone)
  • Noi italiani, che nel miracolo economico eravamo dentro fino al collo, non parlavamo d'altro; con perplessità, orgoglio, scetticismo, ma soprattutto con speranza, gli uomini della strada; con «moderata» fiducia, gli uomini politici al potere; con cognizione di causa e assoluto ermetismo, gli economisti; con astioso sarcasmo, gli uomini politici all'opposizione; con slancio, ottimismo ed entusiasmo, l'uomo del giorno che era Enrico Mattei, presidente dell'ENI. (Alfredo Pigna)
  • Per certi aspetti effettivo protagonista della «modernizzazione italiana», il fondatore dell'Ente Nazionale Idrocarburi, lo stratega di una politica energetica italiana (ma anche l'ispiratore di una politica estera e condizionatore della politica tout court) aveva di mira l'autonomia, la lotta alle grandi compagnie petrolifere (le famose «Sette sorelle»), i costosi accordi terzomondisti con i Paesi produttori, la collaborazione con l'Urss nel bel mezzo della guerra fredda. Piccolo industriale, rappresentante dei partigiani cattolici, nel ' 45 sfila a Milano accanto a Cadorna, Parri e Longo. Quasi per caso commissario dell'Agip, che dovrebbe liquidare come carrozzone autarchico, deputato dc anticomunista, mescola una visione da «posto al sole» con gli impulsi sociali, antiliberali e statalisti dei «professorini» (da Dossetti a La Pira, ma soprattutto a Fanfani, già sostenitore dell'economia corporativa). (Mario Talamona)
  • Un comunista naturaliter. (Gian Carlo Pajetta)

Note

  1. Testo che poi non utilizzò. Vedi Enrico Mattei - Le mie idee sul petrolio - Repubblica.it del 25 aprile 2006.

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