Allevamento intensivo: differenze tra le versioni

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#RINVIA [[Allevamento]]
Citazioni sull''''allevamento intensivo''' o '''industriale'''.

*JoAnn non ha ancora dimenticato le sue visite agli allevamenti industriali. «Mi ricordo una volta che attraversai una struttura per suini dove gli addetti indossavano le maschere antigas. L'{{maiuscoletto|osha}} (Occupational Safety and Health Administration) lo richiedeva perché l'aria putrescente avrebbe causato loro danni ai polmoni. Dovevamo camminare in fretta e provare a trattenere il respiro. Il fetore è opprimente, davvero stomachevole. E pensare che quegli animali ci vivono dentro per tutta la vita.» (''[[Come mangiamo]]'')
*L'industrializzazione violenta degli animali in America è un fenomeno abbastanza nuovo, circoscritto ed evitabile: nessuna altra nazione al mondo alleva e macella le bestie con i nostri procedimenti così intensivi e brutali. Allo stesso modo, nessun'altra società è mai vissuta così distante dalle specie di cui si nutre. Se le pareti dell'industria delle carni diventassero trasparenti, in modo reale o metaforico, smetteremmo presto di nutrire, uccidere e consumare gli animali come facciamo ora. ([[Michael Pollan]])
*La vita breve e infelice di un manzo ingrassato a furia di mais in un allevamento intensivo rappresenta il trionfo supremo della logica industriale rispetto a quella evolutiva. ([[Michael Pollan]])
*Le forme di allevamento intensivo rappresentano una applicazione scientifica e tecnologica dell'atteggiamento secondo cui gli animali sono per noi dei semplici oggetti da usare. Per avere sulla tavola carne a un prezzo contenuto, la nostra società tollera metodi di allevamento che costringono animali dotati della capacità di sentire a vivere ammucchiati in condizioni intollerabili per l'intera durata della loro esistenza. ([[Peter Singer]])
*Le stalle e i pollai industriali non costituiscono più dei luoghi di allevamento: sono, di fatto, degli ospedali zootecnici per la produzione di latte e carne su larga scala. Gli animali non sono infatti allevati: più precisamente essi vengono intensivamente ingrassati in una condizione di patologia permanentemente controllata. Ormoni, vitamine, auxinici, appetizzanti, antibiotici, coloranti, antiparassitari, disinfettanti, conservanti, urea, chemioterapici sono gli ingredienti chimici quotidiani di questa industria ospedaliera della carne. Com'è possibile che da animali in permanente cura medica non si producano rischi per la salute dei loro umani consumatori? ([[Piero Bevilacqua]])
*Nonostante nelle campagne esistano vasti campi di cereali e pascoli per i bovini, potremmo non renderci conto che quasi tutti i cereali coltivati sono destinati all'alimentazione del bestiame e che la maggioranza degli innumerevoli miliardi di uccelli, mammiferi e pesci che consumiamo è confinata lontano dai nostri occhi, in enormi campi di concentramento chiamati «allevamenti intensivi». ([[Will Tuttle]])
*Provo un assoluto orrore verso l'allevamento intensivo, cioè io non dormo la notte quando penso agli allevamenti intensivi e li trovo una cosa veramente che mi fa male dentro. ([[Susanna Tamaro]])
*Supponiamo pure che gli animali allevati intensivamente non sappiano quello che perdono; ciò non dimostra che le condizioni in cui vivono non li danneggiano. Al contrario, la non conoscenza di altri modi di vivere fa parte del danno arrecato loro dall'allevamento di tipo industriale. ([[Tom Regan]])

===[[Jonathan Safran Foer]]===
*Negli allevamenti intensivi calcolano quanto possono tenere gli animali vicino alla morte senza ucciderli. È questo il loro modello di business. A che velocità possono farli crescere, quanto possono pigiarli, quanto o quanto poco possono mangiare, quanto possono ammalarsi senza morire.
*Per quanto oscuriamo o ignoriamo questo fatto, sappiamo che l'allevamento intensivo è inumano nel senso più profondo del termine. E sappiamo che la vita che creiamo per gli esseri viventi più in nostro potere ha un'importanza profonda. La nostra reazione all'allevamento intensivo è in definitiva un test su come reagiamo all'inerme, al più remoto, al senza voce; è un test su come ci comportiamo quando nessuno ci costringe ad agire in un modo o nell'altro.
*Più che una serie di pratiche, l'allevamento industriale è un atteggiamento mentale: riduce ai minimi termini i costi di produzione e al tempo stesso ignora in modo sistematico o «esternalizza» costi come il degrado ambientale, le malattie umane e la sofferenza degli animali. Per migliaia di anni agricoltori e allevatori hanno tratto spunto dai processi naturali. L'allevamento industriale considera la natura un ostacolo da superare.
*Se vogliamo sul serio mettere fine all'allevamento industriale, il minimo che possiamo fare è smettere di mandare assegni a chi commette abusi della peggior specie. Per alcuni, scegliere di evitare i prodotti provenienti da allevamenti intensivi sarà facile. Per altri sarà una decisione difficile. […] Sappiamo che, perlomeno, questa scelta aiuterà a prevenire la deforestazione, a contenere il riscaldamento globale, ridurre l'inquinamento, preservare le riserve petrolifere, attenuare la pressione sull'America rurale, diminuire gli abusi sui diritti umani, migliorare la salute pubblica e contribuire a eliminare i maltrattamenti sugli animali più sistematici nella storia mondiale.

==Voci correlate==
*[[Allevamento]]
*[[Animale]]
*[[Carne]]
*[[Gabbia]]
*[[Mattatoio]]

==Altri progetti==
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[[Categoria:Allevamento]]

Versione delle 16:37, 22 lug 2015

Citazioni sull'allevamento intensivo o industriale.

  • JoAnn non ha ancora dimenticato le sue visite agli allevamenti industriali. «Mi ricordo una volta che attraversai una struttura per suini dove gli addetti indossavano le maschere antigas. L'osha (Occupational Safety and Health Administration) lo richiedeva perché l'aria putrescente avrebbe causato loro danni ai polmoni. Dovevamo camminare in fretta e provare a trattenere il respiro. Il fetore è opprimente, davvero stomachevole. E pensare che quegli animali ci vivono dentro per tutta la vita.» (Come mangiamo)
  • L'industrializzazione violenta degli animali in America è un fenomeno abbastanza nuovo, circoscritto ed evitabile: nessuna altra nazione al mondo alleva e macella le bestie con i nostri procedimenti così intensivi e brutali. Allo stesso modo, nessun'altra società è mai vissuta così distante dalle specie di cui si nutre. Se le pareti dell'industria delle carni diventassero trasparenti, in modo reale o metaforico, smetteremmo presto di nutrire, uccidere e consumare gli animali come facciamo ora. (Michael Pollan)
  • La vita breve e infelice di un manzo ingrassato a furia di mais in un allevamento intensivo rappresenta il trionfo supremo della logica industriale rispetto a quella evolutiva. (Michael Pollan)
  • Le forme di allevamento intensivo rappresentano una applicazione scientifica e tecnologica dell'atteggiamento secondo cui gli animali sono per noi dei semplici oggetti da usare. Per avere sulla tavola carne a un prezzo contenuto, la nostra società tollera metodi di allevamento che costringono animali dotati della capacità di sentire a vivere ammucchiati in condizioni intollerabili per l'intera durata della loro esistenza. (Peter Singer)
  • Le stalle e i pollai industriali non costituiscono più dei luoghi di allevamento: sono, di fatto, degli ospedali zootecnici per la produzione di latte e carne su larga scala. Gli animali non sono infatti allevati: più precisamente essi vengono intensivamente ingrassati in una condizione di patologia permanentemente controllata. Ormoni, vitamine, auxinici, appetizzanti, antibiotici, coloranti, antiparassitari, disinfettanti, conservanti, urea, chemioterapici sono gli ingredienti chimici quotidiani di questa industria ospedaliera della carne. Com'è possibile che da animali in permanente cura medica non si producano rischi per la salute dei loro umani consumatori? (Piero Bevilacqua)
  • Nonostante nelle campagne esistano vasti campi di cereali e pascoli per i bovini, potremmo non renderci conto che quasi tutti i cereali coltivati sono destinati all'alimentazione del bestiame e che la maggioranza degli innumerevoli miliardi di uccelli, mammiferi e pesci che consumiamo è confinata lontano dai nostri occhi, in enormi campi di concentramento chiamati «allevamenti intensivi». (Will Tuttle)
  • Provo un assoluto orrore verso l'allevamento intensivo, cioè io non dormo la notte quando penso agli allevamenti intensivi e li trovo una cosa veramente che mi fa male dentro. (Susanna Tamaro)
  • Supponiamo pure che gli animali allevati intensivamente non sappiano quello che perdono; ciò non dimostra che le condizioni in cui vivono non li danneggiano. Al contrario, la non conoscenza di altri modi di vivere fa parte del danno arrecato loro dall'allevamento di tipo industriale. (Tom Regan)

Jonathan Safran Foer

  • Negli allevamenti intensivi calcolano quanto possono tenere gli animali vicino alla morte senza ucciderli. È questo il loro modello di business. A che velocità possono farli crescere, quanto possono pigiarli, quanto o quanto poco possono mangiare, quanto possono ammalarsi senza morire.
  • Per quanto oscuriamo o ignoriamo questo fatto, sappiamo che l'allevamento intensivo è inumano nel senso più profondo del termine. E sappiamo che la vita che creiamo per gli esseri viventi più in nostro potere ha un'importanza profonda. La nostra reazione all'allevamento intensivo è in definitiva un test su come reagiamo all'inerme, al più remoto, al senza voce; è un test su come ci comportiamo quando nessuno ci costringe ad agire in un modo o nell'altro.
  • Più che una serie di pratiche, l'allevamento industriale è un atteggiamento mentale: riduce ai minimi termini i costi di produzione e al tempo stesso ignora in modo sistematico o «esternalizza» costi come il degrado ambientale, le malattie umane e la sofferenza degli animali. Per migliaia di anni agricoltori e allevatori hanno tratto spunto dai processi naturali. L'allevamento industriale considera la natura un ostacolo da superare.
  • Se vogliamo sul serio mettere fine all'allevamento industriale, il minimo che possiamo fare è smettere di mandare assegni a chi commette abusi della peggior specie. Per alcuni, scegliere di evitare i prodotti provenienti da allevamenti intensivi sarà facile. Per altri sarà una decisione difficile. […] Sappiamo che, perlomeno, questa scelta aiuterà a prevenire la deforestazione, a contenere il riscaldamento globale, ridurre l'inquinamento, preservare le riserve petrolifere, attenuare la pressione sull'America rurale, diminuire gli abusi sui diritti umani, migliorare la salute pubblica e contribuire a eliminare i maltrattamenti sugli animali più sistematici nella storia mondiale.

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