Tullio Kezich: differenze tra le versioni

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==Citazione di Tullio Kezich==
==Citazione di Tullio Kezich==
*''[[8½]]'' offre due letture: la prima è quella riservata a un clan di amici e conoscitori, in grado di cogliere ai vari livelli i riferimenti multibiografici, di decifrare divertendosi le chiavi del racconto. [...] La seconda lettura di ''8½'' è quella che interessa il comune spettatore e bisogna dire che il film regge bene. L'ambiente e la sua fauna, evocati con rapidi tratti da grande umorista, hanno un'importanza secondaria di fronte al cuore del problema, cioè la domanda fondamentale: la ragione della nostra presenza nel mondo.<ref>Da ''Federico: Fellini, la vita e i film'', Feltrinelli Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=x0wvyjtjAPMC&pg=PA235 pp. 235-236]. ISBN 880749020X</ref>
*''[[8½]]'' offre due letture: la prima è quella riservata a un clan di amici e conoscitori, in grado di cogliere ai vari livelli i riferimenti multibiografici, di decifrare divertendosi le chiavi del racconto. [...] La seconda lettura di ''8½'' è quella che interessa il comune spettatore e bisogna dire che il film regge bene. L'ambiente e la sua fauna, evocati con rapidi tratti da grande umorista, hanno un'importanza secondaria di fronte al cuore del problema, cioè la domanda fondamentale: la ragione della nostra presenza nel mondo.<ref>Da ''Federico: Fellini, la vita e i film'', Feltrinelli Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=x0wvyjtjAPMC&pg=PA235 pp. 235-236]. ISBN 880749020X</ref>
*Ciò che affascina in "[[Entrapment]]" è la delicatezza con cui si descrive la senilità di un eroe, capace di accettare con la femmina un continuo scambio di ruoli restando fedele ai propri codici di comportamento: "L'esperienza prima della confidenza".<ref name=entrapment>Da ''[http://archiviostorico.corriere.it/1999/maggio/15/Entrapment_Bond_vecchio_eroe_alla_co_0_9905157017.shtml "Entrapment" fa di Bond un vecchio eroe alla Svevo]'', ''Corriere della Sera'', 15 maggio 1999, p. 37.</ref>
*Ciò che affascina in "[[Entrapment]]" è la delicatezza con cui si descrive la senilità di un eroe, capace di accettare con la femmina un continuo scambio di ruoli restando fedele ai propri codici di comportamento: "L'esperienza prima della confidenza".<ref name=entrapment>Da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/maggio/15/Entrapment_Bond_vecchio_eroe_alla_co_0_9905157017.shtml "Entrapment" fa di Bond un vecchio eroe alla Svevo]'', ''Corriere della Sera'', 15 maggio 1999, p. 37.</ref>
*"[[Entrapment]]" fa di Bond un vecchio eroe alla Svevo. Ma che "hommage à Sean Connery", ho sentito mugugnare sulla "Croisette": questa presentazione in pompa magna di "Entrapment" fuori concorso è piuttosto un omaggio del Festival al cinema commerciale.<ref name=entrapment />
*"[[Entrapment]]" fa di Bond un vecchio eroe alla Svevo. Ma che "hommage à Sean Connery", ho sentito mugugnare sulla "Croisette": questa presentazione in pompa magna di "Entrapment" fuori concorso è piuttosto un omaggio del Festival al cinema commerciale.<ref name=entrapment />
*La mondina in calzoncini, interpretata da [[Silvana Mangano]], divenne un'icona del cinema italiano e anticipò il fenomeno delle maggiorate degli anni Cinquanta. (citato in ''Corriere della Sera '', 20 ottobre 2005)
*La mondina in calzoncini, interpretata da [[Silvana Mangano]], divenne un'icona del cinema italiano e anticipò il fenomeno delle maggiorate degli anni Cinquanta. (citato in ''Corriere della Sera '', 20 ottobre 2005)
*{{NDR|Su ''[[Scoprendo Forrester]]''}} La vicenda procede su tempi stiracchiati: si capisce subito che lo scrittore imboscato è l'ennesima reincarnazione del burbero benefico e ci sarebbe perfino da sospettare una sottintesa implicazione omosessuale se il divo britannico non fosse l'epitome della virilità. In ogni modo, anche in un film convincente sino a metà, [[Sean Connery|Connery]] è sempre Connery. Ovvero un attore che ogni volta riesce a illuderti di avere incontrato un essere umano.<ref>Da ''[http://archiviostorico.corriere.it/2001/marzo/24/James_Bond_diventa_scrittore_co_0_01032412174.shtml Se James Bond diventa scrittore]'', ''Corriere della Sera'', 24 marzo 2001, p. 36.</ref>
*{{NDR|Su ''[[Scoprendo Forrester]]''}} La vicenda procede su tempi stiracchiati: si capisce subito che lo scrittore imboscato è l'ennesima reincarnazione del burbero benefico e ci sarebbe perfino da sospettare una sottintesa implicazione omosessuale se il divo britannico non fosse l'epitome della virilità. In ogni modo, anche in un film convincente sino a metà, [[Sean Connery|Connery]] è sempre Connery. Ovvero un attore che ogni volta riesce a illuderti di avere incontrato un essere umano.<ref>Da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/marzo/24/James_Bond_diventa_scrittore_co_0_01032412174.shtml Se James Bond diventa scrittore]'', ''Corriere della Sera'', 24 marzo 2001, p. 36.</ref>
*{{NDR|Su ''[[ Scent of a Woman - Profumo di donna]]''}} Nel rifacimento americano [[Al Pacino]] è accompagnato da un giovane studente, [[Chris O'Donnell]], che sembra uscito da "[[L'attimo fuggente]]", e le peripezie della coppia sono molto più spettacolari e incredibili, inclusa una scorribanda in una Ferrari pilotata dal cieco.<ref>Da ''[http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/04/Bisogna_dire_grazie_Gassman_co_0_9601043157.shtml Bisogna dire grazie a Gassman]'', ''Corriere della Sera'', 4 gennaio 1996, p. 24.</ref>
*{{NDR|Su ''[[ Scent of a Woman - Profumo di donna]]''}} Nel rifacimento americano [[Al Pacino]] è accompagnato da un giovane studente, [[Chris O'Donnell]], che sembra uscito da "[[L'attimo fuggente]]", e le peripezie della coppia sono molto più spettacolari e incredibili, inclusa una scorribanda in una Ferrari pilotata dal cieco.<ref>Da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/04/Bisogna_dire_grazie_Gassman_co_0_9601043157.shtml Bisogna dire grazie a Gassman]'', ''Corriere della Sera'', 4 gennaio 1996, p. 24.</ref>
*«Salvatore Giuliano» è il capolavoro di un grande regista {{NDR|[[Francesco Rosi]]}} che anziché limitarsi a rappresentarla è riuscito a trasferire sullo schermo una verità non solo cronachistica o giudiziaria. Il momento alto fu la ricostruzione della strage di Portella, nei luoghi veri e con gli autentici abitanti dei paesi coinvolti come in uno psicodramma. Solo il cinema permette di fare esperienze di questo genere. (citato in ''Corriere della Sera '', 20 ottobre 2005)
*«Salvatore Giuliano» è il capolavoro di un grande regista {{NDR|[[Francesco Rosi]]}} che anziché limitarsi a rappresentarla è riuscito a trasferire sullo schermo una verità non solo cronachistica o giudiziaria. Il momento alto fu la ricostruzione della strage di Portella, nei luoghi veri e con gli autentici abitanti dei paesi coinvolti come in uno psicodramma. Solo il cinema permette di fare esperienze di questo genere. (citato in ''Corriere della Sera '', 20 ottobre 2005)
*Se è vero che la lavorazione di ogni film felliniano è caratterizzata da un'atmosfera particolare, da un umore predominante del regista che lo accompagna dall'inizio alla fine, ''[[8½]]'' è insieme il film del dubbio e dell'ostinazione, della tentazione di piantare tutto e del perfezionismo esasperato. Nebuloso nella progettazione, accuratissimo nell'esecuzione.<ref>Da ''Federico: Fellini, la vita e i film'', Feltrinelli Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=x0wvyjtjAPMC&pg=PA238 p. 238]. ISBN 880749020X</ref>
*Se è vero che la lavorazione di ogni film felliniano è caratterizzata da un'atmosfera particolare, da un umore predominante del regista che lo accompagna dall'inizio alla fine, ''[[8½]]'' è insieme il film del dubbio e dell'ostinazione, della tentazione di piantare tutto e del perfezionismo esasperato. Nebuloso nella progettazione, accuratissimo nell'esecuzione.<ref>Da ''Federico: Fellini, la vita e i film'', Feltrinelli Editore, 2002, [https://books.google.it/books?id=x0wvyjtjAPMC&pg=PA238 p. 238]. ISBN 880749020X</ref>
*{{NDR|Su ''[[Fargo]]''}} Straordinaria tragicommedia dove le più svariate e raffinate componenti intellettuali si innestano su una trama di genere, ''[[Fargo]]'' gioca a opporre la normalità del [[bene]] alla normalità del [[male]]: l'una e l'altra sono rappresentate con ineffabile ironia in situazioni e dialoghi essenziali. I personaggi appaiono immersi nel torpore della vita provinciale, sia quelli che hanno trascurato di mettere l'orologio all'ora attuale, sia quelli che si illudono di incrementare il proprio destino con spunti di cinismo o atti di violenza. Tutti guardano la Tv: ladri, guardie e gente comune. E Marge, in particolare, è una donna comune di tipo non comune: la prova vivente che nella confusione odierna l'attaccamento tranquillo ai propri compiti (il marito, la famiglia che cresce, il dovere del servizio) rappresenta l'unica alternativa. [...] Vorrei concludere, profetizzando: è un film che resterà. (da ''[http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/15/America_dei_fratelli_Coen_centro_co_0_9605155466.shtml L'America dei fratelli Coen fa centro a Cannes]'', ''Corriere della sera'', 15 maggio 1996, p. 31)
*{{NDR|Su ''[[Fargo]]''}} Straordinaria tragicommedia dove le più svariate e raffinate componenti intellettuali si innestano su una trama di genere, ''[[Fargo]]'' gioca a opporre la normalità del [[bene]] alla normalità del [[male]]: l'una e l'altra sono rappresentate con ineffabile ironia in situazioni e dialoghi essenziali. I personaggi appaiono immersi nel torpore della vita provinciale, sia quelli che hanno trascurato di mettere l'orologio all'ora attuale, sia quelli che si illudono di incrementare il proprio destino con spunti di cinismo o atti di violenza. Tutti guardano la Tv: ladri, guardie e gente comune. E Marge, in particolare, è una donna comune di tipo non comune: la prova vivente che nella confusione odierna l'attaccamento tranquillo ai propri compiti (il marito, la famiglia che cresce, il dovere del servizio) rappresenta l'unica alternativa. [...] Vorrei concludere, profetizzando: è un film che resterà. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/15/America_dei_fratelli_Coen_centro_co_0_9605155466.shtml L'America dei fratelli Coen fa centro a Cannes]'', ''Corriere della sera'', 15 maggio 1996, p. 31)


==Citazioni su Tullio Kezich==
==Citazioni su Tullio Kezich==

Versione delle 09:53, 19 mar 2016

Tullio Kezich (1928 – 2009), critico cinematografico, sceneggiatore e attore italiano.

Citazione di Tullio Kezich

  • offre due letture: la prima è quella riservata a un clan di amici e conoscitori, in grado di cogliere ai vari livelli i riferimenti multibiografici, di decifrare divertendosi le chiavi del racconto. [...] La seconda lettura di è quella che interessa il comune spettatore e bisogna dire che il film regge bene. L'ambiente e la sua fauna, evocati con rapidi tratti da grande umorista, hanno un'importanza secondaria di fronte al cuore del problema, cioè la domanda fondamentale: la ragione della nostra presenza nel mondo.[1]
  • Ciò che affascina in "Entrapment" è la delicatezza con cui si descrive la senilità di un eroe, capace di accettare con la femmina un continuo scambio di ruoli restando fedele ai propri codici di comportamento: "L'esperienza prima della confidenza".[2]
  • "Entrapment" fa di Bond un vecchio eroe alla Svevo. Ma che "hommage à Sean Connery", ho sentito mugugnare sulla "Croisette": questa presentazione in pompa magna di "Entrapment" fuori concorso è piuttosto un omaggio del Festival al cinema commerciale.[2]
  • La mondina in calzoncini, interpretata da Silvana Mangano, divenne un'icona del cinema italiano e anticipò il fenomeno delle maggiorate degli anni Cinquanta. (citato in Corriere della Sera , 20 ottobre 2005)
  • [Su Scoprendo Forrester] La vicenda procede su tempi stiracchiati: si capisce subito che lo scrittore imboscato è l'ennesima reincarnazione del burbero benefico e ci sarebbe perfino da sospettare una sottintesa implicazione omosessuale se il divo britannico non fosse l'epitome della virilità. In ogni modo, anche in un film convincente sino a metà, Connery è sempre Connery. Ovvero un attore che ogni volta riesce a illuderti di avere incontrato un essere umano.[3]
  • [Su Scent of a Woman - Profumo di donna] Nel rifacimento americano Al Pacino è accompagnato da un giovane studente, Chris O'Donnell, che sembra uscito da "L'attimo fuggente", e le peripezie della coppia sono molto più spettacolari e incredibili, inclusa una scorribanda in una Ferrari pilotata dal cieco.[4]
  • «Salvatore Giuliano» è il capolavoro di un grande regista [Francesco Rosi] che anziché limitarsi a rappresentarla è riuscito a trasferire sullo schermo una verità non solo cronachistica o giudiziaria. Il momento alto fu la ricostruzione della strage di Portella, nei luoghi veri e con gli autentici abitanti dei paesi coinvolti come in uno psicodramma. Solo il cinema permette di fare esperienze di questo genere. (citato in Corriere della Sera , 20 ottobre 2005)
  • Se è vero che la lavorazione di ogni film felliniano è caratterizzata da un'atmosfera particolare, da un umore predominante del regista che lo accompagna dall'inizio alla fine, è insieme il film del dubbio e dell'ostinazione, della tentazione di piantare tutto e del perfezionismo esasperato. Nebuloso nella progettazione, accuratissimo nell'esecuzione.[5]
  • [Su Fargo] Straordinaria tragicommedia dove le più svariate e raffinate componenti intellettuali si innestano su una trama di genere, Fargo gioca a opporre la normalità del bene alla normalità del male: l'una e l'altra sono rappresentate con ineffabile ironia in situazioni e dialoghi essenziali. I personaggi appaiono immersi nel torpore della vita provinciale, sia quelli che hanno trascurato di mettere l'orologio all'ora attuale, sia quelli che si illudono di incrementare il proprio destino con spunti di cinismo o atti di violenza. Tutti guardano la Tv: ladri, guardie e gente comune. E Marge, in particolare, è una donna comune di tipo non comune: la prova vivente che nella confusione odierna l'attaccamento tranquillo ai propri compiti (il marito, la famiglia che cresce, il dovere del servizio) rappresenta l'unica alternativa. [...] Vorrei concludere, profetizzando: è un film che resterà. (da L'America dei fratelli Coen fa centro a Cannes, Corriere della sera, 15 maggio 1996, p. 31)

Citazioni su Tullio Kezich

  • È stato un grande intellettuale. Non sapevo che fosse stato decisivo per l' esordio di Lina Wertmüller, quello che ha fatto per Franco Giraldi e per i Taviani o l' esperienza sul set di Rosi per Salvatore Giuliano che si trasformò in un libro. (Carlo Lizzani)
  • [In omaggio a Tullio Kezich] Fu Tullio a chiedermi scherzando, quando fosse arrivato il momento, di organizzare qualcosa in sua memoria, in qualche modo l'omaggio l'ha fissato lui. (Felice Laudadio)
  • Lo stimavo moltissimo, da sempre. I suoi libri e le sue recensioni mi avevano aiutato ad amare il cinema e a saperne di più, pertanto provavo estremo dolore quando i miei film non lo convincevano. È accaduto diverse volte, sfortunatamente. Tuttavia il nostro rapporto di cordiale amicizia non si è mai incrinato, e la mia considerazione per la sua alta statura intellettuale non è mai venuta meno. Cresceva, semmai, il mio senso di inadeguatezza nei confronti delle sue aspettative. Del resto quale regista non ha tremato nel leggere la recensione di Kezich? Ma nessuno ha mai temuto che la sua analisi, per quanto spietata, potesse contemplare l'uso del disprezzo o dell'irrisione. La ragione, semplice, è che Tullio Kezich nutriva il più assoluto rispetto per il mestiere del cinema, e li conosceva bene i tormenti e i drammi che si consumano all'ombra della macchina da presa, essendo stato molte volte dall'altra parte della barricata, come produttore, sceneggiatore e ispiratore di talenti. Per questo motivo giudicava a fondo, con cognizione di causa, costringendoti alla riflessione, e anatomizzava i film insegnandoti. Una figura di critico cinematografico davvero singolare. (Giuseppe Tornatore)

Note

  1. Da Federico: Fellini, la vita e i film, Feltrinelli Editore, 2002, pp. 235-236. ISBN 880749020X
  2. a b Da "Entrapment" fa di Bond un vecchio eroe alla Svevo, Corriere della Sera, 15 maggio 1999, p. 37.
  3. Da Se James Bond diventa scrittore, Corriere della Sera, 24 marzo 2001, p. 36.
  4. Da Bisogna dire grazie a Gassman, Corriere della Sera, 4 gennaio 1996, p. 24.
  5. Da Federico: Fellini, la vita e i film, Feltrinelli Editore, 2002, p. 238. ISBN 880749020X

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