Papa Pio II: differenze tra le versioni
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'''Pio II''', al secolo '''Enea Silvio Bartolomeo Piccolomini''' (1405 – 1464), papa della Chiesa cattolica, scrittore e drammaturgo italiano. |
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:''Lingua potens, et mundioris vitae opinione clarus.'' (da ''Istoria boemica''; citato in [[Francesco Fiorentino]], ''Il rinascimento filosofico nel Quattrocento'', p. 8) |
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*Non è cosa ridicola, che tu voglia il papa povero, e i tuoi arcivescovi di [[Magonza]], di [[Colonia]] e di [[Treviri]] nuotanti nella ricchezza? (da una lettera a [[Martino Mayer]]; citato in [[Francesco Fiorentino]], ''Il rinascimento filosofico nel Quattrocento'', p. 26) |
*Non è cosa ridicola, che tu voglia il papa povero, e i tuoi arcivescovi di [[Magonza]], di [[Colonia]] e di [[Treviri]] nuotanti nella ricchezza? (da una lettera a [[Martino Mayer]]; citato in [[Francesco Fiorentino]], ''Il rinascimento filosofico nel Quattrocento'', p. 26) |
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*Quanto da più lungo tempo son privo del soavissimo cielo di [[Ausonia]], tanto più desidero vedere il suolo natio, ed ivi vivere, ed ivi morire. (da una lettera a [[Giuliano Cesarini|Cesarini]]; citato in [[Francesco Fiorentino]], ''Il rinascimento filosofico nel Quattrocento'', p. 38) |
*Quanto da più lungo tempo son privo del soavissimo cielo di [[Ausonia]], tanto più desidero vedere il suolo natio, ed ivi vivere, ed ivi morire. (da una lettera a [[Giuliano Cesarini|Cesarini]]; citato in [[Francesco Fiorentino]], ''Il rinascimento filosofico nel Quattrocento'', p. 38) |
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Versione delle 13:46, 24 ott 2015
Pio II, al secolo Enea Silvio Bartolomeo Piccolomini (1405 – 1464), papa della Chiesa cattolica, scrittore e drammaturgo italiano.
- [Vedendo il castello dall'alto di Monte Cavo] Marino che è stata la villa dei Marii, castello della famiglia Colonna (da Commentarii)
- Marinum quod Marianum villam, Columnensium familiae oppidum..
- [Jan Hus] Potente la lingua, più pura la vita.
- Lingua potens, et mundioris vitae opinione clarus. (da Istoria boemica; citato in Francesco Fiorentino, Il rinascimento filosofico nel Quattrocento, p. 8)
- Non è cosa ridicola, che tu voglia il papa povero, e i tuoi arcivescovi di Magonza, di Colonia e di Treviri nuotanti nella ricchezza? (da una lettera a Martino Mayer; citato in Francesco Fiorentino, Il rinascimento filosofico nel Quattrocento, p. 26)
- Quanto da più lungo tempo son privo del soavissimo cielo di Ausonia, tanto più desidero vedere il suolo natio, ed ivi vivere, ed ivi morire. (da una lettera a Cesarini; citato in Francesco Fiorentino, Il rinascimento filosofico nel Quattrocento, p. 38)
- Quando vedi una donna, pensa che sia un demonio, che sia una sorta d'inferno. (citato in Karlheinz Deschner, La croce nella Chiesa, Massari ed., Bolsena 2000)
Criside
- Archimede: Piccola cosa è il piacere nel corso della vita umana: lunghissimi invece i fastidi. (Scena 13)
- Archimede: Al piacere si accompagna sempre il dolore. E com'è delle cose di questo mondo, nulla ci è dato di eterno. (Scena 13)
- Archimede: È sciocco angustiarsi per dei crucci inutili. Lo vedi, quelle ubriaconcelle, come tracannano? Loro sì che han giudizio! Anch'io preferisco aver giudizio con loro, che comportarmi da sciocco insieme a quegli amici. Come son fortunato! Credevo di andare a letto con una sola, invece ci andrò con tre! (Scena 13)
- Cantara: Chi sta in guardia per non farsi imbrogliare, stenta a guardarsi anche quando fa buona guardia; spesso infatti chi si guarda finisce in trappola proprio quando crede d'aver fatto buona guardia. (Scena 14)
- Cantara: Ai poveri è proibito fare all'amore! (Scena 14)
[Enea Silvio Piccolomini, Criside, Chrysis, da L'Umanesimo, Letteratura Italiana, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1965]
Incipit di Storia di due amanti
Mi chiedi una cosa sconveniente alla mia età e ancor più disdicevole alla tua. Non s'addice infatti a me quasi quadragenario di scrivere, e a te quinquagenario di leggere, una storia d'amore. Sono cose che vanno bene per anime giovani, ed esigono un cuore tenero!
[citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993]
Citazioni su Papa Pio II
- De Capra et Albergo. (Malachia di Armagh)
- Dalla capra e dall'albergo[1].
- Il Cusano ed il Piccolomini sono due uomini che, diversi d'ingegno, e d'inclinazioni, si rassomigliano in ciò, che hanno inaugurata quella corrente, in virtù di cui il pensiero tedesco e l'italiano sono venuti in reciproca comunicazione. Per mezzo del Cusano fluiva in Italia la speculazione germanica; e per mezzo del Piccolomini rifluiva in Germania l'Umanesimo. (Francesco Fiorentino)
- L'educazione dell'intelletto solevano allora i tedeschi fornire nelle Università italiane; non perché in Germania ne mancassero, avendo Heidelberg una Università fin dal 1300, Vienna dal 1348, Colonia dal 1388, Erfurt dal 1392, e recentemente Lipsia dal 1409: ma in Italia allora erano più in fiore. Enea Silvio narra che un tal Ceanese, monaco francescano, dopo studiato in Padova, era andato a perfezionarsi a Vienna: ma udito ch'ebbe quei maestri, salì la cattedra, ed, invece di apprendere, si mise ad insegnare. (Francesco Fiorentino)
- Pio II (1458 – 1464), prima di esser papa, fu Enea Silvio Piccolomini, personaggio dell'Umanesimo gaudente, e dobbiamo immaginarlo con un gruppo di amici, dedito a bagordi, cene, banchetti e gozzoviglie, che lo portarono a lapidare in poco tempo 200.000 fiorini, una somma pari a 10 milioni di euro di oggi. Di quella golosità, e lussuria, al papa resta solo la voglia insaziabile di cacio pecorino, che peraltro si fa arrivare a Roma direttamente dai suoi pastori nel Senese. E lo gusta ovviamente con fave, noci e pere, innaffiato dal vino Chianti. (Claudio Rendina)
Note
- ↑ Per approfondimenti vedi la voce Profezia di Malachia su Wikipedia.
Altri progetti
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