Hernán Crespo: differenze tra le versioni

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*C'è una categoria speciale, quella dei fuoriclasse o dei superuomini,alla quale appartengono tre giocatori: Messi, Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic. Dopo di loro, che giocano sulla luna, possiamo parlare di Suarez, Lewandowski e Higuain.
*C'è una categoria speciale, quella dei fuoriclasse o dei superuomini, alla quale appartengono tre giocatori: Messi, Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic. Dopo di loro, che giocano sulla luna, possiamo parlare di Suarez, Lewandowski e Higuain.
*[[Luis Alberto Suárez|Suarez]], secondo me, è il più completo. Ha fatto un lungo percorso di crescita: prima con l'Ajax, poi con il Liverpool e adesso con il Barcellona. Ha sempre mantenuto un'altissima media-gol e ha dimostrato, arrivando in una squadra di marziani come quella blaugrana, di sapersi adattare, di non soffrire la presenza di fenomeni come Messi e Neymar e, all'occorrenza, di poter anche trascinare i compagni. Per lui non è cambiato nulla dai tempi dell'Ajax o del Liverpool: fa le stesse cose e le fa alla grandissima.
*[[Luis Alberto Suárez|Suarez]], secondo me, è il più completo. Ha fatto un lungo percorso di crescita: prima con l'Ajax, poi con il Liverpool e adesso con il Barcellona. Ha sempre mantenuto un'altissima media-gol e ha dimostrato, arrivando in una squadra di marziani come quella blaugrana, di sapersi adattare, di non soffrire la presenza di fenomeni come Messi e Neymar e, all'occorrenza, di poter anche trascinare i compagni. Per lui non è cambiato nulla dai tempi dell'Ajax o del Liverpool: fa le stesse cose e le fa alla grandissima.
*Suárez è bravissimo nel dribbling stretto, calcia perfettamente di destro e di sinistro, e cerca sempre la precisione, e poi dà profondità all'azione. Per i centrocampisti del Barcellona è facile trovarlo e dialogare con lui: parlano lo stesso linguaggio tecnico. Se avesse giocato anni fa, sarebbe stato una seconda punta, non un centravanti.
*Suárez è bravissimo nel dribbling stretto, calcia perfettamente di destro e di sinistro, e cerca sempre la precisione, e poi dà profondità all'azione. Per i centrocampisti del Barcellona è facile trovarlo e dialogare con lui: parlano lo stesso linguaggio tecnico. Se avesse giocato anni fa, sarebbe stato una seconda punta, non un centravanti.

Versione delle 14:49, 5 dic 2015

Hernán Crespo

Hernán Jorge Crespo (1975 – vivente), ex calciatore e allenatore di calcio argentino.

Citazioni di Hernán Crespo

  • [Sulla finale di Champions League del 2005 persa contro il Liverpool] A fine primo tempo nello spogliatoio mi tremavano le gambe: avevo fatto una doppietta in finale e vincevamo 3 a 0. Non ci potevo credere e cominciai a pregare che non succedesse nulla nei restanti 45 minuti di gioco. Altri discutevano di calcio, discussioni anche accese. Altro che festeggiamenti e champagne: fin da piccolo ti insegnano che le partite finiscono al 90’, chiunque faccia il calciatore lo sa. In quello spogliatoio c’erano giocatori del calibro di Maldini, Costacurta, Gattuso, Nesta, Pirlo, Seedorf e altri ancora: pensare una cosa del genere è assurdo. Dire che chi ha detto che abbiamo festeggiato sia un infame è poco.[1]
  • [Parlando di José Mourinho] A me piace. un bravissimo insegnante di calcio. Come è stato, per me, Marcelo Bielsa, c.t. dell'Argentina. Bielsa era meno showman di Mourinho, ma le caratteristiche erano simili: uomini di campo, che ti fanno provare e riprovare schemi e movimenti.[2]
  • [Rispondendo alla domanda se José Mourinho sia il suo allenatore ideale] L'ideale, no. Però è bravo. Il mio tecnico ideale, lo sanno anche i muri, è Carlo Ancelotti. Con lui c'è un feeling che va oltre il campo. Mi piace come affronta le situazioni, come ti tratta dopo una vittoria o dopo una sconfitta.[2]
  • [Rispondendo alla domanda "Che cosa fa Ancelotti di tanto speciale?"] Nulla. Per lui sei sempre la stessa persona. Se ti stima, lo fa sia che tu vinca sia che tu perda. Per altri allenatori il risultato cambia la prospettiva, e questo non mi sta bene: non sto parlando di Mourinho, sia ben chiaro.[2]
  • In Italia, quando segno un gol, durante la settimana lo rivedo in televisione 50 volte. In Inghilterra, se segno un gol e non lo vedo negli highlights della BBC dopo la partita, non lo vedo più perché nessuno lo trasmette durante la settimana.[3]
  • Quando siamo in Italia, siamo stanchi dell'Italia. Ma quando non siamo in Italia, l'Italia manca.[3]
  • È stato difficile scegliere di smettere di giocare ad alti livelli, faccio fatica anche a parlarne ora perché la situazione è fresca. Non è facile ma questa è la legge della vita, vediamo se ci sarà la possibilità di fare qualcosa di divertente nel calcio.[4]
  • Qui all'Inter è stato tutto stupendo sin dal primo giorno. Vedere oggi la società con mille trofei conquistati in tutto il mondo, per uno che ha vissuto il prima e il durante, è davvero bello. Se devo sceglierne uno, dico il primo scudetto sul campo dell'era Moratti con la Juventus in serie B. Per chi ha sofferto tanto nell'Inter, per chi come me è arrivato dietro la Juventus anche con altre maglie, è difficile dimenticare la gioia di quel giorno.[4]
  • [Sulle reti segnate con la maglia dell'Inter] Se ne devo ricordare uno, mi tengo stretto l'ultimo segnato con la maglia dell'Inter a Verona contro il Chievo. Non stavo giocando molto e in quella gara cominciai titolare, fare gol e andare a festeggiare sotto la curva piena è stato pazzesco.[4]
  • San Siro è la Scala del calcio, Ancelotti mi disse al debutto che qui giocano solo i grandi e ha ragione. È uno stadio che ti dà emozioni, di sera poi è uno spettacolo, è roba da mettersi a giocare in smoking.[5]

«Pipita vince da solo. Ma Suarez e Lewa ancora superiori»

Intervista di Andrea Schianchi, Gazzetta.it, 4 dicembre 2015.

  • C'è una categoria speciale, quella dei fuoriclasse o dei superuomini, alla quale appartengono tre giocatori: Messi, Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic. Dopo di loro, che giocano sulla luna, possiamo parlare di Suarez, Lewandowski e Higuain.
  • Suarez, secondo me, è il più completo. Ha fatto un lungo percorso di crescita: prima con l'Ajax, poi con il Liverpool e adesso con il Barcellona. Ha sempre mantenuto un'altissima media-gol e ha dimostrato, arrivando in una squadra di marziani come quella blaugrana, di sapersi adattare, di non soffrire la presenza di fenomeni come Messi e Neymar e, all'occorrenza, di poter anche trascinare i compagni. Per lui non è cambiato nulla dai tempi dell'Ajax o del Liverpool: fa le stesse cose e le fa alla grandissima.
  • Suárez è bravissimo nel dribbling stretto, calcia perfettamente di destro e di sinistro, e cerca sempre la precisione, e poi dà profondità all'azione. Per i centrocampisti del Barcellona è facile trovarlo e dialogare con lui: parlano lo stesso linguaggio tecnico. Se avesse giocato anni fa, sarebbe stato una seconda punta, non un centravanti.
  • [Su Robert Lewandowski] Bravissimo in acrobazia e quando si tratta di affrontare difese molto chiuse. Dei tre, per qualità fisiche, è quello che più si avvicina al modello di centravanti di una volta: alto, potente, forte di testa. Marcarlo è un problema.
  • [Su Gonzalo Higuain] Non è ancora al livello degli altri due. Mi spiego: deve fare un ulteriore salto di qualità. Ad esempio, negli spazi stretti ha ampi margini di miglioramento. Di testa segna poco. In questo momento è il giocatore più forte e più determinante della Serie A, però sappiamo che la Serie A non è il miglior campionato d'Europa...
  • Il più forte di sempre è stato Van Basten. Faceva tutto: dribbling, tiro, colpo di testa, acrobazia. E giocava con la squadra e per la squadra. Io sono cresciuto con il suo poster appeso dietro al letto della mia cameretta...
  • Io, da argentino, stravedevo per Romário. In area di rigore era velenoso come un serpente, persino più bravo di Van Basten, ma poi gli mancavano altre qualità che l'olandese possedeva. Era un finalizzatore, ma cominciava a lavorare quando la squadra era vicino all'area di rigore avversaria. E poi mi viene in mente Ronaldo: immenso, progressione fantastica, rapidità di esecuzione impressionante. Infine Gary Lineker: ve lo ricordate il suo scatto breve? Bruciava tutti i difensori e si presentava da solo davanti al portiere avversario e freddarlo diventava un giochetto.

Note

  1. Dalla trasmissione Heroes, in onda su Mediaset;citato in Milan-Liverpool, Crespo e la finale di Istanbul: "Infame chi disse..." Calciomercato.it, 18 novembre 2014.
  2. a b c Citato in L'urlo di Hernan Crespo: "Inter, ci sono anch'io", Gazzetta.it, 11 ottobre 2008.
  3. a b Citato da José Mourinho in un'intervista a Sky;Yahoo! sport, 2 febbraio 2011.
  4. a b c Citato in Crespo a IC: "Che gioia Scudetto con Juve in B!", Fcinternews.it, 8 febbraio 2012-
  5. Citato in Crespo: "Adriano viveva male, perché giocava lui?", Fcinternews.it, 22 ottobre 2012.

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