Sessantotto: differenze tra le versioni

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Renaud Camus
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*I modelli di comportamento del '68 hanno mutato il costume, questo si sa: ma lo hanno mutato in profondità e così – sradicando, con il concorso di altri fattori, la struttura della famiglia – hanno contribuito a indurre la crisi, la crisi della civiltà. Per il '68 non intendo, naturalmente, la spinta politica, ma quel complesso di modelli culturali e di costume, in parte di origine americana, in parte di origine europea, che si sono diffusi sul nostro continente a partire dal 1963, dalla famosa «Rivolta di Berkeley». ([[Sabino Acquaviva]])
*I modelli di comportamento del '68 hanno mutato il costume, questo si sa: ma lo hanno mutato in profondità e così – sradicando, con il concorso di altri fattori, la struttura della famiglia – hanno contribuito a indurre la crisi, la crisi della civiltà. Per il '68 non intendo, naturalmente, la spinta politica, ma quel complesso di modelli culturali e di costume, in parte di origine americana, in parte di origine europea, che si sono diffusi sul nostro continente a partire dal 1963, dalla famosa «Rivolta di Berkeley». ([[Sabino Acquaviva]])
*Il '68 è stato una guerra civile. Io non ho commesso reati di sangue. Ma ero disponibile. Mica io solo. Tutti quegli stronzi che adesso dicono: "Io venivo solo alle manifestazioni, ero contrario alla violenza", dicono il falso! Quando passavamo noi della Volante Rossa, tutti 'sti compagni battevano le mani!. ([[Antonio Pennacchi]])
*Il '68 è stato una guerra civile. Io non ho commesso reati di sangue. Ma ero disponibile. Mica io solo. Tutti quegli stronzi che adesso dicono: "Io venivo solo alle manifestazioni, ero contrario alla violenza", dicono il falso! Quando passavamo noi della Volante Rossa, tutti 'sti compagni battevano le mani!. ([[Antonio Pennacchi]])
*Il cancro [[Adolf Hitler|hitleriano]] venne estirpato dai medici in modo tale che venisse asportato non soltanto il tumore, ma anche le funzioni vitali. Soltanto nel 1968, la data simbolica dell'avvento al potere nel mondo della piccola borghesia, si videro gli effetti della grande distruzione hitleriana. Il paziente è vivo, ma anche morto. Non ha cuore, non ha cervello, non ha stomaco, non ha nervi, non ha sesso, non ha orgoglio, non ha reazione di sorta. ([[Renaud Camus]])
*Il sessantotto italiano, anche se con molte specificità, non esce del tutto dal quadro dell'onda lunga venuta dalla California e dal munizionamento maoista. L'abbandono comunista, dopo ventinove anni, dell'opposizione al governo aggregò fasce di antidemocristiani inguaribili, d'oltranzisti di sinistra e di borghesi a disagio; dando sostegno a posizioni fino a poco prima non immaginabili. La via rivoluzionaria al potere, il cui asfalto si era logorato tra compromessi storici e realismo di posizioni, riprese un vigore improvviso con il sostegno per così dire culturale di varia estrazione. Non esclusa quella di cattolici che si liberavano, ad esempio nel Veneto, da un tradizionalismo che continuava pigramente a vivere. ([[Giulio Andreotti]])
*Il sessantotto italiano, anche se con molte specificità, non esce del tutto dal quadro dell'onda lunga venuta dalla California e dal munizionamento maoista. L'abbandono comunista, dopo ventinove anni, dell'opposizione al governo aggregò fasce di antidemocristiani inguaribili, d'oltranzisti di sinistra e di borghesi a disagio; dando sostegno a posizioni fino a poco prima non immaginabili. La via rivoluzionaria al potere, il cui asfalto si era logorato tra compromessi storici e realismo di posizioni, riprese un vigore improvviso con il sostegno per così dire culturale di varia estrazione. Non esclusa quella di cattolici che si liberavano, ad esempio nel Veneto, da un tradizionalismo che continuava pigramente a vivere. ([[Giulio Andreotti]])
*Io vorrei sapere quali furono le crescite... di civiltà che il Sessantotto pretende di averci lasciato. Io vedo tutt'altra cosa: io vidi nascere, dal Sessantotto, una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita pubblica italiana, e anche quella privata, portando dovunque i segni della propria ignoranza. Io ho visto questo. Può darsi che sia affetto da sordità o da cecità ma io non ho visto altro, come frutti del Sessantotto. ([[Indro Montanelli]])
*Io vorrei sapere quali furono le crescite... di civiltà che il Sessantotto pretende di averci lasciato. Io vedo tutt'altra cosa: io vidi nascere, dal Sessantotto, una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita pubblica italiana, e anche quella privata, portando dovunque i segni della propria ignoranza. Io ho visto questo. Può darsi che sia affetto da sordità o da cecità ma io non ho visto altro, come frutti del Sessantotto. ([[Indro Montanelli]])

Versione delle 22:10, 20 ago 2015

Citazioni sul Sessantotto.

  • Che è stato tante belle cose [Sessantotto], almeno per chi come lui [Guido Viale] vi ha così appassionatamente partecipato. Ma deve anche aver prodotto necessariamente qualcosa di mediocre, se non addirittura di spregevole. Si pensi per un attimo alla deriva armata, minacciosa. In una parola: terroristica. (Beniamino Placido)
  • Da cosa è venuto fuori quel movimento rivoluzionario, o pararivoluzionario, o semirivoluzionario che il '68 fu? Cosa c'era prima del '68? [...] Sembrerà strano ma pare proprio che oggi i genitori che hanno fatto il '68 non amino raccontarlo ai figli. (Beniamino Placido)
  • È sbagliato dire che rappresentò la stagione della libertà. Ha tolto tante ragnatele, archiviato una stagione che sa tanto di muffa. Merito o colpa del '68? Non mi appassiona il discorso. Di certo fu negativo lo slogan "vietato vietare". Il '68 aveva fatto degenerare il valore della libertà in licenza, anarchia, assenza di regole. Fu una forma colossale per esprimere la propria imbecillità. Non c'è la libertà se non c'è una regola, se non c'è un'autorità. [Il '68 ha fallito] nel pensare a un mondo utopico dove ci fosse la libertà senza il principio di autorità. (Gianfranco Fini)
  • I giovani del Sessantotto, e quelli che sono venuti dopo, pensano che il mondo vada cambiato, cambiato con la violenza, ma non vogliono sapere perché, e come cambiarlo. Non vogliono conoscerlo, e dunque non vogliono conoscere se stessi. (Alberto Moravia)
  • I modelli di comportamento del '68 hanno mutato il costume, questo si sa: ma lo hanno mutato in profondità e così – sradicando, con il concorso di altri fattori, la struttura della famiglia – hanno contribuito a indurre la crisi, la crisi della civiltà. Per il '68 non intendo, naturalmente, la spinta politica, ma quel complesso di modelli culturali e di costume, in parte di origine americana, in parte di origine europea, che si sono diffusi sul nostro continente a partire dal 1963, dalla famosa «Rivolta di Berkeley». (Sabino Acquaviva)
  • Il '68 è stato una guerra civile. Io non ho commesso reati di sangue. Ma ero disponibile. Mica io solo. Tutti quegli stronzi che adesso dicono: "Io venivo solo alle manifestazioni, ero contrario alla violenza", dicono il falso! Quando passavamo noi della Volante Rossa, tutti 'sti compagni battevano le mani!. (Antonio Pennacchi)
  • Il cancro hitleriano venne estirpato dai medici in modo tale che venisse asportato non soltanto il tumore, ma anche le funzioni vitali. Soltanto nel 1968, la data simbolica dell'avvento al potere nel mondo della piccola borghesia, si videro gli effetti della grande distruzione hitleriana. Il paziente è vivo, ma anche morto. Non ha cuore, non ha cervello, non ha stomaco, non ha nervi, non ha sesso, non ha orgoglio, non ha reazione di sorta. (Renaud Camus)
  • Il sessantotto italiano, anche se con molte specificità, non esce del tutto dal quadro dell'onda lunga venuta dalla California e dal munizionamento maoista. L'abbandono comunista, dopo ventinove anni, dell'opposizione al governo aggregò fasce di antidemocristiani inguaribili, d'oltranzisti di sinistra e di borghesi a disagio; dando sostegno a posizioni fino a poco prima non immaginabili. La via rivoluzionaria al potere, il cui asfalto si era logorato tra compromessi storici e realismo di posizioni, riprese un vigore improvviso con il sostegno per così dire culturale di varia estrazione. Non esclusa quella di cattolici che si liberavano, ad esempio nel Veneto, da un tradizionalismo che continuava pigramente a vivere. (Giulio Andreotti)
  • Io vorrei sapere quali furono le crescite... di civiltà che il Sessantotto pretende di averci lasciato. Io vedo tutt'altra cosa: io vidi nascere, dal Sessantotto, una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita pubblica italiana, e anche quella privata, portando dovunque i segni della propria ignoranza. Io ho visto questo. Può darsi che sia affetto da sordità o da cecità ma io non ho visto altro, come frutti del Sessantotto. (Indro Montanelli)
  • La difficoltà del marxismo di fronte al '68 fu dovuta al fatto di trovarsi davanti masse che chiedevano la rivoluzione e, contemporaneamente, non erano ancora entrate nel sistema della produzione sociale, non erano dunque immediatamente e chiaramente inquadrabili in termini di classe… (Elvio Fachinelli)
  • Per me è stato fondamentale non solo per i grandi avvenimenti storici che si sono susseguiti in quegli anni (dalla Primavera di Praga alla guerra in Vietman) ma per la musica e per il costume. Non nego che come tutte le rivoluzioni ci siano stati degli strascichi "pesanti". Ma è stata una fase fondamentale per la crescita civile, come ad esempio i diritti delle donne. (Caparezza)
  • Questi bravi giovanotti combattono le espressioni esterne del vivere borghese e non la sua condannabile ottusità. (Michele Valori)
  • Se c'è una generazione mediocre e fasulla, la peggiore sicuramente del dopoguerra, è quella del '68... Erano partiti per combattere un conformismo ripugnante e ne crearono subito uno ancor più soffocante. Perfino nel vestire. Se prima in università era d'obbligo la giacca e la cravatta poi lo divenne l'eskimo. E per chi non ci stava c'era la spranga... Facevano la rivoluzione purché le conseguenze ricadessero solo sulla testa degli altri. Andrea Casalegno, altro Lc, si accorse che il terrorismo non era una cosa buona solo quando i brigatisti rossi uccisero suo padre Carlo, vicedirettore della Stampa. (Massimo Fini)
  • Se il pensiero non è disciplinato non riusciamo più a far nulla e ci troveremo dinanzi solo i residui del '68, i residui della mentalità soggettivistica che confonde sincerità, spontaneità con la bontà e con il valore, che prende la festa in sé come motivo, come valore, non curandosi poi se la festa distrugge l'uomo. (Ersilio Tonini)
  • Se non fu solo un mistificazione | quel Sessantotto tanti anni fa, | i balordi sono la ragione | critica di ogni società | e i disperati una nazione | che deve avere fede e pietà, | dove nessuno vale più un padrone | e anche il tempo lo sa. (Nomadi)
  • Sessantotto sì, Sessantotto no. Sessantotto giusto, Sessantotto sbagliato. Sessantotto borghese, Sessantotto proletario. Sessantotto pacifico, Sessantotto violento. (Caparezza)
  • Una creti­neria bell'e buona. (Dino Buzzati)
  • Una volta passato il primo momento di curiosità, una volta stufo delle buffonate, il maggio '68 mi ha disgustato. Perché non ammetto che si taglino degli alberi per fare delle barricate (alberi, cioè vita; una cosa che va rispettata), che si trasformino in pattumiere luoghi pubblici che sono un bene e una responsabilità per tutti, che si coprano di graffiti degli edifici, universitari o meno; né che il lavoro intellettuale e la gestione delle istituzioni vengano paralizzate dalla logomachia. (Claude Lévi-Strauss)
  • Vedevo una generazione, una bella fetta di generazione almeno, persa dietro certi incantatori di serpenti che perseguivano i loro obiettivi senza scrupoli. Anche a destra, badi. E tanti ragazzi ci sono andati di mezzo, giocandosi la vita propria e spesso anche quella altrui. (Nicola Pietrangeli)

Voci correlate

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