Sergio Lanza: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Sergio Lanza==
==Citazioni di Sergio Lanza==
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*La rassicurazione tecnopratica è di labile conforto<ref name=lourdes>In Carmelo Vigna,Stefano Zamagni, ''Multiculturalismo e identità'', Vita e Pensiero, 2002</ref>
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Versione delle 23:51, 12 ago 2015

Sergio Lanza (1945 – 2012), presbitero e teologo italiano.

Citazioni di Sergio Lanza

  • L'identità cristiana è orizzonte di rinvenimento e e realizzazione dell'identità personale: Dio chiama per nome. [1]
  • L'identità non è una gabbia di ferro nè una polveriera. [1]
  • L'identità si pone nello spazio della reciprocità relazionale. [1]
  • La differenza è non solo alterità, ma relazione, è contemporaneamente rispecchiamento e differenza. [1]
  • La rassicurazione tecnopratica è di labile conforto[1]
  • Il passaggio da una accezione umanistica ad una meramente sociologica della cultura ne segna il regresso a figura formale, senza istanza di valore e senza proiezioni contenutisticamente contrassegnate: la cultura è allora il nome che si dà a ciò che accade, comunque accada, senza riguardo all'uomo ed alla società. [1]
  • Il programma della modernità si inceppa proprio in quella che è, sin dall'inizio, la sua idea portante: la capacità della ragione umana.[1]
  • La libertà individuale può essere può essere difesa e garantita solo collettivamente. [1]
  • La parola della fede non consegna una identità cristiana prefabbricata e standardizzata, ma i riferimenti che consentono di costruirla e i criteri che permettono di identificarla. [1]
  • La proposta culturale, soprattutto nella sua declinazione comunicativa e sociopolitica, mostra di non essere ancora all'altezza della peculiarità ingarbugliata e complessa che caratterizza la nostra epoca. [1]
  • La società di massa, dominata dalle fittizie libertà mercantili, cattura il soggetto e lo mette in catene. [1]
  • La società multiculturale non vive di pensiero debole; deve essere al contrario giuridicamente e culturalmente forte. [1]
  • Non si può ridurre la cultura a bricolage di dati fenomenici; al centro rimane l'uomo con la sua dignità e le sue esigenze. [1]
  • Separandosi dalla religione, la riflessione illuministica dichiara la propria impotenza a fornire criteri validi ed universali, a cogliere la totalità, ad esprimere il significato dell'uomo e del mondo. [1]

Note

  1. a b c d e f g h i j k l m n In Carmelo Vigna,Stefano Zamagni, Multiculturalismo e identità, Vita e Pensiero, 2002

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