Mangiare zen: differenze tra le versioni

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*Con la consapevolezza possiamo scegliere ''come'' vivere adesso la nostra vita. Possiamo cogliere ogni attimo per ripartire. (p. 8)
*Con la consapevolezza possiamo scegliere ''come'' vivere adesso la nostra vita. Possiamo cogliere ogni attimo per ripartire. (p. 8)
*Siamo tutti connessi e interdipendenti: quel che ciascuno fa influenza ogni altra cosa e persona, e ciò che fa ogni altra cosa e persona avrà un effetto su ogni singolo individuo. (p. 12)
*Siamo tutti connessi e interdipendenti: quel che ciascuno fa influenza ogni altra cosa e persona, e ciò che fa ogni altra cosa e persona avrà un effetto su ogni singolo individuo. (p. 12)
*Data la tendenza crescente, negli ultimi vent'anni, alle porzioni giganti, è facile cadere vittima di una «distorsione della porzione» e perdere di vista quale sia la quantità appropriata di cibo da mangiare. (p. 33)
*Trasformare la nostra sofferenza è come diventare coltivatori biologici, persone che non buttano via gli avanzi di cucina o gli scarti del giardino, ma ne fanno ''compost'' con cui concimare i fiori. Puoi trasformare i rifiuti indesiderati che hai dentro – la depressione, la paura, la disperazione o la rabbia – nell'energia che nutre la pace e la gioia. (p. 41)


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 17:38, 22 dic 2015

Voce principale: Thích Nhất Hạnh.

Mangiare zen: nutrire il corpo e la mente, saggio del 2015 di Thích Nhất Hạnh e Lilian Cheung.

Citazioni

  • Ogni minuto che passiamo a preoccuparci per il futuro e a recriminare sul passato è un minuto che perdiamo nel nostro appuntamento con la vita, è un'opportunità mancata di impegnarci e di renderci conto che ogni singolo attimo ci dà l'occasione di cambiare in meglio, di provare pace e gioia. La pratica di essere pienamente presente in ogni attimo è detta consapevolezza; è un antico approccio buddhista alla vita che ci aiuta a stare nel «qui e ora» [...]. (p. 6)
  • Con la consapevolezza possiamo scegliere come vivere adesso la nostra vita. Possiamo cogliere ogni attimo per ripartire. (p. 8)
  • Siamo tutti connessi e interdipendenti: quel che ciascuno fa influenza ogni altra cosa e persona, e ciò che fa ogni altra cosa e persona avrà un effetto su ogni singolo individuo. (p. 12)
  • Data la tendenza crescente, negli ultimi vent'anni, alle porzioni giganti, è facile cadere vittima di una «distorsione della porzione» e perdere di vista quale sia la quantità appropriata di cibo da mangiare. (p. 33)
  • Trasformare la nostra sofferenza è come diventare coltivatori biologici, persone che non buttano via gli avanzi di cucina o gli scarti del giardino, ma ne fanno compost con cui concimare i fiori. Puoi trasformare i rifiuti indesiderati che hai dentro – la depressione, la paura, la disperazione o la rabbia – nell'energia che nutre la pace e la gioia. (p. 41)

Bibliografia

  • Thich Nhat Hanh, Lilian Cheung, Mangiare zen: nutrire il corpo e la mente, traduzione di Diana Petech, Oscar Mondadori, Milano, 2015. ISBN 978-88-04-62096-9