Carmine Schiavone: differenze tra le versioni

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*Avevamo un piano per far ammazzare [[Raffaele Cutolo]] da [[Pasquale Tavoletta]] detto Zorro nel carcere, facemmo arrivare una pistola solo che fu trasferito e non fu ammazzato, altrimenti Raffaele Cutolo doveva morire in carcere. [[Pasquale Tavoletta]] era un mio capozona, di [[Villa Literno]] e cugino di mia moglie. <ref name=tvluna2>Dall'intervista a ''Tv Luna 2''; visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=EETK8n42g6Y&list=PLr_owqWpD4fLjxfTuka99hGXsTPgZsXBg&index=27 Carmine Schiavone: "Scavate fino a 18 metri di profondità" - Terza Intervista Lunaset 21/09/13]'', ''Youtube.com'', 21 settembre 2013.</ref>
*Avevamo un piano per far ammazzare [[Raffaele Cutolo]] da [[Pasquale Tavoletta]] detto Zorro nel carcere, facemmo arrivare una pistola solo che fu trasferito e non fu ammazzato, altrimenti Raffaele Cutolo doveva morire in carcere. [[Pasquale Tavoletta]] era un mio capozona, di [[Villa Literno]] e cugino di mia moglie. <ref name=tvluna2>Dall'intervista a ''Tv Luna 2''; visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=EETK8n42g6Y&list=PLr_owqWpD4fLjxfTuka99hGXsTPgZsXBg&index=27 Carmine Schiavone: "Scavate fino a 18 metri di profondità" - Terza Intervista Lunaset 21/09/13]'', ''Youtube.com'', 21 settembre 2013.</ref>
*Ho dovuto chiudere la mia impresa edile e tutto, ho dovuto svendere persino i mezzi, i camion, escavatori, pale meccaniche ed altro, facevo il costruttore. Ma insomma erano i beni miei puliti. Addirittura da una terra a [[Casal di Principe]] hanno tirato persino le piante di Mela Annurca. La Baschi Calcestruzzo sta tutta sparata, hanno tolto persino i cancelli, 1300 metri di costruzioni in disuso, tutto abbandonato. La casa mia a Casal di Principe è piena di raffiche di mitra ed è stata bruciata, il terreno accanto è bruciato. Persino i soldi della banca hanno preso. Chi li ha presi? A me erano stati restituiti con sentenza della Corte di Cassazione. Non so che fine abbiano fatto. Macchine, 10/11 betoniere, trattori... niente, non si trova niente. Autotreni, ne ho trovato uno: tutto smontato, bruciato, sparato. Persino le porte divelte e la sala comando centrale è caduta a terra. E lì dietro cosa hanno fatto? Hanno messo immondizia e lì non era inquinato!. Potevano far andare ad abitare lì la gente, no? Lo Stato ha inquinato quella zona: ci ha portato ecoballe, munnizza ecc. <ref name=tvluna2>Dall'intervista a ''Tv Luna 2''; visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=EETK8n42g6Y&list=PLr_owqWpD4fLjxfTuka99hGXsTPgZsXBg&index=27 Carmine Schiavone: "Scavate fino a 18 metri di profondità" - Terza Intervista Lunaset 21/09/13]'', ''Youtube.com'', 21 settembre 2013.</ref>
*Ho dovuto chiudere la mia impresa edile e tutto, ho dovuto svendere persino i mezzi, i camion, escavatori, pale meccaniche ed altro, facevo il costruttore. Ma insomma erano i beni miei puliti. Addirittura da una terra a [[Casal di Principe]] hanno tirato persino le piante di Mela Annurca. La Baschi Calcestruzzo sta tutta sparata, hanno tolto persino i cancelli, 1300 metri di costruzioni in disuso, tutto abbandonato. La casa mia a Casal di Principe è piena di raffiche di mitra ed è stata bruciata, il terreno accanto è bruciato. Persino i soldi della banca hanno preso. Chi li ha presi? A me erano stati restituiti con sentenza della Corte di Cassazione. Non so che fine abbiano fatto. Macchine, 10/11 betoniere, trattori... niente, non si trova niente. Autotreni, ne ho trovato uno: tutto smontato, bruciato, sparato. Persino le porte divelte e la sala comando centrale è caduta a terra. E lì dietro cosa hanno fatto? Hanno messo immondizia e lì non era inquinato!. Potevano far andare ad abitare lì la gente, no? Lo Stato ha inquinato quella zona: ci ha portato ecoballe, munnizza ecc. <ref name=tvluna2>Dall'intervista a ''Tv Luna 2''; visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=EETK8n42g6Y&list=PLr_owqWpD4fLjxfTuka99hGXsTPgZsXBg&index=27 Carmine Schiavone: "Scavate fino a 18 metri di profondità" - Terza Intervista Lunaset 21/09/13]'', ''Youtube.com'', 21 settembre 2013.</ref>
*Parlavo con [[Tommaso Buscetta],] ci incontravamo, era amico mio. Ci lamentavamo: "noi dei politici forse non dovevamo parlare". Hanno addestrato anche alcuni pentiti, gente che per uno spinello rubava le macchine, a fare accuse che non stavano nè in cielo nè in terra. <ref name=tvluna2>Dall'intervista a ''Tv Luna 2''; visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=EETK8n42g6Y&list=PLr_owqWpD4fLjxfTuka99hGXsTPgZsXBg&index=27 Carmine Schiavone: "Scavate fino a 18 metri di profondità" - Terza Intervista Lunaset 21/09/13]'', ''Youtube.com'', 21 settembre 2013.</ref>
*Parlavo con [[Tommaso Buscetta]] ci incontravamo, era amico mio. Ci lamentavamo: "noi dei politici forse non dovevamo parlare". Hanno addestrato anche alcuni pentiti, gente che per uno spinello rubava le macchine, a fare accuse che non stavano nè in cielo nè in terra. <ref name=tvluna2>Dall'intervista a ''Tv Luna 2''; visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=EETK8n42g6Y&list=PLr_owqWpD4fLjxfTuka99hGXsTPgZsXBg&index=27 Carmine Schiavone: "Scavate fino a 18 metri di profondità" - Terza Intervista Lunaset 21/09/13]'', ''Youtube.com'', 21 settembre 2013.</ref>
*Il mio pentimento è avvenuto per queste cose. Si è svegliata la coscienza, avevano perso tutti i valori di essere persone erano diventate delle belve e me l'hanno detto chiaro e tondo, mio cugino Cicciariello {{NDR|Francesco Schiavone}}, Peppinotto {{NDR|Giuseppe Caterino}}, mio cugino Sandokan {{NDR|[[Francesco Schiavone]]}}, [[Francesco Bidognetti]] mi dissero: "Tu fai ancora l'uomo d'onore, noi lo facciamo per soldi". Risposi: "E voi siete gente di merda".<ref name=tvluna>Dall'intervista a ''Tv Luna 2''; visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=dM0YVyACokM&list=PLr_owqWpD4fLjxfTuka99hGXsTPgZsXBg&index=25 Nuova intervista a Carmine Schiavone - TV Luna 2 31/10/13]'', ''Youtube.com'', 31 ottobre 2013.</ref>
*Il mio pentimento è avvenuto per queste cose. Si è svegliata la coscienza, avevano perso tutti i valori di essere persone erano diventate delle belve e me l'hanno detto chiaro e tondo, mio cugino Cicciariello {{NDR|Francesco Schiavone}}, Peppinotto {{NDR|Giuseppe Caterino}}, mio cugino Sandokan {{NDR|[[Francesco Schiavone]]}}, [[Francesco Bidognetti]] mi dissero: "Tu fai ancora l'uomo d'onore, noi lo facciamo per soldi". Risposi: "E voi siete gente di merda".<ref name=tvluna>Dall'intervista a ''Tv Luna 2''; visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=dM0YVyACokM&list=PLr_owqWpD4fLjxfTuka99hGXsTPgZsXBg&index=25 Nuova intervista a Carmine Schiavone - TV Luna 2 31/10/13]'', ''Youtube.com'', 31 ottobre 2013.</ref>
*Ho fatto denunce. Voglio vedere chi è che pagherà perché io non è che lo faccio per soldi. Io sono cambiato, non è che sono più come trenta anni fa. Io sono pentito realmente, io piango. Io quando vedo don [[Maurizio Patriciello]] per televisione, per i bambini morti, io piango.<ref name=tvluna/>
*Ho fatto denunce. Voglio vedere chi è che pagherà perché io non è che lo faccio per soldi. Io sono cambiato, non è che sono più come trenta anni fa. Io sono pentito realmente, io piango. Io quando vedo don [[Maurizio Patriciello]] per televisione, per i bambini morti, io piango.<ref name=tvluna/>

Versione delle 01:16, 30 set 2015

Carmine Schiavone (1943 – 2015), criminale e collaboratore di giustizia italiano.

Citazioni di Carmine Schiavone

Citazioni in ordine temporale.

  • Ero assolutamente contrario al traffico di fanghi radioattivi provenienti da Germania, Francia, Gran Bretagna e Cecoslovacchia. Ci sono 5 milioni di persone che moriranno per lo sversamento di quei rifiuti in Campania, Sicilia, Basilicata e Puglia. Bidognetti e mio cugino Sandokan prendevano 600 milioni al mese, ma nelle casse del clan ne mettevano solo 100. Dissi: "Voi siete scemi, avete avvelenato la terra di Casale, San Cipriano, Casa Luce". Quei quattro cafoni non si rendevano conto che quella roba uccideva anche noi. Rispondevano: "Tanto noi beviamo l'acqua minerale".[1]
  • Ve la racconto io la vera Gomorra. Roberto Saviano ha scritto la verità, ma è una briciola.[1]
  • Ho fatto 20 anni di scuola, 30 anni di alta mafia, 16 anni di servizio permanente effettivo in mezzo alle forze dell'ordine. Nel '94 i magistrati avrebbero potuto fare piazza pulita ma andarono troppo lenti. Fu buttato un virus nei computer della Dia per cancellare le mie deposizioni. Dovette intervenire la CIA. C'è un floppy sulle banche, non è mai uscito. Fu dato in custodia a un maresciallo che aveva l'ordine di sparare a vista a chiunque avesse tantato di impadronirsene.[1]
  • Ma senza appoggi dello Stato come potrebbe sopravvivere un'organizzazione criminale? Come potrebbe sfuggire alla cattura per 14 anni un Michele Zagaria, che ha la quinta elementare, ha faticato sempre sopra il camion e la pala meccanica? Senza lo Stato la camorra non sarebbe potuta esistere.[1]
  • Molti dei miei figli mi hanno tradito, non li voglio più vedere. Uno volta incontrai mio genero alla Direzione investigativa antimafia di Roma. Aveva per me un messaggio di mio cugino Sandokan: se avessi smesso di parlare coi magistrati avrei avuto 50 miliardi di vecchie lire e la testa di chiunque. Io risposi: "È troppo tardi". Anzi, lo avvertii: "Cerca di salvarti, perché ti faccio dare l'ergastolo, ancora devo verbalizzarti, ma dirò tutto su di te. Quindi caro Nicola, visto che ti ho affiliato io alla camorra e hai fatto schifezze anche tu, entra nel piano di protezione e vattene al Nord con tua moglie: sai fare il parrucchiere, puoi trovare lavoro". Lui reagì quasi fiero. Rispose che piuttosto si sarebbe impiccato. Qualche tempo dopo mi fece chiamare dal carcere di Larino, in Molise, per dirmi che voleva pentirsi. Andai da lui e gli dissi: "Che fai qui, pensavo ti fossi impiccato". Io sono stato il primo ad avere aperto alla giustizia le porte dei clan, i loro segreti. Riina e Provenzano sono due pecorai, perché stavano sotto gli ordini dei politici. Noi invece i politici li creavamo. Poi i corleonesi hanno fatto un casino con le stragi e li hanno presi. [2]
  • Ho creduto ciecamente nello Stato. Certe volte dico a me stesso chi me l'ha fatto fare. Avevo potere, ero capo del clan, intascavo 150 milioni al mese, in casa avevo tre camerieri. Alle istituzioni ho versato 2.500 miliardi di lire. Uno come me ormai fa parte della storia. Sto picchiando pesante, non faccio come gli altri pentiti che si tirano indietro davanti a certe responsabilità. Ho creduto e devo continuare a credere nello Stato. Come mi diceva il pm De Raho: "Nonostante tutte le ingiustizie, dobbiamo continuare a credere nella legalità. Andiamo avanti". Io vado avanti, ma a costo di enormi sacrifici. Sa quante volte ho dovuto pagare la benzina all'auto della scorta perché i ragazzi avevano buoni di società petrolifere che non ci sono nelle aree di servizio dell'autostrada? A quei poliziotti non pagano nemmeno gli straordinari, prendono due soldi. Come fa un carabiniere con due o tre figli a guadagnare 1.300 euro al mese e a essere onesto? E poi le smagliature nella sicurezza: durante il tragitto verso il tribunale ci sono sottufficiali che chiamano per sapere che percorso stiamo facendo. Io rispondo male: "Stiamo andando a trovare tua madre". Non mi fido.[2]
  • Fin quando quando ci sono stato io non ci sono state vittime innocenti, erano tutti delinquenti, anche se avevano la fedina penale pulita. Eravamo in guerra.[2]
  • Mio figlio non sapeva che è uno Schiavone, il suo nome è sempre stato un altro, perciò era all'oscuro che quell'uomo di cui parlavano ero io. Quando non ero in casa per andare a deporre ai processi, mia moglie gli diceva che stavo fuori per lavoro, per incarichi importanti. Degli altri miei sei figli ne conosceva uno soltanto, gli altri cinque ignorava che esistessero. Poi è venuto il giorno della verità. Gli ho detto: "Ti devo dire una cosa molto importante. Io ho fatto delle cose molto brutte, di cui mi sono pentito. Quel Carmine Schiavone di cui senti parlare sono io. Sono stato il boss dei Casalesi. Ho due famiglie. Quella di mio padre era di professionisti e ricchi possidenti. Quella di mia madre di piccoli agricoltori e banditi: purtroppo ho ripreso da quella di mia madre. Lei era la sorella del papà di Francesco Schiavone: quando questi aveva 13 anni sua mamma morì e la mia lo ha cresciuto. L'ho inventato io Sandokan.[2]
  • Nel '93, quando mi sono pentito, Roberto Saviano era molto giovane. Io lo ringrazio per aver scritto Gomorra, perché ha svegliato delle coscienze. Però parecchi di quelli che parlano esaltando il suo lavoro fanno solo bla bla bla. Non vorrebbero elogiarlo, ma sono costretti dal rumore mediatico. Di Saviano non ho mai detto niente sul fantomatico attentato prima di Natale. La notizia è uscita da una clinica di Montefiascone, non da me. Per come conosco la mentalità dei clan, Saviano tenteranno di farlo fuori quando sarà finito nel dimenticatoio. Ma oggi, ucciderlo per loro sarebbe farlo santo, e mica sono scemi. Succederebbe l'ira di Dio. Come la storia di mandare l'Esercito in Campania contro la camorra: ma che lo mandi a fare, i soldati rischiano pure che la malavita tolga loro le armi. I clan ormai stanno nascosti. I camorristi sanno che il più grande dolore e la più grande meraviglia durano otto giorni. Quando si tornerà alla normalità si farà di nuovo guerra. [2]
  • Non dovevano mettere da parte Ultimo, l'uomo che arrestò Totò Riina e oggi è al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri. È un ottimo investigatore, una brava persona: l'ho conosciuto quando ho parlato di "ecoboss", delle intese che erano state prese dal clan con le coop rosse.[2]
  • Se potessi tornare indietro non mi pentirei. Sono pentito di essermi pentito e non lo farei più perché le istituzioni ci hanno abbandonato. Quando non sono riusciti ad ammazzarmi materialmente, hanno cercato di distruggermi economicamente, moralmente.[3]
  • Ero uno dei capi della cupola, ma mi sono pentito davvero perché altrimenti quelle carte lì non le avrei mai scritte. Il mio guaio è stato proprio quello di essermi pentito veramente perché in Italia non c’era una giustizia, una legge, un politico che sappia capire questo. Chi me lo ha fatto fare di vivere in questo mondo di cani rognosi perché è vero che noi abbiamo sparato, ma i ministri, i carabinieri, i magistrati, i poliziotti sono più responsabili di me perché hanno permesso questo. Io ho sbagliato nella mia vita e ho cercato di rimediare quando la mia coscienza si è ribellata a certi soprusi commessi da altri. Tutti quanti hanno fatto facile carriera sulla mia pelle.[3]
  • La mafia non sarà mai distrutta perché ci sono troppo interessi, sia a livello economico sia a livello elettorale. L'organizzazione mafiosa non morirà mai.[3]
  • Per tanti anni, per le varie bonifiche, hanno "mangiato" miliardi. In più hanno inquinato anche dove il terreno era buono, non era inquinato. Dopo i Regi Lagni di Casal di Principe hanno fatto una discarica a Maruzzella, perché tutto quel liquame ora sta andando nei fossi, che era terra di creta. Lì non era stata scavata una buca perché non si poteva scavare: a due/tre metri usciva la terra di creta che non era buona sotto il rilevato per fare le superstrade. Dove non hanno inquinato i mafiosi ha inquinato lo Stato. Hanno portato l'immondizia dove non si doveva portare e hanno inquinato anche le zone di Capua, Santa Maria la Fossa, quelle zone lì. [4]
  • Io so che loro hanno scaricato: roba di concerie, che veniva da Santa Croce sull'Arno, fanghi tossici, fanghi che venivano dal Nord: di piombo, mercurio, tutte queste fetenzie varie. In più ci stavano queste cassette radioattive, mi fu confermato da Gaetano Cerci, fidanzato della nipote di Francesco Bidognetti perché lui era il tratto di unione tra l'avvocato Cipriano Chianese, i Mallardo, i Bidognetti e tra Licio Gelli.[4]
  • [ a Francesco Schiavone detto Sandokan] Gliel'ho dovuto dire in piazza pubblica. Dissi: "Perché non salvi i tuoi figli? Che sono ancora piccoli.", all'epoca non stavano in mezzo a queste cose, "Perchè tu lo sai che non hanno futuro. In tutte le maniere". Gli volevo dire questo: o muoiono di malattia o muoiono ammazzati o muoiono in galera, l'ambiente era quello. Lui disse: "Io la fine tua non la faccio." [4]
  • Io avevo stabilito che nella nostra famiglia dovevano fare i medici, gli ingegneri, gli avvocati. Io dicevo che alla fine doveva rimanere solo la famiglia, infatti in un summit che abbiamo fatto io, lui [Francesco Schiavone detto Sandokan] e Cicciariello abbaimo pensato prima di Pasqua del 1989 l'eliminazione di Vincenzo De Falco, di Francesco Bidognetti, che io già lo volevo ammazzare da anni perché sapevo che era traditore a tutti i livelli, e di Mario Iovine. Facemmo questo summit a casa di mio cugino. Dissi a mio cugino: "Quando sparo io ammazzo De Falco, tu ti levi lo sfizio e ammazzi Bidognetti." e io ho sbagliato in quell'epoca perché io li dovevo ammazzare a tutti quanti, pure a mio cugino. A tutti quanti. Perchè se li ammazzavo finiva la storia, 'a munnizza [i rifiuti] non ci stava e tutto finiva a quell'epoca. Perchè io dissi: "Noi dobbiamo tornare alla normalità". Non è che non rimanevano i mafiosi, però si fermava 'a munnizza tossica. Lui dopo si è messo d'accordo con Bidognetti nel 1989 e hanno cominciato a fare questa cosa per soldi e quello ha fatto schifezze mai viste. Con l'appoggio suo tacito ha fatto schifezze mai viste, ha ammazzato gente che non c'entrava un cavolo. [4]
  • Raffaele Cutolo nel settembre del 1983 si stava pentendo, era pronto a collaborare con Lucio Di Pietro e Franco Roberti. Avevano fatto anche l'appartamento extra-penitenziario nel gruppo carabinieri di Salerno, (perché ci sono i verbali che all'epoca Cutolo si stava pentendo e io lo sapevo questo perché poi noi pentiti stavamo tutti nella DIA: siciliani, calabresi, napoletani e tutti quanti e ci incontravamo tutti quanti.) Quando sono andati a prenderlo, dovettero tornare indietro perché lui disse: "Non lo posso più fare", perché da lì uscì gente che era del Ministero degli Interni, dei Servizi, che andarono a minacciarlo evidentemente. [4]
  • Avevamo un piano per far ammazzare Raffaele Cutolo da Pasquale Tavoletta detto Zorro nel carcere, facemmo arrivare una pistola solo che fu trasferito e non fu ammazzato, altrimenti Raffaele Cutolo doveva morire in carcere. Pasquale Tavoletta era un mio capozona, di Villa Literno e cugino di mia moglie. [4]
  • Ho dovuto chiudere la mia impresa edile e tutto, ho dovuto svendere persino i mezzi, i camion, escavatori, pale meccaniche ed altro, facevo il costruttore. Ma insomma erano i beni miei puliti. Addirittura da una terra a Casal di Principe hanno tirato persino le piante di Mela Annurca. La Baschi Calcestruzzo sta tutta sparata, hanno tolto persino i cancelli, 1300 metri di costruzioni in disuso, tutto abbandonato. La casa mia a Casal di Principe è piena di raffiche di mitra ed è stata bruciata, il terreno accanto è bruciato. Persino i soldi della banca hanno preso. Chi li ha presi? A me erano stati restituiti con sentenza della Corte di Cassazione. Non so che fine abbiano fatto. Macchine, 10/11 betoniere, trattori... niente, non si trova niente. Autotreni, ne ho trovato uno: tutto smontato, bruciato, sparato. Persino le porte divelte e la sala comando centrale è caduta a terra. E lì dietro cosa hanno fatto? Hanno messo immondizia e lì non era inquinato!. Potevano far andare ad abitare lì la gente, no? Lo Stato ha inquinato quella zona: ci ha portato ecoballe, munnizza ecc. [4]
  • Parlavo con Tommaso Buscetta ci incontravamo, era amico mio. Ci lamentavamo: "noi dei politici forse non dovevamo parlare". Hanno addestrato anche alcuni pentiti, gente che per uno spinello rubava le macchine, a fare accuse che non stavano nè in cielo nè in terra. [4]
  • Il mio pentimento è avvenuto per queste cose. Si è svegliata la coscienza, avevano perso tutti i valori di essere persone erano diventate delle belve e me l'hanno detto chiaro e tondo, mio cugino Cicciariello [Francesco Schiavone], Peppinotto [Giuseppe Caterino], mio cugino Sandokan [Francesco Schiavone], Francesco Bidognetti mi dissero: "Tu fai ancora l'uomo d'onore, noi lo facciamo per soldi". Risposi: "E voi siete gente di merda".[5]
  • Ho fatto denunce. Voglio vedere chi è che pagherà perché io non è che lo faccio per soldi. Io sono cambiato, non è che sono più come trenta anni fa. Io sono pentito realmente, io piango. Io quando vedo don Maurizio Patriciello per televisione, per i bambini morti, io piango.[5]
  • Ma tu puoi pensare che possa esistere mafia, camorra, 'Ndrangheta senza l'appoggio delle istituzioni dello Stato? Rimarrebbero banditi di strada.[6]
  • L'unica arma che oggi ha il popolo italiano lo sai qual è? Di non votarli a questi. Di non votarli. Perché questi li lasceranno morire e gliel'ho detto venti anni fa.[6]

Citazioni su Carmine Schiavone

  • Non piangeranno in molti la morte di Carmine Schiavone. Personalmente però gli devo qualcosa. Lo incontrai quando ancora era nel regime di protezione, i Carabinieri mi misero dei microfoni addosso e quelle registrazioni (poi rese pubbliche) mi cambiarono la vita. Sentire che avevo ricevuto una condanna a morte da una delle figure storiche del clan dei Casalesi mi trasformò. E il colloquio con lui cominciò inaspettato con un "Mi ricordo di te quando eri piccolo e stavi pieno di capelli". (Roberto Saviano) [7]

Note

  1. a b c d Dall'intervista di Fabio di Chio e Dario Martini Parla il pentito Schiavone: "Ecco la vera Gomorra"", il Tempo.it, 13 gennaio 2009.
  2. a b c d e f Dall'intervista di Fabio di Chio e Dario Martini Carmine Schiavone: "Io boss? Mio figlio l'ha saputo a 17 anni", il Tempo.it, 14 gennaio 2009.
  3. a b c Dall'intervista a Sky Tg 24; citato in Carmine Schiavone a SkyTG24: "Pentito di essermi pentito", Sky.it, 23 agosto 2013.
  4. a b c d e f g h Dall'intervista a Tv Luna 2; visibile in Carmine Schiavone: "Scavate fino a 18 metri di profondità" - Terza Intervista Lunaset 21/09/13, Youtube.com, 21 settembre 2013.
  5. a b Dall'intervista a Tv Luna 2; visibile in Nuova intervista a Carmine Schiavone - TV Luna 2 31/10/13, Youtube.com, 31 ottobre 2013.
  6. a b Dal reportage Inferno atomico di Sandro Ruotolo e Dina Lauricella andato in onda su Servizio Pubblico, La7, 29 dicembre 2013; Visibile su ServizioPubblico.it.
  7. Dall'articolo di Roberto Saviano Muore il pentito di Gomorra che predisse: "Quei veleni sottoterra ci uccideranno", repubblica.it, 23 febbraio 2015.

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