Ottavia Piccolo: differenze tra le versioni

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'''Ottavia Piccolo''' (1949 – vivente), attrice e doppiatrice italiana.
'''Ottavia Piccolo''' (1949 – vivente), attrice e doppiatrice italiana.


*Le primedonne erano altre: le Proclemer, le Brignone, le Morelli... La mia generazione ha avuto un'altra sorte. Oggi sono lieta di stare qui, in una compagnia stimolante, in un teatro finalmente diretto da una donna. Mimma Gallina è anche un'amica: insieme si va a fare spese. Con Strehler non sarebbe mai successo. Insomma, non sono diventata una star ma ho avuto le cose giuste al momento giusto: sono cresciuta con grandi personaggi, ho fatto splendidi incontri. (dall'intervista di Manin Giuseppina, ''[http://archiviostorico.corriere.it/1994/ottobre/13/mia_Medea_riscossa_per_teatro_co_0_941013717.shtml La mia Medea è la riscossa per il teatro delle donne]'', ''Corriere della sera'', p. 35, 13 ottobre 1994)
*Le primedonne erano altre: le Proclemer, le Brignone, le Morelli... La mia generazione ha avuto un'altra sorte. Oggi sono lieta di stare qui, in una compagnia stimolante, in un teatro finalmente diretto da una donna. Mimma Gallina è anche un'amica: insieme si va a fare spese. Con Strehler non sarebbe mai successo. Insomma, non sono diventata una star ma ho avuto le cose giuste al momento giusto: sono cresciuta con grandi personaggi, ho fatto splendidi incontri. (dall'intervista di Manin Giuseppina, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/ottobre/13/mia_Medea_riscossa_per_teatro_co_0_941013717.shtml La mia Medea è la riscossa per il teatro delle donne]'', ''Corriere della sera'', p. 35, 13 ottobre 1994)


*Vorrei tanto essere la protagonista di una storia romana, perché tale mi sento. Sono venuta nella capitale quando avevo nove mesi. Sono cresciuta nel quartiere popolare di San Paolo e devo dire che la mia romanità verace mi ha anche causato qualche problemino serio di dizione: quando iniziai a recitare, fui costretta a frequentare dei corsi per migliorare il mio italiano. Parlavo decisamente come un'autentica trucida. E devo confessare che ancora adesso, quando non sono in veste ufficiale, mi lascio andare alla cadenza dialettale. Così mi sento a casa mia, anche se ormai vivo a Milano da molti anni. (dall'intervista di Emilia Costantini, ''[http://archiviostorico.corriere.it/1996/marzo/03/sogno_nel_cassetto_co_10_9603034305.shtml Ho un sogno nel cassetto]'', ''Corriere della sera'', p. 49, 3 marzo 1996)
*Vorrei tanto essere la protagonista di una storia romana, perché tale mi sento. Sono venuta nella capitale quando avevo nove mesi. Sono cresciuta nel quartiere popolare di San Paolo e devo dire che la mia romanità verace mi ha anche causato qualche problemino serio di dizione: quando iniziai a recitare, fui costretta a frequentare dei corsi per migliorare il mio italiano. Parlavo decisamente come un'autentica trucida. E devo confessare che ancora adesso, quando non sono in veste ufficiale, mi lascio andare alla cadenza dialettale. Così mi sento a casa mia, anche se ormai vivo a Milano da molti anni. (dall'intervista di Emilia Costantini, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/marzo/03/sogno_nel_cassetto_co_10_9603034305.shtml Ho un sogno nel cassetto]'', ''Corriere della sera'', p. 49, 3 marzo 1996)


*Ho lavorato con molti grandi registi, da Pietro Germi fino a Claude Sautet. Mi posso ritenere abbastanza soddisfatta della mia carriera anche sul grande schermo: non ho mai fatto cose che non mi convincessero. In questo momento, però, è il palcoscenico il mio habitat naturale. Il sogno romano con Moretti comunque rimane: chissà che non raccolga questo appello. (dall'intervista di Emilia Costantini, ''[http://archiviostorico.corriere.it/1996/marzo/03/sogno_nel_cassetto_co_10_9603034305.shtml Ho un sogno nel cassetto]'', ''Corriere della sera'', p. 49, 3 marzo 1996)
*Ho lavorato con molti grandi registi, da Pietro Germi fino a Claude Sautet. Mi posso ritenere abbastanza soddisfatta della mia carriera anche sul grande schermo: non ho mai fatto cose che non mi convincessero. In questo momento, però, è il palcoscenico il mio habitat naturale. Il sogno romano con Moretti comunque rimane: chissà che non raccolga questo appello. (dall'intervista di Emilia Costantini, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/marzo/03/sogno_nel_cassetto_co_10_9603034305.shtml Ho un sogno nel cassetto]'', ''Corriere della sera'', p. 49, 3 marzo 1996)


==Film==
==Film==

Versione delle 09:40, 19 mar 2016

Ottavia Piccolo

Ottavia Piccolo (1949 – vivente), attrice e doppiatrice italiana.

  • Le primedonne erano altre: le Proclemer, le Brignone, le Morelli... La mia generazione ha avuto un'altra sorte. Oggi sono lieta di stare qui, in una compagnia stimolante, in un teatro finalmente diretto da una donna. Mimma Gallina è anche un'amica: insieme si va a fare spese. Con Strehler non sarebbe mai successo. Insomma, non sono diventata una star ma ho avuto le cose giuste al momento giusto: sono cresciuta con grandi personaggi, ho fatto splendidi incontri. (dall'intervista di Manin Giuseppina, La mia Medea è la riscossa per il teatro delle donne, Corriere della sera, p. 35, 13 ottobre 1994)
  • Vorrei tanto essere la protagonista di una storia romana, perché tale mi sento. Sono venuta nella capitale quando avevo nove mesi. Sono cresciuta nel quartiere popolare di San Paolo e devo dire che la mia romanità verace mi ha anche causato qualche problemino serio di dizione: quando iniziai a recitare, fui costretta a frequentare dei corsi per migliorare il mio italiano. Parlavo decisamente come un'autentica trucida. E devo confessare che ancora adesso, quando non sono in veste ufficiale, mi lascio andare alla cadenza dialettale. Così mi sento a casa mia, anche se ormai vivo a Milano da molti anni. (dall'intervista di Emilia Costantini, Ho un sogno nel cassetto, Corriere della sera, p. 49, 3 marzo 1996)
  • Ho lavorato con molti grandi registi, da Pietro Germi fino a Claude Sautet. Mi posso ritenere abbastanza soddisfatta della mia carriera anche sul grande schermo: non ho mai fatto cose che non mi convincessero. In questo momento, però, è il palcoscenico il mio habitat naturale. Il sogno romano con Moretti comunque rimane: chissà che non raccolga questo appello. (dall'intervista di Emilia Costantini, Ho un sogno nel cassetto, Corriere della sera, p. 49, 3 marzo 1996)

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