Canone pāli: differenze tra le versioni
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*È giusto che voi abbiate dubbi e perplessità; che la perplessità si alzi in voi rispetto a ciò che è meritevole di dubbio.<br>[...]<br>Non fatevi guidare da dicerie, tradizioni o dal sentito dire. Non fatevi guidare dall'autorità dei testi religiosi,<br>né solo dalla logica e dall'inferenza,<br>né dalla considerazione delle apparenze,<br>né dal piacere della speculazione intellettuale,<br>né dalla verosimiglianza,<br>né dall'idea "questo è il nostro maestro".<br>Ma quando capite da soli [...] che certe cose sono cattive e biasimevoli, portano danno e sfortuna, non solo secondo voi, ma anche secondo il parere dei saggi, [allora] abbandonatele.<br>[...]<br> Quando voi stessi riconoscete che certe cose sono buone, non riprovevoli, in qualche maniera lodevoli, una volta intraprese e provate portano a benefici e alla pace, [allora] accettatele e dimorate in esse. (dall'''Aṅguttaranikāya'', discorso n. 65, ''Kalāmasutta'') |
*È giusto che voi abbiate dubbi e perplessità; che la perplessità si alzi in voi rispetto a ciò che è meritevole di dubbio.<br>[...]<br>Non fatevi guidare da dicerie, tradizioni o dal sentito dire. Non fatevi guidare dall'autorità dei testi religiosi,<br>né solo dalla logica e dall'inferenza,<br>né dalla considerazione delle apparenze,<br>né dal piacere della speculazione intellettuale,<br>né dalla verosimiglianza,<br>né dall'idea "questo è il nostro maestro".<br>Ma quando capite da soli [...] che certe cose sono cattive e biasimevoli, portano danno e sfortuna, non solo secondo voi, ma anche secondo il parere dei saggi, [allora] abbandonatele.<br>[...]<br> Quando voi stessi riconoscete che certe cose sono buone, non riprovevoli, in qualche maniera lodevoli, una volta intraprese e provate portano a benefici e alla pace, [allora] accettatele e dimorate in esse. (dall'''Aṅguttaranikāya'', discorso n. 65, ''Kalāmasutta'') |
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*Il beato rispose: "Ma, Ânanda, cos'altro può<br />chiedermi la comunità dei monaci? Io, Ânanda, ho<br />insegnato il Dhamma evitando di creare una<br />dottrina esoterica ed una essoterica: il Tathâgata<br />è ben lungi dall'essere un maestro dal<br />"pugno chiuso" (âcariyamu.t.thi) per quanto<br />riguarda gli insegnamenti!" ... <br />[...] ... "Perciò, Ânanda, siate un'isola (dîpa) <br />per voi stessi, prendete rifugio in voi stessi e non in altro!<br />Che la vostra isola sia il Dhamma, che il vostro rifugio<br /> sia il Dhamma e non altro!" (dal Mahâparinibbânasuttanta, seconda sezione, verso 32) |
*Il beato rispose: "Ma, Ânanda, cos'altro può<br />chiedermi la comunità dei monaci? Io, Ânanda, ho<br />insegnato il Dhamma evitando di creare una<br />dottrina esoterica ed una essoterica: il Tathâgata<br />è ben lungi dall'essere un maestro dal<br />"pugno chiuso" (âcariyamu.t.thi) per quanto<br />riguarda gli insegnamenti!" ... <br />[...] ... "Perciò, Ânanda, siate un'isola (dîpa) <br />per voi stessi, prendete rifugio in voi stessi e non in altro!<br />Che la vostra isola sia il [[Dharma|Dhamma]], che il vostro rifugio<br /> sia il Dhamma e non altro!" (dal Mahâparinibbânasuttanta, seconda sezione, verso 32) |
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*Il bramino Dona vide il Buddha seduto sotto un albero e fu tanto colpito dall'aura consapevole e serena che emanava, nonché dallo splendore del suo aspetto, che gli chiese:<br />– Sei per caso un dio?<br />– No, brâhmana, non sono un dio.<br />– Allora sei un angelo?<br />– No davvero, brâhmana.<br />– Allora sei uno spirito?<br />– No, non sono uno spirito.<br />– E allora, che cosa sei?<br />– Io sono sveglio. (da ''Anguttara Nikaya'', 4, [http://www.accesstoinsight.org/tipitaka/an/an04/an04.036.than.html 36]) |
*Il bramino Dona vide il Buddha seduto sotto un albero e fu tanto colpito dall'aura consapevole e serena che emanava, nonché dallo splendore del suo aspetto, che gli chiese:<br />– Sei per caso un dio?<br />– No, brâhmana, non sono un dio.<br />– Allora sei un angelo?<br />– No davvero, brâhmana.<br />– Allora sei uno spirito?<br />– No, non sono uno spirito.<br />– E allora, che cosa sei?<br />– Io sono sveglio. (da ''Anguttara Nikaya'', 4, [http://www.accesstoinsight.org/tipitaka/an/an04/an04.036.than.html 36]) |
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*Il saggio che procede in solitudine, ben attento, non turbato da [[biasimo]] e lode, come un leone che non sobbalza ai rumori, come vento che non è trattenuto da una rete, come un loto non zuppo per l'[[acqua]], guida per gli altri e da nessuno guidato, è quello che i saggi riconoscono come un muni. (dal ''Sutta Nipâta'', 212) |
*Il saggio che procede in solitudine, ben attento, non turbato da [[biasimo]] e lode, come un leone che non sobbalza ai rumori, come vento che non è trattenuto da una rete, come un loto non zuppo per l'[[acqua]], guida per gli altri e da nessuno guidato, è quello che i saggi riconoscono come un muni. (dal ''Sutta Nipâta'', 212) |
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==Voci correlate== |
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*[[Buddha]] |
*[[Gautama Buddha]] |
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*[[Buddhismo]] |
*[[Buddhismo]] |
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Versione delle 18:49, 6 mar 2016
Canone pāli (Pāli Tipiṭaka), canone del Buddhismo Theravāda, composto di tre collezioni di testi.
Citazioni
- È giusto che voi abbiate dubbi e perplessità; che la perplessità si alzi in voi rispetto a ciò che è meritevole di dubbio.
[...]
Non fatevi guidare da dicerie, tradizioni o dal sentito dire. Non fatevi guidare dall'autorità dei testi religiosi,
né solo dalla logica e dall'inferenza,
né dalla considerazione delle apparenze,
né dal piacere della speculazione intellettuale,
né dalla verosimiglianza,
né dall'idea "questo è il nostro maestro".
Ma quando capite da soli [...] che certe cose sono cattive e biasimevoli, portano danno e sfortuna, non solo secondo voi, ma anche secondo il parere dei saggi, [allora] abbandonatele.
[...]
Quando voi stessi riconoscete che certe cose sono buone, non riprovevoli, in qualche maniera lodevoli, una volta intraprese e provate portano a benefici e alla pace, [allora] accettatele e dimorate in esse. (dall'Aṅguttaranikāya, discorso n. 65, Kalāmasutta) - Il beato rispose: "Ma, Ânanda, cos'altro può
chiedermi la comunità dei monaci? Io, Ânanda, ho
insegnato il Dhamma evitando di creare una
dottrina esoterica ed una essoterica: il Tathâgata
è ben lungi dall'essere un maestro dal
"pugno chiuso" (âcariyamu.t.thi) per quanto
riguarda gli insegnamenti!" ...
[...] ... "Perciò, Ânanda, siate un'isola (dîpa)
per voi stessi, prendete rifugio in voi stessi e non in altro!
Che la vostra isola sia il Dhamma, che il vostro rifugio
sia il Dhamma e non altro!" (dal Mahâparinibbânasuttanta, seconda sezione, verso 32) - Il bramino Dona vide il Buddha seduto sotto un albero e fu tanto colpito dall'aura consapevole e serena che emanava, nonché dallo splendore del suo aspetto, che gli chiese:
– Sei per caso un dio?
– No, brâhmana, non sono un dio.
– Allora sei un angelo?
– No davvero, brâhmana.
– Allora sei uno spirito?
– No, non sono uno spirito.
– E allora, che cosa sei?
– Io sono sveglio. (da Anguttara Nikaya, 4, 36) - Il saggio che procede in solitudine, ben attento, non turbato da biasimo e lode, come un leone che non sobbalza ai rumori, come vento che non è trattenuto da una rete, come un loto non zuppo per l'acqua, guida per gli altri e da nessuno guidato, è quello che i saggi riconoscono come un muni. (dal Sutta Nipâta, 212)
Voci correlate
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