Fabio Capello: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su [[Calciopoli]]}} Imbarazzo? E perché? Io ho vinto quei titoli sul campo, ce li hanno tolti è vero ma le medaglie le ho sempre, sono in un baule in cantina.<ref name=27ott2009/>
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*{{NDR|Nel 2008}} Ho letto dei 'no' degli ultrà in campagna acquisti: [[Christian Vieri|Vieri]], Zauri, [[Dejan Stankovic|Stankovic]]. Una società ha il diritto di prendere chi gli pare: se a un tifoso non sta bene, quella stagione non andrà allo stadio. Ecco, in Italia i [[tifo sportivo|tifosi]], e il tifo organizzato in particolare, hanno troppo potere.<ref>Citato in Tancredi Palmeri, ''[http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2008/07_Luglio/29/blob.shtml Il blob dell'estate. Maradona sgrida Messi]'', ''Gazzetta.it'', 30 luglio 2008.</ref>
*{{NDR|Nel 2008}} Ho letto dei 'no' degli ultrà in campagna acquisti: [[Christian Vieri|Vieri]], Zauri, [[Dejan Stankovic|Stankovic]]. Una società ha il diritto di prendere chi gli pare: se a un tifoso non sta bene, quella stagione non andrà allo stadio. Ecco, in Italia i [[tifo sportivo|tifosi]], e il tifo organizzato in particolare, hanno troppo potere.<ref>Citato in Tancredi Palmeri, ''[http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2008/07_Luglio/29/blob.shtml Il blob dell'estate. Maradona sgrida Messi]'', ''Gazzetta.it'', 30 luglio 2008.</ref>
*Il [[terrorismo]] di qualsiasi matrice va combattuto, ma non è giusto prendere l'[[Islam]] come nemico comune: il terrorismo non ha religione.<ref>Citato in Ernesto Menicucci; ''[http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/16/Capello_pronto_riaccendere_Roma_co_10_0109161326.shtml?refresh_ce-cp Capello pronto a riaccendere la Roma]'', ''Corriere della Sera'', 16 settembre 2001, p. 55.</ref>
*Il [[terrorismo]] di qualsiasi matrice va combattuto, ma non è giusto prendere l'[[Islam]] come nemico comune: il terrorismo non ha religione.<ref>Citato in Ernesto Menicucci; ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/16/Capello_pronto_riaccendere_Roma_co_10_0109161326.shtml?refresh_ce-cp Capello pronto a riaccendere la Roma]'', ''Corriere della Sera'', 16 settembre 2001, p. 55.</ref>
*In Spagna c'è grande rispetto, concetto base del mio modo di essere e allenare, le famiglie vanno allo stadio coi bambini, in Inghilterra gli impianti sono pieni, non succede mai nulla e polizia e stewart svolgono un ruolo perfetto. In Italia invece comandano gli ultrà, negli stadi vedi e senti di tutto, il declino sarà sempre più evidente. Eppure basterebbe applicare la legge. Autorità e club devono prendere una decisione per far tornare la gente negli stadi e rendere questi più accoglienti.<ref name=27ott2009/>
*In Spagna c'è grande rispetto, concetto base del mio modo di essere e allenare, le famiglie vanno allo stadio coi bambini, in Inghilterra gli impianti sono pieni, non succede mai nulla e polizia e stewart svolgono un ruolo perfetto. In Italia invece comandano gli ultrà, negli stadi vedi e senti di tutto, il declino sarà sempre più evidente. Eppure basterebbe applicare la legge. Autorità e club devono prendere una decisione per far tornare la gente negli stadi e rendere questi più accoglienti.<ref name=27ott2009/>
*Io ho sempre detto: non voglio 7 giocatori, ma due buoni. Quando vuoi rifondare una squadra ci vuole solo la qualità. Al Milan sono arrivati Ibra e Robinho. Finalmente, ho detto a Galliani, avete preso due ottimi giocatori. Ci vogliono uomini che fanno la differenza non che fanno numero. (da ''Gr Parlamento''; citato in ''Tuttosport'', 1 febbraio 2011, p. 2)
*Io ho sempre detto: non voglio 7 giocatori, ma due buoni. Quando vuoi rifondare una squadra ci vuole solo la qualità. Al Milan sono arrivati Ibra e Robinho. Finalmente, ho detto a Galliani, avete preso due ottimi giocatori. Ci vogliono uomini che fanno la differenza non che fanno numero. (da ''Gr Parlamento''; citato in ''Tuttosport'', 1 febbraio 2011, p. 2)

Versione delle 20:25, 18 mar 2016

Fabio Capello

Fabio Capello (1946 – vivente), allenatore di calcio e ex calciatore italiano.

Citazioni di Fabio Capello

  • Ho votato tanti partiti diversi: PSI, PRI, DC per tanti anni, poi Lega nord e Forza Italia. Berlusconi è stato grandissimo come imprenditore, cioè in una posizione dove poteva decidere tutto o quasi. In politica invece è un uomo con le mani legate. Ha dovuto accontentare troppa gente e non ha potuto fare come voleva lui. Però lo voterò ancora[1].
  • Francisco Franco ha lasciato in eredità l'ordine. In Spagna funziona tutto e funziona bene, ci sono educazione, pulizia, rispetto e poca burocrazia[2].
  • Ai nostri allenatori Mourinho non ha da insegnare niente. In Italia il calcio tatticamente è una cosa molto, molto seria. Sotto l'aspetto calcistico siamo i più avanzati e ormai tutti conoscono tutto. Mourinho adesso ha in mano una macchina straordinaria e non credo farà rivoluzioni, gli sarà sufficiente portare quell'un per cento di novità.[3]
  • [Ultime parole famose sulla Juventus nell'aprile 2003] È una squadra che non m'interessa. Apprezzo la società, ma il mio è un discorso personale. Dico certe cose forse anche per l'età che ho, perché per quello che ti permette di fare chiunque vorrebbe andarci, ma io no. Poi è già ben allenata.[4][5]
  • [Ultime parole famose nel febbraio 2004] Il fatto che io non vada ad allenare la Juve non significa che non mi abbiano cercato. Rispetto la società, ma a me non interessa andare lì: sono scelte di vita.[4][5]
  • Dopo aver visto Rooney contro l'Italia [agli Europei 2012], credo che capisca solo lo scozzese.[6]
  • È obbligatorio un in bocca al lupo, Marcello è un amico. Come è amico Donadoni, al quale le cose non sono andate come potevano andare, visto che ha dovuto rinunciare a giocatori importanti. Forse ci sono stati giudizi prevenuti su di lui. (citato in Fondazione Italiani)
  • Già ai miei tempi l'avevo portato con Marchisio in prima squadra per qualche allenamento. Si intravedevano in lui grandi potenzialità. In Giovinco rivedo Zola. Stesso dribbling ed entrambi abilissimi sui calci di punizione.[7]
  • Guido la Nazionale inglese, era my dream, il mio sogno, quella azzurra non mi ha mai affascinato, qui ci sono 57 milioni di ct, io non sono fra questi. Io cerco sempre qualcosa di forte, mi esaltano le grandi sfide.[8]
  • [Su Calciopoli] Imbarazzo? E perché? Io ho vinto quei titoli sul campo, ce li hanno tolti è vero ma le medaglie le ho sempre, sono in un baule in cantina.[8]
  • [Nel 2008] Ho letto dei 'no' degli ultrà in campagna acquisti: Vieri, Zauri, Stankovic. Una società ha il diritto di prendere chi gli pare: se a un tifoso non sta bene, quella stagione non andrà allo stadio. Ecco, in Italia i tifosi, e il tifo organizzato in particolare, hanno troppo potere.[9]
  • Il terrorismo di qualsiasi matrice va combattuto, ma non è giusto prendere l'Islam come nemico comune: il terrorismo non ha religione.[10]
  • In Spagna c'è grande rispetto, concetto base del mio modo di essere e allenare, le famiglie vanno allo stadio coi bambini, in Inghilterra gli impianti sono pieni, non succede mai nulla e polizia e stewart svolgono un ruolo perfetto. In Italia invece comandano gli ultrà, negli stadi vedi e senti di tutto, il declino sarà sempre più evidente. Eppure basterebbe applicare la legge. Autorità e club devono prendere una decisione per far tornare la gente negli stadi e rendere questi più accoglienti.[8]
  • Io ho sempre detto: non voglio 7 giocatori, ma due buoni. Quando vuoi rifondare una squadra ci vuole solo la qualità. Al Milan sono arrivati Ibra e Robinho. Finalmente, ho detto a Galliani, avete preso due ottimi giocatori. Ci vogliono uomini che fanno la differenza non che fanno numero. (da Gr Parlamento; citato in Tuttosport, 1 febbraio 2011, p. 2)
  • [Prima della gara Roma-Juventus del campionato di Serie A 1999-2000] Il problema della sudditanza esiste, forse anzi sicuramente è un fattore involontario ma non possiamo fare finta che non ci sia [...] Se analizziamo i fatti e facciamo i conti dei pro e dei contro che riguardano altre squadre, ci accorgiamo che alla fine qualche cosa esiste. La Juventus viene favorita perché sono ormai molti anni che si trova al vertice, non dobbiamo stupirci perché il problema esiste su tutti i campi. (citato in Capello contro Juve e arbitri "La sudditanza esiste", repubblica.it, 21 febbraio 2000)
  • [sulla stagione 2007-2008 che segna il ritorno in Serie A della Juventus] La Juve è la Juve, deve stare sempre in alto. (citato in Gazzetta dello Sport, 3 marzo 2008, www.gazzetta.it)
  • La Triade? Non rinnego la loro amicizia, avevano qualcosa in più degli altri. Formano un mix completo. L'abilità gestionale a livello societario del dottor Giraudo, grazie al quale non c'erano bisogno degli investimenti della Fiat per fare il mercato. La competenza tecnica di Roberto Bettega e la bravura nell'acquistare i giocatori di Luciano Moggi. Una società che ti permetteva di dedicarti solo al campo e di fare l'allenatore, senza dover pensare a nulla.[7]
  • [Su Gonzalo Higuaín] Lo presi io al Real Madrid quando non aveva ancora venti anni, mi piacque subito. Vidi delle cassette, mi interessò immediatamente perché si muoveva molto e partecipava sempre all'azione. Higuain non è un attaccante che resta fermo in area avversaria in attesa del pallone. Appena arrivò a Madrid si mise subito a disposizione del gruppo, lavorava tantissimo per migliorare tecnicamente. Ha sempre dimostrato fiuto del goal e grande determinazione, è un calciatore importante.[11]
  • Maldini? È semplicemente il miglior difensore del mondo. (citato in Maldini la bandiera rossonera, calciatori.com)
  • Lo volevo alla Roma, ma non riuscimmo a portarlo. Lo volli alla Juve perchè ero convinto fosse un fuoriclasse vero. Quando arrivò a Torino calciava solo forte e male. Consigliai a Zlatan di perfezionare la tecnica di tiro ed ogni giorno si fermava dopo l'allenamento con Galbiati a fare tiri in porta. Credo che i risultati si vedano. Fa giocate che solo i fuoriclasse sanno fare e che sono impensabili per gli altri.[7]
  • Moratti dice che lo Scudetto del 2006 è suo? E io dico che è mio. La medaglia ce l'ho ancora a casa, non me l'ha tolta nessuno. Questo del Milan è il secondo titolo "vero", perché anche l'anno scorso è stato un torneo equilibrato. In quelli precedenti, invece, per l'Inter non c'era competizione. (citato in Inter. Capello: "Lo scudetto del 2006 è mio, la medaglia non me l'ha tolta nessuno", Sportnews.eu, 19 maggio 2011)
  • Nessuno ha la potenza di Zlatan Ibrahimović. Lui e Marco Van Basten sono identici nell'eleganza. (da La Gazzetta dello Sport, 9 novembre 2007)
  • [Riferito al periodo tra il 2004 e il 2006] Non era più il Del Piero spumeggiante degli anni di Lippi. Alessandro comunque merita tutta la mia stima e l'affetto. Si è sempre comportato da grande professionista, anche se era in parabola discendente.[7]
  • [Su Paul Pogba] Parliamo di un ragazzo che ha un potenziale da super giocatore. Bisogna vedere se quando gli mettono il volante in mano, nel senso di mostrare tutto il suo valore ed essere trainante per la squadra, dimostrerà di essere capace di guidare.[12]
  • [Su Stramaccioni] Penso che Moratti l'abbia scelto non perché sia giovane, che sarebbe assurdo, ma perché è bravo.[13]
  • [Su Ronaldo] Si presentò a Madrid che era 96 kg, gli ho chiesto di arrivare a 88-90. Non c'è stato niente da fare. Era un grandissimo giocatore, ma un leader negativo per il gruppo. Lo cedemmo a gennaio e l'ambiente in squadra cambiò completamente: riusciamo a recuperare nove punti al Barcellona, anche se l'impatto mediatico fu enorme.[14]
  • [Su Falcao] In tutta la mia carriera soltanto un giocatore mi lasciò un'impressione superiore al primo sguardo, e fu proprio Leo Messi la sera del Gamper contro la mia Juve. Falcao è un attaccante grandissimo, oggi sicuramente il numero uno.[13]
  • Io sono per la tecnologia totale. In tutti gli sport, dal rugby al basket fino al tennis c'è la tecnologia. Io per un gol-non gol sono stato eliminato al Mondiale con l'Inghilterra. Uno lavora due anni e dopo un errore del genere vai a casa. È una cosa importante.[14]
  • Ci sono squadre dove tu vai e respiri la mentalità vincente. La Juventus ha questa mentalità.[15]

Citazioni su Fabio Capello

  • Capello è il migliore allenatore che abbia mai avuto. Il fatto che mi abbia chiamato in Russia è un onore straordinario [...]. E aggiungo una cosa: Capello è stato il tecnico con cui ho discusso di più, eppure mi ha chiamato in Russia dicendomi che la mia strada è allenare. (Christian Panucci)
  • Capello è stato l'allenatore che mi ha cambiato nel modo di giocare. Già dal suo primo anno ha voluto cambiare la mia posizione, quando arrivò giocai con Totti e Montella, ma già a metà stagione mi mise sulla fascia pensando all'anno dopo. Ti faceva tirare fuori il 110%, la sua più grande dote. Trattava tutti allo stesso modo, non c'erano giocatori di nome o altri, i regolamenti erano uguali. (Marco Delvecchio)
  • Capello ha i suoi metodi, non sono mai uscito a cena con lui e credo non l'abbia fatto nessuno di noi, però giudico l'allenatore e sui risultati non c'è nulla da dire. Capello sa come tenere in pugno le situazioni difficili. (Zvonimir Boban)
  • Capello? Lo stimo molto, sia sul piano professionale sia su quello umano. È per questo che un mese fa l'ho invitato a L'Aja a tenere una conferenza sugli allenatori olandesi. Io e Fabio abbiamo idee molto simili su lavorare con i giocatori e come trattarli. (Louis van Gaal)
  • Il migliore allenatore che abbia mai avuto. Ha fatto tanto per me e io poco per lui: non lo meritava, ma la stima che ci ha legato e ci lega tuttora è immensa. (Antonio Cassano)
  • Io e lui non andavamo mai d'accordo, al punto che una volta quando stavo alla Roma mi venne in mente un'idea che tutti e due ancora applichiamo con successo. Gli dico: "Visto che facciamo stronzate dalla mattina alla sera e ci mandiamo continuamente a quel paese, almeno mettiamoci la mano davanti alla bocca, così evitiamo che tutto il mondo veda, capisca e ci prenda per il culo". E lui quel giorno lì per la prima volta ha ascoltato me. Per la prima e unica, sia chiaro. (Antonio Cassano)
  • Non mi piace parlarne, mi sembra di dedicare troppa attenzione a chi non la merita. Come si è comportato, il fatto che nessuno qui senta la sua mancanza, tutto indica che tipo di persona sia. Si è comportato così a Milano, a Roma e anche qui a Torino. Uno, due indizi, il terzo è una prova. (Alessandro Del Piero)
  • Ogni mattina mi guardo allo specchio e mi dico che Capello è la più grande offesa per la categoria. Mi vergogno di essere un allenatore. (Franco Scoglio)
  • Ognuno può dire quello che vuole, stranamente Capello viene a mettere il becco in casa di altri. Ha vinto due scudetti, ma nessuno si ricorda di cose emblematiche: io mi ricordo gli scudetti di Lippi e di Trapattoni, non ricordo la Juventus di Capello. Ci si ricorda solo perché quei due scudetti sono stati revocati. E poi Capello con quell'armata che aveva a disposizione è uscito nei quarti di finale di Champions League. Io mi guarderei bene prima di dire delle fesserie. (Antonio Conte).
  • Per un calciatore è un onore e una garanzia essere allenati da Capello. (John Carew)
  • Provo a dire, io che l'ho visto e ammirato in campo e che con lui ho dialogato particolarmente quando d'estate andavo a trovarlo a Grado e lui mi spiegava e mi raccontava, lui che aveva fama di carattere dolce e levigato come la carta vetrata. Dimmi come era Capello e come giocava. Faceva correre la palla, apriva e spalancava gli occhi anche per gli altri. E non faceva tanti gol, ma tutti importanti, quarantaquattro in campionato e anche otto in azzurro, con quel memorabile gol a Wembley, un gol che fece lacrimare una classe operaia che lassù nell'Isola per un attimo si sentì in Paradiso. E sapeva vivere. (Gianfranco Civolani)
  • Un grande tecnico, molto intelligente e non asfissiava i giocatori. Persona schietta, ma non fu un rapporto facile. Comunque preferisco chi ti parla in faccia. (Enzo Gambaro)

Note

  1. Citato in Biografia di Fabio Capello, Corriere della Sera, 4 novembre 2013
  2. Citato in Capello «franchista» fa infuriare la Spagna, Corriere della Sera, 9 febbraio 2006
  3. Citato in Corrado Zunino, Mourinho in Italia non cambierà il calcio e tra due anni smetto, la Repubblica, 24 luglio 2008.
  4. a b A fine maggio 2004, Capello diventa ufficialmente allenatore della Juventus.
  5. a b Citato in "La Juve? Non mi interessa" Così parlava Capello romanista, Repubblica.it, 28 maggio 2004.
  6. Citato in Tancredi Palmeri, Il blob del 2012. Tutte le frasi da ricordare, Gazzetta.it, 30 dicembre 2012.
  7. a b c d Dalla trasmissione televisiva Undici; citato in FABIO CAPELLO: "Giovinco come Zola. Calciopoli? I due Scudetti sono nostri. Eravamo i più forti: non rinnego il passato juventino. Del Piero grande professionista. Ibra fuoriclasse vero", Vecchiasignora.com, 20 novembre 2012.
  8. a b c Da Tuttosport, 27 ottobre 2009, p. 3.
  9. Citato in Tancredi Palmeri, Il blob dell'estate. Maradona sgrida Messi, Gazzetta.it, 30 luglio 2008.
  10. Citato in Ernesto Menicucci; Capello pronto a riaccendere la Roma, Corriere della Sera, 16 settembre 2001, p. 55.
  11. Da un'intervista rilasciata a Sky Sport; citato in Higuain fa cantare Napoli, Capello ricorda: "Lo portai io al Real... ", Goal.com, 2 marzo 2014.
  12. Dall'intervista di Filippo Cornacchia, riportata in parte su «Pogba, hai il volante col City devi guidare», Tuttosport. com, 14 settembre 2015.
  13. a b Citato in Paolo Condò, Capello e l'allarme russo. Milan, occhio allo Zenit, Gazzetta.it, 13 settembre 2012.
  14. a b Da un intervento ai Globe Soccer Awards a Dubai nel 2015; citato in Capello: "Ronaldo leader negativo: via lui e il mio Real Madrid trionfò", Gazzetta.it, 28 dicembre 2015.
  15. Citato in Capello: «Differenze Juve-Roma? La mentalità vincente...», Tuttosport.com, 16 ottobre 2014.

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