Theodore Roosevelt: differenze tra le versioni

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*Faccio [[pugilato]], ma poco, perché sembra piuttosto assurdo per un presidente apparire con un occhio nero e con il naso schiacciato o con le labbra tagliate.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 83, ISBN 88-8598-826-2.</ref>
*Faccio [[pugilato]], ma poco, perché sembra piuttosto assurdo per un presidente apparire con un occhio nero e con il naso schiacciato o con le labbra tagliate.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 83, ISBN 88-8598-826-2.</ref>
*Il fattore principale nel produrre la [[Rivoluzione americana|Rivoluzione]], e più tardi la guerra del 1812, fu l'incapacità della madrepatria a comprendere che gli uomini liberi, i quali avanzavano nella conquista del continente, dovevano essere incoraggiati in quest'opera [...]. L'espansione dei duri, avventurosi uomini della frontiera era per gli statisti di Londra causa di ansietà piuttosto che di orgoglio, e il famoso Quebec Act del 1774 fu in parte architettato con lo scopo di mantenere permanentemente ad est degli Allegani le colonie di lingua inglese e conservare la possente e bella vallata dell'Ohio come terreno di caccia per i selvaggi. (1901, pp. 246-47; citato in Losurdo 2005, p. 299)
*Il fattore principale nel produrre la [[Rivoluzione americana|Rivoluzione]], e più tardi la guerra del 1812, fu l'incapacità della madrepatria a comprendere che gli uomini liberi, i quali avanzavano nella conquista del continente, dovevano essere incoraggiati in quest'opera [...]. L'espansione dei duri, avventurosi uomini della frontiera era per gli statisti di Londra causa di ansietà piuttosto che di orgoglio, e il famoso Quebec Act del 1774 fu in parte architettato con lo scopo di mantenere permanentemente ad est degli Allegani le colonie di lingua inglese e conservare la possente e bella vallata dell'Ohio come terreno di caccia per i selvaggi. (1901, pp. 246-47; citato in Losurdo 2005, p. 299)
*Io non arrivo al punto di pensare che gli unici [[nativi americani|indiani]] buoni siano gli indiani morti, ma credo che nove su dieci lo siano, e non dovrei indagare troppo a fondo sul decimo.
:''I don't go so far as think that the only good Indians are the dead Indians, but I believe nine out of every ten are, and I shouldn't inquire too closely into the case of the tenth.''<ref>Citato in Christopher Cerf e Victor Navasky, ''The Experts Speak'', New York, Villard, 1998, p. 304. ISBN 0-679-77806-3</ref>
*Nessun trionfo di pace è più esaltante di un trionfo di guerra. (citato in ''Focus'' n. 85, p. 180)
*Nessun trionfo di pace è più esaltante di un trionfo di guerra. (citato in ''Focus'' n. 85, p. 180)
*Parla piano e porta con te un grosso randello: andrai lontano.
*Parla piano e porta con te un grosso randello: andrai lontano.

Versione delle 17:46, 28 nov 2015

Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la pace (1906)
Roosevelt

Theodore Roosevelt (1858 – 1919), 26° presidente degli Stati Uniti, premio Nobel per la pace.

Citazioni di Theodore Roosevelt

  • Faccio pugilato, ma poco, perché sembra piuttosto assurdo per un presidente apparire con un occhio nero e con il naso schiacciato o con le labbra tagliate.[1]
  • Il fattore principale nel produrre la Rivoluzione, e più tardi la guerra del 1812, fu l'incapacità della madrepatria a comprendere che gli uomini liberi, i quali avanzavano nella conquista del continente, dovevano essere incoraggiati in quest'opera [...]. L'espansione dei duri, avventurosi uomini della frontiera era per gli statisti di Londra causa di ansietà piuttosto che di orgoglio, e il famoso Quebec Act del 1774 fu in parte architettato con lo scopo di mantenere permanentemente ad est degli Allegani le colonie di lingua inglese e conservare la possente e bella vallata dell'Ohio come terreno di caccia per i selvaggi. (1901, pp. 246-47; citato in Losurdo 2005, p. 299)
  • Io non arrivo al punto di pensare che gli unici indiani buoni siano gli indiani morti, ma credo che nove su dieci lo siano, e non dovrei indagare troppo a fondo sul decimo.
I don't go so far as think that the only good Indians are the dead Indians, but I believe nine out of every ten are, and I shouldn't inquire too closely into the case of the tenth.[2]
  • Nessun trionfo di pace è più esaltante di un trionfo di guerra. (citato in Focus n. 85, p. 180)
  • Parla piano e porta con te un grosso randello: andrai lontano.
Speak softly and carry a big stick— you will go far. (dal discorso tenuto all'apertura del Minnesota State Fair; citato nel quotidiano Minneapolis Tribune, 3 settembre 1901)
  • Si possono sopprimere i sentimenti che animano ora una gran parete del nostro popolo, prendendo dieci dei suoi capi, mettendoli [...] contro un muro e fucilandoli. (parlando di come stroncare scioperi e conflitti sociali: citato in Hofstadter 1960, p. 216; citato in Losurdo 2005, p. 323)

Citazioni su Theodore Roosevelt

  • Il Roosevelt è persuaso che il popolo americano è immensamente superiore ad ogni altro popolo, e quindi non si accorge quanto ridicolo sia il citare il Washington per farci sapere che "il modo più sicuro di avere la pace è di preparare la guerra". Veramente noi miseri europei credevamo che, un poco prima del Washington, certi abitanti di un paesucolo chiamato Lazio avessero, nel loro idioma, detto: si vis pacem, con quello che segue: ma si vede che eravamo in errore, e che i latini devono avere copiato il Washington e ripetuto cosa da lui prima detta. (Vilfredo Pareto)
  • Theodore Roosevelt può tranquillamente essere accostato a Hitler. Al di là delle singole personalità conviene non perdere di vista il quadro generale: «Gli sforzi per preservare la "purezza della razza" nel Sud degli Stati Uniti anticipavano alcuni aspetti della persecuzione scatenata dal regime nazista contro gli ebrei negli anni trenta del Novecento». (Domenico Losurdo)

Note

  1. Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 83, ISBN 88-8598-826-2.
  2. Citato in Christopher Cerf e Victor Navasky, The Experts Speak, New York, Villard, 1998, p. 304. ISBN 0-679-77806-3

Bibliografia

  • Theodore Roosevelt, The Strenuous Life: Essays and Addresses, Century, New York, 1901.
  • Richard Hofstadter, La tradizione politica americana (1951), traduzione di Giuseppe Vetra­no, Il Mulino, Bologna, 1960.
  • Domenico Losurdo, Controstoria del liberalismo, Laterza, 2005.

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