Gottfried Keller: differenze tra le versioni

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
SamoaBot (discussione | contributi)
m Bot: migrazione automatica di 7 collegamenti interwiki a Wikidata: d:Q122370
Defaultsort, Template stub.
Riga 16: Riga 16:
{{interprogetto|w|commons}}
{{interprogetto|w|commons}}


{{stub}}

{{DEFAULTSORT:Keller, Gottfried}}
[[Categoria:Scrittori svizzeri|Keller, Gottfried]]
[[Categoria:Scrittori svizzeri|Keller, Gottfried]]

Versione delle 20:25, 2 feb 2016

Keller nel 1860

Gottfried Keller (1819 – 1890), scrittore svizzero.

Incipit di alcune opere

I tre giusti pettinai

ARRIVI DALLA SASSONIA,
DALLA BAVIERA E DALLA SVEZIA

Gli abitanti di Seldwyla hanno dimostrato che col cambiare dei tempi e degli avvenimenti un'intera città di iniqui e di sconsiderati può venire a trovarsi in ristrettezze; i tre pettinai invece dimostrano che tre giusti non possono vivere a lungo sotto il medesimo tetto, senza finire col prendersi per i capelli.
Qui si tratta naturalmente della celeste giustizia, oppure di quella naturale giustizia della coscienza umana; si tratta invece di quella tal giustizia anemica, che dal Pater Noster ha depennato l'invocazione: – E rimetti a noi i nostri debiti come noi pure li rimettiamo ai nostri debitori! – Una giustizia che non fa debiti, ma nemmeno ne sopporta; che non reca dispiaceri a nessuno, ma che nemmeno fa dei piaceri, che intende a buon conto lavorare e guadagnare bene, ma non intende metter fuori un soldo, che nella fedeltà al lavoro trova un'utilità, ma nessuna gioia.
Giusti di tal fatta non fracassano nessun lampione, ma nemmeno ne accendono di sorta. Né barlume di luce si sprigiona mai dalla loro persona: si danno da fare variamente qua e là, e per essi un affare vale l'altro, purché nessun pericolo vi sia connesso. Di preferenza si stabiliscono proprio là dove ci sono molte persone ingiuste, almeno nel senso che essi danno all'ingiustizia, poiché se restassero da soli, ben presto tali giusti finirebbero col corrodersi vicendevolmente, come macine da mulino tra le quali non c'è chicco di grano da macinare. Quando accade loro un infortunio, essi se ne sono talmente meravigliati, è come se fossero infilzati su uno spiedo, dal momento che non hanno recato dispiacere a nessuno, visto e considerato che sono abituati a considerare il mondo come un ben custodito stabilimento poliziesco nel quale nessuno deve temere multe o contravvenzioni per il semplice fatto che ognuno scopa dinanzi alla propria porta, altrettanto diligentemente assicura i vasi dei fiori sul davanzale della finestra affinché non cadano in testa ai passanti, e innaffiandoli non lascia cader acqua nella strada.

Il grasso del gatto

A Seldwyla, un paesino della Svizzera, quando qualcuno fa un cattivo affare, si dice che «ha cercato di avere il grasso del gatto». È un detto bizzarro e sconcertante. Ma c'è una vecchia, e quasi dimenticata storia, che spiega come venne usato per la prima volta e che cosa significhi veramente.

Bibliografia

  • Gottfried Keller, I tre giusti pettinai, (Die Drei Gerechte Kammacher), dalla raccolta (Die Leute Seldwyla), traduzione di Rosario F. Esposito, Edizioni Paoline, Catania 1963.
  • Gottfried Keller, Il grasso del gatto, traduzione di Adria Tissoni, in "Grandi storie di gatti", Armenia, 2001.

Altri progetti