Libro dei Proverbi: differenze tra le versioni
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*''Non rispondere allo stolto secondo la sua [[stoltezza]] | per non divenire anche tu simile a lui. | Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza | perché egli non si creda saggio.'' (26, 4 – 5) |
*''Non rispondere allo stolto secondo la sua [[stoltezza]] | per non divenire anche tu simile a lui. | Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza | perché egli non si creda saggio.'' (26, 4 – 5) |
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*''Come il cane torna al suo vomito, | così lo stolto ripete le sue stoltezze.'' (26, 11) |
*''Come il cane torna al suo vomito, | così lo stolto ripete le sue stoltezze.'' (26, 11) |
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*''Tre cose mi sono difficili, | anzi quattro, che io non comprendo: || il [[sentiero]] dell'aquila nell'aria, | il sentiero del serpente sulla roccia, | il sentiero della nave in alto mare, | il sentiero dell'uomo in una giovane.'' (30, 18 – 19) |
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*''Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra, | eppure sono i più saggi dei saggi: || le [[formica|formiche]], popolo senza forza, | che si provvedono il cibo durante l'estate; || gli [[irace|iràci]], popolo imbelle, | ma che hanno la tana sulle rupi; || le [[cavalletta|cavallette]], che non hanno un re, | eppure marciano tutte insieme schierate; || la [[lucertola]], che si può prender con le mani, | ma penetra anche nei palazzi dei re.'' (30, 24 – 28) |
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*''Spremendo la [[collera]] ne esce la [[lite]].'' (30, 33) |
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==Note== |
==Note== |
Versione delle 13:19, 10 set 2015
Antico Testamento |
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Torah o Pentateuco:
Profeti anteriori: Profeti posteriori - maggiori: Profeti posteriori - minori: Ketuvim:
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Deuterocanonici: |
Libro dei Proverbi, testo contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana, tradizionalmente attribuito a Salomone.
Incipit
Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele,
per conoscere la sapienza e la disciplina,
per capire i detti profondi,
per acquistare un'istruzione illuminata,
equità, giustizia e rettitudine,
per dare agli inesperti l'accortezza,
ai giovani conoscenza e riflessione.
Ascolti il saggio e aumenterà il sapere,
e l'uomo accorto acquisterà il dono del consiglio,
per comprendere proverbi e allegorie,
le massime dei saggi e i loro enigmi.
Il timore del Signore è il principio della scienza;
gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione.
Citazioni
- Va' dalla formica, o pigro, | guarda le sue abitudini e diventa saggio. (6, 6)
- Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza; | non lasciarti adescare dai suoi sguardi, | perché, se la prostituta cerca un pezzo di pane, | la maritata mira a una vita preziosa. (6, 25 – 26)
- Le acque furtive sono dolci, | il pane preso di nascosto è gustoso.[1] (9, 17)
- Il giusto sfugge all'angoscia, | al suo posto subentra l'empio. (11, 8)
- Chi disprezza il suo prossimo è privo di senno, | l'uomo prudente invece tace. (11, 12)
- Un anello d'oro al naso d'un porco, | tale è la donna bella ma priva di senno. (11, 22)
- Il giusto ha cura del suo bestiame, | ma i sentimenti degli empi sono spietati. (12, 10)
- Lo stolto giudica diritta la sua condotta, | il saggio, invece, ascolta il consiglio. (12, 15)
- La giustizia fa onore a una nazione, | ma il peccato segna il declino dei popoli. (14, 34)
- Una risposta gentile calma la collera, | una parola pungente eccita l'ira. (15, 1)
- La condotta perversa è in abominio al Signore; | egli ama chi pratica la giustizia. (15, 9)
- Un piatto di verdura con l'amore | è meglio di un bue grasso con l'odio. (15, 17)
- Uno sguardo luminoso allieta il cuore; | una notizia lieta rianima le ossa. (15, 30)
- La mente dell'uomo pensa molto alla sua via, | ma il Signore dirige i suoi passi. (16, 9)
- Delle labbra giuste si compiace il re | e ama chi parla con rettitudine. (16, 13)
- È molto meglio possedere la sapienza che l'oro, | il possesso dell'intelligenza è preferibile all'argento. (16, 16)
- Un amico vuol bene sempre, | è nato per essere un fratello nella sventura. (17, 17)
- Chi è parco di parole possiede la scienza; | uno spirito calmo è un uomo intelligente. (17, 27)
- Anche lo stolto, se tace, passa per saggio | e, se tien chiuse le labbra, per intelligente. (17, 28)
- Il vino è rissoso, il liquore è tumultuoso; | chiunque se ne inebria non è saggio. (20, 1)
- È una gloria per l'uomo astenersi dalle contese, | attaccar briga è proprio degli stolti. (20, 3)
- Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano, | l'uomo accorto le sa attingere. (20, 5)
- È piacevole all'uomo il pane procurato con frode, | ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di sabbia. (20, 17)
- I guadagni accumulati in fretta da principio | non saranno benedetti alla fine. (20, 21)
- Le ferite sanguinanti spurgano il male, | le percosse purificano i recessi del cuore. (20, 30)
- La violenza degli empi li travolge, | perché rifiutano di praticare la giustizia. (21, 7)
- È meglio abitare su un angolo del tetto | che avere una moglie litigiosa e casa in comune. (21, 9)
- Un regalo fatto in segreto calma la collera, | un dono di sotto mano placa il furore violento. (21, 14)
- Tutta la vita l'empio indulge alla cupidigia, | mentre il giusto dona senza risparmiare. || Il sacrificio degli empi è un abominio, | tanto più se offerto con cattiva intenzione. (21, 26 – 27)
- Frutti dell'umiltà sono il timore di Dio, | la ricchezza, l'onore e la vita. (22, 4)
- Opprimere il povero non fa che arricchirlo, | dare a un ricco non fa che impoverirlo. (22, 16)
- Non ti associare a un collerico | e non praticare un uomo iracondo, || per non imparare i suoi costumi | e procurarti una trappola per la tua vita. (22, 24 – 25)
- Non essere fra quelli che s'inebriano di vino, | né fra coloro che son ghiotti di carne, | perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno | e il dormiglione si vestirà di stracci. (23, 20 – 21)
- Con la sapienza si costruisce la casa | e con la prudenza la si rende salda; | con la scienza si riempiono le sue stanze | di tutti i beni preziosi e deliziosi. (24, 3 – 4)
- Mangiare troppo miele non è bene, | né lasciarsi prendere da parole adulatrici. (25, 27)
- Una città smantellata o senza mura | tale è l'uomo che non sa dominare la collera. (25, 28)
- Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza | per non divenire anche tu simile a lui. | Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza | perché egli non si creda saggio. (26, 4 – 5)
- Come il cane torna al suo vomito, | così lo stolto ripete le sue stoltezze. (26, 11)
- Tre cose mi sono difficili, | anzi quattro, che io non comprendo: || il sentiero dell'aquila nell'aria, | il sentiero del serpente sulla roccia, | il sentiero della nave in alto mare, | il sentiero dell'uomo in una giovane. (30, 18 – 19)
- Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra, | eppure sono i più saggi dei saggi: || le formiche, popolo senza forza, | che si provvedono il cibo durante l'estate; || gli iràci, popolo imbelle, | ma che hanno la tana sulle rupi; || le cavallette, che non hanno un re, | eppure marciano tutte insieme schierate; || la lucertola, che si può prender con le mani, | ma penetra anche nei palazzi dei re. (30, 24 – 28)
- Spremendo la collera ne esce la lite. (30, 33)
Note
- ↑ Frase pronunciata da una "donna irrequieta", "una sciocca che non sa nulla", rivolgendosi "a chi è privo di senno." Cfr. 9, 13-16.
Bibliografia
- La sacra Bibbia, edizione CEI, 1974.
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